lunedì, 19/12/2005

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Inkiostro M-Blog linkaround (Xmas edition)
Cercando nuovo materiale per l’annuale speciale natalizio di Airbag che andrà in onda venerdì prossimo, mi sono imbattuto in una quantità pressochè smodata di mp3 che potranno agevolmente allietare il vostro indie Christmas. Qua c’è una compilation di 14 pezzi tra cui spiccano Death Cab, Go! Team, Sufjan Stevens, Raveonettes e Feist. Qua ce n’è un altra, in un pratico zippone che contiene quasi la stessa roba, ma in più un paio di perle di Jens Lekman e Daniel Johnson (senza ‘t’). Qua ce ne sono ancora. Qua c’è l’EP speciale della Memphis industries (con tanto di copertina scaricabile) con Pipettes, Go! Team e El perro del mar. Qua c’è una board straripante di link, con parecchi dei precedenti e molta roba in più. Per non parlare del fatto che Fidelio, You ain’t no Picasso e An aquarium drunkard continuano a linkare roba nuova a tema più o meno quotidianamente.
I consigli del sottoscritto sono:
Pas/Cal – Last Christmas
Forse persino migliore dell’ormai classica versione acustica di Erlend Øye. Per un attimo mi è sembrato di sentire del punk-funk.
Eels – Christmas is going to the dogs
Ha i campanellini, quindi è una canzone di Natale, ma ha la voce di E, quindi è una canzone degli Eels. Un mix che spacca.
The long Blondes – Christmas is canceled
Pop fotonico e schifosamente romantico, per una band di cui sentiremo ancora parlare. Come i Baustelle, meglio dei Baustelle. (via Indiepop blog)

Low – Just like Christmas
I Low allegri! Un miracolo di Natale.
Coldplay – Have yourself a merry little Christmas
Voce e piano, la voce di Chris Martin si fa leggera (o luce, a vostra scelta), come i cuori di chi ascolta la canzone. E’ già un classico.
Boy George e Antony – Happy Christmas
Eccessiva esattamente come ve l’aspettate, retorica e sublime. Perchè il Natale è soprattutto sofferenza, no?
Casiotone for the painfully alone – Cold white Christmas (un po’ lenta, ma si apre)
Anteprima dal nuovo disco, meno lo-fi del previsto, e per questo forse ancora più nerd. Perchè il Natale è anche molto nerd, dico io. E dice lui.

venerdì, 16/12/2005

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Conoscere gente su Airbag
Un breve reminder: stasera ad Airbag saranno ospiti Dariella, Pasta e Cero, ovvero il nucleo storico degli Amari, autori di uno dei dischi dell’anno e pronti a fare il grande salto a diventare la nuova boy-band più osannata del pianeta. Previsto un alto tasso di cazzate, la grande musica di casa Riotmaker e l’approfondimento di campisemantici più o meno insoliti e più o meno minati. I riferimenti sono sempre gli stessi: 103.1 MHz FM a Bologna e dintorni, e streaming per tutto il resto del mondo. Per comunicare con noi in diretta ci sono la mail e gli sms (333 1809494). Non mancate.

venerdì, 16/12/2005

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E quando brindate pensate anche al povero tappo

[Champichute, il paracadute per il tappo dello spumante. Se lo merita]

