venerdì, 18/04/2003

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The district sleeps alone tonight
Il blogger notturno questa sera dorme solo, perchè così vuole la contingenza. Qualcuno gli richiede post del genere, e lui è tutto contento, rientrando da notte brava, di poter esorcizzare tutti gli spettri passati e presenti con una bella bloggata notturna. Well, I was the one worth leaving, cantano i Postal service, in una canzone che stasera è la mia.
Un compleanno, una festa. Come mille altre, non fosse per la bella atmosfera, per l’ottimo cibo, e per la simpatica visita della polizia che, a mezzanotte appena passata, ha regalato ai presenti una bella multa da 50 euro per schiamazzi notturni. E dire che, molte altre volte, la casa aveva rischiato di crollare dal rumore, e le casse bombavano gli Smashing Pumpkns come neanche a metà degli anni ’90. E invece stasera i Nine Inch Nails erano pure a basso volume, e c’era poca gente -poca ma buona, come si dice- eppure i simpatici vicini -che domani, sospetto, non troveranno le gomme dei propri mezzi di locomozione integre- hanno infierito con l’elasticità di dei gerarchi fuori epoca. Tra qualche mese saremo anche noi costretti nelle gabbie del mondo del lavoro, delle 8 ore al giorno, dell’oggi non posso permettermi di dormire un’ora in più. E allora lasciatecela dormire finchè si può, no?


giovedì, 17/04/2003

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Ascoltare un blog
Sto ascoltando la trasmissione di Polaroid su Radio Città 103. Singolare sensazione, quella di ascoltare un blog. Ed esaltante, quando la trasmissione inizia con le parole di uno dei tuoi scrittori preferiti, Douglas Coupland, lanciando subito dopo un pezzo live di uno dei tuoi gruppi preferiti, i Notwist, dal concerto di New York alla Knitting Factory di due settimane fa, messo online da Ugo. Piccolo il mondo.


giovedì, 17/04/2003

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L’ultimo valzer
Negli anni ’90, in Italia, c’era una straordinaria rock band chiamata Scisma. Sei elementi, incommensurabili intrecci di chitarre elettriche e pianoforti, due voci a fondersi e distinguersi, testi illuminanti e visionari, lirici e poetici, e molto di più. Gli Scisma sono stati la miglior rock band italiana degli anni ’90. Parlo al passato perchè, dopo due album bellissimi (Rosemary Plexiglas e Armstrong), lo scarso riscontro di vendite e le divergenze artistiche interne hanno portato al loro scioglimento. Le cose belle finiscono, ma in questo caso c’è un ultima, imperdibile, opportunità: dopo 3 anni dal loro scioglimento, gli Scisma hanno deciso di regalare ai loro fan un ultimo concerto. Scisma, the last waltz avrà luogo il 10 Maggio al Flog di Firenze. Semplicemente imperdibile, e questa volta non è una frase retorica.
[Qui una pagina sulla band, qui una pagina creata in occasione per l’evento]


giovedì, 17/04/2003

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I passi della passione
Sergio Ferro
è un pittore e architetto brasiliano, da qualche anno trapiantato in Francia. A Notre-Dame-de-la-Treille, a Lille, mi sono imbattuto la sua versione della via crucis, Le pas de la pasion, e ne sono rimasto folgorato. Classico, quasi rinascimentale per qualche verso, post-moderno e decostruttivista per molto altro; potrei continuare ad infilare sterili etichette, ma non arriverei comunque a trasmettere la sua intensità e la magnificenza dei suoi 14 quadri. Plasticità e fisicità che si disgrega lungo la via crucis, una vergine che piange fino a sciogliersi, ferite e cuciture nella tela come ferite e cicatrici nel corpo e nell’animo. Una scoperta folgorante, quasi violenta.
Online ho trovato solo questa pagina, ma riproduzioni così piccole non rendono giustizia a quadri così belli. Un solo consiglio: se capitate da quelle parti non perdeteveli.


mercoledì, 16/04/2003

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Overdose
Ho appena finito, dopo circa 4 ore, di leggere i post dell’ultima settimana nei miei daily blogs. Mi gira la testa.

