giovedì, 03/03/2005

nessun titolo

Facciamoci belli
Secondo lo studio di Casaleggio e associati Il "social network" dei blog italiani, su un campione di 100 blog ‘considerati rilevanti per la blogosfera italiana’, il presente blog è al quattordicesimo posto nella classifica dei percorsi brevi (sui blog che hanno la più alta capacità di collegare tra loro altri blog) e al tredicesimo posto nella classifica link-in (blog più linkati). Se vi interessa, è scaricabile da qui.
Della qualità dell’indagine (scarsa) e della sua rappresentatività (nulla), parliamo un’altra volta (gli ha già fatto le pulci Enzo); per ora mi limiterò a montarmi la testa.

giovedì, 03/03/2005

nessun titolo

Salva-che?
Chè poi uno a cose del genere finisce per farci l’orecchio, e non si stupisce più di sentire che in parlamento stanno discutendo una legge che su tutti i media viene esplicitamente descritta come provvedimento mirato esclusivamente a salvare il culo a una persona. Però, ecco, ogni tanto fermiamoci e facciamoci caso, ok?

mercoledì, 02/03/2005

nessun titolo

Inspecting Gadget
Dallo zippo al GameBoy, dall’abaco alla Polaroid, dal taser al boombox, nella Top 100 dei gadgets di tutti i tempi secondo Mobile PC Magazine non manca proprio niente. Basta accordarsi su cosa voglia dire gadget (in questo caso 3 requisiti: dev’essere piccolo, deve poter essere usato da solo e non necessariamente come parte di qualcosa più grande, e deve avere delle parti elettroniche o meccaniche), e si può partire. Il cubo di Rubik, l’aspirabriciole Black & Decker, il Tamagotchi, il coltellino svizzero, la Palla n. 8, lo Speak & Spell, ovviamente l’iPod, fino ad arrivare ad una top 4 da brividi: il Motorola StarTac, il walkman, il telecomando e l’Apple Powerbook. Difficile dargli torto.  
[grazie a Oh my geekness]

mercoledì, 02/03/2005

nessun titolo

Spider-man Spider-man, God should bless thee Spider-man
Una tavola di fumetto sublime: Spider-man’s greatest bible stories. Da Eva alle prese con la mela tentatrice a Caino che se la vuole filare dopo aver fatto fuori Abele, fino a Mosè che ha qualche problema ad attravresare il Mar Rosso e a Cristo, vegliato sulla croce e svegliato tre giorni dopo nel sepolcro con un’offerta di uova e bacon.
La cosa migliore, però, è la battuta finale: «Don’t do drugs». Qui, invece, mi sa che qualcuno di canne se n’è fatte, e neanche poche..
[vi giuro, non posso proprio fare a meno di linkare cazzate simili. è più forte di me. devo proprio essere esaurito.]

martedì, 01/03/2005

nessun titolo

Ma la parte del balletto lascia un po’ a desiderare
Nient’altro da aggiungere: il video di Thriller di Michael Jackson interamente rifatto con i Lego.
[Qui (tasto destro, salva con nome) per scaricarlo]

lunedì, 28/02/2005

nessun titolo

Imag(in)e Search
E’ curioso: il primo risultato tra i referrer di questo blog è la Image Search di Google. Solo in Febbraio ben 157 persone sono arrivate su queste pagine cercando su Google l’immagine corrispondente a chissà che termine. Ma quale? Forse -banalmente- «inkiostro»? Naaaa, cercando quello al massimo si trova (?) il vecchio logo di Polaroid, e questo blog non compare neanche tra i risultati… Chi è così bravo da trovare la soluzione all’enigma?   

