lunedì, 22/09/2003

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Voglio brevettare i tortellini
Un bell’articolo di Renzo Davoli, professore al CdL in Informatica a Bologna, contro la brevettabilità del software.

lunedì, 22/09/2003

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I love you sugar kane
Grazie a The Post Punk Kitchen (premio per il miglior titolo per una trasmissione di cucina…altro che La prova del cuoco) apprendo che la cucina vegetariana e i prodotti da forno vegani sarebbero cibi post punk. E fino a qui, potrei anche non sollevare obiezioni. Ma, a questo punto, qual è la cucina punk? E quella post rock? Quella indietronica? Sono un po’ confuso.
Ora vado a cucinarmi delle zucchine. Sono abbastanza indie o devo cambiare dieta?


domenica, 21/09/2003

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Ani given sunday
Pronto? Ehi, ciao!….Sì, abbastanza, tu?….Eh eh, non ti smentisci….Io le solite cose, ‘sto periodo è un po’ intasato e non posso farci granchè….Per marzo, non ci riuscirò mai ma ci provo lo stesso, vedremo…Sì, sono stato dai miei, tu che hai fatto di bello?….Figo….Ah….Eh, immagino….Salutamela, quando la senti….Ieri sera? Al concerto di Ani Di Franco a Rimini….Sì, bello, che lei sia brava si sa, è un mostro, poi anche da sola regge lo show senza il minimo problema….Little Platic CastleTwo little girls ….Solo che ha suonato davvero poco, praticamente un’ora….Eh, sì, un altro bis poteva farlo alla fine, sparava lì una Cradle and All ed eravamo tutti contenti, invece così è rimasto un po’ l’amaro in bocca….Sì, infatti….Però il supporto è stato uno show, si chiamano Bitch & Animal….Sì, un nome che è un programma….Praticamente sono un duo lesbico che fa canzoni ironiche ed iper-esplicite, con titoli tipo The best cock in the block o Pussy Manifesto….No, davvero forti, un po’ pese ma davvero divertenti….Ovviamente non comprerei mai un loro cd, lo ascolterei sì e no due volte, però dal vivo non sono state male….Dopo il concerto di Ani sono tornate sul palco in 4….Sì, anche Ani e un’altra, non so chi fosse, e hanno fatto a cappella una canzone in italiano che diceva tipo Voglio mangiare una donna….No, no, niente doppi sensi, il senso era già chiarissimo….Capirai, visti i personaggi….No, bello comunque….Il solito branco di blogger, sì….No, non sempre gli stessi, ogni tanto di persona ne conosco qualcuno nuovo….Ormai sono ovunque, sono arrivato al punto che mi meraviglio quando vado a qualche evento e non ne incontro neanche uno….Sì, l’eccezione sta diventando NON avere un blog….Squallido lo sarà per te, a me conoscere gente in gamba non dispiace mai….Beh, tutti no, ma quasi….Ah, a proposito di blog, l’hai ascoltata la nuova trasmissione di Luca Sofri su RadioDue?….Stamattina, alle 10….Orario un po’ infame, sì, io ho divuto mettere la sveglia….Sì, carino, lo conduce insieme a EmmeBi, hai presente il blog?….Eh, molto in gamba….Beh, la musica non la sceglievano loro, purtroppo, quindi faceva abbastanza pena….Un meccanismo di RadioRai, qualcosa tipo Selector….Tipo un blog però via etere….Mancavano giusto i link, ma di collegamenti ai giornali ne hanno fatti a bizzeffe, anzi, quasi troppi, ogni volta iniziavano dicendo «Qualche giorno fa ho letto un bell’articolo sul New York Times….»….No, non hanno parlato quasi per niente dei blog….Meglio così, sai che palle radio blog….Carino, comunque, le prossime volte se mi ricordo l’ascolto, peccato per l’ora….Vabbè….Ok, ci sentiamo nei prossimi giorni….Mi sa che guardo un film, se io e mio fratello riusciamo a metterci d’accordo….Va bene….Buona serata, ciao….Ciao.
[il titolo non è un errore, ma un raffinato calembour]


