venerdì, 19/09/2008

Senza Traccia

Il pilota di Senza Traccia, la nuova coproduzione Inkiostro/Batteria Ricaricabile, è un mix trance alla Tiësto o alla Gabry Ponte. Tutto nasce come ripicca verso il padrone di casa che mi ha rifiutato un remix delle Pipettes, in quanto potenzialmente trance. Se non avrà successo sono già in cantiere il pilota di House e quello di Law And Order: Elevator Inspectors Unit. O-oh-o-oh-o.

Senza Traccia

mercoledì, 17/09/2008

Quattordici o quindici cose che penso di lui. A proposito di un ragazzo prodigio.

 

LUOGO: BOLOGNA, EMILIA ROMAGNA, ITALY
DATA: 14 SETTEMBRE 2008
SOGGETTO: OVVIO

 

La prima cosa che ho pensato è che non è una cosa bella da far trovare a una moglie.
Voglio dire, no. Non è una cosa affatto bella. Ehi gente, io stavo in una farmacia comunale, voglio dire, stavo comperando la mia dose mensile di pillole anticoncezionali ed era il Giorno Del Mio Compleanno. Cioè, stavo proprio pagando le mie pillole, il Giorno Del Mio Compleanno. Quando me l’hanno detto. Il Giorno Del Mio Compleanno. Mi hanno detto: è morto. Gli auguri, quelli in un post scriptum.
Allora io dico: come, è morto. Non può. E invece mi dicono: ehi, mi dispiace. Mi dicono: impiccato. Auguri, mi dicono. Allora io dico: come, è morto. Dico: comunque uh grazie per gli_ E allora mi dicono: L’ha trovato la moglie non meno di due ore fa. Chiedo al farmacista che ore sono. Sono le undici e un quarto della mattina del Giorno Del Mio Compleanno. Il Nuovo Orrore.
La seconda cosa che penso è al fuso orario americano e a quanto la vita ruoti con la sua laica rigidità anche troppo intorno a un asse. Non. Esistono. Coincidenze.
Adesso però, grazie all’Orrore, c’è qualcosa di cui parlare che è più forte di ogni inibizione, come se fossimo tutti lì e avessimo appena visto lo stesso incidente stradale.
Credo che lo stiamo tirando un po’ giù tutti quanti da quella corda.
Una cosa che penso adesso, tra le tante, a mente sgonfia: diventerai il mio personalissimo Quattordici Settembre. Il Nuovo Orrore.
La terza cosa che penso è relativa ai Primi Cinque Minuti Post Orrore, ed è: perché nessuno me lo dice, perché nessuno mi sta vicino in questo blabla. La quarta ben più angosciante cosa che penso segue immediatamente la ben meno angosciante terza cosa che penso e cioè: perché me lo stanno dicendo tutti. E tutti a me. Il Giorno Del Mio Compleanno, ah, auguri, tra l’altro. Qualcosa come uhm n-esponenziale numero di sms, insomma questi barili di messaggi listati a lutto che mi dicono: è morto. E grazie al cazzo che è morto, lo so, cosa volete tutti da me. Perché mi sono tutti vicino in questo blabla, è la quarta cosa che penso.
La quinta cosa che penso è che non sono la moglie che lo ha tirato giù. Sono una vecchia sui tacchi che il Giorno Del Suo Compleanno sta comperando cose che hanno incredibilmente a che fare con la sua Già Di Per Sé Complicata Giornata e insomma, mi sembra già un tantinello difficilotta così, voglio dire, trascorrere il proprio invecchiamento cercando di porre un margine alla Possibilità Di Mettere Al Mondo Potenziali E Impiccabili Geni, ehi gente, qualcuno vuole compiere gli anni oggi. Insieme a me. E a Pier Vittorio (passato, diciamocelo, passato momentaneamente e uh uh neanche troppo ragionevolmente in disparte).
La sesta cosa che penso è che la farmacista ha insistito per darmene due scatole. Due, ehi, diciamolo pure, io sono perfettamente consapevole che, ehi lo so che che mio figlio mi tirava per la giacca, in farmacia, chiamandomi Mamma Sotto Shock, Mamma Sotto Shock, però uh, voglio dire, la genitorialità è l’ultima a morire.
Lui no.

