venerdì, 26/11/2010

A QWERTY story

Ho scoperto stamattina (grazie a Bandini) l'esistenza di A QWERTY story, piccolo grande esperimento letterario collettivo (ma volendo anche enigmistico) nato da meno di un mese, che ha regole strette che quando le leggi ti fanno un po' passare la voglia: 

 

Scrivere una storia, con un suo senso, un suo inizio e una sua fine, già non è poi così semplice. A complicare il tutto, o meglio, a rendere questo progetto una vera sfida letteraria, un paio di piccole regole.

1) La storia deve essere fatta di 26 parole, tante quante sono le lettere della tastiera del computer.

2) Ogni parola deve iniziare infatti con una lettera della tastiera.

3) Le lettere devono essere usate una sola volta e nell'ordine in cui compaiono sulla tastiera. Ossia: qwertyuiopasdfghjklzxcvbnm.

4) Nessuna regola per la punteggiatura o per la lingua utilizzata.

 

Poi però scorri alcune delle produzioni inviate al blog (ce ne sono già più di 150, e alcune sono veramente incredibili) e non riesci più a smettere:

 

Frontiera

Questo West. Eravamo ragazzini tra yankee ubriachi in osterie puzzolenti. Apache, saloon, diligenze fatte galoppare “Hiyaaa”. Jane, Kid. La zona X, che valeva bottino nelle mappe. 

[Macs]

 

MEMORIE DI WOODSTOCK

Qui Woodstock. Esili ragazzi tracannano yucca underground, insieme. Ormoni, pace. Ascoltiamo sound deliranti, fatti. Grazie Hendrix, Janis, Kelly (la zoccola x).
Chiediamo veri baci. Non mordiamo.

[Alice B.]

 

Attualità

Questo weekend emerse Ruby. Too Young? Un incontro occasionale
per attingere sesso, deprecabile, fugace. Grand’hotel, jacuzzi, kapò lussurioso il buon esanime zombie. X compresse viagra! Buona notte, ministro!

[A. Lapadula]

venerdì, 26/11/2010

Ottimismo: una definizione

giovedì, 25/11/2010

Se non si fossero accorti che ero fuori di testa da vivo..

…glielo dimostro anche da morto, con le 12 craziest headstones. C'è anche quella di Hello Kitty.

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mercoledì, 24/11/2010

Il club dei sogni infranti

Ho la netta sensazione di non avere mai parlato su queste pagine dei Girls, e la cosa è abbastanza curiosa visto che nel 2009 il loro disco d'esordio è stato probabilmente il mio disco dell'anno. Ci sono voluti mesi prima che la band di Christopher Owens e Chet White si conquistasse il primato incontrastato nel mio lettore (quando non li conoscevo li ho persino visti live in apertura ai Grizzly Bear senza prestare la minima attenzione al loro set, limitandomi solo a prendere in giro il loro look hipster-fricchettone; che mi sia di lezione), ma una volta innamoratomi del loro sound in bilico tra indie e '60s e dei loro primi tre spettacolari singoli il danno era ormai fatto.

Non ero, però, sicuro che sarebbe durato; si sa che in questi tempi veloci si fa in fretta ad annoiarsi e perdere attenzione (o, per le band, a montarsi la testa e a bruciarsi) e non era affatto detto che il loro disco d'esordio non rimanesse un episodio isolato. Ma quando ci si è messo tanto ad innamorarsi – forse – l'effetto dura di più: così i Girls in questi giorni tornano con un nuovo EP (Broken Dreams Club, che esce su True Panther/Matador) e io ci sono sotto ancora più di prima. I pezzi sono forse meno immediati ma la scrittura è a livelli eccelsi (anzi, forse ancora più alti), gli arrangiamenti impeccabilmente classici ma mai di maniera, il mood schifosamente romantico e malinconico senza essere lontanamente stucchevole, e gli ascolti delle sue 6 canzoni si susseguono uno all'altro senza soluzione di continuità.  E, a quanto pare, senza alcun rischio di arrestarsi.
Da maneggiare con grande cautela, soprattutto se siete inclini ai sogni infranti. Per non parlare del cuore.

