giovedì, 23/02/2012

Big Blog Theory CONTEST: vinci un cd autografato di Maria Antonietta

Due giorni fa vi ho presentato Big Blog Theory, il nuovo party del Covo che mi vedrà ogni mese in consolle affiancato dai migliori nomi provenienti dal mondo dei blog, delle webzine e della rete. La data numero zero avrà luogo sabato 3 Marzo, quando avrò l'onore di essere affiancato da Enzo Polaroid. Per celebrare e presentare degnamente l'evento, nei prossimi 10 giorni metterò in palio CD e ingressi omaggio, che andranno in regalo al più veloce di voi che risponderà correttamente nei commenti alla domanda che di volta in volta vi porrò.

 

Sabato 3 marzo saliremo in consolle subito dopo il concerto di Maria Antonietta, ed è proprio Maria Antonietta, in senso più o meno lato, l'argomento delle domande che vi porrò. Cominciamo con una domanda facile facile: per nome e, in qualche modo, estetica, Maria Antonietta fa pensare a un celebre film. Nonostante l'ambientazione storica, nel film a un certo punto del film compare un oggetto completamente anacronistico, che da sempre è un vero e proprio feticcio per indie-kidz e hipster di tutto il mondo. 

 

Il primo che scriverà correttamente il nome COMPLETO di questo oggetto qua sotto nei commenti si aggiudicherà  una copia autografata del CD omonimo di Maria Antonietta (gentilmente offerta da Estragon Booking e a Picicca). Potrete ritirarla direttamente al Covo la sera del 3 marzo, con le modalità che vi comunicherò via e-mail (quindi lasciate un indirizzo e-mail valido nell'apposito campo dei commenti). Attenzione: il CD non vi verrà spedito; l'unico modo per riceverlo è venire al Covo quella sera.

 

Ready, Steady, go.

 

UPDATE: Contest chiuso.

mercoledì, 22/02/2012

Triple Town

Il premio di droga-brucia-tempo-libero della settimana se lo guadagna in pieno Triple Town, diabolico giochino che all'inizio sembra quasi una roba da bambini, ma dopo un po' si rivela un gioco di strategia per niente banale con un altissimo tasso di compulsività. Pressochè impossibile spiegarne la dinamica (bisogna affiancare tre oggetti uguali in modo da farli trasformare nell'oggetto di livello successivo, sopportando l'invasione di orsetti assasini e facendo crescere il proprio villaggio senza riempire mai completamente la mappa), vi basti sapere che si sa quando si comincia ma non si sa quando si finisce.

Online lo trovate solo come gioco su Facebook o Google+, ma io ho giocato alla versione per iPhone (c'è anche per Android) che a quanto capisco differisce dalle prime anche perchè la versione gratuita consente solo un numero limitato di 'mosse' al giorno, a meno di non essere molto bravi e continuare a guadagnare monete 'comprandosi' altri turni. Insomma: non sborsi un euro e hai anche un'ulteriore sfida nella sfida. E un modo per contenere la dipendenza.

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martedì, 21/02/2012

Le impronte sull’agenda digitale di Monti

di

I tassisti sono inkazzati, gli aspiranti farmacisti sono entusiasti; il terrore insegue chi deve andare in pensione, la speranza regna per chi vuole fare l'insegnante e sogna il mega concorsone pubblico; tutti i precari non sanno bene di che morte morire e ogni parlamentare sa che in un modo o nell'altro riuscirà a cavarne qualcosa. Sentimenti, paure e aspettative diverse per gli italiani davanti all'iperattivismo del Governo Monti. A noi però interessa soprattutto l'Agenda digitale, di cui potete leggere una FAQ e due paginette nel pdf ufficiale.