giovedì, 15/12/2005

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Lettera a Babbo Natale [³]
Caro Babbo Natale,
ho sempre trovato molto ingiusto il fatto che tutti da bambini ti scrivano, e che appena scoprono che non esisti lascino perdere e rivolgano le loro richieste alle autorità competenti, di solito dotate di portafoglio e patria potestà. E’ così noioso fare richieste direttamente a chi può soddisfarle, non c’è gusto. Prendi il blog: il gusto è tutto nel parlare al vento; il resto lo si potrebbe scrivere su un diario e in una manciata di mail. Ma vuoi mettere il piacere di un sanno vecchio Message in a bottle?
Così, negli ultimi due anni ti ho scritto, e la cosa è stata abbastanza catartica. Però le mie richieste non le soddisfi mai, e non fosse che parlare a vanvera è una cosa che mi piace davvero tanto, forse smetterei. Invece continuo, e, siccome non mi ascolti, ti scrivo sempre più o meno le stesse cose. Comprendimi, ormai è quasi una questione di tradizione. No, non c’entra niente la mancanza di tempo. E non è neanche un bieco trucco. Ma cosa ti viene in mente.
Da bambino comporre la lettera per chiederti cosa avrei voluto mi portassi in dono era una cosa che mi richiedeva dei giorni, ricordo interminabili pomeriggi passati a decidere se era meglio il castello dei Lego o una manciata di cattivi dei Masters, e per formulare complesse captatio che ti disponessero dell’umore migliore. Poi a un certo punto ho smesso: invece dei Masters cominciavo a desiderare dei videogiochi e non riuscivo a credere che i tuoi elfi avessero fatto un corso di aggiornamento per riuscire a produrre Super Mario. Poi a un certo punto mi hanno pure detto che non esistevi (ammettilo, la storia della slitta, delle renne e degli elfi non è molto credibile; per non parlare del fatto che vìola ogni legge della fisica), e la questione sembrava chiusa.
Ma ora ho deciso che visto che di Parmenide non c’ho mai capito nulla e che faccio sempre un gran casino tra essere e non essere, che tu esista davvero o meno non ha poi così tanta importanza. L’importante è poterti raggiungere, e il fatto che due anni fa tu avessi un blog (ottima cosa aprirne uno, è un’idea così originale!), l’anno scorso fossi pure reperibile via AOL Messenger e quest’anno ti fossi fatto anche un podcast, mi dà buone speranze.
Allora, caro Babbo Natale, cosa voglio per regalo? Ho pensato che le cose che vorrei di più sono tutte impossibili, quindi non te le chiedo neanche. Sarebbe bello se ci fosse la pace nel mondo, se il terrorismo scomparisse, se si trovassero cure definitive per AIDS, cancro e influenza aviaria (ammesso che esista), se il governo Berlusconi cadesse domani, se Costanzo scomparisse dalla faccia della terra insieme al suo baraccone di nani, ballerine, GrandiFratelli e Costantini e se le prossime versioni di Windows cominciassero non dico a funzionare ma almeno ad avere un funzionamento vagamente logico; ma sono tutte cose talmente improbabili che mi pare inutile chiedertele. Sono cose esagerate anche per te: tu non sei onnipotente, e l’unico che lo è ha uno strano senso dell’umorismo.
(continua)

mercoledì, 14/12/2005

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And now, for something completely different /2
Oggi -ma tu guarda- ancora un post per punti.
_Qualcosa è cambiato: www.macromedia.com.
_Dopo quella di Sexy Boy degli Air segnalata la settimana scorsa, i Franz Ferdinand si cimentano anche con la cover (stavolta live) di What you waitin’ for? di Gwen Stefani, con risultati nettamente superiori. Una potenziale hit. Di nuovo.
_Qualche giorno fa ho visto al cinema Me and you and everyone we know, la rivelazione del cinema indipendente americano della stagione. Ci ho visto molto Clowes, tanto Solondz (ma senza cattiveria) e un po’ di Coupland, attori molto ben assortiti e un’atmosfera lieve che non mi è affatto dispiaciuta. Forse non esattamente il film dell’anno, ma il tocco c’è.
_Gli anni passano, le classifiche si moltiplicano, eppure Disco Bravo, the real classifica dei dischi dell’anno dei blogger curata da Gecco, rimane una certezza. Alzate le palettine, su…
_…ma prima di farlo, leggetevi la preziosa guida How to make an hip end-of-the-year ‘Best Album’ list che prende amabilmente per il culo il fenomeno e che, ovviamente, non sbaglia neanche un colpo.