 

 

MP3  Girls – Thee oh so protective one

martedì, 23/11/2010

Impronte digitali si prepara allo shopping

di

Come ormai tutti sanno Amazon.it è da oggi una realtà. Gli acquisti natalizi avranno un'ulteriore possibilità online. Però prima di farci prendere dalla frenesia consumista o dal bilanciare offerte e promozioni come esperte massaie dal fruttivendolo, ad Impronte digitali facciamo i secchioni che vogliono capire qualcosa sull'e-commerce.

 

Stasera alle 19 su radiocitta'fujiko parleremo con Riccardo Mangiaracina, responsabile ricerca dell'Osservatorio e-commerce B2C del Politecnico di Milano. Vi anticipo ad esempio che i mercati digitali in Italia nel 2010 valgono "11,5 miliardi di euro, in crescita del 13% sul 2009" e che gli acquisti preferiti sono "viaggi, elettronica di consumo, assicurazioni, editoria, musica e abbigliamento". Provare per credere.

 

MP3 – IMPRONTE DIGITALI – ecommerce
 

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martedì, 23/11/2010

Of a shyness that is criminally vulgar

Rimani indietro un giorno con la lettura dei feed e finisci per leggere in ritardo la Pitchfork Gift Guide, che in mezzo a un sacco di altre cose interessanti segnala questo splendido, life-defining, poster firmato da Hunting Bears che incrocia gli Smiths con una grafica Penguin-style. Ora come ora ucciderei per averlo; come volevasi dimostrare è già sold-out.

 

 

 

 

MP3  Tatu – How soon is now?

MP3  Janice Whaley – How soon is now? (a cappella)

 

 

[sì, sono quelle Tatu lì]

lunedì, 22/11/2010

Everybody loves Beautiful Lab

Quei geniacci di Beautiful Lab, dopo la soap opera da cui hanno preso il nome e il travagliato rapporto Berlusconi Fini, l'hanno fatto di nuovo. E stavolta protagonista del video è la (in effetti folle) storia degli ultimi 20 anni di centrosinistra in Italia. Come al solito è impagabile.

lunedì, 22/11/2010

Mi ha fatto ridere

(via)

domenica, 21/11/2010

Forse era autunno, nell’acqua ferma

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venerdì, 19/11/2010

The story of Common people

Se ne parlava proprio qualche giorno fa, di quanto Common People dei Pulp sia una gran canzone, e di quanto il suo testo, dietro una storia apparentemente semplice, abbia sfumature assai complesse e in qualche modo persino fastidiose. La reunion appena annunciata per la prossima primavera (anzi, Primavera) è un'ottima scusa per mettere di nuovo sul piatto un anthem che abbiamo ballato un milione di volte ma che raramente abbiamo ascoltato con l'attenzione dovuta, come sottolinea anche Cabal che in un bel post segnala lo spettacolare documentario The story of Common People e la bellissima analisi della canzone fatta da 33 revolutions per minute:

So, Pulp are back and with them comes Common People: arguably the defining British single of the 90s (“a song that was in the right place at the right time,” reflected Jarvis Cocker), and probably the most oversimplified. One critic recently described it, in passing, as “a freak call-to-arms”, but that’s true of Mis-Shapes, not Common People. It sounds like an anthem to be sure, with its krautrock/Roxy rush and mounting intensity, but anthems are meant to unite, and Common People, on every level, is about division. It is desperate, vengeful, bitter, and brutal. The vast majority of Pulp fans planning to sing along to it at Hyde Park next year are excluded from a song which speaks for such a specific stratum of the class system that, if it is a call-to-arms, then the only person it’s calling to arms is Jarvis himself, and even he’s not entirely sure. [#]

E nel cercare un MP3 con cui corredare l'articolo ho scoperto che curiosamente, ma forse prevedibilmente, là fuori praticamente non esistono cover degne di questo nome di una delle canzoni più famose degli anni '90. Qualcosa vorrà dire.