 

 

Ci sarà una "cabina di regia" formata dal ministro dell’Istruzione Profumo, della Funzione pubblica Patroni Griffi e della Funzione pubblica Passera. Gli obiettivi individuati sono quattro:

  • sviluppo della banda larga
  • utilizzo degli open data nella pubblica amministrazione
  • utilizzo delle cloud per i dati delle pubbliche amministrazioni
  • incentivi alle smart communities, città collegate digitalmente per quel che riguarda mobilità, risparmio energetico, sistema educativo, sicurezza, sanità, servizi sociali e cultura

 

Sarà vera gloria o la solita fuffa ? Lo chiederemo stasera ad Alessandro Longo, giornalista dell'Espresso, che farà il punto sulla situazione e sulla tempistica alle 19 su radiocitta'fujiko

L'idea di far dialogare i cittadini online e la pubblica amministrazione è ottima. Ma in Italia troppi centri abitati sono connessi malissimo. E serve un'opera di educazione alla Rete in un Paese dove quasi metà della popolazione non ha mai aperto un browser

  IMPRONTE DIGITALI – Alessandro Longo MP3

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martedì, 21/02/2012

Big Blog Theory!

Ve li ricordate, gli anni tra il 2003 e il 2005? Vi ricordate cosa voleva dire essere appassionati di musica indie negli anni d'oro dell'epoca dei blog? Non c'erano i social network, non c'era YouTube, i cellulari che avevamo in tasca servivano al massimo per mandarci gli sms e la parola hipster non voleva dire (quasi) niente. Vi ricordate dell'entusiasmo nello scoprire un gruppo nuovo, una piccola etichetta dall'altra parte del mondo, l'esistenza di tante persone in giro per l'Italia e per il mondo con gusti musicali simili ai nostri? Vi ricordate Frequenze Disturbate a Urbino, Musica nelle valli, gli Homesleep Weekend? Vi ricordate il concerto dei Radio Dept al Covo? 

 

Noi c'eravamo, e anche se è passato un po', quegli anni ce li ricordiamo bene. Ed è proprio per cercare di recuperare quello spirito e quell'entusiasmo che nasce la serata (coraggiosamente) chiamata Big Blog Theory. Ogni mese tra le mura del Covo (e dove sennò) avrò l'onore e l'onere di essere il padrone di casa, e ad affiancarmi in consolle ci sarà ogni volta un ospite diverso dal mondo dei blog, delle webzine e della rete. Nella data zero, sabato 3 marzo, con me ci sarà Enzo Polaroid, sindaco e capostipite degli indie-blogger, che per la prima volta sfiderò in singolar tenzone a farvi ballare successi vecchi e nuovi con lo spirito di quel periodo in cui niente era davvero scontato. Prima di noi in concerto Maria Antonietta, la controversa rockeuse pesarese che non ha più bisogno di presentazioni

 

Alzate i nasi dai vostri schermi, uscite dalla cameretta o dall'ufficio e unitevi a noi. Se in quegli anni c'eravate, o, ancor di più, se non c'eravate, stavolta voglio vedervi tutti là.

martedì, 21/02/2012

WORD

[Hipsters on premature ejaculation. By Endless Origami]

lunedì, 20/02/2012

Science Nation Army

Il classico dei White Stripes interamente ri-suonato usando gli attrezzi di un laboratorio di scienze dagli studenti dell'Imperial college di Londra:

Bass Guitar: Main sensor output cable
Bass Drum: Blast Rig
Toms: Hammer & Storm Case
Hi-Hat: Oil Spray
Cymbal: Blast Plate
'Vocals': Laces to contain dummy leg during blast 
'Guitar': Accelerometer cable & Fastening Strings.

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domenica, 19/02/2012

L’anno del maiale (Black Mirror)

di

Black Mirror non strappa nessun sorriso leggero e non fa per niente bene.

Black Mirror è fotosintesi clorofilliana in sola fase notturna, agar per stomaci sensibili, supplica di travelgum senza il giro in montagna.

Tv-serie completamente sottrattiva, dei cinque sensi te ne restano solo due, udito sterile per giudici in cerca di (dis)Human Factor e vista amplificata, molto attenta e tanto spenta, mentre si fruga nelle proprie memorie migliori e nei peggiori minuti collettivi, cheers.

