In rete ha suscitato molte discussioni (e altrettante perplessità) la nota intitolata Le 50 band "rock" italiane che sono quotate più di mille euro (e fino a quindicimila) pubblicata qualche settimana fa su facebook da Umberto Palazzo, già membro fondatore dei Massimo Volume e del Santo Niente, e ora -come si definisce lui stesso- «mina vagante» nel mondo della musica rock italiana.
Palazzo, che a vario titolo bazzica la scena musica del bel paese da sempre, tanto come musicista quanto come organizzatore di concerti, ha posto una domanda ai suoi contatti (quali sono le band italiane che possono permettersi di chiedere più di mille euro di cachet per una data dal vivo?) e poi ha dato la risposta, stilando un elenco che in qualche modo "svela" a tutti dati che, seppure non segreti e in qualche modo desumibili semplicemente frequentando concerti e stando con le antenne un po' alzate, non sono e non sono mai stati esattamente pubblici. Esplicitare che dietro l'arte c'è sempre del vil denaro è una cosa a cui in molti preferiscono non pensare, e leggere numeri in qualche modo oggettivi che eleggono quali band italiane funzionano live quali no difficilmente lascia senza reazioni. Che siano anche solo riflessioni su chi ce l'ha fatta e chi no, su cosa hanno in comune i nomi più grossi (l'età? un rapporto provilegiato con alcuni media? Il lavoro di alcune etichette o promoter?), sull'annosa e irrisolvibile questione qualità VS quantità e sull'inevitabile confronto con la situazione all'estero.
La nota è poi seguita da una lunga discussione. E secondo me, se vi interessano queste cose, merita.
La discussione era iniziata così:
"Un'esercizio di percezione della realtà: chi sa indicare le circa 30 band alternative italiane che possono effettivamente pretendere più di 1000 euro di cachet perché creano effettivamente un'economia che giustifichi il cachet?"
Ovviamente pochissimi hanno saputo dare risposte realistiche. […]
Dopo aver analizzato tutti i gruppi possibili ho fornito la soluzione al quiz, cioè il borsino dei concerti che definiremo alternativi, non per il genere, ma per il circuito da cui provengono. Non sto svelando alcun segreto: le tariffe vi vengono comunicate dalle agenzie se le chiedete e fra organizzatori c'è ovviamente una fitta rete di scambi d'informazioni per sapere come vanno davvero i concerti. Per altro per sapere com'è andato davvero un concerto basta e avanza Facebook.
Ho individuato due fasce:
PRIMA FASCIA
artisti o band che fanno più di 500 persone a 10 euro (in teoria e se tutto va bene)
Band oltre le dimensioni del club medio che ha una capienza di 200/500 persone, quindi orientate ai palazzetti
Cachet: 3.500/15.000
- Afterhours
- MCR
- Marlene Kuntz
- Sud Sound System
- Morgan
- Verdena
- Il teatro degli Orrori
- Lacuna Coil
- Baustelle
- 99posse
- Subsonica
- Roy Paci
- Blue Beaters
- Bandabardò
- Africa Unite
- Linea 77
- Meganoidi
- Tiro Mancino
- Ferretti
- Negrita
- Max Gazzè
- Daniele Silvestri
- Cisco
- Apres La Classe
SECONDA FASCIA
da 200 a 500a 7/10 euro (in media, in teoria)
cachet da 1000 a 3500 euro:
- Shandon
- Cristina Donà
- Le Luci della Centrale Elettrica
- Dente
- Zen Circus
- Tre Allegri Ragazzi Morti
- Brunori SAS
- Bugo
- …a toys orchestra
- I Cani
- Ministri
- Marta sui Tubi
- Paolo Benvegnù
- Massimo Volume,
- Giardini di Mirò
- Giorgio Canali e Rossofuoco
- Perturbazione
- One Dimensional Man
- Almamegretta
- Casino Royale
- 24 Grana
- Calibro 35
- Punkreas
- Offlaga Disco Pax
- Zu
- Banda Bassotti
- Bud Spencer Blues Explosion
- Pan del Diavolo
- Sick Tamburo
- Lombroso
[…][#]