giovedì, 14/04/2005

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Sublime
Date retta a me: Ratzinger Papa è il nuovo Massaia.
[e pare che ci sia pure chi (1, 2, 3) c’è cascato]

mercoledì, 13/04/2005

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E’ interessante, giuro!
Un museo online dedicato alla salviette umidificate: The online moist towelettes museum.

mercoledì, 13/04/2005

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Phonoteque
Se avete vissuto a Bologna negli ultimi 5 anni, siete stati degli squattrinati studenti fuorisede e siete dei music-junkie sempre in cerca di un buon disco da ascoltare, non potete non conoscere la Phonoteca.
Si scrive ‘Associazione Culturale’ e si legge ‘Noleggio di cd e riviste musicali’, o almeno noi, in modo assai miope, l’abbiamo sempre interpretata così. Una ventina di metri quadrati scarsi nel centro -che più centro non si può- della zona Universitaria, uno spaccio semi-legale di musica bbbuona per le tasche vuote degli studenti fuorisede, grazie a cui documentarsi sui gruppi che sarebbero venuti in città, ascoltare le nuove uscite per non fare acquisti azzardati, documentarsi sui pilastri della musica e dare un’occhiata a Mojo o The wire per un euro. Un’associazione benefica, più che un associazione culturale.
Qualche giorno fa, però, la mail:

A fine aprile la Phonoteca chiuderà i battenti.
Fino a mercoledì 20 proseguirà il normale servizio di prestito a soci.
Per cui, se ancora non siete appagati e volete colmare i vostri "buchi neri" musicali, date un’occhiata alla materia musicale che trovate nel catalogo sul nostro sito!
www.phonoteca.it
Cogliamo l’occasione di questa newsletter per ringraziare chiunque in questi 5 anni ci ha aiutato, consigliato, supportato e sopportato!
A loro e a tutti i soci vogliamo esprimere il nostro più sincero saluto.
Carlo, Franco e Gennaro

Non c’è bisogno di dire cosa l’abbia uccisa. Non c’è bisogno di dire quali siano i motivi per cui da 3 o 4 anni non ci entravo se non saltuariamente, e non prendevo più dischi da ascoltare. E’ ovvio cosa l’ha uccisa, tanto quanto da almeno un anno a questa parte era ovvio che in tempo breve sarebbe morta.
Forse della Phonoteca non ce n’è più bisogno, e ora il suo ruolo lo fanno Soulseek, i blog e le webzine. Forse è una normale evoluzione delle cose. Forse non è un peggioramento nè un miglioramento, ma soltanto un cambiamento.
Ma -più probabilmente- siamo stati stupidi noi a lasciarla morire. E ho proprio paura che ce ne pentiremo.

martedì, 12/04/2005

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La camera dei segreti
Tutti abbiamo almeno un segreto. Tutti abbiamo fatto, pensato, visto, detto o desiderato qualcosa di inconfessabile o imbarazzante che non racconteremmo a nessuno; men che meno su un blog.
L’idea alla base di Postsecret è semplicissima: perchè non mettere a disposizione uno spazio dove far pubblicare agli altri -in modo completamente anonimo, grazie alle care, vecchie, cartoline postali- i propri segreti? Può sembrare banale (e forse lo è), ma l’esito è assolutamente notevole. Date un’occhiata qua sotto.   

 

lunedì, 11/04/2005

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Monday gaming (another brick on the wall edition)
Combina e distruggi II è un nome talmente brutto che probabilmente vi vergognerete a cliccare sul link. Eppure, a metà tra Tetris e Puzzle Bubble, è un gioco banalissimo eppure molto additivo; magari non la modalità normale, ma quella estrema (in cui io mi sono fermato a un misero migliaio di punti) dà abbastanza soddisfazioni.
[Anche se dice Accesso fallito, scorrete e andate su Clicca per giocare]

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lunedì, 11/04/2005

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Dimenticavo di dirvi
Che la fine del mondo è imminente.