_Se state pensando di farmi un regalo di Natale, ecco qua una lista da cui NON prendere ispirazione.
_Violetta e Manu che parlano per un’ora e mezza della carriera di Shannen ‘Brenda’ Doherty? Un contributo culturale fondamentale per l’umanità (esilarante, ça va sans dire) che potete ascoltare qua.
_Maledetto Ben Gibbard: solo una data in Italia, per giunta di martedì sera, per giunta a Milano, per giunta al Transilvania. Dopo il pacco dell’ultima volta ci penso due volte prima di programmare la trasferta, eppure il tarlo ormai è lì..
_La geniale copertina di Now that’s what I call blogging, un disco che nessuno ha scritto ma che ovviamente è in testa alla classifica di Technorati. Lost all my archives (when I moved to MT) e Dropped from my blogroll sono già dei classici.
_E, ultimo ma non ultimo, venerdì puntata speciale di Airbag con ospiti d’onore gli Amari, autori di uno dei dischi più belli e ambiziosi dell’anno, e in concerto al Covo la sera successiva. Alle 21 su Radio Città Fujiko, 103.1 FM a Bologna o in streaming nel resto del mondo. Praticamente, ma anche teoricamente, imperdibile.

martedì, 13/12/2005

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Inkiostro – Le canzoni del duemilacinque
In giro hanno già cominciato da un po’, e da questa settimana si comincia anche qua con le classifiche di fine anno. Si parte con le canzoni -una per mese- tutte scaricabili (ma alcune solo per un po’).

Gennaio. Stars – Your ex lover is dead
La canzone potenzialmente più romantica dell’anno non si rammarica di niente, ed è così che dovrebbe essere anche durante e non solo dopo: violini, duetti e nessuno nessunissimo principio morale. Qui, via Max, il nuovo, bellissimo ed eternalsunshinissimo, video. E tutto torna.

Febbraio. New Order – Krafty
Dire che siamo vecchi dentro ci piace tanto, ed ogni occasione è buona per ripeterlo. E’ vero, ma è una excusatio non petita. Quando ti trovi davanti a 4 nonnetti brizzolati in grado di tirar fuori ancora così tanto entusiasmo, puoi fare solo una cosa. L’ho fatta.

Marzo. Offlaga Disco Pax – De Fonseca
Le avevo regalato delle pantofole color arancio, e sulla busta avevo scritto a pennarello De Fonseca. Qualche mese dopo le ho fatto un nastrone, e abbiamo passato una serata intera a litigare perchè, secondo lei, l’omonima canzone degli Offlaga era una chiusa troppo triste per una compilation che, in effetti, aveva tutt’altra atmosfera. Qualche mese dopo ci siamo lasciati. Le pantofole, però, le ha ancora entrambe lei.

Aprile. Masha Qrella – Everything shows
Dovevo capirlo dall’elettricità statica. Dovevo capirlo dall’inquietudine del synth che crepa di perplessità l’ottimismo del testo. Dovevo capirlo dal quasi inudibile -ma fortissimo- rumore di fondo. Se non da quello, almeno dal suo sguardo assassino e dalla pericolosa frangetta bionda. Poi l’ho capito. Poi.

Maggio. The Lucksmiths – The music next door
Una capriola meta-musicale nascosta dietro una pop-song in maggiore, che suggella il disco giusto al momento giusto. L’inevitabile correlativo oggettivo di sè stesso, a far balzare per la testa certi periodi ipotetici dell’irrealtà che sono come dei tarli e certe scoperte colpevoli che sanno tanto di sollievo.

Giugno. Yuppie Flu – Glueing all the fragments
Che rumore fanno i pezzi di un puzzle che tornano insieme? Che melodia ha l’Estate che arriva nelle cuffie stereo delle alzatacce bolognesi immerse nel sole? E quale canzone suona più credibile nell’assicurarti che, prima o poi, i pezzi si ri-incollano, sempre?

