Kumi Yamashita è un artista che crea ritratti fatti di…ombre.
Jessica Parè (AKA Megan Draper di Mad Men) che fa la seconda voce di Just like honey sul palco coi Jesus and Mary Chain. In termini di dive pop this song belongs to Scarlett (per questo ma soprattutto ovviamente per questo motivo), ma anche la nostra Zou Bisou Bisou sa il fatto suo.
[Non che io ultimamente sia da queste parti così spesso da avere reale bisogno di avvertirvi, ma:]
Ciao, tra poco parto, vado in una specie di isola (quasi) deserta dove a quanto pare non c'è connessione a internet, e se c'è comunque farò in modo di utilizzarla il meno possibile. Ci rivediamo tra un po' di giorni, vi lascio con il nuovo singolo dei Grizzly Bear che è una cosa che fa abbastanza paura.
Chi rappresentano questi minifigs lego? Il primo che indovina vince, uhm, il torneo.
Cosa caratterizza e distingue le nuove generazioni dalle vecchie? Cosa si cela sotto il meta-tutto, il post-tutto, l'approccio autoironico e la continua ricerca di novità dei figli degli anni zero (gli hipsters, ma più genericamente, i cosiddetti millenials)?
William Deresiewicz in Generation Sell prova a dare una risposta sul New York Times. Non completamente a fuoco, ma con alcuni passaggi convincenti, come questo:
Well, we’re all in showbiz now, walking on eggshells, relentlessly tending our customer base. We’re all selling something today, because even if we aren’t literally selling something (though thanks to the Internet as well as the entrepreneurial ideal, more and more of us are), we’re always selling ourselves. We use social media to create a product — to create a brand — and the product is us. We treat ourselves like little businesses, something to be managed and promoted. [#]
Ve lo ricordate 8-bit trip? Gli autori del bizzarro video clip a 8 bit interamente realizzato coi lego sono tornati sul luogo del delitto e hanno dimostrato ancora una volta di avere troppo tempo libero.Come? Mettendo online un nuovo video, probabilmente meno creativo del loro primo capolavoro ma decisamente fuori di testa. Se vi siete mai chiesti quanto tempo ci vuole per ordinare per colore 65mila mattoncini lego (proveniente di 100 scarole di mattoncini misti da 650 pezzi ciascuna) ora avete una risposta: 71ore. In fila e senza pause, ovviamente. Guardare il time-lapse per credere.
Non sono un grande consumatore di profumi, ma se lo fossi, probabilmente andrei pazzo per Paper Passion, il profumo che odora di libro appena stampato.
“The smell of a freshly printed book is the best smell in the world.” Karl Lagerfeld
This is an opportunity to celebrate all the gloriosensuality of books, at a time when many in the industry are turning against them. The idea is that is should relax you, like when you read a book, to a level of meditation and concentration. Paper Passion has evolved into something quite beautiful and unique. To wear the smell of a book is something very chic. Books are players in the intellectual world, but also in the world of luxury. [#]
Una delle tendenze che affligge la rete e chi scrive per la rete da sempre, e che ha smesso di essere divertente quasi subito per diventare una piaga che ha quasi solo lo scopo di gonfiare le page-views e stimolare elementari reazioni di adesione o (più spesso) indignazione è la tentazione a trasformare qualunque cosa in una lista. Uno dei siti che eccelle in questo giochetto è l'uber-aggregatore Buzzfeed, in cui letteralmente un post su 5 tende ad essere una lista o una classifica.