venerdì, 08/04/2005

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Inkiostro music video aggregator
Bloc Party – Banquet (video version 2) (download) Nuova versione (la vecchia è qui) per il video del pezzo migliore dei Bloc Party. L’idea è carina, ma il video è stato probabilmente fatto con due soldi. E si vede. 
_Daft Punk – Robot Rock (download) La canzone più paracula dell’anno (vedi
qui) ha ora un video alla sua altezza. Più vanno avanti e meno li sopporto. Anche perchè, come in questo caso, di rado non c’azzeccano. 
_Kings of Convenience – Cayman Islands (download -grazie a Paola) Non esattamente memorabile, ma con un pezzo del genere non è che si potesse osare granchè. L’idea del mare di lampade vintage, però, non è niente male.
_The Decemberists – 16 military wives (torrent download) Pare solo a me o il gruppo di Colin Meloy sta studiando da supplente dei Belle & Sebastian? Un bignamino su come mischiare estetica indie, politica internazionale e sit-com scolastica e riuscire a mantenere ancora un’aria intellettuale.
_Paolo Benvegnù – Cerchi nell’acqua (streaming – ci mette un po’ a caricarsi) Animazione minimale ed espressionista per uno dei pezzi più nobilmente e sontuosamente pop del disco d’esordio dell’ex-leader degli Scisma. Disegnato da Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione.
_Nine Inch Nails – The hand that feeds (download) Terra chiama Reznor: lo sappiamo che non c’è niente da vedere, ma qualcosa di più del tuo bel faccione e dei tuoi amichetti che suonano non ce lo potevi mettere? Il pezzo rimane ruffiano abbestia. Ma mi piace un sacco.
_Chemical Brothers – Believe (streaming) Dopo il passo falso tamarro di Galvanise, i fratelli chimici tornano ai loro consueti livelli stellari, con un gran pezzo cantato da Kele Okereke dei Bloc Party e un video meravigliosamente paranoico. Dieci e lode.
_M.I.A. – Galang (streaming) Io lo chiedo sempre, ma nessuno è in grado di spiagarmelo: cosa ci trova l’intellighenzia blog americana (e da un po’, pure quella italiana) in questa ragazza dello Sri-lanka che me ricorda tanto La Gasolina? Perchè piace? Perchè fa intellettuale farsela piacere? Perchè fa video poveri come questo? Mah.
_Settlefish –
Kissing is chaos (download) Lo-fi, ruspante e in più di un modo affascinante; come pezzo per un video è una scelta insolita: Ma molto riuscita.
_Aqueduct – Hardcore Days, softcore nights (streaming) Tanto il disco è bello quanto la loro grafica (cd, sito, video, e pure il doppio mento del cantante non aiuta) fa schifo. Questo video non fa eccezione; e non è neanche il pezzo più bello.
_Interpol – C’mere (download) Qualcuno, vi prego, faccia qualcosa per i video degli Interpol, in caduta libera dai tempi di PDA. Qua c’è un angelo con una torcia, un bosco innevato e quel simpaticone di Paul Banks che ormai è la perfetta reincarnazione di un pappone inglese dell’800.
_Weezer – Beverly Hills (streaming) Giorni fa ci chiedevamo se, col loro nuovo singolo, i Weezer ci sono o ci fanno. Guardando questo nuovo video, girato alla Playboy Mansion di Hugh Hefner, e scoprendoci a preferigli la recente pubblicità della Renault Scenic che ha la loro Buddy Holly come colonna sonora, la risposta è quasi scontata.
_Futureheads – Decent days and nights (download) Pezzo incendiario e video all’altezza, per il perfetto rock inglese post-Franz Ferdinand e pre-Bloc Party. We want more!
_Hot Hot Heat – Goodnight Goodnight (streaming) Non è che il pezzo diventi meno ruffiano col tempo; è solo che ci si abitua. E quando dietro la macchina da presa c’è nientemeno che Michel Gondry…. Che -diciamolo- in questo caso non si spreca. Ma il tocco si vede.
[le prime tre puntate del Music Video Aggregator: 1, 2 e 3]