 

Non è stato l’ultimo. Anzi, direi notevolmente precoce, il ragazzo prodigio.
La settima cosa che mi viene in mente è che tutto adesso mi sembra targato DFW. Uh, ecco la farmacista che mi impone: Non! Una! Scatola! Ma! Vagonate! Di! Anticoncezionali!, mio figlio che mi strattona: Mamma Sotto Shock!, Nicola che mi fa le condoglianze via sms, Michele che mi fa le condoglianze via mail, Socrì il tabaccaio che mi fa le condoglianze di persona, e mi regala un pacchetto di pall mall, tutto, capite, lo riuscite, ehi, lo riuscite minimamente a capire. E’ come se fossi uscita di casa con lo shampoo incrostato nei capelli. E avessi pianto per tutto il giorno.
L’ottava cosa che mi viene in mente è che secondo me ai suicidi dovrebbero dargli un’altra possibilità. Beh quelli mica si suiciderebbero di nuovo. Non parlo di tentativi andati a male, tipo Pessotto, poveraccio. Secondo me prima o poi ti torna la voglia, se non ci riesci. Finché bingo, olà, ce l’ho fatta, ueee guarda chi c’è ciao kurt, quasi non ti riconoscevo. No no. Parlo proprio di quelli che sono morti. Io se fossi dio li condannerei a un altro giorno sulla terra, da vivi, dopo il loro suicidio. Sono sicura che al ragazzo prodigio gli sarebbero bastate le stronzate di repubblica, on line e non, per dire, oh oh calma, io ci torno qui sulla terra con voi, Io Non Permetterò Mai Più A Nessuno Di Scrivere Queste Immani Cazzate.
La nona cosa che mi viene in mente è che avendo avuto sporadici e didattici e ormai Per Causa Di Un Mio Ineccepibile Calo Di Autostima Per Quanto Riguarda Il Mantenimento Della Mia Socialità Escluso Facebook decaduti rapporti con chi in Italia ha avuto un bel po’ a che fare con lui – fnuf – insomma a me non mi rimane altro che uscire dalla farmacia carica di antifertilizzanti e beccare il primo giornalaio della piazza. Che mi vende repubblica. Che apro ma non ci trovo niente. E allora lo compero il giorno dopo. Che mi serve per elaborare la mia
Decima cosa che penso: il ragazzo prodigio ha scatenato la Caccia All’Indizio. Siamo tutti diventati bravi, caro ragazzo prodigio, a
1- fare finta di aver letto tutto Infinte Jest e trovarci dentro gli Indizi Del Fatto Che Tu Volevi Blabla_
2- fare finta che eravamo tutti i tuoi migliori ami_
3- fare finta di essere bravissimi a ricordarti così come facciamo finta di essere bravissimi a ricordare uh Pazie_
4- essere pronti a scrivere reportage in cui tutti faremo finta di essere bravissimi a ricordarci il Dov’eri tu quando è succ_
5- proprio come kurt cobain.
Kurt Cobain sta al mio odio come le limonate di Vonnegut stanno alla mia adorazione.
Ehi, ragazzo prodigio, io se fossi dio ti direi: Ripensaciii… i…i… Io se fossi dio te la darei la Seconda Possibilità e guarda, stai sicuro che non lo_ eeeeeehi, ma dico, non vorresti ehi ehi non vorresti avere Tutte Le Possibilità Del Mondo, chessò, guardare con occhi sdruccioli la stagione in cui le donne dismettono le gonne estive, bere altre limonate, guardare per la n volta Lolita, sentire il, boh chessò secondo album degli boh chessò Spiritualized (a patto che sia effettivamente il secondo e che gli Spiritualized possano mai ragionevolmente raggiungere lo status di Band Che Raggiunge Lo Status Di Secondo Disco), perché il primo, ehi, il primo (a patto che sia effettivamente il primo) è davvero davvero bello, oppure ehi, non vorresti leggere, per esempio, non vorresti sapere. Sapere. Come. Andrà. Il. Tuo. Ultimo. Libro.
Io sì.
L’undicesima cosa che penso è che non leggerò mai più un tuo libro.
La dodicesima cosa che penso è: io se fossi dio, ehi ragazzo, guardami, perché non è che lo posso essere sempre, insomma beh, io se fossi dio perlomeno te lo impedirei. Il Giorno del Mio Compleanno. Non te lo permetterei. Sopportali tu, i loro "umorismo cupo", "angoscia esistenziale", "la morte non è la fine", io non ce la faccio.
La tredicesima cosa che penso è che la morte non è la fine io l’ho letto un botto di Quattordici Settembre fa. La quattordicesima cosa che penso è che ne La morte non è la fine non c’è mica scritto che ti suicidi, neanche ne La persona depressa c’è scritto che ti suicidi, perché scusa, nell’Aragosta? nellle incarnazioni? negli omini pulisci-vetri appesi lassù? e se me lo avessero pre-detto io non ci avrei creduto la quindicesima cosa che penso è che se mi avessero detto Leggi E Predici! Questo! Ragazzo! Si! Ucciderà! io avrei mandato tutti a cagare. La quindici o sedici ho perso accid_ perso il conto dannaz_ ho perso cosa che penso è che.
Sono triste.
Molto tri_
Niente di tutto questo è reale.
Va tutto a gonfie vele.
Non avrò più dialoghi con t_
Non avrai più dialog_
Non mi apparirai. Stavo facendo il
Ti apparirò. Magari mi vesto da tennista. Ti, ehi ehi bambina, ti apparirò come ti sono sempre apparso_
mio sogno peggiore. Non apparirai.Promettimelo. promettimi che mi appari.
Te lo promet_, ehi ehi, che c’è non ti fidi di me. piccola Lenore, ehi, io, voglio dire, io sono un uomo di_