venerdì, 19/09/2003

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I complicati pretesti del come
Era la seconda volta in tre mesi, ieri sera, e, immancabilmente, mi sono concentrato sui particolari. Ho inseguito l’ombra dell’archetto di Elena accanirsi avanti e indietro sullo stesso inevitabile percorso, ho osservato il movimento di spazzole di Rossano sul finale di Agosto, ho cercato di carpirne le note dalle dita di Gigi e ho apprezzato soprattutto le rarità: la loro splendida versione di We dance dei Pavement che è la mia preferita nel tributo targato Homesleep, la b-side Il grande passo che dal vivo è quasi un twist, la deliziosa Cuorum che regge anche senza coretti lounge, la vecchissima Cuki che parla della «sensazione di svegliarsi la mattina con una pellicola di plastica sulla faccia» e che è la mia preferita del loro primo cd. Se non fossi stato conquistato anche dalla loro simpatia oltre che dall’ottima musica direi malignamente che quella cover semi-improvvisata di Hurt dei NiN, dedicata a Johnny Cash, se la potevano anche evitare, visto che non è troppo nel loro stile e che probabilmente non l’hanno abbastanza assimilata per darne una versione convincente; ma preferisco immaginarlo come un accorato tributo al man in black che trascende valutazioni qualitative. La manciata di blogger convenuti ha partecipato e apprezzato, e tanto basta.
E quando mi è stato chiesto come si potrebbe descrivere il loro genere, ho buttato là un pop indipendente che non convince me per primo. Ma come fai a spiegare perchè canzoni semplici, leggere e romantiche come quelle dei Perturbazione riescano a imprimersi nella mente senza stuccare? Come puoi etichettare le loro ballad adolescenziali che conquistano un pubblico decisamente fuori tempo massimo? Come fai a spiegare il modo in cui Arrivederci addio e Per te che non ho conosciuto ti fanno emozionare? Come fai?
[il sito è stato rinnovato; e ora hanno anche un blog!]



venerdì, 19/09/2003

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Boh
Non so bene come, ma sono capitato su questa pagina. Non saprei davvero come descriverla, dateci un’occhiata.

giovedì, 18/09/2003

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Laptop dance
Ehi, stando alla newsletter della Morr Music il 10 Ottobre al Covo c’è Styrofoam. Yumm!

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giovedì, 18/09/2003

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There’s a bathroom in a gas station…
…and I’ve locked myself in it to think
. Ani Di Franco non ha bisogno di presentazioni; complice un look a dir poco distintivo, l’invidiabile attitudine di chi non scende mai a compromessi e un notevole repertorio di grandi canzoni, la cantautrice di Buffalo è riuscita a conquistarsi un cospicuo seguito di fan anche dalle nostre parti. Visto che io cado sempre ed inevitabilmente vittima dell’accoppiata ‘ragazza con chitarra’, ovviamente io sono tra loro.
Come hanno già segnalato diversi blogger, la little folksinger è ora in Italia -per la terza volta in tre anni o giù di lì- per una serie di date. A differenza delle ultime volte, però, non sarà accompagnata dall’esplosiva band con cui ha registrato il doppio live So much shouting so much laughter (in assoluto uno dei migliori dischi dal vivo usciti negli ultimi anni), ma sarà tutta sola, voce e chitarra, per presentare al pubblico la sua nuova fase artistica. Io sarò della partita a Rimini (attenzione, alta concentrazione di blogger), nel frattempo qui è già comparso il setlist del concerto di ieri a Roma.


giovedì, 18/09/2003

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Della serie: sai che novità
– Il Guardian riporta che le porzioni di cibo oversize sarebbero collegate al cancro. Visto che tutto è collegato al cancro, sai che novità.
– Un’università belga ha scoperto la dipendenza da SMS. Visto che praticamente tutte le cose gradevoli (e ci sarebbe da discutere se gli SMS lo sono) creano dipendenza -se non altro psicologica-, sai che novità.
– Secondo un recente studio australiano, il testosterone accelera le malattie del cuore. C’era proprio bisogno di uno studio.
– Un’azienda americana ha svolto un’indagine sull’uso dell’Instant Messaging sul posto di lavoro e ha scoperto, udite udite, che la maggior parte dei messaggi scambiati non riguardano il lavoro ma le relazioni interpersonali. Ma và?
Potrei continuare, ma ora devo pubblicare la mia sorprendente e rivoluzionaria indagine sul contenuto dei blog, che è arrivata allo straordinario risultato secondo cui i blog per lo più parlano di fuffa. Perchè i quotidiani, invece…





mercoledì, 17/09/2003

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Gladiatorama
Pare che a Nick Cave sia stato chiesto di collaborare nella scrittura della sceneggiatura de Il Gladiatore 2.
Continuiamo così, facciamoci del male.