giovedì, 07/04/2005

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Mancano solo gli mp3
Ma volendo c’è tutto il codice, riga per riga, che Mike e Jarvis (due studenti del college di Middlebury, Vermont) hanno scritto per programmare la loro meraviglia. Ovvero un robot fatto di lego che suona canzoni raggae con un ukulele. Dirlo tutto d’un fiato è quasi ubriacante. Un delirio che si commenta da sè.
[grazie a Gomitolo]

giovedì, 07/04/2005

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«Attacchi la Kamchatka? Non ti conviene, sei rimasto solo con due territori..»

[grazie Chicca]
[update: grazie a Marina e Paola, c’è anche questo]

mercoledì, 06/04/2005

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And now I know how Steve Jobs felt
Immagino lo sappiate già: la settimana scorsa è uscito Live at the Earl’s Court, disco dal vivo con cui Morrissey celebra la recente tournèe mondiale che ha seguito l’uscita del suo ultimo disco -uno dei suoi milgiori di sempre- You are the quarry. Il buon Moz suona pezzi nuovi, classici e b-sides in modo sentito ed impeccabile, recuperando anche vari pezzi degli Smiths tra cui la sempreverde How soon is now? e l’arcinota Bigmouth strikes again, che il nostro aggiorna ai tempi nostri coi versi And now I know how joan of arc felt / Now I know how joan of arc felt / As the flames rose to her roman nose / And her iPod started to melt. Ironia da manuale, lo so. Che il fan medio del Mozzer però, non può che trovare irresistibile.
Gli Smiths, peraltro, saranno oggetto di un convegno organizzato la prossima settimana dall’Università di Manchester. Il Guardian ha dedicato alla cosa (e all’inevitabile strascico di polemiche) due lunghi articoli, in cui vengono anche riportati i titoli di alcuni degli interventi dei relatori, di cui uno di un italiano, Pietro Leonardi (…) dell’Università di Roma. E si tratta di titoli splendidi: "Sing me to sleep: the Smiths and the demise of English rock", "Refractory poles: Manchester and London in the Smiths’ imagery", "The theatres of memory or radical chic? The Smiths and early 1960s British kitchen-sink cinema" e il geniale "I didn’t realize you wrote such bloody awful poetry: the performance of words and music in the boy with the thorn in his side". I cultural studies ci fanno un pippa.
 

mercoledì, 06/04/2005

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Cavoliere reloaded (downloaded)
Lo so che di solito a dar retta a Repubblica sembra sempre che il governo stia per cadere da un momento all’altro e che Berlusconi sia sempre lì lì per cedere. Lo so che gli italiani sono un popolo volubile assai poco abituato a pensare con la sua testa e incline a preferire un volto rassicurante che dice balle da uno schermo. Lo so che il prossimo, intero, anno di campagna elettorale sarà mostruosamente pieno di colpi bassi, mezzucci di ogni genere e rivolegimenti di fronte. Lo so che il risultato di due giorni fa significa poco. Lo so che sarà dura. Lo so.
Eppure, a leggere stamattina l’editoriale di Ezio Mauro sull’esito delle Regionali e sulla presenza a sorpresa di Berlusconi ieri sera a Ballarò, un piccolo, piccolo, piccolo dubbio che l’era del Berlusconismo stia per tramontare non me lo posso evitare. Ma diciamolo sottovoce.

martedì, 05/04/2005

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Beautiful garbage
Non crediate che io passi la convelescenza* a giocare; eppure imbattermi in Trashcade non ha potuto fare a meno di strapparmi un sorriso, come è riuscita a fare solo l’ecatombe elettorale berlusconiana di ieri. Oltre il vintage e oltre il retrogaming, alla pari solo con il Chopstick Joystick, controller funzionante fatto di mollette, bacchette del ristorante cinese, puntine e pezzi di meccano. Alla faccia del riciclaggio.
[*chè poi, che convalescenza e convalescenza: un ginocchio fuori uso mi impedisce di fare il maratoneta o il calciatore, non il microservo.. Appena tornano gli occhiali sarà tutto come prima. O quasi.]

