E’ una canzone d’amore.
E’ una gran bella canzone d’amore.
E’ una di quelle vere, è stata scritta per conquistare una ragazza, e ha un lui e una lei reali. Lui è Nick Cave. Lei è la ragazza del West Country. Una ragazza della campagna, diremo noi, e in particolare della campagna del Dorset, nei dintorni di Stonehenge. Perchè lei non è una ragazza qualunque, lei è PJ Harvey. Una delle più brillanti cantanti contemporanee, una personalità intricata e un groviglio di nevrosi, un corpo magrissimo, forse non bella ma ben più che affascinante.
Per Nick Cave, però, è semplicemente la ragazza del West Country, che ha un sorriso malizioso e la faccia a forma di cuore. Con pochi versi Nick ce la dipinge, ci parla delle sue labbra, dei suoi occhi, del suo corpo da Dea, che ha quattordici stazioni da percorrere, come la via crucis. E’ completamente trasfigurata; dev’essere strano leggersi nelle parole di una canzone, ancor di più quando a scriverla è un autore del suo calibro, all’apice della sua carriera. Apprendiamo del suo figlio non nato, che grida ‘Mamma’ tra le macerie del suo corpo -un aborto, probabilmente- e, più prosaicamente, delle sue unghie, tutte rosa e morse. Sembra quasi di vederla, con la faccia a forma di cuore, mentre si mangia le unghie e tenta di comporre una canzone, che ispira i versi e l’amore del cantautore australiano.
In The secret life of the love song, saggio prima recitato in un reading e pubblicato in cd e ora disponibile in Tutte le canzoni 1978-2001 (Mondadori), lo stesso Nick ci parla di West Country Girl. Questa canzone metteva in evidenza i miei particolari criteri di bellezza, la mia particolare verità (con tutta la sua probabile schematicità, crudeltà e povertà) riguardo la bellezza. Era una lista di cose che amavo, e, in realtà, un pietoso esercizio di adulazione, pensato per avere quella ragazza. Funzionò e non funzionò. Funzionò, perchè i due ebbero una intensissima storia d’amore. Che però, alla lunga, non funzionò, e finì con il ritorno di lei nella sua campagna del West Country, come ci racconta Cave nella successiva Black Hair. E la canzone cambiò, dalla dolce ballata che era in versione demo divenne nella versione definitiva un country sostenuto e un po’ maledetto, per poi trasformarsi live in una velenosa declamazione scandita da un pianoforte brutalmente strapazzato e da un violino distorto, come sa chi ha visto i concerti del cantautore australiano senza Bad Seeds, qualche anno fa a Mantova o l’anno scorso ad Ancona. Continua Cave: West Country Girl è nata nell’innocenza e sotto i raggi del sole, come una semplice poesia a proposito di una ragazza. Ma ha fatto quello che tutte le canzoni d’amore devono fare per poter sopravvivere, ha chiesto il diritto di avere una propria identità, una propria vita, una propria verità. L’ho vista crescere e cambiare col passare del tempo. Ora si presenta come una fiaba ricca di ammonimenti, come una lista di ingredienti per una pozione da strega, la si può leggere come il rapporto di un medico legale, o come il messaggio di un logoro cartello pubblicitario in cui un uomo dallo sguardo selvaggio dichiara “La fine del mondo è alle porte”. E’ una voce flebile nel buio che gracchia “State attenti…state attenti…state attenti”.
Ma la canzone non è finita. Mancano forse i versi più importanti, quelli dove cercare la ragione dell’amore di Nick per la ragazza del West Country. E dove cercare, probabilmente, anche le radici per la loro separazione. L’elenco continua, ed arriva alla voce, la stessa voce che incanta migliaia di fan nel mondo, la voce che ha cantato la gioventù di Dry, i deliri di Rid of me e la passione di To bring you my love. Il suo accento aperto, che ho sentito, e che è stato travasato nel mio cuore umano -quasi come se lei non lo fosse, umana, con una voce di intensità tale da essere travasata– e mi ha ripempito d’amore fino all’orlo e mi ha ucciso, e ricostruito ancora una volta, con qualcosa a cui puntare. La sua voce l’ha riempito d’amore fino ad ucciderlo, per poi resuscitarlo come persona nuova con something to look forward to, degli obiettivi, delle speranze, qualcosa cui aspirare; un futuro. Non è questo il risultato più alto che l’amore possa conseguire? E non è questo anche il motivo per cui un amore finisce?
Non sta a me, la risposta. Ma Nick Cave, lui lo sa.
[Nick Cave and the Bad Seeds – West Country Girl. Da The Boatman’s Call (1997)]