mercoledì, 17/09/2003

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In parole povere
Guarda un po’, Verisign ha comprato Internet.

mercoledì, 17/09/2003

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Un disagio individuale
Rompiballe!!!!! Siete tutti dei rompiballe!!!!!
Ora mi affaccio alla finestra e lo dico al primo che passa: «Lei è un rompiballe!!».
E se vuole dununciarmi prego, faccia pure. Ma deve sapere che non vincerà, è un disagio individuale



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mercoledì, 17/09/2003

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Niente decisioni drastiche, please
Kronik pubblica una lunga e bella intervista a Daniele Rumori, boss della Homesleep, una delle più famose e vitali indie label italiane, per cui pubblicano Giardini di Mirò, Yuppie Flu, Julie’s Haircut e molti altri. Vari e interessanti gli argomenti toccati, ma mi ha colpito il finale un po’ amaro, che la dice lunga sullo stato delle cose della discografia italiana.
Homesleep è diventata per noi un` attività a tempo pieno, e purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, non riesce ancora a darci uno stipendio dignitoso, in grado di farci arrivare alla fine del mese con la pancia piena… quindi spero davvero di poter presto riuscire a vivere senza preoccupazioni lavorando esclusivamente per Homesleep… Il fatto è che, se si continua così, presto o tardi saremo costretti a prendere delle decisioni drastiche sul futuro di Homesleep. Questi passati costruendo e coltivando la Homesleep saranno, ne sono certo, gli anni più belli della mia vita. Se dovessi rimanere senza Homesleep ricorderei questo periodo con una nostalgia allucinante… ecco, la mia più segreta speranza per homesleep è proprio questa, far sì che il giorno della nostalgia non arrivi mai…


martedì, 16/09/2003

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Oggi niente spesa
Sono il primo ad essere scettico davanti ad iniziative simili, ma aderisco lo stesso, stavolta si è passato il segno: oggi c’è lo sciopero della spesa. Le motivazioni sono riassunte qui. Io aderisco, e rimando ai prossimi giorni ogni acquisto. Vediamo.

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martedì, 16/09/2003

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L’esorcista di Rio
Stasera, tanto per cambiare, non sapevo se uscire o no. Alla fine, complice una visita inattesa, la cena tardi e un po’ di cazzeggio, l’inerzia ha avuto il sopravvento e sono rimasto in casa. Una cosa tira l’altra: prima ho lavato i piatti guardando Will e Grace, poi ho notato che ne stavano dando un’altra puntata (due di fila? ma stasera non doveva esseci l’esorcista?), quindi è iniziato un inspiegabile Speciale Lucignolo, atto esclusivamente a ripetere decine di volte che film straordinario sia L’esorcista e quanto sia spaventoso (a letto i bambini e bla bla bla). Ero talmente pieno di ammirazione per la sfacciataggine con cui stavano continuando a procrastinare la messa in onda (non sapevo ancora che, dopo le polemiche dei giorni scorsi, era già stato deciso il rinvio di un’ora) che quasi senza accorgermene mi sono ritrovato a vederne le scene iniziali. E va bene, è arrivato il mio momento di vedere ‘il film più terrorizzante di tutti i tempi’. Vediamo un po’.
Il disappunto è stato notevole. Il ritmo del film è talmente lento che ho rischiato più volte di appisolarmi, la messa in onda di stasera è stata evidentemente flagellata da un numero straordinario di tagli (che sia una sapiente metafora del volto della bambina posseduta?), le interruzioni pubblicitarie sono state lunghe ed insistenti, ed il refrain Conoscete Sergio?!? irrompeva con una tale violenza nei silenzi carichi di tensione del film da risultare assai più spaventoso delle avventure della piccola Regan. Ad un certo punto, forse sotto l’effetto di qualche entità maligna, sono caduto in uno stato di trance e ho cominciato ad avere strane allucinazioni: sembra che padre Karras chieda alla bambina se conosce un tale Sergio di Rio, e che per l’esorcismo usi una bottiglia di Smirnoff Ice al posto dell’acqua santa; la bambina pare non gradire e inizia a vomitare una schifezza verde, forse è la vodka che gli ha fatto andare di traverso la peperonata.
Il film è finito e neanche me ne sono accorto. Quando ho rivisto la pubblicità dello Smirnoff Ice però ho avuto un brivido. Brr.



martedì, 16/09/2003

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Cancerogeno pure questo, che noia
Fortuna che il sugo all’arrabbiata di solito me lo faccio da solo.