 

MP3  Tori Amos – Common People (live)

MP3  William Shatner – Common People

giovedì, 18/11/2010

Il Volume Della Pietra Centrale Tour 2010

Parte da Torino il tour della reunion Il Volume Della Pietra Centrale: Bruno Dorella, Stefano Pilia, Emidio Clementi, Giovanni Succi, Vittoria Burattini, Vasco Brondi, Egle Sommacal tornano insieme per suonare dal vivo e presentare il nuovo disco.
Non era un mistero, la ricomparsa della band, che tanti, forse tutti, avevano pensato come definitivamente trascorsa.
La band che ha ridisegnato parte di quanto scritto e musicato in Italia dagli anni 90 ad oggi.
Partendo dall'improvvisazione radicale, la band arriva alla definizione di un suono basato su strutture di matrice rock, su cui si innestano contributi da film e vecchi vinili, flussi noise e manipolazioni audio in tempo reale.
Il risultato è una miccia pronta ad esplodere che trova sul palco il momento della detonazione.
Una realtà consolidata, considerata tra le più interessanti e attive del panorama artistico musicale e letterario; il loro approccio musicale e il loro stile compositivo sono divenuti marchi di fabbrica inconfondibili.
Rappresentano uno di quei crocevia linguistici che l’attualità ci sottopone, evidenziando
nodi che vengono al pettine.
Rappresentante di un genere musicale che, purtroppo o per fortuna, riesce ancora ad evitare le contaminazioni commerciali o di massa.
La tempesta sonora pesante ed inesorabile, è innalzata al cielo da una line-up il cui background attraversa le migliori produzioni degli ultimi anni, uno shockumentary sonoro in cui le peculiarità del progetto vengono esaltate, sia dal punto di vista musicale che da quello narrativo.
Raffinati autori ma soprattutto amici di vecchia data, hanno intrecciato più volte la loro storia, convergendo in una visione comune a dispetto delle singole provenienze e delle singolari vicende musicali.
Una serata unica durante la quale presenteranno i rispettivi repertori ed i progetti comuni che li vedono coinvolti.
Il Volume Della Pietra Centrale: the loudest band?
Forse, probabilmente sì, ma soprattutto la migliore novità che il rock più intenso e irrazionale ci abbia proposto negli ultimi anni.
Chi li ha finora apprezzati non può mancare, chi non li ha ancora visti dal vivo non perda anche quest’occasione.

 

Il Volume Della Pietra Centrale – Stagnola nel sangue di Fausto

Scuoti i tuoi angeli drogati, Fausto!
Saluta la salute borghese con i tuoi 21 anni e muori
Io ti immagino a somiglianza della mia assurda voglia di vita
Leggero come una rondine stremata
Ferito dal nulla
Tu, che avevi il terrore del vuoto
Mi piacerebbe ogni tanto averti qui
Tu qui: insetto.
A riprenderti il giorno perso che ti è sfuggito
A sentire sparare a due passi dai cimiteri monumentali dai funerali di Berlinguer
Per mostrarti le cose che ho di te
Non mi do certezze che non ho.
Scalda la tua lingua sul mio livido.
E apri lo schrigno dei preservativi troppo costosi
Stasera ce ne andremo in giro per le vie del centro
Rovistando tra i futuri più probabili
Andiamo vedere le luci della centrale elettriche.
Allegri come vecchi bonzi ubriachi

Porta il peso
Di alghe e di ruggine
E non avere mai le mani fredde

Porta i chiodi
Di santi annegati
E ci piscino pure addoso gli angeli

Porta il remo
Di mute visioni
E proteggimi dai lacrimogeni

Porta i nodi
Di fragili rimandi
E proteggimi le sopracciglia dai manganelli

Porta una mina
Di aria e benzina
E non finire mai le sigarette

Dimentichiamo tutto questo
E continuiamo ad andare
Gli occhi chiusi
E le braccia aperte

Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
In equilibrio nel nostro monotono sublime

Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
In equilibrio nel nostro monotono sublime

E ora torni a bermi sorridente dissetandoti
Addio fottiti, ma aspettami.
E ora torni a bermi sorridente dissetandoti
Addio fottiti, ma aspettami.