 

martedì, 16/09/2008

This is punk rock

Sì, lo so, le nonnine che qua sopra suonano God save the queen dei Sex Pistols fanno in realtà parte di un’opera d’arte (No future di Christoph Büchel, presentata quest’anno alla Biennale di Sydney), quindi sono tutto tranne che autentiche. Però provate per un attimo a far finta di niente: non sono fantastiche?

[qualche dettaglio in più qui]

 

martedì, 16/09/2008

tema: descrivi 9 trucchi indie per vincere a cubi di legno con paris hilton (ergonomia cognitiva 2.0)

Baglioni, in occasione della commemorazione del mese del digiuno e del contraccettivo elettronico persona, ha presentato l’ambizioso progetto Q.P.G.A. che comprende un doppio album, un film, un poster di raoul casadei, un romanzo, un crocifisso ornato, un coniglietto vibrante caricabile e una renault 5 cassa da morto.
Addio Pink Floyd, Richard Wright è morto oggi in un attentato suicida compiuto dalle maestre vestite a lutto in fila per ricevere l’elemosina al minigolf di Baghdad.  
Un consiglio per tutti: vaccinatevi entro Natale con un’imbiancatura d’interni in stile barocco. E’ in arrivo la Gelmini, è australiana e più ‘cattiva’ della Palin, l’ex suicide girl dell’Alaska che la scuola di samurai di trieste ha scelto come vice corista di tricky per la sigla della pubblicità della renault scènic con donne pisciano in mare.
Berlusconi, ospite al forum di donne e mamme quarantenni appena separate single, parla del culo che balla ma non solo. Affronta tutti i temi caldi di questi giorni: inserti subliminali nei cartoon, trucchi per "word challenge", tatuaggi di scene bibliche, crocs per l’inverno, samples voci di animali e apparecchi a moto perpetuo.
Il piccolo isolazionista  ammette di non sapere quanto tempo ci voglia perché la bolla torni a normalizzarsi e la probabilità che  gorbaciov sia l’anticristo: "Nessuno lo sa dire ma è questione di mesi. credo nella scaramanzia, ma non so se è meglio toccare il ferro o i coglioni… miss violetta partner ideale" e respinge le accuse del Pd sul comportamento del governo sulla crisi dei torrent dei giardini di mirò: "Questo flusso canalizzatore mi fa cadere le braccia. Sembra di essere nei video porno di persone con arti amputati. ma anche no".
Curiosi di sapere se Alemanno è passato a miglior vita o se Veltroni è stato ricordato nel modo giusto? Anche a questo pensa la rete. Arriva commodore fujiya miyagi 90210, capsula in 3D, con uno schermo a 360 gradi. Per studiare, lavorare, rinegoziare il mutuo, lasciar spirare in pace Eluana e Amy Winehouse, creare una playlist su walkman sony nwz-a818, fare sesso a tallin, costruire una bump key o comprare occhiali a frequenze cerebrali.
Roma la capitale più spaventata, dominano paura, incertezza, peni giganteschi, inni religiosi e marce militari da scaricare gratis in mp3. Amato dà l’addio alla Carrà: "Lascio la commissione Riforme Che sorpresa, sono venute a mancare le condizioni per un lavoro sereno: bandiere da pista per mini moto e scarpe da ballo incrociato. sale sale e non fa male!"
david foster wallace fallisce e Wall Street cade a picco, con facebook 500 che registra il maggiore calo dal megaupload di mulini a vento di little tony.
Cobolli Gigli dopo la torta di fumo con Mugabe e Tsvangirai non ha intenzione di contestare razzismo e dichiara: "Credo in scudetto e Champions entro trent’anni. Credo negli amori impossibili storie porno gay dei fighters dopo la trasferta di firenze. cerco 26 cifre esadecimali, affitto piscina a torino e nella testa vedo un domino di polaroid".
E’ italiano il più giovane astronauta del mondo: a 11 anni volerà con Hancock e verrà lanciato sulle spiagge honduregne con i 10 famosi: matteo bordone e tom waits, james hetfield e scaruffi, beatrice antolini e nick cave, filippo facci l’emo confuso e fabio viscogliosi il fenomeno, mara venier nuda e chuck norris.     
ma che succede se vedo su google chuck norris? come finisce l’ultima puntata dell’ultima serie di sex feet under? come è andata il concerto di madonna a roma? quanti punti della patente perdo se circolo senza casco? come fare un auto check-up per sapere quanti chili perdere? e chi è questo Lo Monaco?