lunedì, 28/02/2005

nessun titolo

Laughing at my own jokes again
All’andata, una visual merchandiser fiorentina mi ha spiegato i trucchi del mestiere, tipo disporre sempre i manichini a forma di piramide e mettere sempre il prezzo a destra, così non è la prima cosa ad essere vista; poco dopo, mi ha detto che assomiglio a Robert De Niro da giovane. Siamo stati a chiacchierare fino alle 2, mentre l’americana del letto sopra il mio non riusciva a dormire e leggeva Dan Brown. Sospetto che nessuna delle due fosse completamente sana di mente.
Al ritorno, un ragazzo nippo-americano aveva l’iPod nero e leggeva David Sedaris, mentre un’italiana identica a quella col piercing e i capelli stile Pianeta delle Scimmie di Tegan and Sara, il duo indiepop canadese di sorelle lesbiche, probabilmente creato da qualche genio del marketing, trasportava del puzzolentissimo formaggio di capra. Nelle cuccette di fianco c’era una gita spagnola che stava probabilmente scoprendo tutte insieme le gioie dell’alcool e del petting, e ovviamente non sono riuscito a dormire quasi per niente. Stamattina all’alba Bologna era spazzata da un vento gelido che sollevava folate della neve caduta stanotte. Uno spagnolo mi ha fermato, e mi ha chiesto se era sempre così. No -gli ho risposto- non è sempre così.

giovedì, 24/02/2005

nessun titolo

A day in the life…
…of Miss McDonald’s. Uno dei blog più meravigliosamente idioti in cui mi sia mai capitato di imbattermi.

giovedì, 24/02/2005

nessun titolo

Gioca con le api ma non punge
Lo dirò comunque, tanto è quello che pensereste tutti se vi metteste ad ascoltare l’intera discografia di Tori Amos, da Y Kant Tori read a The beekeper: l’unico modo per riuscire ad avere di nuovo da lei un buon album, di questi tempi, è che qualcuno abbia la decenza di rapire sua figlia ed ucciderla. Per una donna che ha raggiunto incredibili vette nella sua carriera portando il fardello di una violenza sessuale (Little Eartquakes) e di un aborto (From the choirgirl hotel) questa conclusione è ovvia: una Tori Amos felice, serena e materna è irrilevante, sterile e tirata a lucido come il suo volto sulla copertina del disco. Tori: è finita.
Con una massiccia dose di cinismo e senza troppi peli sulla lingua (ma -purtroppo- a ragione), il sempre lucido Dom Passantino di Stylus Magazine stronca così The Beekeeper, ultima fatica di Tori Amos, da pochissimo uscita per Epic. Difficile dargli torto: a meno di sconvolgenti rivelazioni al ventesimo ascolto, il nuovo disco della cantautrice americana è di gran lunga il suo disco più brutto. Una versione minore del già poco originale -ma riuscito- disco precedente (Scarlet’s Walk), al meglio; un lungo, noioso e autoreferenziale lavoro di un’artista che si è irrimediabilmente imborghesita e ha ormai poco da dire, al peggio.
Come capita anche a Passantino (la cui recensione continua su toni altrettanto feroci), tanta acredine non è casuale. Nonostante qua da noi sia mostruosamente sottovalutata, ritengo da sempre Tori Amos una delle autrici e performer migliori che ci siano in giro, e dopo tanti bei dischi (i due citati da Passantino, sono, non a caso, anche i miei preferiti) incappare in una lavoro tanto palesemente poco ispirato è una vera delusione. Certo, ci sono una manciata di buone canzoni (il singolo Sleeps with butterflies è melenso ma irresistibile, The power of orange knickers -duetto con Damien Rice, mica pizza e fichi- è una ballata classica incomprensibilmente ma apprezzabilmente trattenuta, Mother revolution è jazzata e drammatica quel tanto che basta a svettare nella noia imperante del resto del disco), ma su diciannove (!) brani è un po’ poco.
Tori stavolta ha deciso di giocare all’apicultrice, ma c’è be poco che punge da queste parti. La felicità per l’arte è una brutta bestia, si sa. E anche senza stare a sperare in drammi famigliari, almeno un po’ di maretta gliela possiamo augurare, no?