Per questa sera ti sei chiuso in casa a disgustarti con gli splatter TG
Con i sadogiornalisti
Col parere ragionevole dei critici sentendo tutti come indistinti
La tua casa ha le persiane abbassate
e la polvere secca la gola fino a non poter respirare
ci umilia
ci esalta
ci affranca
c'inchioda

Adesso che sei forte,che se piangi ti si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance

Tu, nella Kadett verde di Vittoria
Mi ricordi quel personaggio di Moebius che è vestito di un cielo stellato.
aspetti me che immergo le mani fino ai polsi nel fango
che ci sotterra
ci stana
ci macella
ci ama
per ripartire diretti
non so dove
chissà quando
e come
in quale sonno
in quale azione
Come dopo quell’incidente che ci è esplosa una ruota della macchina ai
centotrenta.

Vedrai che scopriremo delle altre americhe io e te
Tu non sai di cosa sto parlando
ma è così che finirà
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre

Te ne sei andato docile
Tra le mie braccia
Nella tua arida notte
Che un giorno sarà la mia
Così si muore uomo
In un giorno qualsiasi
 

Tagli: Bachi Da Pietra

Tagli: Massimo Volume

Tagli: Le Luci della Centrale Elettrica

giovedì, 18/11/2010

The theory of hipster relativty

«There's no such thing as a hipster: a hipster can only exist in comparison». Da Dustinland.

giovedì, 18/11/2010

E in effetti c’era da stupirsi che nessuno l’avesse ancora inventata

 

[La E-tomb, la tomba che memorizza le informazioni dei tuoi profili online e che è poi visitabile via bluetooth. Fatevi ricordare attraverso le vostre più stupide foto su Facebook e gli status update più pretenziosi]

mercoledì, 17/11/2010

Dissapore @ Impronte Digitali

di

"Niente di sacro tranne il cibo": bastano queste parole perché www.dissapore.com diventi subito sito di riferimento per cucina & ricette, osterie dentro e fuori porta e discussioni semiserie su cibo alto e basso. Massimo Bernardi, editore e ideatore del sito, è stato l'ospite di ieri a Impronte Digitali su radiocitta'fujiko. Abbiamo parlato del network culinario, che ha sezioni anche su vino e piatti prelibati, tendenze e mode imperdibili (pare sia il momento delle erbe), cibo ad alta qualità anche nei supermercati e nelle catene, Cotto & mangiato (probilmente uno dei programmi peggio realizzati della storia della tv) e abbiamo scoperto qual è la migliore osteria di Bologna… Sperando di avervi fatto venire l'acquolina qui sotto il solito podcast della puntata.

 

MP3   Impronte digitali: Massimo Bernardi – DISSAPORE

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mercoledì, 17/11/2010

Berlusconi meets Inception

Dal genio di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (ma secondo me da qualche parte c'è anche Ennio Annio): Inception – Made in Italy. Se nel leggendario Lost in Berlusconi. i protagonisti dovevano far reggere la trama tra un'improbabile smentita e una ricostruzione fantasiosa qua lo scopo è opposto: innestare l'idea delle dimissioni nella testa del premier. Ce la faranno?
[grazie a Lucia]

martedì, 16/11/2010

The fall of the Fall Inkiostro 2010 Nastrone

Cosa avrai da raccontare, di questo autunno? Pensi davvero che a qualcuno interessi del corso che hai cominciato a frequentare, delle cene luculliane con gli amici, dell'umor tetro a causa del tempo e dei concerti imperdibili che si susseguono uno dopo l'altro e di cui non hai mai davvero il tempo di parlare? Ci mettiamo una pietra sopra e facciamo parlare il nastrone stagionale, che raccoglie con una logica spesso volutamente incomprensibile molti dei pezzi che ho ascoltato di più negli ultimi mesi.

