X’ed out

mercoledì, 22/06/2011

La tradizionale rubrica estiva di fumetti Pt.1

di

Nell’avvicinarsi dell’estate (anzi è già qui!) giunge il consueto mucchio sparso e selvaggio di fumetti, appena usciti oppure da recuperare, un sacco di bella roba secondo me. ENJOY!

 

Charles Burns, "X'ed Out" (Rizzoli Lizard, 18,91 €)
Incominciamo subito con un pezzo da novanta, dopo l’indimenticabile “Black Hole” caposaldo della graphic novel contemporanea e l’inquietante e malsano “Big baby” torna Charles Burns con “X’ed Out” che sta per “Crossed out” , cioè cancellato con una croce. Molti i riferimenti colti per questo incredibile fumetto: l’universo di Burroughs su tutti, ma anche le polaroid di Lucas Samaras e il “gemello” Tin Tin che proprio in “L’étoile mystérieuse“ (di cui è ripresa la copertina) vive una delle sue storie più oniriche.
X’ed out è l’incubo, febbricitante e tormentato, di un ragazzo costretto in casa da un malessere legato alla sua relazione con una ragazza perseguitata da un ex fidanzato mezzo criminale.
Non sappiamo molto di lui, tranne un’evidente ferita sulla testa, una sorta di “passaggio” tramite il quale entriamo nella sua testa, nei suoi ricordi, desideri e incubi.
Mi sembra interessante trovarmi di nuovo (dopo Stitches) a citare David Lynch quando parlo di un fumetto, ma come Mulhollandd Drive o INLAND EMPIRE si tratta di un lungo viaggio nella testa del protagonista. Tra l’altro la parte onirica in cui il protagonisti si chiama Nit Nit (il rovesciamento di Tin Tin ovviamente) ricorda fortemente un altro film-capolavoro che mescolava diverse dimesioni: “eXistenZ “ di Cronemberg. I colori acidi/pastello contribuiscono a creare un’atmosfera inquieta in cui non sappiamo mai cosa aspettarci.
Alla fine non scopriremo niente di più su quello che gli sta succedendo  (Chi è? Perché si trova a letto? Che fine ha fatto la ragazza?) sicuramente ci rimarrà in bocca il sapore di uno di quegli incubi in cui tutto va per il verso storto e non ci ricordiamo più chi siamo o dove siamo. Un altro “buco” da qui il protagonista esce pronunciando la frase simbolica: “Ecco l'unica parte che mi ricorderò. La parte in cui mi sveglio e non so dove mi trovo”. Splendidamente terrificante.
Ps: Nei commenti mi informano che esiste un prequel pubblicato dalla casa editrice francese Le Dernier Cri dal titolo "Johnny 23". Come si evince anche da questa lunga e bellissima intervista a X'ed Out seguirà solo un volume dal titolo The Hive.

 

 

Julien Neel, Ogni cosa (Bao Pubblishing, 16 €)
Un bambino trascorre vacanze indimenticabili con il padre prestigiatore. Anni dopo, il padre è gravemente malato e il bambino è diventato autore di fumetti. Presente e passato si fondono in una storia deliziosa fatta per raccontare tutto l’amore di un figlio per il padre. Triste ma anche divertentissima. Il nome di Julien Neel ce lo siamo segnato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Cattani, Barcazza (Canicola, 14 €)
Storia inquieta è angosciante della giornata al mare di una famiglia. Invidie, gelosie, morbosità il tutto annegato nella fortissima luce estiva. Un fumetto minimalista, operazione esteticamente interessante anche se narrativamente dice poco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessandro Baronciani, Le ragazze dello studio di Munari (Black Velvet Editrice, 19 €)
Il tratto di Baronciani è ormai diventato inconfondibile. Questa storia racconta di tre relazioni con tre ragazze diverse finite contemporaneamente. Succede tutto a Fabio, libraio e collezionista di volumi usati, antichi e grande appassionato di Bruno Munari. Questo fumetto già dalla sua ideazione si presenta come un tributo all’ultimo grande artista del secolo scorso. In questo libro la passione per le sue opere si confonde tra le citazioni e gli effetti speciali della cartotecnica per dare al lettore un’inedita esperienza di lettura e un originale coinvolgimento visivo e narrativo. (Se aimè non sapete niente di Munari vi consiglio caldamente di leggere “Fantasia” , Laterza, 9 euro) 
Qui
un’anteprima del fumetto, Qui lo straordinario Bruno Munari nel 1992.

 

 

 

 

 

David B., Il cavallo pallido (Coconino Press, 13, 30 €)
Sono sogni tradotti in fumetti. Oltre a domandarci quanto abbia speso e continuerà a spendere David B. dal suo analista possiamo immergerci se vogliamo nella fauna inquietante del subconscio di un autore più che sensibile, quasi sensitivo. E’ sicuramente un’opera minore, ma non so perché sento che prima o poi mi sarà utile.

 

 

 

 

Florent Ruppert e Jérôme Mulot, Irene e i clochard (Canicola, 15 €)
La storia sghemba e commovente di una ragazza davvero complicata. I disegni frammentano l’immagine in mille dettagli impossibili da leggere tutti insieme. Così deve essere anche la testa di Irene giovanissima emula (almeno nelle sue visioni) della Beatrix Kiddo di Kill Bill. Qui una simpatica sveglia online animata disegnata dagli autori.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Giacomo Monti, Nessuno mi farà del male (Canicola, 12 €)
18 racconti brevissimi  di persone comuni. Lo squallore della provincia unito a rapide incursioni nel sovrannaturale e nell’assurdo. Nel finale con l’entrata in scena degli alieni si assiste a una divertentissima e inaspettata deriva shi-fi. Forse un fumetto non per tutti, ma sicuramente interessante. Io mi sono divertita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Paul Hornschemeier, Mamma torna a casa (Tunuè, 16,90 €)
Se esistesse ipoteticamente una classifica dei fumetti più tristi e disperati mai fatti credo che questo avrebbe buone probabilità di piazzarsi nella top 5.  Thomas, un bambino di sette anni dopo la perdita della madre si ritrova a dover tenere sotto controllo un padre che, sconvolto dall'accaduto, perde la ragione. Si tratta di una storia autobiografica raccontata però con grande asciuttezza e rigore. Incluso nella lista del Time come una delle dieci migliori storie del 2004 e definito dal grande maestro Will Eisner come vera e propria «letteratura illustrata», arriva per la prima volta in Italia, dopo la pubblicazione in Francia, Spagna e Germania.