mercoledì, 23/02/2005

nessun titolo

Non ci vuole poi molto
I 50 peggiori nomi per un blog
. Tra i più notevoli:
+ www.FailedJournalist.com
+ www.IHaveAnEntertainmentIndustryJobAndYouDont.com
+ www.MyExpertInsightsIntoTheIndustryThatWontHireMe.com
+ www.AnotherSendentaryHobbyThatKeepsMyGiganticAss-FromExercising.org
+ www.MyCompulsivelyUpdatedLinksToTheNewYorkTimes.com
+ www.BecauseGeocitiesIsTooComplicatedForMe.blogger.com
+ www.IWillLinkToYouIfYouLinkToMe.com
+ www.MyBlogAboutHowLameIThinkBlogsAre.com

mercoledì, 23/02/2005

nessun titolo

Vuoi perdere tempo? Chiedimi come!
Ad esempio passando mezza mattinata a sperimentare con l’Escher web sketch… E’ davvero sorprendente il dettaglio con cui è realizzato, e quello che riesce a fare. Ma suppongo che chi l’ha realizzato ora non sia più nel mondo dei sani di mente..

martedì, 22/02/2005

nessun titolo

A proposito_
_di anni ’90
Il trip-hop è morto, viva il trip-hop: qualche giorno fa i Massive Attack e i Portishead (!) hanno condiviso il palco della Carling Academy di Bristol per uno speciale concerto di beneficenza per le vittime dello Tsunami in Asia. One hour photo c’è stato, e ci racconta.

_dei New Order
Sull’ultimo disco di Moby (il cui singolo -di per sè abbastanza inutile- odieremo presto visto che è nelle pubblicità della Vodafone) c’è una cover di Temptation, quella di Trainspotting, per intenderci. Di una bruttezza assolutamente indicibile. Evitatela.
_dei gruppi rock su Vogue Uomo
Dai, non facciamo finta che il rock e la moda non siano sempre stati collegati in più di un modo. Questo è solo l’ennesimo atto, e non dovrebbe stupirci. Tra l’altro, considerato il contesto, gli articoli della Maugeri non sono neanche male.
_di The O.C.
In una scena dell’ultima puntata trasmessa negli USA, c’era in sottofondo Your ex-lover is dead degli Stars, uno dei pezzi migliori di uno dei dischi migliori usciti (per ora solo in Canada) sul finire del 2004. Qualcuno si decide a far uscire il loro disco anche da noi e a portarli in tour da queste parti?
_di Nanopops
Volete le soluzioni? Voilà.
[lo so, i nomi sono pieni di errori…la domanda pero è: chi diavolo sono Mel & Kim?]

martedì, 22/02/2005

nessun titolo

Hai capito la principessa
Ok, Super Mario Bros sul leggendario Nintendo NES l’abbiamo finito tutti a suo tempo, no?
La domanda ora è: cosa succedeva dopo?

