venerdì, 03/10/2003

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Adesso non gliene frega più niente a nessuno
Ma è stato scoperto il gene di suscettibilità alla SARS. Pare che sia prevalentemente diffuso nel ceppo asiatico, in particolare nella popolazione cinese, e questo spiega perchè la SARS si è diffusa soprattutto in quelle zone. Spero sia lecito usare il passato, tra l’altro.

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giovedì, 02/10/2003

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Pare di sì
Venerdì.
Se tutto va bene, more to come.


mercoledì, 01/10/2003

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E ora ditelo a Braccio di ferro
Magari voi lo sapevate già, ma io lo scopro ora: una delle torture con cui siamo stati vessati da bambini, ovvero l’obbligo di mangiare gli spinaci perchè fanno bene in quanto ricchi di ferro, è basato su una bufala.
E con questo, ho perso anche l’ultimo punto di riferimento che mi rimaneva.

mercoledì, 01/10/2003

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«…questo fenomeno della rete…»
Nel numero di Ottobre di Internet News c’è uno speciale sui blog. Non so se sia già uscito o meno, nè se lo comprerò (ho come l’impressione di sapere già cosa c’è scritto), ma magari qualcuno là fuori l’ha letto e mi dice com’è.

mercoledì, 01/10/2003

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Si vede che si divertono
Metti che ti piaccia il tuo lavoro, e metti che ti venga bene. Comunque, per variare un po’, avresti degli hobby, che -di solito- sono cose che ti vengono bene, e che fai con passione. Sennò smetteresti di farle.
Ecco, metti che il tuo lavoro sia essere Josh Homme, il frontman dei Queens of the Stone Age, gruppo hard-rock (stoner, si chiamava qualche anno fa, oppure post-grunge, vedete voi) che con l’ultimo disco, Songs for the deaf, ha venduto centinaia di migliaia di dischi in tutto il mondo. Il tutto senza scendere a patti col mercato o perdere credibilità (cosa rara). Bene, metti che il tuo hobby sia contattare un po’ di musicisti, tra cui molti che stimi artisticamente ma non conosci di persona, e trascorrere con loro una settimana in una casa in mezzo la deserto californiano, con il semplice intento di suonare e registrare un disco all’impronta. E metti che l’ultimo volume di queste Desert Sessions (il volume 9 & 10) sia davvero un gran bel disco, forse pure migliore delle cose che i musicisti convenuti fanno con i loro progetti principali. Ti preoccuperesti? Io un po’ sì.
Al disco, da poco uscito, oltre al già citato Josh Homme, ha partecipato un altro grosso nome del panorama musicale: PJ Harvey. L'”anoressica corvina” (come la definiva Daniela Amenta in un’intervista di un secolo fa) appare più in forma che mai, e le 4 canzoni che canta sono le cose migliori che abbia fatto negli ultimi anni. There will never be a better time è un flamenco ululato e deviato stile To bring you my love, Powdered Wig Machine è una danza macabra e sinuosa, A girl like me, tra cantato e parlato, è una cavalcata sostenuta piuttosto perversa. Insomma, è la Polly Jean sporca e cattiva dei vecchi tempi, con al suo servizio una macchina musicale oliata alla perfezione. Anche gli altri pezzi non sono affatto male: Dead in love e In ny head…or something sono ottimi brani post-grunge in puro stile QOTSA, I wanna make it with chu è un divertente pezzo pop che gioca con i canoni del pop piano-based, e pure gli strumentali non sono niente male. Stesso discorso per il singolo Crawl Home, duetto tra la Harvey e Homme, per il quale è stato girato un video in cui –pare– il cantante californiano le prende di santa ragione dalla magrissima autrice di Yeovil.
Insomma, un disco eccellente. Si vede che in quella settimana nella casa nel deserto si sono proprio divertiti.