Luglio. Art Brut – Emily Kane
Le giornate intrappolate nell’improbabile lavoro a tempo pieno ufficio-aperitivo-concerto hanno bisogno di punk-rock sgarrupato e di un’enorme dose di autoironia per non diventare la caricatura di se stesse. Perchè caricature sono già, di quelle a cui non puoi credere perchè, già da sole, sono vere. [mp3 courtesy of Polaroid]

Agosto. Death Cab for Cutie – Summer skin

Eravamo sulla spiaggia, in una splendida cala rocciosa decisamente inaccessibile. Non c’era un filo d’ombra neanche a pagarlo, e da fuori il ritratto di noi che ci scioglievamo al sole poteva sembrare una fine che pare un inizio, o un inizio mascherato da fine. Nessuna delle due cose.

Settembre. Clap you hands say yeah – The skin of my yellow country teeth
Di pelle in pelle: una scoperta tardiva offuscata dalla coltre dell’hype, che rivela la sua reale potenza solo dopo che la si è ballata e urlata per tutta l’Estate. Se non tutto il disco, almeno la canzone: tra qualche anno ce la ricorderemo ancora.

Ottobre. The Magic Numbers – Forever lost
Un altro mondo è possibile. Quello in cui 4 cicciobombi inglesi fanno un disco pop bellissimo e finiscono su Mtv. Quello in cui una canzone che parla di separazione è l’esaltante sottofondo ideale per il suo contrario. Quello in cui, comunque la interpreti, fai finta di non vedere l’ingombrante Forever del titolo. Funziona, ma solo per la durata di una canzone. O poco più.

Novembre. dEUS – Bad timing
E’ tutto, sempre, questione di tempismo. Qualunque cosa è giusta nel momento giusto, tanto quanto è sbagliata nel momento sbagliato, e i dEUS che sottolineano il concetto inducono in tentazione. La tentazione di buttare via tutto, come un disco che non ascolti più. Ma il dubbio è duro a morire: Was it bad timing?

Dicembre. Josè Gonzàlez – Heartbeats
Una canzone posseduta dal mantra del repeat obbligatorio: ed è subito ossessione. Di quelle perle rare che ti accompagnano in testa e nelle orecchie per giorni interi, e senza il mondo non sembra più lo stesso. Tutto questo, per qualcuno, è partito da una pubblicità. Che follia.

lunedì, 12/12/2005

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Scratch my name on your arm with a fountain pen
(that means you really love me)

A contorno delle intricatissime vicende giudiziare che stanno mandando il buon Morrissey sul lastrico e arricchendo a dismisura l’abbastanza inutile batterista degli Smiths Mike Joyce, ecco una pagina che raccoglie varie decine di tatuaggi Mozzer-related. Posto che i tatuaggi in genere non sono molto il mio genere, una ragazza che porta sul pancino una meraviglia del genere potrei pure sposarmela.

lunedì, 12/12/2005

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Monday Gaming (IndovinaChi? 2005 edition)
[Un giochetto che ho già fatto 2 anni fa, e che allora era molto piaciuto. Lo remixo ora, con foto diverse e stessa impostazione.]
I lineamenti di una persona sono uguali fin da quando si è bambini? E questo vale anche per le celebrità?
Facciamo un gioco: ecco 20 celebri personaggi dello spettacolo (soprattutto musicisti e attori) in età 0-18. Chi riesce a riconoscerli? Alcuni sono di una facilità imbarazzante (la faccia da culo del 4, il sorriso della 6 e lo sguardo del 16 parlano chiaro), altri sono difficili ma ci si può arrivare (la 1 ora ha schiere di stylist che la guidano, il 5 ha degli occhi inconfondibili e il 12 doveva avere discreto successo con le donne già allora) e alcuni a me sembrano proprio impossibili (il 2, la 7 e il 17, ad esempio). Ma chissà che non ce la facciate. I commenti sono a vostra disposizione.