lunedì, 21/02/2005

nessun titolo

Inkiostro video aggregator
+ Fischerspooner – Just let go (tasto destro, salva con nome) – La loro Emerge è stato uno dei pezzi più ballati degli ultimi anni. Scommettiamo che il nuovo singolo -meno immediato, ma non meno bello- non sarà da meno? E il video tiene botta.
+ Bravery – Honest mistake (streaming) –
Per la serie ‘una next big thing al mese’, ecco i Bravery: prendete gli Strokes, aggiungetegli i Franz Ferdinand più anni ’80, et voilà, ecco l’ennesimo gruppo dell’anno. Se ne sentiva il bisogno? Probabilmente no: ma il disco funziona che è una meraviglia, e il video è assai carino. A latere, sono in copertina su Vogue Uomo di questo mese, che ha uno speciale sull’indie. Senza parole.
+ The Blow – Knowing the things that I know (tasto destro, salva con nome) – L’indie finisce su Vogue? Faccia pure, e si diverta. Io, da parte mia, alle riviste patinate preferisco una sconosciuta band che tra twee e indietronica fa un video in cui i protagonisti giocano a Magic. Che dite, mi si nota di più? 
+ Babyshambles – Killamangiro (streaming) – La nuova band dell’ex Libertines Pete Doherty, un uomo che entra ed esce di prigione e dalle cliniche di riabilitazione come dal letto di Kate Moss. Finora, a giudicare dallo stile immutato, non pare essergli servito granchè.
+ New Order – Krafty (streaming) – Il nuovo singolo dei New Order è una meraviglia, non c’è storia. Il suo video è anche più bello, pieno di quella tensione amorosa adolescenziale che nessuno vorrebbe dimenticare mai. Fortuna che ci sono in giro pezzi così. (via Polaroid)
+ James Yorkston & the Athletes – Shipwreckers (streaming) – Dal mio folkster preferito del momento, un video assai poco rurale. La contea di Fife me l’aspettavo diversa, ma la canzone merita assai.

+ Emilie Simon – Flowers (tasto destro, salva con nome) – Ho scoperto da poco la tenue elettronica glaciale di questa francesina, e me ne rammarico. Questo pezzo è del disco vecchio, ed è tanto (troppo?) pop; ma il video è una vera delizia.
+ Beck – Black tambourine (streaming) – Il disco non è neanche uscito e siamo già al secondo video: stavolta non più retrogaming come in Hell Yeah ma retrocomputing, con un clip interamente realizzato in ASCII-art. E ogni volta è sempre meno divertente. 
[le puntate precedenti del video aggregator sono qui  e qui]

lunedì, 21/02/2005

nessun titolo

Monday gaming
Torniamo ai fasti del passato: questa volta il gioco del lunedì ha la stessa presa degli ormai leggendari Reverse e Invisibility. Via Self Comics, ecco a voi Escapa!, giochino malefico la cui apparente semplicità (bisogna evitare finchè si riesce i quadrati blu, tutto qui) nasconde in realtà una sfida non da poco. Personalmente, sono arrivato a 21.157 secondi. Un po’ poco? Provate voi..

venerdì, 18/02/2005

nessun titolo

Non si esce vivi dagli anni ’90
Lo dico? Lo dico. Il revival degli anni ’80 ci ha rotto i coglioni. All’inizio era divertente: tutti a ballare i Buggles ed Enola Gay con la faccia da scemi, a discutere dell’importanza dei paninari e del raeganismo per una generazione intera e a rivalutare i capelli cotonati e gli scaldamuscoli. Ma sono anni ormai, e noi ci siamo stufati di sentirci dire dai fratelli più grandi che noi a quel tempo eravamo piccoli e che quindi ogni nostalgia di quel periodo è per forza posticcia.
Ci siamo stufati di sentirci giovani, vogliamo sentirci un po’ vecchi anche noi: quando arriva questo benedetto revival degli anni ’90? Quando tornano di moda i camicioni di flanella, la lambada e Brandon Walsh? Ridateci la sana vecchia angoscia della generazione X, Pamela Anderson che corre sulle spiagge di Malibu, il grunge, il big beat, il french touch, il crossover, tangentopoli, l’ansia di essere alternativi, i rave, Trainspotting, videomusic, la pecora Dolly, il trip-hop, gli slacker di periferia, la new age e le vere boy-band, Twin Peaks e i Fool’s Garden, X-files e il Loollapalooza, Enrico Brizzi e la mucca pazza, Non è la rai e il britpop.
Basta Take on me, quando si potrà tornare a ballare senza sentirsi dei completo coglioni (ma anzi sobriamente à la page) Think about the way, Short dick man e This is the rhytm of the night? Del punk-funk facciamo a meno per altri 20 anni: al Covo vogliamo Mmm-bop degli Hanson (che non ha nulla da invidiare ad Hey Ya, secondo me) e I am happy dei Soerba..
[e anche stasera, ad Airbag, si parla di anni ’90. Alle 21 in streaming, o per una settimana dall’archivio mp3]

venerdì, 18/02/2005

nessun titolo

Robot after all
Le sculture fatte con pezzi di computer di questo sito, sono -a modo loro- sublimi.