 

[Tutto qui]

 

lunedì, 15/09/2008

Random Monday non-sense

[Pac-Man – The Movie]

 

venerdì, 12/09/2008

Fuoco amico

Non c’è più l’hype di una volta. E’ un gruppo di cui molti tessono le lodi già da mesi, e che -eppure- misteriosamente non è già famosissimo. Fabio De Luca li segnalava già a gennaio, ed ora che è uscito il loro omonimo disco d’esordio non posso che unirmi anch’io al coro, e magnificare le grazie dei Friendly Fires, autori dell’ultimo grande disco pop che mi sia capitato tra le mani.

 

Guidato dal singolone Paris, punk-funk dolceamaro (con una proporzione 30%/70% tra i due generi) imbevuto di synth spaziali, con buone potenzialità sul dancefloor ma troppo spleen sognante per spaccare davvero la pista, il disco approfondisce ed esplora l’idea del singolo, ed è decisamente un bel sentire. Come una versione pop dei !!!, o dei Rapture più europei ed educati, oppure dei Phoenix che decidono di abbandonare il loro sound pettinato e di investire il soldi del parrucchiere per comprarsi una cowbell.

Una bella scoperta (o, se preferite, conferma). In Autunno sono in tour in Europa, qualcuno li porti anche dalle nostre parti, dai.

 

Friendly Fires – Paris (MP3)

Friendly Fires – Lovesick (MP3)

 

venerdì, 12/09/2008

Non guarderete mai più un post-it nello stesso modo

Dai creatori dei leggendari video delle Mentos nella Coca Cola, il nuovo, incredibile filmato virale, che nel giro di qualche secondo farà impazzire la rete. Non voglio sapere quanto tempo di hanno messo a prepararlo. Fenomenale.

 

 

giovedì, 11/09/2008

Questione di Ink

Oggi, per la serie my favourite things, vi dirò che Inkspinster di Deco è, per quello che mi riguarda, la migliore striscia a fumetti prodotta oggi in Italia, e una delle migliori di sempre. Se questa frase vi par eccessiva,  poco mi cale: io per quei disegni lì, e quelle parole scritte con quel carattere lì, e per quell’umorismo lì, vado semplicemente giù di testa.


Per ingrandire, clicca sulle immagini o comprati una lente di ingrandimento

Qualche altro esempio: 1, 2, 3, 4, 5 e malinconicamente 6.
Trovate altre strisce qui, e in più ne esce una nuova ogni martedì su Baloons.

mercoledì, 10/09/2008

Ci sarà un cerotto per smettere, come per le sigarette?