 
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venerdì, 09/12/2005

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Mamma, guarda, le luci di Natale!
E care le mie luci di Natale. Le luci di questo Christmas-light-house-sized-gettoblaster sono sincronizzate al suono di Wizards of Winter della Trans-Siberian Orchestra. Immagino cosa non sia viverci dentro.
[grazie a Wiseacre]

giovedì, 08/12/2005

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Inkiostro M-Blog linkaround
Come al solito quando mi capita di latitare da queste pagine, metto un po’ di musica.
_Laura Veirs – Live @KCRW
Nove ottime tracce da un live radiofonico per la mia folkie dell’anno. Meravigliose come previsto, stonature comprese. Dite a Laura che l’amo.
_Elefant – The clown
Un gruppo che dovrei detestare e che invece col suo strokesissimo esordio mi ha conquistato. Questa è una (non esaltantissima, ma comunque intrigante) anticipazione dal nuovo disco, fuori ad Aprile.
_Josè Gonzàlez – Tre cover: Teardrop (Massive Attack), Born in the U.S.A. (Bruce Springsteen), Hand on my heart (Kylie Minogue -!-)
Delle tre è al livello solo la terza (di cui però non conosco l’originale; ma immagino sopravviverò), ma ormai quest’uomo mi ha fatto secco. Punto.
_Josè Gonzalèz – Tre frammenti live (video!): la solita Heartbeats, la splendida Crosses e Love will tear us apart (sì, quella)
Cosa dicevo sopra? Meraviglia.
_The Knife – Heartbeats
Ultimo link Gonzàlez-related, prometto. Questo è l’originale coverizzato dal nostro nell’ormai celeberrimo video delle palline colorate. Tanto imbarazzante che rende il nostro ancora più geniale.

_Jens Lekman – Live in Gothemburg 2003 (video)
Anche questo è un video e non mp3, ma è una delle cose più belle che in cui io mi sia imbattuto ultimamente: 5 pezzi perfetti del più perfetto giovine cantautore in attività. Incantevoli. Che il processo di beatizzazione di Lonox abbia inizio.
_Iron and wine & Calexico – He lays in the reins (live – video)
Finalmente possiamo vedere in faccia il Pavarotti messicano che anche su disco rovina questo grande pezzo di un combo da infarto. I Calexico li ho già visti e ho sfiorato le lacrime. Per quanto riguarda Sam Beam, pagherei oro. E insieme? Brividi.
_Shout out louds – Streams of whiskey (live – The Pogues cover)
Di questa si faceva anche a meno, ma dà l’idea di quanto si divertano sul palco. Il 16 saremo tutti là sotto. Via SadPandas.
_The Rosebuds – Boxcar, Blue bird e Wildcat
Tre tra i pezzi migliori dal disco in heavy rotation della mia settimana. Una sorta di Maritime (meglio del Maritime?) post-Morriseyani con un po’ di indiepostemo in meno e un po’ di sixties (di matrice southern rock) in più. In più, Wildcat è un dichiarato omaggio a Teenage Kicks.
_Xiu xiu – Jack the ripper (Nick Cave cover)
Che’cce Jamie? Ci stiamo rammollendo? Sei alle prese con uno dei pezzi più tesi e violenti della (bistrattata) anima folk di Nick Cave e ti limiti a ululare con un po’ di eco e in sottofondo un loop di basso e batteria distorti? Ci vuole più impegno!

mercoledì, 07/12/2005

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Chi lo dice che devono stare in orizzontale?