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mercoledì, 16/04/2003

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Da dove cominciare?
E’ quello che mi sto chiedendo. Da dove cominciare a raccontare? Dalla maestosa tridimensionalità della Grand Platz di Bruxelles o dall’Impero della luce di Magritte? Dal Mont des Arts o dai canali di Bruges? Dalle rovine dell’abbazia di Villers o dalla selvaggia vita univeristaria di Louvain-la-neuve? Dal mercatino del pesce sul mare del Nord di Ostendee o dal futuristico quartiere di Lille-Europe? Da quella meraviglia medievale che è Gand o dalla cattedrale di Anversa? Non lo so, ho davvero fatto il pieno di luoghi in questa settimana, e temo mi ci vorrebbe un giorno solo per raccontare le cose che ho visto. E ancor di più per raccontare quelle che ho vissuto: degli allucinanti party dei cercle, delle ineffabili birre belghe, delle poche (pochissime) ore di sonno, delle tante persone conosciute che non rivedrò mai più, di quelle che invece rivedrò, delle friterie, dell’Ancienne Belgique, di radio Studio Brussel, della dipendenza da Routard, di conoscenze finlandesi, algerine o alaskiane, di esaltanti conversazioni in un improbabile francese, di un incidente d’auto alle 4 del mattino, due ore prima del ritorno, a 60 Km di distanza dall’aeroporto e della conseguente generosa trasfusione di denaro nelle tasche di un (peraltro gentile) tassista. Troppe cose da raccontare, poco tempo per farlo; temo vi dovrete accontentare di questo lacunoso elenco.
Per il resto voglio solo dire un grazie enorme a due amici per l’impagabile ospitalità.


martedì, 15/04/2003

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I’m back
Da un paio d’ore sono a casa. Mi sono cucinato qualcosa, ho fatto una doccia e ora sono al computer. Devo ammetterlo: morivo dalla voglia. Contrariamente alle mie previsioni, infatti, questa vacanza è stata completamente offline: non ho visto un computer neanche da lontano, non ho controllato la posta, nè mi sono messo a cercare un Internet point. Non l’ho fatto per scelta, è capitato, ma devo dire che non mi dispiace. E’ stata quasi una prova di sopravvivenza, e a quanto pare l’ho superata.
Ora, però, urge una dormita storica. Sono in piedi da una trentina d’ore consecutive, e in mezzo ci sono stati (almeno) un migliaio di chilometri, 9 città diverse, vari pasti la cui configurazione alimentare ha lasciato il mio stomaco molto perplesso, un incidente d’auto, del caffè sui pantaloni, la torre di Pisa e altre cose. Abbastanza da desiderare di teletrasportarmi nel letto in questo momento. A domani, quindi.
Zap.



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martedì, 08/04/2003

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Au revoir
Inkiostro se ne va per un po’ in giro per l’Europa. Fino a Pasqua (o un po’ prima) aggiornamenti a singhiozzo, e -immagino- di tono insopportabilmente vacanziero.
Fate i bravi e aspettatemi, chè torno.


lunedì, 07/04/2003

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Venerdì sera Erlend Oye live@Calamita
Mi chiedo spesso in base a cosa i promoter scelgano il locale in cui tenere un dato concerto. Immagino ci siano molte variabili in gioco, che poche siano controllabili e che ci sia da fare un notevole lavoro di public relations, eppure non riesco proprio a capire cosa abbia portato un promoter ad organizzare il concerto di Erlend Oye in un piccolo locale di un paesello sperduto in provincia di Reggio Emilia. Erlend Oye è metà dei Kings of Convenience, duo acustico norvegese il cui bellissimo disco d’esodio ha ottenuto i plausi della critica un paio d’anni fa, ed è ora in tour per promuovere Unrest, il suo disco solista che abbandona le atmosfere acustiche per buttarsi in un electro-pop molto ben fatto, simile a quello dei Royksopp, coi quali ha tra l’altro collaborato. Un personaggio eclettico e molto trendy, che avrebbe riempito un locale di medie dimensioni in una città come Bologna, ma che ha lasciato semi-vuoto il peraltro non brutto Calamita di Cavriago (RE), cantando per una platea per lo più composta di autoctoni poco untusiasti. Il concerto non è stato affatto male, ma è stato fortemente inficiato dall’atmosfera distratta della platea, letale in un locale così piccolo.
Detto ciò, lo show ha comunque esaltato i pochi fan -tra cui il sottoscritto- con un complesso mix di beat e musica suonata, atmosfere ora rarefatte ora festaiole, pervase dalla vulcanica personalità dell’allampanato cantante scandinavo. Bellissime le canzoni più dilatate come Like gold o A while ago and recently, notevolissime le improvvisazioni degli inediti The fall e Black Keys Work, meno esaltanti il singolo Sudden Rush e gli altri pezzi più pop. Inevitabile, però, pensare che al Covo o al Vox le cose sarebbero state ben diverse. Prevedibilissimo, eppure il promoter non ci ha pensato.


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lunedì, 07/04/2003

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L’era dei blog
Come già ampiamente , venerdì a Milano ci sarà Blog Age, la prima blog conference italiana. Purtoppo non riuscirò ad esserci. Peccato, sarei stato curioso di vedere alcuni dei miei blogger preferiti cimentarsi in discussioni offline, nonchè di incontrare le facce che stanno dietro gli schermi e di stringere le mani che stanno sopra le tastiere. Ma tant’è. Spero che il Blog Age Aggregator ideato da Cesare funzioni a dovere, per avere un’idea di come sarebbe stato essere là.