 

Come lo scorso inverno e la scorsa primavera, il nastrone è scaricabile traccia per traccia o in un pratico zippone iPod friendly provvisto di copertina; inoltre, carico del server permettendo, le tracce sono anche ascoltabili online grazie al player di fianco a ciascuna di esse (che poi procede in sequenza con il resto della playlist). Buon ascolto.

 

 

 

MP3  01. Jamaica – Short and entertaining

Il plagio è una brutta cosa, si sa. E se io fossi nei Phoenix, a questi Jamaica (loro connazionali, tra l'altro) quasi quasi gli farei causa per plagio. E chissà, forse a un certo punto i Phoenix volevano anche farlo, tanto il loro sound è identico alla band di Thomas Mars: poi hanno sentito questo pezzo, si sono messi a ballare e se ne sono dimenticati. 

 

MP3  02. Ra Ra Riot – Boy

La prima volta che l'ho messa in pista, nel giro dei suoi tre minuti tre persone sono venute a chiedermi cosa fosse. Una persona al minuto non capita così spesso, soprattutto con i pezzi indie-pop. Il piccolo anthem della stagione, per una band sempre troppo sottovalutata.

 

MP3  03. Crocodiles – Mirrors

Ed ecco altri che copiano a destra e a manca, e che se col disco d'esordio hanno sparato due singoloni che erano puri Jesus and Mary Chain, col pezzo che apre il secondo disco siamo più dalle parti dei New Order meno elettronici. (Quasi) nessuno inventa più niente, ma alcuni copiano meglio degli altri.  

 

MP3  04. Summer Camp – Round the moon

E dalle parti dei New Order si muovono anche i Summer Camp, una di quelle band che non si sa perché ti colpiscono al primo ascolto (era Agosto, ricordate?). Allora profetizzavo che ce li saremmo subito dimenticati, però io sono ancora qui che spingo Play.

 

MP3  05. Deerhunter – Helicopter (Diplo & Lunice remix)

E' abbastanza risaputo: è molto raro che i remix di un pezzo indie-rock riescano davvero ad avere un senso e una compiutezza. Questo remix di DIplo e Lunice riesce forse addirittura a essere migliore del pezzo originale, e visto che stiamo parlando del primo singolo di uno dei dischi dell'anno, la cosa è praticamente un miracolo.

 

MP3  06. Sufjan Stevens – I walked

Non sono mai stato fanatico di Sufjan Stevens, e ne ho sempre ammirato il talento rimanendo spesso perplesso per molte delle sue scelte discografiche. La svolta elettronica del nuovo disco non è una di queste: il disco intero è eccessivo e spesso volutamente sfuggente, ma finché contiene pezzi come questo (che sembra una cosa della Morr di 6 o 7 anni fa; una gran bella cosa della Morr) per me può fare quel che vuole.

 

MP3  07. Comet gain – I never happened

Quanto ci piacciono le band uncool, quelle dopo un po' di anni sono ancora lì che pubblicano 7 pollici, che quasi hanno inventato un sound e che non raccolgono un decimo del riconoscimento che meritano mentre intorno a loro giovani band di Brooklyn o di Brixton con mezzo singolo fuori ottengono tutta l'attenzioni di giornali e webzine. Lunga vita ai Comet Gain, che mi sa tanto che stanno addirittura migliorando col tempo.

 

MP3  08. Holy Fuck – Red lights

Meglio di Atlas dei Battles? Lo sai che mi sa di sì?

 

MP3  09. Crystal Castles feat Robert Smith – Not in love (Platinum Blonde cover)

Il loro live della settimana scorsa è stato un'esperienza (sotto molti punti di vista; per ultimo, probabilmente, quello strettamente musicale), esperienza che come prevedibile non ha coinvolto il leader dei Cure né la cover dei Platinum Blonde che hanno appena inciso. Il resto di quello che penso lo sapete già.