Perfettamente delineata al suo interno. Gli americani ci avrebbero tirato su 4 stagioni almeno. Gli inglesi tagliano corto, tre puntate, poco meno di un’ora l’una, secche frazioni di un quarto. Gli episodi fanno tutti storia a sé, legati dalle Nuove Tecnologie del momento. Si va dal globale al sempre più crescente personale, in cui tu solo decidi se venga prima l’Etica, la Morale o l’Estetica, domandando al vicino: a te che puntata è piaciuta di più/ti ha fatto stare peggio?

A me la prima, per quella coscienza sociale spesso in bilico, perché potrebbe succedere oggi e perché estremizza l’Arte rendendola così vicina ad una possibilità di verità.

A me la seconda, per quel mio rifiuto netto di app-licazioni, spacciando per necessario ciò che non è nemmeno reale, perché potrebbe succedere domani e perché alla fine è un’altra sconfitta personale in avatarvisione, vendersi per un immobile più grande.

A me la terza, perché il modo in cui selezioniamo i nostri ricordi mi ha sempre interessato e perché conosco più di uno che pagherebbe, arrendendosi alla propria memoria fallace, dilaniando sé e gli altri in un Otello stupidamente giocato al massacro privato. E perché poi, almeno questa, non è verosimile. O avete attivato già la vostra Timeline?

 

venerdì, 17/02/2012

La Carmen Consoli della Generazione Y che ci fa sentire vecchi

La prima volta che senti un pezzo del nuovo disco di Maria Antonietta, di solito, la reazione è molto forte: o la ami o la detesti. Ho osservato che tra i miei coetanei, che hanno valicato i trenta, la seconda reazione è spesso superiore alla prima: è una specie di fastidio, dicono, ma se gli chiedi di spiegarti in che senso non sanno mai bene cosa dirti. E' la voce, acuta e urlata? No: è particolare, e canta bene. E' la musica? Macchè: le melodie ci sono, e funzionano. E' il sound? Assolutamente no: quello è impeccabile, e il disco suona da Dio. E' il fatto che è una donna? Ma per chi mi hai preso! Io quando avevo 18 anni adoravo Carmen Consoli. Sono i testi? Ecco, forse sono i testi.

 

E non c'è da stupirsi. Il disco omonimo di Maria Antonietta, uscito all'inizio dell'anno per Picicca, è uno di quei rari dischi italiani belli che però ci fanno sentire irremediabilmente vecchi. Nonostante l'indubbia forza dei pezzi, il fascino del personaggio (che ha già fatto un disco solista in inglese, e ha militato per qualche anno nei promettenti Young Wrists; ma sembra una vita fa) e gli eccellenti arrangiamenti (si sente che dietro c'è gente che sa il fatto suo, come Brunori Sas & co.), Maria Antonietta parla con la voce della Generazione Y, e noi non la capiamo. I suoi testi, poetici in modo poco lirico, che raccontano senza crederci troppo storie da giovane femme fatale di provincia che ha visto troppi film di Sofia Coppola, finiscono diritti tra le maglie del nostro cinismo, e ci rimangono incastrati. Una volta ne saremmo rimasti subito affascinati; ora ne siamo infastiditi. Cominciamo ad accorgerci che non ci ricordiamo più cosa significa avere vent'anni, e non è una sensazione piacevole.

 

Molti ascoltatori si fermano lì, e la liquidano come una ragazzina sopra le righe che si è infilata in un gioco più grande di lei. Ma non servono molti altri ascolti per rendersi conto che la stoffa c'è, e che la ragazzina probabilmente la sa molto più lunga di quanto voglia dare a vedere. Io ne sono convinto.