martedì, 30/09/2003

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A ogni città l’ospite che si merita?
Come riporta Valido, questo pomeriggio alle 18.30 Chuck Palahniuk presenterà alla Feltrinelli di Bologna il suo nuovo romanzo, Ninna Nanna. Ad introdurlo ci sarà, come ospite d’onore una illustre americanista  e scrittrice del calibro di Fernanda Pivano. E fino a qui, niente di strano.
La cosa che mi lascia perplesso è che la presentazione si replicherà domani, alla Feltrinelli di Milano, con -ospite d’onore- Boosta dei Subsonica. Al posto di Fernanda Pivano. E’ solo un’impressione mia o c’è davvero qualcosa che non va?


martedì, 30/09/2003

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Se si accoppiassero
Ecco alcuni esempi di come apparirebbero i figli se alcuni abitanti Springfield si mettessero insieme. Semplice, ma in fondo geniale.
(via Fimoculous)


martedì, 30/09/2003

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«…E’ tanto liberatorio…»
Sei nervoso? I film americano insegnano: per sfogarsi non c’è niente di meglio che dare cazzotti contro il muro o scaraventare a piacere piatti e vasellame sul pavimento. La tua rabbia è diretta contro un oggetto specifico? Ancora meglio: sbollisciti prendendotela contro l’origine della tua frustrazione?
E se si tratta di un costosissimo Pentium 4 da 3 GigaHertz che ha crashato sul più bello cancellandoti l’unica copia della tua tesi di laurea o di un prezioso Powerbook ultimo modello su cui hai ricevuto la mail della tua ragazza in cui dice che ti lascia? Poco male, come segnala Punto Informatico puoi sempre sfogarti al primo campionato di distruzione dei computer.
Ora scusatemi, vado ad allenarmi col mio vecchio 486.



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lunedì, 29/09/2003

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Ci manca solo un’altra crisi petrolifera
Ma è possibile che io debba venire a conoscenza dell’uscita dell’ennesimo libro sui blog (questa volta la traduzione del celebre The weblog Handbook di Rebecca Blood) notandolo sugli scaffali della Feltrinelli, senza che nessuno ne abbia già parlato mesi fa? Prima il blackout, poi questo: mi sento tornato a trent’anni fa…

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lunedì, 29/09/2003

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Vecchia ma sempre carina
E non meno vera… :)



lunedì, 29/09/2003

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Sentivo che mancava qualcosa
Noi qui in città lo si sapeva già da un po’, ma ora che anche il sito web se n’è accorto urge un link: sabato prossimo il Covo di Bologna riapre i battenti. E con questo, l’anno nuovo è davvero cominciato.

domenica, 28/09/2003

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Nessun racconto su La notte nera?
Blogger romani, ma ‘ndo state? Io ho avuto grandi difficoltà anche solo a raggiungere il bagno stanotte, ed ero curioso di avere dei racconti in prima persona su come La notte bianca si sia trasformata, a causa del black-out, nella in una notte nera, e di come migliaia di persone in giro per la città si siano ritrovati in mezzo ad una scena sdi Strange Days. E invece niente, tutto tace: Zazie non dà notizie, Colas non ci ha raccontato ancora niente neanche su Bit:z, Achille tace, Lucertola non menziona la cosa, Brodo Primordiale parla solo delle consuguenze gastronomiche, Iaia è aggiornato a giorni fa, come anche The Petunias. Niente notizie neanche da Daniela Amenta nè da Gomitolo, e anche blogstars come La Pizia e Selvaggia Lucarelli tacciono. Bbella regà, vogliamo un po’ di gonzo journalism