Qualche giorno fa quei simpaticoni di McSweeney's hanno pubblicato uno dei loro celebri post parodistici, intitolato Suggested Buzzfeed Articles. Neanche a dirlo, sono tutte liste. E neanchea dirlo, alcune sono a modo loro geniali:
Elvis Presley’s 42 Sweatiest Moments
13 Toddlers Wearing Giant Clocks Around Their Necks
3 Opera Singers Covered in Day-Old Newspapers
11 Retired History Professors Being Stung by Wasps
26 Celebrities Who Look Worse Because of the Passage of Time
12 Cats That Just Want to Be Left Alone
84 Things That Aren’t On an Everything Bagel
25 Numbers Bigger Than “2”
50 Photos of Bill Clinton’s Forehead
8 Surprising Uses for an Orange
14 Wrong Turns That Will Lead Your Vehicle Into an Active Volcano
12 Movie Plots Involving Trash Compactors (Sponsored)
10 Essential Songs About Wheat
11 Political Lessons We Learned From Gilmore Girls
3 Ways to Get a Duck to Quack
14 Paintings of Queen Elizabeth Holding Unbuttered Toast
3 McDonald’s Built On Top Of Nuclear Reactors
29 Reasons to Hate Your Life [#]
Ma la cosa piùbella è un'altra; quelli di Buzzfeed, che sono furbi come le faìne e fiutano un meme lontano chilometri, hanno colto la palla al balzo e alcune di queste liste le hanno pubblicate davvero.
100riffs.com Alex Chadwick plays 100 famous guitar riffs in one take giving you a chronological history of rock n' roll.
See the full detailed list of all the artists, keys, and year of each song played in the 100 riffs: http://100riffs.com
«Hi, my name is Jens Lekman. This song is about my best friend when I lived in Melbourne, Australia. We used to spend each friday night and saturday night just cruising up and down the streets, listen to all this radio, look at the girls, talk about life.
At some point we started talking about getting married so I could get into the country. We had both come out from these relationships at the time and we were kind of bitter and cynical at the time. The idea of building this relationship on something constructed, something with a purpose, rather than some vague feeling that could change at any time felt so comforting and liberating at the time.
But the problem was that, in order for this to work, I would never be able to tell the story, I would have to keep it a secret for forever. And that didn’t really work for me, because I’m Jens Lekman. So I wrote this song about it. And I left the country.
It's also a song about the grey areas of love that you have to explore using the process of elimination, in order to find out even not what love is, but at least get a bit closer to it. So this song is called I know what love isn't.»
Dopo il singolo (un po' deludente) Erica America, ecco la versione acustica del pezzo che dà il titolo al nuovo attesissimo disco di Jens Lekman, suonata negli studi del Guardian. Che dire? WOW.
Due delle mie cose preferite al mondo (The Wire, la migliore serie TV di tutti i tempi, e i Lego) insieme? Avrei postato questo video prima ancora di vederlo. Ma poi l'ho visto, e oltre ad essere fatto da Dio, è anche esilarante («What's up his ass?» «No one likes our season, that's what»; Carcetti to join Game of thrones, «Shiiiiiiiiiiiiiiit»). Roba che ti sistema la giornata.
(va in ordine cronologico, quindi occhio agli spoiler)
Mentre qua sudiamo per finire in tempo le ultime incombenze lavorative prima della Notte Rosa (per la Maratona Anni '90 dell'Hana-bi, vi ricordo), ieri sera sul palco del Bolognetti Rocks è salito Lorenzo Urciullo in arte Colapesce, già autore del migliore esordio italiano dell'anno. Nonostante nella dimensione live abbia ancora ottimi margini di crescita, il concerto è stato molto bello, e circa a metà è stato impreziosito da una bella cover di Summer on a solitary beach, il pezzo che apre La voce del padrone di Franco Battiato. La cover funziona da presentazione per Arriveranno presto, il festival della 42 Records che avrà luogo questo sabato a Roma (al Supersanto's di Piazzale del Verano), in cui Colapesce suonerà due volte: sul palco acustico con Meg (con cui ha recentemente duettato su una gorgheggiatissima versione di Satellite) e poi sul palco principale dove eseguirà per intero il suddetti capolavoro di Battiato. Se siete in zona vi consiglio proprio di andarci, tanto quella sera in città non mi pare ci sia nient'altro da fare.