di
Niente link, foto o video; oggi scrivo dal più profondo del cuore di un fatto molto personale: mi sono stufato delle serie televisive.
A questo punto il pubblico immaginario emette un “oooooh” di sorpresa; conoscendomi, sa infatti che sino a due minuti fa ne ero uno dei fan più accaniti; i miei pomeriggi post scuola di bambino figlio di divorziati li trascorrevo in loro compagnia: in pratica, sono stato allevato dalla signora Garrett; una volta aperto un blog, ne ho scritto in diverse occasioni e in argomento ho sempre un’opinione con cui illuminare mondo.
Ora non più. Ora, esse sono un corpo estraneo laddove prima erano una parte di me non meno importante del fegato (peraltro trattata assai meglio di quest’ultimo): ho infatti realizzato, quasi all’improvviso, che le serie televisive sono il male.
Pensateci.
Ormai sono fatte troppo bene. Sono troppo belle. E sono troppe.
Esse, con la loro beltà, scippano la parte migliore delle nostre giovani – colpo di tosse – vite; non abbiamo più tempo per altro; ci attacchiamo, assetati, al primo rivolo di torrente che sgorga alla mattina, dopo la lunga nottata di attesa; ma spesso ci attende il dramma, perché senza sottotitoli non si va da nessuna parte: e allora possono essere giorni di vero e proprio strazio.
Io non leggo più. E non parlo di Dostoevskij, bensì di Vanity Fair. Sono indietro con Vanity Fair.
Una volta, in crisi d’astinenza, mi sono fatto spedire un cofanetto da un amico che lavora negli Stati Uniti. Me lo ha mandato (senza batter ciglio, come fosse cosa normalissima) con il sistema di posta interna in uso nella megagalattica entità per cui lavora. Sono andato a ritirarlo dalle mani di una efficiente segretaria presso la sede milanese della menzionata entità, simulando un’espressione seria, come se si trattasse di documenti d’importanza capitale, in realtà sforzandomi di trattenere una risata sguaiatamente nervosa per l’assurdità della situazione; avevo una metaforica (almeno spero) bava da impazienza alla bocca.
Le serie negli ultimi anni hanno dunque cambiato le nostre vite; ma per il meglio? Non ne sono più sicuro.
Siamo malati, questo è certo, e io prima d’ora sono sempre stato un grande supporter delle ossessioni. Perché è di questo che si tratta. Non c’entra necessariamente la qualità del prodotto. Il meccanismo di cui andiamo alla ricerca è l’ossessione per l’ossessione, la (appunto) serialità.
Perché ci succede? Ha senso interrogarsi seriamente su questo? Perché ne ho sentito la necessità? Perché non la sento per altri tipi di interessi?
Il capolavoro del subdolo lo compiono le serie considerate più….“serie”; non i guilty pleasures come Gossip Girl, troppo facilmente attaccabili.
Prendete Mad Men, la serie che nel nostro piccolo mondo di blogroll e twitter friends sta andando per la maggiore (a dir il vero anche su giornaletti come il New York Times e il New York Magazine; sul New Yorker non so). É fatta molto bene. Non avevo mai visto una tale attenzione per la regia, per i dettagli di sceneggiatura (indimenticabile per me il particolare di un palloncino che rimane simbolicamente impigliato in una porta, per liberarsi solo qualche attimo dopo).
Ma poi? Non vi chiedete mai, alla fine dell’episodio di turno della serie osannata di turno, “E allora?” (la stessa domanda è da porsi alla fine di una giornata qualsiasi, ma questo temo sia un poco off topic). Voglio dire, ormai vengono sfornate con ritmo incalzante serie su serie fatte sempre meglio, sempre più vicine alla cura utilizzata per i film. Solo che… non sono film; non ne hanno la compiutezza né l’ambizione (di voler dire qualcosa, di dimostrare una tesi). Ma non si limitano più soltanto a raccontare una storia. Sono nel mezzo, né carne né pesce. Paradossalmente, sono fatte troppo bene. Illudono lo spettatore sulla loro profondità. Sono molto forma, poca sostanza. Spesso è più intrigante l’idea di base della serie stessa realizzata nella sua interezza. E infatti il meglio lo danno all’inizio, quando dipingono l’ambiente e presentano i personaggi. E poi?
E poi c’è il nulla. E solitamente infatti sbracano. Ma a quel punto è troppo tardi, e noi siamo già stati presi all’amo.
Ho la sensazione di avere perso tanto, troppo tempo prezioso.
Che dite, esagero? Ho diritto a dire quanto sopra se non più tardi di ieri mi sono procurato la puntata di una nuova serie oggetto di parecchio hype? o è solo che sono, siamo, un coacervo di contraddizioni? O, ancor più banalmente, è la crisi del settimo anno di un innamorato?

martedì, 09/09/2008

Dieci cose da non dire mai a un DJ

 

Macchianera Blog Awards 2008: Nomination

Come qualcuno di voi avrà già notato, anche quest’anno Inkiostro è stato selezionato tra i 5 candidati a vincere i Macchianera Blog Awards come Miglior Blog Musicale (nella scorsa edizione ha pure vinto). Il fatto che questo blog parli solo saltuariamente di musica non fa che rendere la candidatura più ambita e, insieme, praticamente priva di significato. (ma quanto siamo snob? Da non credere)

 

 

Visto che l’anno scorso non facevo parte della squadra (perchè ci siamo anche noi, eh! Mr. Canei di Internazionale, il video di Fujiya e Miyagi l’ho postato io, non inkiostro.. Se lui è un Gitano del Cyberspazio io sono almeno un turista della domenica del World Wide Web, che diamine), stavolta posso dare anch’io il mio valoroso contributo alla causa (anche se il link me l’ha passato il padrone di casa…lo batto sul tempo, così vediamo cosa fa, ah!).