giovedì, 17/02/2005

nessun titolo

Musicofili di tutto il mondo, unitevi
Oggi sono un po’ stanco. Stamattina mi sono svegliato presto, e ieri sera ho fatto le 3. No, niente notti brave, ma semplicemente una serata passata insieme ad una Task Force nel tentativo di finire Nanopops, il quiz iconografico definitivo per il vero musicofilo. Scaricatevelo, e siate pronti a sputare sangue.
 

mercoledì, 16/02/2005

nessun titolo

James Murphy is playing at your house (your house)
«Pronto? Ciaaaaao…E’ un sacco che non ci sentiamo….Come va? Tutto bene a Milano? Solite cose? Sì, tiriamo avanti…Sì sì, tutto bene…Senti, mi chiedevo, che fai a metà Aprile?…Manca un sacco di tempo, lo so…E’ che ho appena saputo che probabilmente farò un salto a Milano per un weekend, e allora mi è venuto in mente chi chiamarti…No no, non è per lavoro, ci sono dei concerti….Oddio, visto che quello del fanatico di musica è un lavoro a tempo pieno, si può dire anche così…Ah ah, che sagoma che sono, lo so…Il 14-15-16 Aprile…Beh, non so se li conosci, ma è roba davvero interessante, magari ti piacciono e vieni anche tu…C’è questa TDK Dance Marathon…No, non farti spaventare dal nome, non è roba da Cocoricò, o almeno non solo…Il programma definitivo ancora non si sa, ma ci sono dei nomi davvero notevoli…il 14 ci sono i Tarwater, sono un gruppo della Morr…Brava, l’etichetta dei Lali Puna e dei Notwist….sì, fanno un po’ roba così, ma loro la facevano quasi prima di tutti gli altri…no no, sono ancora in forma, tra poco esce il disco nuovo ed è molto bello, sanno il fatto loro…Sì, certo che passano anche al Covo, ma vengono il giorno dopo, quando probabilmente, ancora non è sicuro, a Milano ci sarà Four Tet….forse hai un remix dei Kings of Convenience, fatto da lui…è un genio dell’elettronica, anche produttore, bravissimo…Non so se ti ricordi Pavlov,a trasmissione di Coppola…ecco, la sigla era un suo pezzo…Comunque, imperdibile…E il giorno dopo, sabato, guarda, quello sarà un eventone…Gli LCD Soundsystem!…Come, ‘chi sono’?…Dai, ho linkato un video e un mp3 dal blog un mesetto fa…Punk-funk, ma anche electro, pare che i loro live siano incredibili….E poi chissà quando tornano in Italia, mi sa che non ci sono neanche mai venuti…Ma chissenefrega delle Tigre al Velvet!…Fidati, puro zeitgeist, o ora o mai più…Sì sì, sfotti sfotti…vedrai quando diventeranno DAVVERO di moda, e tu li avrai già visti dal vivo…Ma poi chissenefrega, sono bravi e basta…E poi tra quel giorno e gli altri c’è anche un sacco di altra gente, tipo Prefuse 73, Passarani e chissà chi altro aggiungeranno…Allora, ok? Ci vieni? Grande!…Senti, non è che potresti anche ospitarmi?»