Tornando a Summer on a solitary beach, visto che c'ero ho fatto una cosa che non faccio mai, registrare un video; non si vede quasi niente, ma l'audio non è niente male. La voce che si sente più volte canticchiare il pezzo (la sentite bene all'inizio) è di Max Offlaga. Il piede che batte ostinatamente il tempo e fa ballare l'inquadratura invece è il mio.
Probabilmente questo post è inutile, perchè sapete già tutto di quello che mi accingo a rilanciare. Da un po' di anni da queste parti, infatti, la Maratona Anni '90 della Notte Rosa all'Hana-bi di Marina di Ravenna è uno degli eventi più divertenti ed esilaranti dell'Estate, e ho l'impressione che quest'anno non farà eccezione.
Domani sera, Venerdì 6 Luglio, Dalle 20 fino alle 3 di mattina, una buona decina di DJ (forse anche qualcuno in più) si alterneranno alla consolle della beneamata Spiaggia 72 di Marina di Ravenna per riproporre il meglio e il peggio del decennio delle camicie di flanella, della guerra nel golfo e dei Ragazzi del Muretto. Da qualche parte a metà serata salirò in consolle anch'io, in coppia con il sodale Osso di ritorno da Sidney, per quello che è già un revival dei party a cui abbiamo partecipato l'anno scorso con il nome di InkiOsso. Non sappiamo ancora da che parte andremo questa volta: Brit-pop? Chemical beat? Classici dell'Alternative? O magari è la volta che tiriamo fuori un po' di improponibile house commerciale? Avrò il coraggio di mettere Scatman? E i Soerba? I Liquido? Ho un po' paura, e dovresti averne anche voi.
Se potete andare ad una sola festa in spiaggia durante l'Estate, questa è la serata in cui esserci.
[e nella improbabilissima eventualità in cui non conosciate l'Hana-bi, leggete l'articolo di Arturo su Rumore di questo mese, e vi verrà istantaneamente voglia di venirci il prima possibile]
Quelli di College Humour l'hanno fatto di nuovo.
(e se non avete visto tutta la seconda stagione della serie, non provate a cliccare)
Adweek raccoglie i 10 milgiori spot diretti da Wes Anderson, che a modo loro sono quasi tutti dei piccoli film. Il migliore, probabilmente, è quello dell'American Express del 2006, ma ce ne sono anche di più vecchi e meno famosi, com questo dell'IKEA:
E' un pezzo di design niente male. Si chiama As if from nowhere, ed è una libreria che contiene al suo interno anche tavolo e sedie.
Vedi pratico video illustrativo:
Cliccate qui, e rimanete a bocca aperta.
[mostly for computer nerds]
In questo istante mancano ancora circa 10 ore; ma se tutto va come deve andare, alla fine della giornata i Flaming Lips avranno messo a segno il record del mondo per il maggior numero di concerti suonati in città diverse nel corso di 24 ore. Hanno cominciato ieri notte a Memphis, e hanno continuato a Clarksdale, Oxford e Jackson e gli mancano ancora Hattiesburg, Biloxi, Baton Rouge e New Orleans. La diretta video del tutto è qua, con tre canali (il tour bus, i vari palchi e la regia) che trasmettono non-stop. Io ne ho guardato un pezzettino, e il tutto è già discretamente fuori di testa. Come i Flaming Lips, del resto. Scommettiamo che il record lo fanno?
Lo so che è vecchio di quasi una settimana (ooold!), ma io in questi giorni non ho mai il tempo di fare niente quindi ho visto solo adesso il più recente video di Pogo, un mega remixone di Pulp Fiction che è un vero proprio orgasmo per gli appassionati di musica e delle opere del buon Quentin (non necessariamente in questo ordine). Una bella riflessione sul suo significato, poi, la trovate da Luca Cabal.