 

 

Dieci cosa da non dire mai a un DJ

 

Avete presente quelle liste che girano sui forum (ad esempio qui), sui blog e nelle catene di Sant’Antonio da un secolo? Ecco, dieci cose da non dire mai a un DJ è una cosa del genere: un po’ scontato, ma sacrosanto, e in un paio di punti esilarante. Un giorno la lista capita nelle mani di Andre Harris, un DJ house di Chicago (non esattamente bravissimo, a quanto è dato di sentire) che come niente prende il testo, lo cambia un po’, gli sistema sotto una base da due soldi, e sforna una piccola hit underground (che di per sè non è affatto una bella canzone).

 

1. PLAY SOMETHING GOOD… SOMETHING WE CAN DANCE TO!

[The DJ has to play for more than one person… so what you hate may be another’s favorite song and EVERYTHING played here can be danced to, one way or another, asshole!]

 

2. WOULD YOU PLAY SOMETHING WITH A "BEAT"!

[Get real! We know of NO songs played in a club that don’t have some sort of BEAT!]

 

3. I DON’T KNOW WHO SINGS IT AND I DON’T KNOW THE NAME OF THE SONG, BUT IT GOES LIKE THIS…………

[PLEASE don’t sing for the DJ. We have to put up with rooms full of smelly people and loud music levels all night long… Do us a favour and DON’T give us a rendition of your favorite song, however good you might think you are… knobjockey!]

 

4. EVERYBODY WANTS TO HEAR IT!

[OK… you just polled everyone in the club and, as their spokesperson, you’re requesting the song.]

 

5. EVERYBODY WILL DANCE IF YOU PLAY IT!

[The DJ won’t. I guess that blows a hole in your theory!]

 

6. I CAN GET LAID IF YOU PLAY IT!

[Why settle for one night? Buy the CD and get laid for a whole month, wanker!]

 

7. I WANT TO HEAR IT NEXT!

[The ONLY people who can get away with that statement sign the DJ’s pay cheque!]+

 

8. WHAT DO YOU HAVE?

[It’s a lot easier for you to go have another beer and figure out what you want to hear than it is for the DJ to recite the name of every record in the box!]

 

9. HEY, MAN, NOBODY CAN DANCE TO THIS!

[It’s NOT advisable to say this when the dance floor is packed (but some people do anyway)! HOWEVER, even if there is only ONE person on the floor, it STILL contradicts the statement!]

 

10. PLAY IT SOON BECAUSE WE’RE LEAVING!

[If you’re gonna leave after I play it, why shouldn’t I wait until the very last song so you can stay all night!]

 

Andate a richiederla ai DJ. Magari canticchiandola.

Voglio proprio vedere la faccia. 

 

 

Andre Harris – 10 things not to say to a DJ (MP3)

 

 

lunedì, 08/09/2008

God is dead so I listen to the Radiohead

«Dio è morto, allora ascolto i Radiohead»: così il celebre motto di Nietzsche viene aggiornato al 2008 dai Fuck Dress, quartetto di Norwich appena uscito col suo singolo d’esordio che ha tutta l’aria di cercare guai a scherzare con la fede quasi religiosa che ormai circonda Thom Yorke & company. Suburban Nietzsche freak ricorda gli Art Brut ma volendo anche i The Fall e i Joy Division, e ha un video molto carino a base di preti che ballano, piccola apatia domestica e -indovinate- prese per il culo dei video dei Radiohead.

 

Dalle nostre parti li aveva già segnalati Achille (e a leggere sui commenti di Youtube pare che li passi anche qualche tv musicale, roba da pazzi), nel resto del mondo sono più indietro, ma ho il sospetto che, con un singolo e un video così, i loro 15 minuti di celebrità tarderanno poco.

E poi? Poi vedremo, non c’è fretta. Tanto Dio è morto, Nietzsche pure, e neanche i Radiohead si sentono tanto bene.

 

 

Fuck Dress – Suburban Nietzsche freak (MP3)

 

 

sabato, 06/09/2008

LHCb sees where the antimatter’s gone…

Miei adorati lettori di Repubblica online, benvenuti.