sabato, 27/09/2003

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Senza una non ci sarebbe l’altra
Mi piace stare in casa il Sabato sera. Non so perchè, forse è una bizzarra psicologia del contrario, che mi rende fiero di essere controcorrente, tranquillo a casa mentre tutti escono. Oppure un rigetto dei (lontani) anni del liceo, quando uscire il sabato sera era un imperativo almeno quanto copiare la versione prima della lezione o passare la ricreazione a chiacchierare nel bagno. O forse, più banalmente, è perchè il venerdì sera faccio sempre tardi e il giorno dopo non ho voglia di troppo casino.
Ieri in realtà, avremmo potuto fare assai più tardi visto il tipo di serata, di quelle che partono lente e raggiungono l’apice non prima delle 2, ma insomma, di questi tempi già le 3.30 mettono a dura prova il mio corpo e il mio spirito. L’occasione era l’inaugurazione delle serate Pinktronica al
Container, piatto a base di tech house, elettroclash e disco punk che taglia trasversalmente ogni distinzione commerciale/alternativo far balalre una platea assai eterogenea. Non molto il mio genere, a dire la verità; ci ho comunque provato e del resto un po’ di osservazione antropologica non fa mai male, tanto più che magari si rischia di imparare anche qualcosa. Ne sarebbe valsa la pena anche solo per vedere metà Polaroid abbandonare la via dell’ortodossia indie rock e dimenarsi sui 4/4 targati Jolly Music, per discutere con Storie di come seguire le piccole variazioni sia essenziale per apprezzare la musica da ballo, per confortare Il Blog della Domenica dalle sue disavventure ciclistiche, per ammirare la stilosissima camicia di metà Seconda Visione, e, ovviamente, per stringere la mano al padrone di casa Pinktronica.
Ora, invece la mia stanza ha le luci basse, in sottofondo c’è la musica di un’orchestra che di cinematografico non ha solo il nome, e ci sono un articolo da scrivere e un pregevole libretto da leggere. Non è una serata migliore di ieri, è solo diversa.
Se non ci fosse una non avrebbe senso neanche l’altra.




venerdì, 26/09/2003

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Miti nuovi che già crollano (o comunque scricchiolano)
Di Ben Gibbard ho parlato spesso. Leader dei Death Cab for Cutie e voce dei Postal Service, grazie a un paio di grandi album e a una sensibilità musicale originale ma melodica Gibbard era sulla strada giusta per diventare uno dei miei idoli underground. Uso il passato perchè, per la seconda volta in meno di un mese, mi sono imbattuto in un suo lavoro che mi ha fatto storcere il naso. Questa volta si tratta di Home Vol.5, uno split acustico targato Post-Parlo Records equamente diviso tra Ben Gibbard e Andrew Kenny, leader degli American Analog Set.
Due autori e le loro chitarre, niente di più. Non c’è modo di nascondersi dietro arrangiamenti raffinati e suoni fighetti: qua ci vogliono le canzoni. E le buone canzoni, infatti, sono ciò che manca. Ballad orecchiabili ma banalucce, testi come al solito sotto la sufficienza, spunti poco brillanti. Probabilmente i due hanno riservato allo split gli ‘scarti’ della propria produzione, che non hanno trovato spazio negli album dei rispettivi gruppi. E in questo caso si vede bene il perchè: se questo spazio non l’hanno trovato, un motivo c’è.


venerdì, 26/09/2003

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Se credi di sapere una cosa, è sbagliata (e lunga)
Conoscete la legge di Murphy? Immagino di sì: credo che pochi siano ancora all’oscuro del ineccepibile adagio Ciò che può andare male, lo farà e delle sue migliaia di corollari. Beh, secondo gli Annals of improbable research tutto quello che conosciamo della legge di Murphy è sbagliato. Un lunghissimo articolo -di cui non sono riuscito a vedere la fine, lo confesso- spiega perchè.