 

MP3  10. Beach Fossils – Golden Age

Ah, l'indiepop: non cambia mai e quindi non smette mai di piacerci. Prendi una piccola melodia memorabile, mettigli un riverbero, una voce annoiata, una chitarra storta e una batteria elementare: non serve di più. Tra tante band che lo fanno, però, solo alcune lo fanno bene, e i Beach Fossils sono tra questi. Venerdì in concerto al Covo

 

MP3  11. The boy least likely to – A fairytale ending

Non se li ricorda già più nessuno i The boy least likely to, ed è un vero peccato perché il loro pop cristallino dall'immaginario infantile non cessa di essere originale e di avere molta più personalità di seicento nuove band riverberate messe insieme. Questa viene da un EP di qualche mese fa, e mi piace un sacco.

 

MP3  12. The Divine Comedy – Neapolitan girl

Neil Hannon porta la sua Divina Commedia a fare un viaggio in Italia, che come da copione è ferma all'immaginario lirico e musicale di qualche decennio fa e probabilmente, visto come vanno le cose in questi anni, dobbiamo solo ringraziare, La sua ragazza napoletana è decisamente macchiettistica. ma si fa comunque amare.  

 

MP3  13. Belle & Sebastian – I want the world to stop

Temo di non poter non pensare che il loro ultimo disco sia un mezzo passo falso (più di quasi tutti i precedenti, temo), ed è una cosa che a noialtri fà un po' male al cuore. Il singolo è una meraviglia, ma non basta, anche se forse è uno dei loro pezzi migliori di sempre.

 

MP3  14. Jaill – The stroller

Non li ho inquadrati benissimo, i Jaill, una delle ultime scoperte di mamma Sub Pop che si fa un po' fatica a categorizzare (in certi momenti sembrano Why?, in altri i REM) ma che si fanno ascoltare assai spesso e volentieri. Mentre mi faccio un'idea, dopo mesi continuano a non abbandonare il lettore.

 

MP3  15. James Blake – Limit to your love (Feist cover)

Prendi un pezzo non troppo noto di una cantautrice pop canadese, trasformalo in un prodigio soul fatto più di vuoti che di pieni, producilo da Dio e mandalo in giro per la rete: il risultato è wowLike a water falling slow motion.

 

MP3  16. The Strokes – I'll try anything once

Quante sono le decisioni fondamentali che danno forma alla tua vita? E di quante ti rendi veramente conto? Non ho ancora una risposta alle domande che mi facevo qualche mese fa, ma anche se Somewhere della Coppola sembra già roba dell'anno scorso, il demo degli Strokes che gli faceva da colonna sonora  è evidentemente qui per restare.

 

MP3  17. Stars – Changes

Certi vecchi amori non si scordano mai, e anche se gli Stars un disco bello come Set yourself on fire non lo faranno più, qualche soddisfazione ogni tanto ce la riservano ancora. Come in questa ballad dall'andamento malinconico e dalla a struttura classica, che si muove sapientemente al confine col melenso senza superarlo mai. Siamo esigenti: ci vuole una certa classe per spezzarci il cuore. 

 

MP3  18. Sharon Van Etten – A crime

Non provate a paragonarla a Cat Power (a certe folksinger di un tempo, semmai), ma la cantautrice di Brooklyn le carte per diventare la Chan Marshall degli anni zero le ha tutte (e vista dal vivo mesi fa è assai meno bizzosa ma non meno talentuosa). Bastano la voce e una chitarra, e un testo da brividi.

 

MP3  19. S Carey – In the dirt

I Bon Iver non sono solo Justin Vernon: e mentre lui tira sempre di più la corda cantando nei dischi di chiunque, il suo socio Sean Carey rimane sul sound del progetto principale, diluendolo e riverberandolo ulteriormente. Giudicate voi se funziona.