Siete finalmente preoccupati anche voi che il mondo possa essere inghiottito da un enorme buco nero creato dalla Svizzera? Benvenuti, di nuovo. Consideriamone intanto i lati positivi: in questo modo, intanto, la Svizzera verrebbe finalmente ricordata per qualcosa che non sia l’orologio a cucù o il cioccolato (non serve che citi la famigerata frase pronunciata da Orson Wells, nevvero?*)**.

Secondariamente, dovete valutare il fatto che diverse persone si preoccupano dell’argomento da molto prima di voi, sollevando timori apocalittici o smentendoli più o meno categoricamente (vi prego di apprezzare come in ognuno dei tre articoli che vi ho linkato il coordinatore dei professori preoccupati dal fatto sia una persona differente). Su Asphalto se ne dibatte ovviamente da tempo, e chi ha un po’ di audience vip ha ricevuto una spiegazione su misura (in calce al post), divertente e rassicurante, che contiene inoltre un’informazioncina aggiuntiva che mi pare nessuno degli organi di stampa ufficiali abbia divulgato: una volta fatto il collaudo il 10, verificato che l’apparecchione funziona e che i tecnici non prendono la scossa, le prime collisioni saranno il 21 ottobre. Segnatevi la data sul calendario.

Perchè ecco, sì, anche nelle menti più ragionevoli, nonostante le rassicurazioni, permane una certa ansia. Io personalmente ho approfittato mesi fa della pazienza del sempre benemerito Dr Psycho per scrivergli una mail chiedendogli se siamo spacciati, mail a cui lui mi ha risposto puntualmente e rapidissimamente, sostenendo che no, nient’affatto. Inoltre quest’estate ho scoperto che una mia cara amica sta facendo la tesi della sua specialistica in fisica proprio su questo argomento, e non concedeva spazio agli imprevisti.

Tuttavia ad angustiare è quella minuscola, insignificante premessa a tutte le rassicurazioni, che recita all’incirca così: "se succedesse qualcosa, significherebbe che le teorie attuali della fisica sono sbagliate, e di molto". Il che, uhm, considerando il modo vieppiù empirico con cui alcune teorie scientifiche si sono rivelate esatte od errate (ora non sto nemmeno a fare una stima, ammettiamo anche che sia solo lo 0,1 per cento: non è come dire mai, mi pare), non basta a fugare completamente ogni paura. Tanto più che dopo aver speso sei miliardi di dollari per realizzare il tutto, appare improbabile che si decida davvero di non utilizzarlo. O sono io che sono amabilmente naif?

Qual è la morale di questo post? Beh, almeno cantiamoci su***.

 

 

Piccolo update: persino Delio non dico che tema qualcosa, però dubita che l’LHC si muova su leggi fisiche completamente note. Per dirla a parole mie, che non ne capisco nulla, si sarà intuito (per chi invece è in varie misure competente, invito a leggere il link presente nel summenzionato post di Delio, e specialmente i commenti).

* Ci sono svizzeri in sala? Tranquilli, a voi la spiego dopo.

** Come? Mi sono inimicato in un post solo i lettori di un noto quotidiano nazionale ed un’intera nazione straniera? Bene, piacere, sono Giorgio Blueblanket. Se le cose andassero male, entro un paio di settimane quello che ho scritto qua non importerà granchè. Se invece andassero come previsto, volevo raccontarvi questo gustoso aneddoto:

nel 2004 ero in vacanza a Barcellona. Ad un certo punto mi presentano un amico di un amico, e mi dicono: "Questo è Michel, viene dal Liechtenstein". Ed io, stringendogli la mano: "Oh, cavolo, incredibile!" Al che lui: "Perchè incredibile?" Io: "Beh, non pensavo ci fossero veramente abitanti, in Liechtenstein.".

 

Oh, non ci crederete, ma non mi ha parlato più per il resto della vacanza. Pensa te.

*** Dovreste trovare già apprezzabile il fatto che abbia risparmiato battute sul killer groove, o sulla musica black (like in "hole"), o su quant’altro possa venirmi in mente se ci penso altri trenta secondi.

sabato, 06/09/2008

Gitano del cyberspazio però no, dai

La redazione di inkiostro arrossisce all’unisono per le sperticate parole di lode spese da Pier Andrea Canei nell’ultimo numero di Internazionale (non online) nei confronti di questo blogghetto (in occasione della segnalazione dell’ultimo singolo di Fujiya e Miyagi all’interno della sua rubrica Playlist):

Fujiya e Miyagi – Knickerboxer

E poi ci sono i gitani del cyberspazio, quelli che non smettono mai di girellare da un link arcano a un server remotissimo, in cerca di musica video e sorprese. Come il famigerato Inkiostro da Bologna, uno che vale la pena di andare a trovare (su inkiostro.splinder.com). Da anni è quasi sempre il primo o l’unico a reperire librerie dalle forme improbabili, giochi, vario cazzeggio internautico e anche musica interessante. Come l’ultimo delirante video di questo quartetto di Brighton dal nome nipponico e dallo swing elettronico, che sminuzza il pop delle nostre vite quotidiane in piccole diapositive colorate da rivedere all’infinito.