giovedì, 25/09/2003

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Blogging is unsexy?
Nerve.com fa una lista delle 50 cose meno sexy. Alcune sono davvero azzeccate: l’Instant Messaging, Il Signore degli Anelli, il Nu Metal, i cocktail con nomi sexy, il valium, i Coldplay, le candele, i chitarristi -in opposizione ai bassisti e ai batteristi- e Internet (Tutta quella gente. Tutto quel porno. Tutto quel tempo. Niente che tu possa toccare). E poi, ahimè, eccoli qua: i Livejournal e i blog. La motivazione è ineccepibile: Come mi sento: annoiato. Canzone del giorno: Rapsberry Beret. Aria di mistero che una volta mi circondava: andata.
[uodate: noto ora che ne parla anche Brodo Primordiale]


giovedì, 25/09/2003

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Autunnale come la voce di Pall Jenkins
Dopo il bel tributo a De Andrè, Il Mucchio Extra fa il bis e si accompagna di nuovo a un cd imperdibile. Il nuovo numero, in edicola dall’1 Ottobre, conterrà infatti Days of Delusion – Live 2000/2002, album dal vivo dei Black Heart Procession. La tracklist del cd, finora inedito e pubblicato in esclusiva in questa veste, è molto interessante, e vista l’intensità dei concerti di Pall Jenkins e soci non può che essere un gran disco.
Frattanto, dopo l’uscita di Amore del Tropico la band di San Diego non è certo stata con le mani in mano: un paio di mesi fa è uscito Hearts and tanks, un EP con 4 pezzi nuovi (2 strumentali e 2 cantati) che riporta il gruppo alle atmosfere sulfuree dei primi 3 album. Niente di fondamentale, in realtà, ma una solida certezza: poche cose si conciliano a questo inizio di Autunno come la voce di Pall Jenkis.


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giovedì, 25/09/2003

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Inkiostro? Presente!
Non so bene come ho fatto, ma sono venuto a patti con Blogstreet, che fino a qualche giorno fa non ne voleva sapere. Quindi, siori e siore, aggiornate i vostri feedreader, anche inkiostro ha il suo feed rss.
[se non sapete cos’è un feed rss leggetevi l’ottima spiegazione di Cesare]


giovedì, 25/09/2003

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Would you die for me
Due sere fa, in una libreria radical chick di via Mascarella, un posto molto gggiusto e intellettual-fighetto che non avevo mai notato, c’è stata la presentazione di Die for me – racconti e immagini di amicizie corrotte, progetto editoriale che comprende un libro e un cortometraggio uscito da poco per Gallo & Calzati. Trattasi di una raccolta di racconti incentrati sul concetto di amicizia corrotta, nato su ispirazione di Morireste per me?, forse il miglior racconto mai scritto (anche perchè la maggior parte sono abbastanza discutibili) da Manuel Agnelli, cantante e leader degli Afterhours. Dal racconto di Agnelli è stato tratto un cortometraggio (diretto da Anna De Manincor), allegato al libro che contiene anche racconti di Emidio Clementi, Riccardo ‘Wu Ming 5’ Pedrini, Jadelin Gangbo. La presentazione è stata un po’ noiosella, non c’era molto da dire ed è finita in un insieme di chiacchiere più o meno inutili tra gli artisti coinvolti. Però ho sfogliato per tutto il tempo i libri Derive Approdi nello scaffale davanti a cui ero seduto, e ho scoperto un sacco di cose interessanti leggendo la Guida al consumo critico.

mercoledì, 24/09/2003

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Ne sono sicuro, è lui
Delio, acutamente, lancia il sasso: che il giornalista musicale preferito dai blogger sia già tra noi? Il blog lo avevo notato da un po’, ed è molto ben fatto. Di indizi ce ne sono diversi; basti solo dire che il Guardian non è arrivato primo

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mercoledì, 24/09/2003

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E sono ancora vivo per raccontarlo
Ieri sera per strada ho incontrato un tizio con un pitbull.
Voglio la prima pagina.