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lunedì, 07/04/2003

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Ora urlo io
Sono tre giorni che l’ascolto, ma proprio non mi piace: L’urlo, il nuovo singolo dei La Crus, è proprio bruttino. Ha un giro di basso che ricorda I feel loved dei Depeche Mode e il riff di chitarra che fa tanto Discoteque degli U2; l’impressione generale è che il gruppo milanese scimmiotti i Subsonica risultando però inevitabilmente meno cool e meno credibile. Il testo poi è abbastanza nullo, e i remix danzerecci contenuti nel singolo sono assai poco illuminati.
Eppure, nonostante tutto, continuo ad avere fiducia nell’album.


domenica, 06/04/2003

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Imprescindibile
Non ho ancora parlato di Ubriaco d’amore, l’ultimo film di Paul Thomas Anderson (Boogie Nights, Magnolia). Andate a vederlo. E’ un film stralunato e strambo -proprio come il suo protagonista- con una fotografia eccezionale e un sacco di ottime idee. Quando sono uscito dal cinema non sapevo cosa pensare, e questo di solito è una buona cosa. A metà film volevo uscire per il disagio fisico, e anche questa di solito è una buona cosa. A fine film amavo ogni singola persona seduta in sala -compreso lo spilungone coi rasta seduto davanti a me…e di solito non succede- e vedete voi se è una buona cosa o no, ma è raro che capiti. Andate a vederlo.

domenica, 06/04/2003

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Prescindibile
A fine mese esce Countefeit², primo LP solista di Martin Gore, strumentista e mente dei Depeche mode. Countefeit² è un album di cover che, per dirla in due parole, prende vecchie canzoni e le trip-hoppeggia con un gusto un po’ old english, senza mai perdere di vista il pop. Il tutto risulta piacevole ma oltre modo noioso: non mi capitava da un po’ di sentire banalizzazioni come quella di Oh my love di John Lennon o di Loverman di Nick Cave, per non parlare della melliflua rilettura di Candy Says. Non mi dispiace invece la versione di By this river di Brian Eno (complice l’indiscutibile bellezza dell’originale, è chiaro), che per l’uso dei beat e dei carillon sembra quasi uscita da un disco dei Mùm. Ma mi pare un disco decisamente prescindibile, senza l’intensità dei lavori del gruppo originale. Evidentemente aveva del tempo libero.

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venerdì, 04/04/2003

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Tre libri
Certi giorni ricevi una mail da qualcuno che scrive dalla Bibliothèque Nationale de France, che è capitato sul tuo blog cercando informazioni su un vecchio libro di Douglas Coupland e che si è soffermato a leggere cosa ha trovato. E ti dice che gli è piaciuto. Il giorno seguente uno dei tuoi blog preferiti dice più o meno le cose che pensi tu sull’ultimo libro di Douglas Coupland -che hai letto in inglese 3 mesi fa e su cui hai postato anche qualcosina qui, qui e qui. Stasera, prima di andare a letto, rileggerai Patty Hearst, il tuo racconto preferito nel tuo libro di Coupland preferito, e sarai felice, immagino.

venerdì, 04/04/2003

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Due articoli che non saranno mai linkati troppo
Adriano Sofri sulla guerra. Consigliatissimo Vedete, con la guerra non si sa mai. Corto e fulminante, non ve ne pentirete.
Non vi pentirete neanche di leggere L’ormeggio del buon senso, che parla di guerra e spaccature a sinistra. Mi sta facendo riflettere, e non so cosa pensare. Ottima cosa, vuol dire che ha colpito nel segno.


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venerdì, 04/04/2003

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Ancora sulla questione Siae
Qualche giorno fa, come dicevo qui, è stata approvata la proposta di aumentare il compenso dovuto alla Siae per ogni supporto vergine audio e video. Ora fiorisce il dibattito: decisa la presa di posizione contraria da parte dei produttori. In particolare, mi sembra centrale il punto sollevato dal presidente dell’ASMI (Associazione Supporti e Sistemi Multimediali Italiani):
Il diritto alla copia privata viene negato dalla contemporanea legittimazione dei sistemi di protezione dei supporti che impediscono di fatto la duplicazione. Si finisce per pagare per un diritto che non si può più esercitare.
Qui la risposta -davvero poco convincente, secondo me- della FIMI, la Federazione dei discografici italiani.