 

(Maria Antonietta suona il 3 Marzo al Covo di Bologna e io sono molto curioso di vederla dal vivo. Quella sera al Covo succederà anche un'altra cosa di cui presto vi parlerò)

 

 

giovedì, 16/02/2012

Meme movie posters

[E qua ce ne sono molti altri, sempre spettacolari]

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mercoledì, 15/02/2012

Cose che fanno bella figura in un curriculum

Gli Heike has the giggles da Solarolo (RA), oltre a essere una delle promesse più belle del panorama indipendente italiano e ad aver appena pubblicato (per Foolica Records) un ottimo secondo disco, possono vantare un onore non da poco: nella più recente puntata del webshow musicale di beneficienza KitchenTV, Benedetta Parodi, superstar televisiva dei fornelli (per cui ammetto di avere un debole), gli ha dedicato una ricetta. A modo suo, è una di noi.

 

mercoledì, 15/02/2012

Mad Men subway posters hacked

Come probabilmente già sapete, tra poco più di un mese negli USA comincia la quinta stagione di Mad Men, che arriva dopo quasi due anni dalla fine della pluripremiata quarta stagione. L'attesa è già alta, ma ad aumentare l'hype la AMC ha tappezzato New York, e in particolare la metropolitana, di manifesti a dir poco essenziali:

 

Non si sa se l'intento dei creativi che hanno pensato la campagna fosse questo fin dall'inizio, o se sia stato semplicemente un effetto collaterale dell'invitante spazio bianco che costituisce buona parte dei manifesti, sta di fatto che, anche grazie all'esplicito invito di Gothamist, in men che non si dica questi hanno iniziato ad essere ritoccati e manomessi, spesso in modo anche piuttosto creativo (immagino che la maggior parte si sia riempita di cazzi, tag e/o insulti, ma quelli evidentemente non sono finiti in rete). I migliori li trovate qui e qui.
I miei preferiti sono quelli qua sotto:

 

 

 

 

 

 

martedì, 14/02/2012

Il dovere di scaricare @ Impronte digitali

di

 

 

"Il dibattito è tra i più antichi del mondo": PIRATERIA Sì o No. Ultimamente ne hanno discusso Matteo Bordone e Andrea Girolami su wired.it

 

Per Matteo Bordone dobbiamo renderci conto – volenti o nolenti – che scaricare musica e film dalla Rete non è un diritto ma un furtoAndrea Girolami gli ha risposto per le rime, difendendo le ragioni degli scaricatori: il copyright ormai è superato. Ovviamente Bordone non ha perso l'occasione per una replica: "Non voglio mica che andiamo tutti in galera per dei download!".

 

Stasera Girolami sarà l'ospite di Impronte digitali su radiocitta'fujiko, alle 19. Continueremo il dibattito parlando di "se lo fan tutti", serie tv a portata di un click, megaupload, copyright anacronistici, atto politico, creatori di contenuti e majors. In sottofondo penseremo a quel tizio animato raffigurato nella carta moneta più nota nel mondo e che, ricorda Girolami, ha una responsabilità in queste storie.

 

IMPRONTE DIGITALI – Andrea Girolami MP3

martedì, 14/02/2012

(Non) vedo le persone morte

Il vostro tumblr preferito del giorno è Live! I see dead people, una raccolta di copertine di dischi celebri epurate dei membri tristemente dipartiti.

(via)

 

 

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lunedì, 13/02/2012

Anatomia di una canzone strappalacrime

Ci sono quelli che preferiscono considerare una canzone (o, in generale, un'opera d'arte) come un prodotto della genialità del suo autore e del talento del suo esecutore, e non sono interessati (o, forse, preferiscono proprio non saperlo) a capire i meccanismi psicologici che la fanno funzionare. A me invece questo tipo di analisi piacciono sempre molto, quindi ho trovato molto interessante l'articolo uscito sul Wall Street Journal di ieri col titolo Anatomy of a tear-jerker. Why does Adele's 'Someone Like You' make everyone cry? Science has found the formula. A prescindere dal fatto che parli di un pezzo di un'artista (che ieri tra l'altro ha vinto tutto ai Grammy Awards) che per i miei gusti è decisamente un po' troppo lagnosa, l'articolo è una semplice analisi di psicomusicologia che spiega perchè certe canzoni e certi passaggi musicali ci facciano un particolare effetto. Se poi l'argomento vi interessa, là fuori c'è tutto un mondo

 

Though personal experience and culture play into individual reactions, researchers have found that certain features of music are consistently associated with producing strong emotions in listeners. Combined with heartfelt lyrics and a powerhouse voice, these structures can send reward signals to our brains that rival any other pleasure.