lunedì, 04/04/2005

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Monday gaming (nonostante edition)
Oggi è cmq lunedì, e io mi annoio: chissà che esercitare la mia memoria con Hide the hotties non sia un buon modo per passare la mattinata.

lunedì, 04/04/2005

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No, non lo faccio un post sull’incidente
Perchè questo è un blog, mica un reality. Basti dire che mi è andata bene, e, a parte un trauma distorsivo al ginocchio (con sospetti danni al menisco; una brillante -inesistente- carriera di mezz’ala stroncata sul nascere) che per il momento non mi consente di camminare, non mi sono fatto quasi nulla. Solo: se per un po’ non mi vedete in giro ora sapete il perchè.
[da queste parti, invece, ci sarò spesso. appena mi mettono a posto gli occhiali]

venerdì, 01/04/2005

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Gooooooooogleloooooooooop
Prendi Blogger, prendi la sua funzione Blogsend, prendi la sua funzione Mail-to-blogger, prendi un indirizzo Gmail, prendi la sua funzione di Automatic-Forwarding et voilà, nasce GoogleLoop, il blog che si alimenta da solo.

I have set up this blog to send a copy of any post published to a Gmail account (BlogSend Address). I have also set up the automatic forwarding feature of the above Gmail account to send a copy of incoming mail to the Mail-to-Blogger Address of this blog, an address by which I can post to this blog via email.
This way, after posting this entry I should start getting the same post published (apart from text added by Gmail and Blogger). That is, a publishing loop that won’t finish until my Gmail account reach its storage limit.

Completamente inutile ma assolutamente brillante.

venerdì, 01/04/2005

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Bloggers will rule the world
Inkiostro smentisce le illazioni che lo vogliono come uno dei dieci piccoli indiani blogger assunti da Repubblica. Nonostante ora lo linki pure Ernesto Assante, Inkiostro non è nel giro dei bloggerz che contano, e non è ovviamente stato convocato. In ogni caso, Inkiostro ha deciso che da oggi parlerà di sè in terza persona. Come Ravanelli.

giovedì, 31/03/2005

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Inkiostro singles watch
Weezer –Beverly Hills (mp3 e streaming) Pitchfork l’ha stroncato prendendolo bellamente per il culo, ed è difficile dargli torto quando nell’eterna diatriba del ci sei o ci fai la canzone si fa dimenticare in un nanosecondo. Peccato.
Disco Drive – All about this (mp3) C’è un termine tecnico per descrivere un pezzo del genere: spacca. L’uscita del disco è imminente, accattatevillo. E il primo che dice «Che palle, ancora punk-funk» va fuori dalla porta.
Afterhours – Ballata per la mia piccola iena (mp3 chez Enver e streaming) Il bizzarro risultato della somma algebrica tra Quello che non c’è (la canzone) e le atmosfere di Black Love degli Afghan Whigs. Carico di pathos e assai poco singolabile, ma davvero niente male.
Gorillaz – Feel good (mp3) A parte il fatto che la melodia mi ricorda Staring at the sun degli U2 (e non credo sia un complimento), il nuovo singolo del side project di Damon Albarn funziona. Ma i tempi di Clint Eastwood sono ben lontani…
Subsonica – Abitudine (mp3 e anteprima streaming) Un po’ un pastrocchio di electro e chitarroni in salsa radiofonica: cerca di accontentare tutti e forse finisce per non accontentare nessuno. Da rivedere.
Nine Inch Nails – The hand that feeds (mp3) – Terra chiama Reznor: meno ritmi ballabili e ritornelli Mtv-friendly, qua vogliamo spleen e rabbia, come ai vecchi tempi. Chiaro?
Hot Hot Heat – Goodnight Goonight (mp3) Sembrerà anche un pezzo dei Greenday, ma che vi devo dire, io l’adoro. Il resto del disco, tra l’altro, è anche meglio. Sempre lode e gloria alla band canadese.
Yuppie Flu – Our nature (anteprima streaming) Una spanna sopra la già notevole versione demo uscita quasi un anno fa sul primo numero di Losing Today. L’anthem che gli mancava.