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lunedì, 15/09/2003

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The state I’m in
Ho un amico, è uno strano.
Uno che continua a rimandare, che fa di tutto per perdere tempo, che si sveglia sempre più tardi e riesce a dormire anche 11 ore se nessuno lo ferma (la coscienza non ci riesce). Uno che forse ha trovato l’idea giusta o forse no, è un po’ indeciso ed ha bisogno di conferme che però non sa esattamente come ottenere. Uno che sta ascoltando da mezz’ora I’m a cuckoo dei Belle & Sebastian ma l’umore non migliora. Uno che venerdì sera è andato a vedere per la forse quindicesima volta gli Afterhours ed è rimasto colpito dal fatto che gli piacciano ancora e da come almeno una metà delle canzoni che hanno suonato siano indiscutibilmente grandi canzoni. Uno che sabato sera è andato all’Anti-Mtv Day, si è sentito fuori posto e vecchio e borghese ma si è divertito, ha avuto conferma che l’hardcore non è il suo genere ma ha cmq sentito un paio di gruppi niente male. Uno che ha maledetto il sito dell’Ikea perchè il catalogo è tutto in Flash ed è impossibile da navigare, uno in qualche modo deve capire che tipo di scaffalatura gigante comprare per mettere tutti i cd che non ci stanno più da nessuna parte e che adesso sono tutti in sacchetti e scatoloni al centro della stanza e fanno così pena, no? Sennò uno la compra alla Coop, chè c’è pure lo sconto soci… Uno che pensa perchè sto scrivendo queste cose, chè poi gli amici gli amici pensano sia depresso e gli mandano le mail per chiedergli se c’è qualcosa che non va. Uno che però adesso la smette. Lo giuro. Ecco, lo sapevo, mi sono tradito.


domenica, 14/09/2003

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Blog Live
O sono ubriaco o qui a Bologna c’è appena stata una scossa di terremoto. Molto forte.
Update: Magnitudo 5.0, epicentro sull’Appennino, qualche dettaglio qui.


domenica, 14/09/2003

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di

PALaZ meets inkiostro #2: 10 anni da In Utero
[Inkiostro ospita di nuovo il contributo di PALaZ, in occasione del decennale dell’uscita di uno dei più grandi dischi rock degli anni ’90 -nonchè testamento artistico di Kurt Cobain-: In Utero dei Nirvana.]

quando conobbi kurt cobain lui era già morto. e questo dice già tutto su certe impazienze. anzi, vedevo la faccia luttata di un mio amico, un professore appoggiava una mano di consolazione sulla spalla. ma oggi non si commemora lui ma in utero, che è comunque lui. l’ho preso come ascolto questa sera, l’ho lasciato gocciolare a mo’ di patera pertusa, una libagione mio caro. non lo sto sentendo neanche, mi passa dietro il collo come nessunissima leccata, lingua inaridita, forse perchè troppo spesso abusata.

il 1993 è successo dopo, alcuni anni dopo, io l’ho ritrovato dopo, lì dentro, qui dentro. mi ricordo una cassetta registrata male, come tutte le cassette registrate, ma lì dentro il disturbo si accordava alla musica come sua migliore compagnia. la musica un tempo suonava così, non suoni lisci e levigati, ma tutto il rigetto magnetico che si disperdeva nell’aria veniva a tappeto. fallo adesso, dai.

sabato in un locale tutto espressione come una vetrina di cambio stagione. gente pulita, scocca la mezzanotte e il giorno dopo e 10 anni dopo. nessuno che si ricordi, io non sono come loro ma posso fare finta. faccio finta di niente, ce ne siamo andati. li ho disprezzati.

il 1993 è durato tantissimo, sulle dita, su quattro accordi messi in croce come lezione per imparare a suonare. spingo play poi rewind poi play poi rewind poi play poi rewind, poi mi accontento, spingo play, perchè già c’ero arrivato.

in utero, inutero, in ut ero, dentro come sarò? poi play. non ho mai avuto i pantaloni stracciati, non ne ho avuto il tempo, non li rimpiango, lo erano dentro.