 

MP3  20. Menomena – Queen black acid

In questi tempi veloci alle piccole grandi band ci abituiamo in un minuto, e quando sfornano un disco nuovo gli diamo appena due ascolti perché ci sembra tutto già sentito. Col rischio di perdere perle come questa, che ha un intreccio di basso, batteria e chitarra che mi manda fuori di testa. 

 

MP3  21. Porcelain raft – Tip of your tongue

Italiani alla conquista del mondo: la scoperta più recente di blog e siti d'oltreoceano è Mauro Remiddi, che -partito da Roma- dalla sua cameretta di Londra ha tirato fuori un malinconico bedroom-pop riverberato che lascia subito il segno. Bravo.

 

MP3  22. Sam Amidon – Walking on sunshine (Katrina and the waves cover)

Vedo questa canzone come uno strappo nel tessuto spazio-temporale: è come se Nick Drake avesse scelto il pop invece del suicidio, e fosse finito a suonare davanti a pochi amici cover di pessime hit anni '80 sulla veranda del suo ranch nel Midwest. 

 

MP3  23. Massimo volume – Le nostre ore contate

La miglior canzone del miglior disco italiano del'anno sembra una canzone d'amore, di quelle che descrivono le grandi storie d'amore che non finiscono mai. Quando scopri che parla di Manuel Agnelli il cambio di prospettiva è vertiginoso e a suo modo, forse, ancora più affascinante. 

 

MP3  24. The Lucksmiths – Get-to-bed Birds

Il nastrone finisce come la carriera dei Lucksmiths, che a sua volta finisce come certe nottate interminabili in cui rientri all'alba e, sulla porta di casa, riconosci il suono dei primi uccelli che cantano. E anche se la festa è finita non riesci a trattenere un sorriso.

 

 

 

FULL DOWNLOAD  The fall of the Fall Inkiostro 2010 Nastrone (ZIP > Mediafire)

lunedì, 15/11/2010

«Berlusconi ed io abbiamo qualcosa che ci accomuna»

Io questa cosa di Rocco Siffredi che fa l'opinionista su YouTube e parla, in questo caso, di Berlusconi e delle escort me l'ero persa.

 

sabato, 13/11/2010

Hand at gigs

giovedì, 11/11/2010

Ed è giunto il momento di postare la soluzione

Speravo che sareste riusciti a completare il quiz di abbigliamento musicale che ho postato venerdì scorso, ma nonostante i vostri sforzi e la bravura del DottorGola e di foz vi è mancato un nome per completare il lotto (per la cronaca: era Chet Baker. Quasi impossibile, lo so). Ecco l'immagine completa (che -in basso, molto in piccolo- mostra anche i nomi, che ho poi ri-scritto sotto) e il link a cui potete leggere i dettagli, acquistare il poster e vedere in grande la mise di ciascun musicista (che è a sua volta un poster). C'eravate quasi.

 

 

 

Jim Morrison, Johnny Cash, Kurt Cobain, Kiss,

Chet Baker, Michael Jackson, Run DMC, Jimi Hendrix, 

Bob Dylan, Elvis Presley, Prince, Kanye West,

Marvin Gaye, The Ramones, Andre3000, Pharell Williams,

Brandon Flowers, Pete Doherty, The Beatles, Miles Davis.

giovedì, 11/11/2010

Senza parole

[via]

mercoledì, 10/11/2010

Una GIF animata vale più di mille parole (o fotogrammi)

La straordinaria e inquietante GIF animata a tema Shining qua sopra («Wendy?») nei giorni scorsi ha fatto il giro del web, ma quello che quasi nessuno ha menzionato è la sua provenienza. Il tumblr If we don't, remember me ne raccoglie varie decine, tutte a sfondo cinematografico e tutte con animazioni minime, usando una tecnica abbastanza inedita e ottenendo risultati inattesi. Insieme a quelle con Nicholson (tutte), la mia preferita è probabilmente quella con Margot Tenenbaum chiusa in bagno che si mette lo smalto. Ipnotica.

 

mercoledì, 10/11/2010

Mi ha fatto ridere

[The Buzzcocks!]

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