giovedì, 31/03/2005

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L’umore oggi è un po’ quello
Con Netdisaster potete distruggere qualunque sito web vi aggradi; tra l’altro, nel modo che preferite. Divertitevi.

mercoledì, 30/03/2005

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Linkorama
Poco tempo, poca voglia e molte cose per le mani, in questo periodo. Intrattenetevi con un po’ di link:
_Meravigliosamente inutile: Uncyclopedia, l’enciclopedia (anzi, wikipedia) di informazioni scorrette.
_Grottesco: l’esercito israeliano non si fida dei soldati che giocano a Dungeons & Dragons.
_Geniale: il Leonardo del futuro ci illustra cosa sono i rapporti sessuali verticali. Standing Ovation e applausi.
_Ben fatta: la migliore recensione di Human after all dei Daft Punk è quella di Sentire Ascoltare.
_Ben fatto: The Cool Out scopre che Robot Rock, primo singolo estratto dal suddetto nuovo disco dei Daft Punk, è assai più che campionato (leggi: plagiato di peso) da un vecchio pezzo di funky hard rock. [via Batteria ricaricabile
]
_Catartico: una cosa che da bambino non sopportavo di vedere nè di sentire: le dita scrocchiate.

_Sublime: per fare un tavolo di vuole un fiore; per fare un mobile ci vuole un…libro.
_Non meritevole di aggettivi: la nobile arte del pen spinning. Niente meno.

lunedì, 28/03/2005

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Monday gaming (coniglietto pasquale edition)
Oggi sarà anche Pasquetta, ma il vero fancazzista non va mai in vacanza (perchè è sempre in vacanza), e alle gite fuoriporta preferisce una giornata alle prese con Cursor Love Bunny. Io non sono ancora riuscito a finirlo (e infatti non sono un vero fancazzista; pensate che ho passato la mattina a fare cose catalogabili alla voce lavoro), ma non dubito che qualcuno di voi ci riuscirà. Nel caso, sempiterna gloria, e coniglietti pasquali a go-go. 