ecco le parole pertinenti, mi sono svegliato da solo, senza che nessuno lo facesse per me, era già mattina inoltrata, era una bella giornata, avevo messo su un film, ne ho visto metà e mi sono stancato, ho tutte le videocassette viste a metà, ho dato da mangiare a me e al cane, prima al cane, poi il pomeriggio è diventato uno strazio, tra televisione e morsi dati per la fame che non si spegneva, era più la noia che il pranzo scarso, era un pomeriggio intorno al tavolo, ero solo come appena svegliato, neanche la forza di prendere una parola pertinente, fino a sera, è tornato qualcuno, potevo tornare a nascondermi e il mio letto che fa più spigoli che buon riposo, ho cambiato canale, ho detto che ci avrei pensato domani, volevo una giornata delle mie ed è stata così, proprio.

insomma 10 anni fa, esce in utero (che già è un controsenso), è vero, non è mai uscito. è dentro.



sabato, 13/09/2003

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Il pomo della discordia, cogli la prima mela, una mela al giorno…
Ok, non ho abbastanza fantasia per farmi venire in mente un titolo più originale. E la storia è un po’ intricata, quindi non perdo tempo a spiegarvela: andate qui e scoprirete perchè i legali dei Beatles hanno recentemente fatto causa alla Apple. Centra una mela, ovviamente. Il pomo della discordia, appunto.

sabato, 13/09/2003

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Il paradiso e l’inferno
Nick Cave
sulla morte di Johnny Cash (dal Guardian, qui tutto l’articolo): «Poteva cantare un verso e dargli contemporaneamente il paradiso e l’inferno».


venerdì, 12/09/2003

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Oggi questo blog è in lutto
E’ morto Johnny Cash.

venerdì, 12/09/2003

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Xchè?
Dopo Xdono Tiziano Ferro ritorna con Xverso. X farla breve? Un Xdente.

giovedì, 11/09/2003

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Liberatorio
Stamattina ho fatto Book Shifting.
Per cominciare un Cunningham sopra un Wilbur Smith e un De Lillo sopra il best seller di Totti. Una soddisfazione.


giovedì, 11/09/2003

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Storcere il naso
Era stato un incontro dai connotati fatali, di quelli in cui sembra che il destino voglia dirti qualcosa. E io a queste cose, di solito, ci credo: così appena ho potuto ho comprato il disco d’esordio, omonimo, di Terje Nordgarden.
Nordgarden è un personaggio promettente; giovanissimo, cantautore acustico, norvegese trapiantato in Italia (il disco esce per la Stoutmusic ed è prodotto dal leggendario Paolo Benvegnù). Insomma, mi sono disposto all’ascolto del disco sapendo che c’erano gli ingredienti per qualcosa di più di una meteora musicale. Ma forse mi aspettavo troppo. Prima sono stato dubbioso, poi mi sono fatto conquistare dalla manciata di buone canzoni che contiene (in particolare Paint you a picture, ma anche All yr notes e Coming back home), ma alla fine mi sono dovuto arrendere: fato o meno, quel disco non mi avrebbe cambiato la vita. Proprio no.
Intendiamoci, il disco non è niente male, si ascolta bene ed è assolutamente piacevole. Ma una domanda è inevitabile: quando gente come Jeff Buckley o Nick Drake ha detto le stesse cose anni fa (in modo incommensurabilmente più originale e intenso, mi sia concesso), come si fa ad appassionarsi a dischi simili? Fosse stato un po’ più corto (13 canzoni in questo caso sono decisamente troppe), avesse avuto testi migliori e fosse stato costituito tutto di buone canzoni, lo si sarebbe salutato come un promettente disco d’esordio. E invece si è costretti a storcere il naso, a inventarsi giustificazioni e a rifugiarsi dietro i periodi ipotetici dell’irrealtà per parlarne.
Comunque Aspettiamo la prova live, solitamente questo genere di musica dal vivo rende di più. Ecco, l’ho fatto di nuovo, un’altra giustificazione.




mercoledì, 10/09/2003

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C’è chi già sbava all’idea
Massimo Coppola, che fino a un anno fa allietava le nostre serate casalinghe con i monologhi surreali di Brand:New, sta per tornare su Mtv con un nuovo programma. Per ora se ne sa poco, a parte il titolo, Pavlov, e la poco promettente definizione di “finto reality-show”. Tendo ad essere pessimista, anche se per ora Coppola tra Brand:New e Cocktail d’amore non mi ha ancora deluso. Speriamo bene.