[Grazie a Mingo e Pirex per la segnalazione. E ovviamente a Pier Andrea Canei, troppo buono. Il video e la canzone sono sempre qui]

 

giovedì, 04/09/2008

Indiebloggers for Obama

Ok, Emo magari no, ma la spilletta è vera, si compra su DemocraticStuff (dove ce ne sono molte altre sulle subculture, anche se non così belle. Ci sono anche i punk, i roadies, i trekkies. gli hippies, quelli con il mullet e così via. Anche gli hipsters).

Indie, però, sì, almeno a giudicare dalla soundtrack di questo spot in cui ci sono nientemeno che i The National, con una versione strumentale di Fake Empire che pare sia stata donata alla campagna direttamente dalla band. Ve l’immaginate una cosa simile da noi? LOL.

 

The National – Fake Empire (Virginia EP live) (MP3)

 

mercoledì, 03/09/2008

Salvation not included

Da qualche giorno in rete gira la notizia dell’ imminente uscita – metà settembre – di Guitar Praise Solid Rock, la versione "Christian Rock" del noto gioco con la chitarra di plastica. Immagino la spasmodica attesa dei ragazzini sciroccati che si vedevano in Jesus Camp, pronti a "…rockeggiare con i migliori mentre pregano il Signore". Il gioco sarà purtroppo (?) disponibile solo per PC e Mac.
Questo naturalmente è un grosso errore: da convinto possessore di un Nintendo Wii posso tranquillamente dire che coloro che hanno prodotto Guitar Praise dovrebbero meglio considerare i loro investimenti.
A questo proposito, sono fiero di presentare in esclusiva qui su inkiostro le prime anticipazioni di un gioco di cui è ancora sconosciuta la data di uscita ma di cui si fa un gran parlare nelle comunità di giovani cattolici online. L’ Osservatore Romano, interrogato sull’argomento, ha dichiarato al sottoscritto: "Benedetto figliolo, non ho capito una parola di quello che hai detto… Sei sicuro di essere italiano?". 
Un videogioco che, ne sono certo, non potrà che fare epoca.

Wii Priest: the Path to the Light.
Proprio così, cari lettori, in questo straordinario videogame sarà possibile seguire passo passo la carriera di un giovane parroco appena uscito dal seminario!
Ecco alcune delle features incluse:
– Scegli il tuo percorso di carriera! Sarai un prete comunista che lotta giorno dopo giorno nelle favelas brasiliane o un prete militante di Militia Christi, pronto ogni anno il 20 settembre a commemorare i morti pontifìci di quel tragico ed irreparabile evento che è stato la breccia di Porta Pia?
-Grazie alle sensazionali possibilità offerte dal sistema wiimote le funzioni svolte giorno per giorno da tutti i preti del Mondo possono essere riprodotte in maniera estremamente fedele: dondola il turibolo con perizia e spandi l’incenso per sbloccare il Patchouli Power Up!

-Fai il pellegrino di casa in casa sotto Natale, impugna saldamente il tuo aspersorio e benedici più case possibili! (acqua benedetta non inclusa). Cerca di rispondere con santa pazienza ai rifiuti sdegnati degli atei (che friggeranno all’inferno) e impara a sorridere mentre mangi i cantucci fossili offerti dalle ottuagenarie!

-Con il potere dei due controller incrociati, pacifica le anime degli indemoniati e salvali dalla dannazione!
Esci da questo corpo! ESCI DA QUESTO CORPO!

Poichè il gioco è ancora in fase di sviluppo, ogni suggerimento è beneaccetto. Poi, eventualmente, ai soldi ci penso io, per sicurezza.
WiiPriest: the Path to the Light: finalmente un gioco educativo.
Decisamente meglio di certi giochi pieni di insensata e brutale violenza.

(Un enorme grazie ad Albi per il supporto fotografico)

martedì, 02/09/2008

Morte al falso metallo

Ma anche quello vero non se la passa mica bene..

 

 

[Sì, sono James Hetfield e Robert Trujillo dei Metallica. Sad but true. (via)]

 

lunedì, 01/09/2008

Tv series première – piccolo calendario non esaustivo