venerdì, 25/03/2005

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Il suono della polvere
Dove vanno i beat morti? Che fine fanno tutti quei rullanti che l’elettronica ha disgregato, tutte le ritmiche senza più dimora, e tutte le grancasse che non riconoscono più la familiare strada dei 4/4 e finiscono ad inseguire ogni riverbero errabondo fino a perdersi? Che ne è delle gocce di blips e glitches che si infrangono contro questo o quel pattern come onde sugli scogli? Scompaiono? Evaporano? Cadono per terra come polvere?
Me lo chiedevo qualche giorno fa, mentre realizzavo che in un’intera giornata passata a spostare mobili e riempire scatoloni il mio stereo non aveva mandato niente di diverso da quello che, con un termine meravigliosamente privo di qualsivoglia uniformità referenziale, viene chiamato indietronica. Piuttosto appropriatamente, musica piena di polvere per una stanza piena di polvere.
Ero partito da Boom Bip, un genio astratto e strumentale tanto inafferrabile quanto gommoso, esattamente come l’astuccio che rende il packaging del suo cd uno dei più belli mai visti. Il suo Blue Eyed in the red room fa il paio con il debutto dei Tunng, che ne sembra la versione più ipnotica e folktronica, e continua idealmente sulla stessa strada percorsa da FourTet nel suo capolavoro Rounds. Consacrato sull’altare del dio FourTet è pure Fog, che ha lasciato da parte la ricerca della pop song perfetta che portava avanti col suo progetto Hymie’s basement per mischiare i Radiohead di Kid A con più o meno qualunque delirio gli venisse in mente, nel suo ultimo 10th avenue freakout.
Con una partenza del genere lo slittamento verso i climi glaciali di Emilie Simon è dietro l’angolo, e la qualità del suo secondo disco La marche de l’empereur, a metà tra la Bjork più vespertina e certe colonne sonore che mischiano carillon e impeti orchestrali, difficilmente lascia indifferenti. Ma quando l’intimità che si cerca è un po’ più obliqua e meno zuccherosa, viene in aiuto mamma Morr col nuovo disco di Masha Qrella, una che tra chitarra e laptop si finge irrisolta ma che invece la sa assai lunga. E se la Morr tenta di ampliare il suo suono accogliendo trasfughi di altre etichette, perchè non dargli soddisfazione e non godersi il sapore alienato delle derive sempre più teutoniche dei Tarwater, diventati ormai un perfetto ibrido mostruoso di Kraftwerk, indietronica e Joy Division?
Quando si parla di Morr, però, non si può non parlare dei Notwist, i quali -guarda caso- proprio adesso se ne tornano fuori con un grande disco per propria neonata etichetta, la Alien Transistor. Nel nuovo progetto, nome in codice 13 and God, a dargli man forte ci sono i Themselves, ennesimo combo Anticon in cui milita il leggendario Dose One (uno che ha impresso le sue rime scattose su capolavori del genere come They Removed All Trace That Anything Had Ever Happened Here degli Hood, F.K.O. dei Subtle e un qualunque brano dei cLOUDDEAD); il sodalizio Morr-Anticon è ormai talmente rodato che non ci si rende conto di ascoltare due diverse band insieme. E il disco ti stende.
Alla fine del viaggio, i dubbi amletici sul destino delle polveri glitch sono ancora senza risposta. Rimane la sensazione che siano sempre qui, disperse nell’aria, pronte a seguirne l’ennesimo mulinello e a tornare solide nel prossimo disco di post-punk roccioso e senza fronzoli. Pronte anche, nel frattempo, a dimostrarsi l’unica colonna sonora possibile di questi in between days di sole pallido, caldo tiepido e micropolveri.

giovedì, 24/03/2005

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L’arte del nastrone (sonico)
L’idea è tutt’altro che originale, ma è sempre buona: Thurston Moore (chevvelodicoaffà, leader dei Sonic Youth) ha curato un libro che raccoglie le scalette di 50 mixtape (leggi nastroni) d’autore, con note e spiegazioni da parte dei loro creatori. Mix Tape: the art of cassette culture uscirà negli USA il 3 Maggio, e promette di essere l’ennesimo piccolo culto per gli amanti del genere. Per chi non può aspettare, Wired ne ha appena pubblicato un estratto.

giovedì, 24/03/2005

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Datemi una T! Datemi una R! Datemi una O!…
Venghino, signori, venghino! Come potete notare qui, qui e qui (e in una serie di commenti che ho pigramente cancellato ieri) anche questo blog ora ha un suo troll affezionato! Non c’è niente di meglio di uno sconosciuto con un sacco di tempo da perdere per insultarti per farti sentire uno importante, ahò..

mercoledì, 23/03/2005

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VotaAntonioVotaAntonioVotaAntonio
Oggi va così: le 4 gallerie di foto ai manifesti elettorali scattate dai lettori di Repubblica sono un ritratto affascinante, terrorizzante ed enormemente esilarante delle nostre città in questi giorni. Facciamoci due risate, chè forse è meglio.
[le altre tre: 1, 2, 3]

mercoledì, 23/03/2005

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Anche tu, come Kevin Costner
Visto che nei commenti al post precedente me l’avete chiesto: tutte le puntate di Hollywood party, indimenticato show cinefilo di una decina di anni fa, in cui i Broncovitz raggiungevano vette di genialità ineguagliate, sono interamente visibili in streaming da qui, sul sito di RaiClick.
[questo post vi è offerto da No-vem-bri-ni, a soli settanta chilometri dal centro dopo un comodo sterrato