 

Twenty years ago, the British psychologist John Sloboda conducted a simple experiment. He asked music lovers to identify passages of songs that reliably set off a physical reaction, such as tears or goose bumps. Participants identified 20 tear-triggering passages, and when Dr. Sloboda analyzed their properties, a trend emerged: 18 contained a musical device called an "appoggiatura."

 

An appoggiatura is a type of ornamental note that clashes with the melody just enough to create a dissonant sound. "This generates tension in the listener," said Martin Guhn, a psychologist at the University of British Columbia who co-wrote a 2007 study on the subject. "When the notes return to the anticipated melody, the tension resolves, and it feels good."

Chills often descend on listeners at these moments of resolution. When several appoggiaturas occur next to each other in a melody, it generates a cycle of tension and release. This provokes an even stronger reaction, and that is when the tears start to flow. [#]

lunedì, 13/02/2012

Mi ha fatto ridere

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venerdì, 10/02/2012

Le più belle librerie del mondo

No, stavolta non sono librerie nel senso di mobili in cui mettere libri, ma nel senso di attività commerciali che vendono libri: Flavorwire elenca le più belle al mondo.

Alcune scelte sono un po' discutibili (Corso Como??), ma in alcuni di questi posti io vorrei viverci, o almeno venirci sepolto. Le mie preferite sono le due qua sotto, che sono una in Olanda (dentro una chiesa sconsacrata), l'altra in Brasile.

 

 

 

venerdì, 10/02/2012

Come scegliere che strumento musicale suonare

[da Piesone Art. Carino anche The Truth about you and your guitar]

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giovedì, 09/02/2012

Mr. Tunng balla da solo

I Tunng sono uno di quei gruppi che quando pensi a dischi belli che hai ascoltato negli anni scorsi, o a gruppi bravi che avresti voglia di rivedere dal vivo, di solito te li dimentichi. Sarà che la loro musica è un crossover tra i generi praticamente inafferrabile, sarà che in America e in Inghilterra se li filano poco e sui blog anglosassoni non se ne parla quasi mai, sarà che hanno fatto un sacco di dischi belli ma forse ancora nessuno bellissimo.

 

Sia quel che sia, da un mesetto qua i Tunng sono tornati fissi sullo stereo, visto che la loro etichetta (che ha uno dei miei nomi di etichetta preferiti di tutti i tempi: Full Time Hobby) ha pubblicato da poco ben due dischi che li riguardano.

Il primo è This is Tunng…Live from BBC, collezione di session registrate dalla band negli studi della radio inglese dal 2005 al 2010; i classici ci sono tutti (da Jenny Again a Pioneers a Bullets a Hustle) e, come sappiamo, dal vivo rendono alla perfezione.

Il secondo è il disco solista del cantante Sam Genders, che sotto il nome Diagrams ha deciso di affiancare un side-project all'attività con la band. Il sound del disco d'esordio Black Light è una specie di precipitato della folktronica dei Tunng: la miscela contiene ancora tantissimi ingredienti (indietronica e folk, soprattutto), ma le componenti più ipnotiche e sperimentali si fanno qua più concrete e orecchiabili, rivelando una sensibilità pop mai esibita con questa chiarezza. Una bella scoperta, e un disco che, anche se non cambierà la storia della musica, è difficile togliere dal lettore.

 

 

MP3  Diagrams – Tall buildings

MP3  Diagrams – Appetite

 

Bonus:

MP3  Tunng – Bullets (live at the BBC)

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