mercoledì, 16/02/2005

nessun titolo

Anche tu vuoi farti Marissa, lo so
Altro che la campagna Anch’io voglio farmi la mamma di Marissa…viste le pieghe che sta prendendo la seconda serie di The O.C., che sta andando in onda adesso in USA, credo che l’anno prossimo dovremo fare un bannerino direttamente sulla figlia…e sarà un banner unisex (o bisex, se preferite)..
[e se scrollate fino in fondo, c’è pure il video]
[questo blog sta cadendo sempre più in basso, lo so]

martedì, 15/02/2005

nessun titolo

For the first time in history, rock begins to roll
Il fuoco, la ruota, la penicillina, le cuffie: in un greatest hits delle invenzioni dell’umanità, l’audio portatile è l’unica cosa di cui potremmo -ma davvero, davvero di cui non vorremmo mai- fare senza.
Inizia così Bring the noise, interessante articolo sull’evoluzione dell’audio portatile, dalle radioline a transistor, al walkman, al discman, fino all’iPod. Niente di nuovo sotto il sole, ma ogni tanto fermarsi a fare il punto della situazione (e a ripensarci, a cosa sarebbe il mondo senza) non guasta.
[grazie a Oh my geekness]

| # | Miscellanea | I Commenti sono chiusi

martedì, 15/02/2005

nessun titolo

Clockwork province?
Gia il titolo –Provincia meccanica– che scimmiotta il classico di Kubrick il dubbio me lo doveva far venire. Già la presenza di Stefano Accorsi -un attore che non cambia espressione dai tempi del Maxibòn- quel dubbio lo doveva alimentare. Già le recensioni, che elogiavano la realizzazione tecnica dell’opera prima, ma che riguardo alla trama erano oscure al limite della reticenza, dovevano farmi propendere per una serata a casa. E poi la descrizione del finale come «surreale», quella sì, avrebbe dovuto decisamente farmi capire che si tratta del genere di film che il regista non sa come finire, e allora la butta sull’onirico chè non si sbaglia mai. E invece -ignorando tutti i segnali- ho deciso di andarci, a vedere questo benedetto Provincia Meccanica, opera prima di Stefano Mordini su una coppia problematica che vive nel ravennate. Che effettivamente non è girato male, c’è Valentina Cervi che è di una bellezza quasi criminale, le musiche non sono male e fino a metà regge pure, prima che la sceneggiatura vada in vacca e la storia diventi talmente imbarazzante da meritarsi risate a scena aperta. E il finale, con un Accorsi unto probabilmente di grasso di balena e un crescendo targato Mogwai a tentare disperatamente di fornire almeno un briciolo di pathos, quelle risate le meritava tutte. La prossima volta, quei segnali, facciamo in modo di non ignorarli, ok? 

lunedì, 14/02/2005

nessun titolo

S@n Val3nt1n0
Per un anno rompiamo il voto di blog San Valentino-free, per segnalare il regalo più geekoso che si possa fare per la festa degli innamorati. Del resto, come recita il refrain, un banco di RAM (funzionante, eh!) è per sempre.


[da qui]

lunedì, 14/02/2005

nessun titolo

Che i ben informati si facciano avanti
Non so come, non so chi e non so neanche quando (4-6 agosto?) ma una cosa la so: pare che quest’anno Frequenze Disturbate si farà. Che la crescia sia con voi.

venerdì, 11/02/2005

nessun titolo

Che lo sforzo sia con noi (chè ne avremo bisogno)
Ho tanta, tanta paura. Ma capitemi, quando l’allarme salvavergine e «Sono circondato da stronzi» (tasto destro, salva con nome per il video) sono due dei caposaldi che hanno segnato di più la tua vita, hai tutto il diritto di tenerci. E di avere paura, alla notizia che Mel Brooks è impegnato nella lavorazione di una serie televisiva tratta dal suo capolavoro (spalla a spalla con l’altrettanto leggendario Frankenstein JuniorBalle spaziali. Ma senza Rick Moranis versione Lord Casco e Daphne Zuniga nel ruolo della principessa Vespa, senza la velocità smodata e la zona plaid, il saggio Yogurt e la sterminata quantità di citazioni d’autore non può essere la stessa cosa. Ho tanta, tanta paura.