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giovedì, 03/04/2003

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Fantascienza
Forse Nick Cave sarà al concerto del 1 Maggio.

giovedì, 03/04/2003

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Referrer’s blues
L’ho fatto per Gennaio, e per Febbraio, ora è l’inevitabile turno di Marzo: beccatevi i referrer più curiosi dei motori di ricerca grazie a cui alcuni cybernauti sono giunti fino a qui.
paura di comunicare (superala, ed apri un blog)
forse fuck boots girl (arrivo a capire la perversione che lega fuck a boots, ma quel forse?)
guia soncini (si invita la signorina Soncini ad aprire un blog al più presto, grazie)
ani di franco torri gemelle (se scopro il nesso cosa vinco?)
soldatini di piombo dell’età medievale (senza parole…)
come sono diventato stupido finale (quel libro è talmente brutto che potrei anche raccontartelo; ma il finale probabilmente è la cosa peggiore..)
asereje le seghe a te (??)
canzone spot assorbenti (invisibile, solo tu sei..!)
fire film muccino (qualcuno vuole dar fuoco ad una copia di ‘Ricordati di me’?)
i’m on fire baby + muccino (ah no…ma il nesso continua a sfuggirmi…)
immagini mara venier a seno scoperto (notare la precisione della ricerca)
perspicacia depeche mode (sono noti per il loro acume)
risiko tabellone (cosa non si fa per risparmiare qualche lira…poi che fai, lo stampi a pezzi e al posto dei carri armati usi dei fagioli?)
tette+culi (non riesco a immaginare come con una ricerca simile sia arrivato qui. devo essere il milionesimo risultato…)
come diventare galleristi (cercando su Internet, è ovvio)
informazioni actifed in italiano (perchè nella confezione in che lingua sono?)
mossa di Michael Jackson (mossa? stai parlando del moonwalking?)
scaricare film Jolly Blue il film degli 883 (ca-po-la-vo-ro!)
mrs dalloway rock (e perchè non jazz..)
storie di videonoleggi (ognuno ha le sue perversioni, del resto)
elenchi di tette (mi lascia perplesso la parola ‘elenchi’)
sim city 4 difficile (mi spiace, prova il 3)
viva la ciccia (semper!)
























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giovedì, 03/04/2003

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Ma Magdi Allam scrive un Instant Book al mese?
Dopo Diario dell’Islam e Bin Laden in Italia ne è uscito un altro, Saddam.
Mi chiedo chi li compri.


giovedì, 03/04/2003

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Accessi inquietanti
Ieri ho avuto un accesso da aviano.af.mil (af sta per Air Force). Brrr.

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mercoledì, 02/04/2003

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Di questi tempi, chiunque ha un fan club
Non ci credete? Date un’occhiata qui.
(visto su Semerssuaq)


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mercoledì, 02/04/2003

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Come demolisce i film lei…
Selvaggia ha visto Daredevil.

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mercoledì, 02/04/2003

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E se fosse vero?
Mettiamo che, in futuro, inventino la macchina del tempo. E mettiamo che qualcuno decida di tornare indietro nel tempo, ad esempio nel 2003, per fare un po’ di soldi grazie ai dati sull’andamento alla borsa. E mettiamo che lo arrestino per insider trading, perchè prevedere così le quotazioni non può essere pura fortuna. Sembra inverosimile, eppure secondo Yahoo pare sia successo..
(grazie al solito Andrea)


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mercoledì, 02/04/2003

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Porno
No, non è un metodo per aumentare gli accessi da Google (non solo, almeno :P ), ma il titolo del nuovo romanzo di Irvine Welsh (quello di Trainspotting e di Acid House), che esce venerdì per Guanda. Il libro riprende i protagonisti di Trainspotting, è ambientato qualche anno dopo e racconta dell’avventura dei 4 nel mondo della pornografia, da cui il titolo. I sequel fanno sempre un po’ tristezza, ma Welsh di solito non delude. Vedremo.

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martedì, 01/04/2003

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Per ora vedo il sito
Il nuovo album Ogni cosa che vedo non è ancora uscito, ma da un paio di giorni per i La Crus è online il nuovo sito. Tutta un’altra storia rispetto al precedente: questo è flashosissimo (pure troppo), con chat integrata e tantissime informazioni. Ci sono varie chicche, come i jpg dei fogli originali su cui sono stati composti testi vecchi e nuovi, con tanto di cancellature e correzioni, gli accordi, dischi e film consigliati da ognuno dei membri e info sui vari progetti paralleli.
Peccato non si possa ascoltare l’album nuovo -neanche il singolo- e ci si debba accontentare dei testi e del comunicato stampa, in cui sono tra l’altro elencati gli ospiti -come al solito numerosi- nell’album: lo scrittore Marco Lodoli, la poetessa ed attrice del Teatro Valdoca Mariangela Gualtieri, il violinista Davide Rossi (ex Mau Mau, ora Goldfrapp) e la solita Cristina Donà. Anche lei, tra l’altro, in uscita col nuovo album (qui un’intervista di ieri). 


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