mercoledì, 24/09/2003

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Web RiUsability
Difficile, per chi bazzica parecchio nel web, non avere mai sentito il nome di Jakob Nielsen. Mr. Nielsen (il bell’uomo qui di fianco) è infatti il guru della web usability, la disciplina che, in due parole, si occupa di rendere i siti web più semplici, efficaci e piacevoli da navigare. Nielsen predica la massima sobrietà, aborre l’uso inutile di immagini, disprezza Flash e ogni 2 settimane dispensa consigli e strali dal suo sito web, il celeberrimo UseIt.com . A prescindere dalla bontà delle sue idee (che in linea generale sono condivisibili, ma nello specifico sono un po’ troppo estreme), non si può certo dire che predichi bene e razzoli male: UseIt è minimale fino alla bruttezza, tanto semplice che non ci si perderebbe neanche un bambino (anche se dubito capirebbe di cosa parla) e rispettoso di ogni standard esistente sulla terra e forse anche di qualcun’altro che dev’essere ancora stabilito; immagino sia perfettamente visibile anche su un palmare con schermo da 5″, e scommetto che se il mio vecchio 486 con Windows 3.1 e Netscape 2.0 fosse ancora in attività lo visulizzerebbe come su un Athlon di ultimissima generazione.
Comunque, non è di Nielsen che volevo parlare, ma della singolare competizione lanciata dal sito Built for the future: ReUseIt. L’idea è semplice: visto che il sito di Nielsen è usabilissimo ma davvero brutto, perchè non provare a ridisegnarglielo? In breve la cosa è diventata un vero concorso, con tanto di regole precise e premi, e la cosa sta avendo un notevole successo. Vuoi mettere il gusto di mettere le mani nel barattolo di marmellata di una delle più celebri personalità del web?
Nielsen l’ha presa diplomaticamente. Ma -non è una sorpresa- ha già detto che non userà il risultato.



martedì, 23/09/2003

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La risposta non è ovvia
Slate pubblica un articolo di stringente attualità, Chi uccise Gesù?
[voglio vedere quando si chiederanno chi l’ha fatto risorgere…]


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martedì, 23/09/2003

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E il tormentone?
E così, con la fine del Festivalbar, possiamo ufficialmente decretare finita la bella stagione, e con essa la classica caccia al tormentone dell’Estate. Non so se è un’impressione solo mia, ma mi è sembrata un’annata più fiacca del solito in quanto a canzoni trapana-cervello, niente dominatori assoluti come gli anni scorsi, niente Las Ketchup o Valerie Rossi all’orizzonte. Invece una miriade di tormentini, da Chihuahua (in definitiva un flop) a Gattomatto, dalla Canzone del Capitano a Papi Chulo, da La discoteca a Paolo Meneguzzi, da Neffa a Shpalman: nessuna è riuscita a conquistarsi il ruolo di indiscussa canzone dell’Estate.
E così la premiata ditta Salvetti-Italia1 si è tenuta sul sicuro assegnando innanzi tutto la palma ad Eros -la cui nuova canzone è talmente inutile che nonostante il numero di volte in cui mi ci sono imbattuto non riesco neanche a ricordarmi come faccia- e il premio radio, ovvero la categoria di riferimento per i tormentoni, a Prima di andare via di Neffa. Della vittoria di quest’ultima non sono affatto convinto: nonostante non sia dell’infimo livello a cui siamo ormai abituati (del resto i leggerissimi riferimenti seventies fanno la loro parte), non la tutta l’Insensatez di cui un vero tormentone dev’essere fornito. Come dire, gli manca quel tocco di genio che trasforma una buona hit radiofonica in memorabile e demente inno per una serata di nightclubbing in riviera o un pomeriggio al mare. Quest’anno, secondo me, gli ingredienti non li aveva nessuna canzone. Peccato, un’Estate senza un’agghiacciante melodia da ricordare con malinconico raccapriccio mi sembra quasi un’Estate a metà.


martedì, 23/09/2003

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Know Thy NeoCon
Per chi come me non ha grossa dimestichezza con la politica americana,  il Christian Science Monitor pubblica uno
speciale dedicato ai Neocon, frangia politica che coniuga liberismo e conservatorismo, alla cui versione nostrana Leonardo aveva dedicato un paio di bei post qualche tempo fa. E, per chi, malauguratamente, si trovasse ad averne il dubbio, c’è anche il quiz Sei un Neocon?