[sì, lo so, sto diventando un po’ monotematico (1, 2, 3), ma è che trovo l’idea che sta dietro questo tavolo/libreria (che viene da qua) davvero brillante. Secoli e secoli di dominio dell’asse Y messi in discussione in un attimo. Assolutamente rivelatorio]

martedì, 06/12/2005

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Monday Tuesday gaming (vomitino edition)
La missione è rimanere in piedi, cosa che talvolta non è mica tanto banale. Il gioco si chiama Gyrorunner, ed è, come al solito, più difficile di quello che sembra. Il mio record è di un minuto e 20, e pare che con quel risultato io mi sia assicurato un buono da 20 sterline per non so quale fotocamera digitale. Interessa?

martedì, 06/12/2005

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And now, for something completely different
Oggi -ma tu guarda- un post per punti.
_Luca ‘Cabal‘ Castelli lancia gli Italian Blog Music Awards 2005. Qualcosa di simile, ma essenzialmente diverso, dalle solite top 10 dei dischi dell’anno, dedicata ai 5 dischi italiani dell’anno. I miei al 99% saranno: Offlaga Disco Pax – Socialismo tascabile, Amari – Grand Master Mogol, Yuppie Flu – Toastmasters – Disco Drive – What’s wrong with you, people? e Afterhours – Ballate per piccole iene. Dimentico qualcosa? E voi? Votate votate votate.
_Lo stesso Cabal, inoltre, qualche giorno fa dedicava un gran bel post all’omologazione delle fonti delle webzine e dei blog. Sottoscrivo (in più di un senso), e medito.
_Come convertire il joystick di un vecchio Atari in un vibratore. Si chiama Joy-stick mica per niente.
_Oibò, pare che io sia finito su Il Mucchio. E dall’altra parte dell’articolo, per giunta.
_Morire per un bacio al sapore di burro d’arachidi. Una piccola storia triste.
_Ideale per chi vuole smettere di fumare: il pacchetto di sigarette con dosatore. Immagino debba essere molto resistente.
_Dovreste saperlo già, ma se non avete ancora aggiornato i bookmarks, Valido (presto Dottor Valido) ha traslocato, ma è tornato.

lunedì, 05/12/2005

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The power is on
Quello dei Go! Team venerdì scorso al Covo è stato facilmente il concerto più aerobico che io abbia mai visto associato al solito fumoso prototipo di indie. Certamente anni luce di distanza dalla roba anaerobica che ascoltiamo di solito, e molto più coinvolgente anche della media di ciò di danzereccio che riesce a far breccia nei nostri cuori. Merito, come insinuava qualcuno, di un attentissimo casting per cui la line-up e il look della band sembrava un bignamino di stili metropolitani? Se è davvero così, ben vengano i casting, risponderei io. Per quanto mi riguarda non c’è stato niente fuori posto, dalla scaletta agli arrangiamenti alla tenuta del palco, merito soprattutto della straordinaria front-woman Ninja, una sorta di instancabile Barbara Bouchet nera che, peraltro, scopro essere ben al quindicesimo posto della Cool List di NME. Highlights i due singolacci Bottle rocket e Ladyflash, insieme al momento Afterhours in cui la Maureen Tucker del caso («una versione più carina e meno schizoide della coreana di Gilmore Girls», come dice Valido) è uscita dall’ombra della sua batteria per twee-eggiare una clamorosa Did you feel it too?. Belle foto da Delay-Decay-Attack e da Max (che li ha visti a Roma, e che come al solito ne racconta molto meglio di quanto sappia fare io). Are you ready for more?

lunedì, 05/12/2005

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Air Franz
Non è esattamente una cosa da non dormirci la notte, però soffermatevi un attimo a pensare a come suonerebbe Sexy Boy degli Air rifatta dai Franz Ferdinand. Pensateci, davvero. Poi ascoltatela.
[io me l’immaginavo tutta diversa. Fatta così…boh, mi hanno spiazzato, non so mica se non mi piace. O se mi piace.]

venerdì, 02/12/2005

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I libri sono fatti di lettere, le lettere di libri

[terza puntata (1, 2) della serie Le librerie che non avrò mai. Questa la trovate qua; io sto già pensando a cosa ci scriverei, ma non credo ancora di saperlo]

giovedì, 01/12/2005

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A caccia di vita
C’è chi è capace, in un giorno di nebbia, pioggia e neve, di ascoltare per almeno 10 volte di fila una canzone che si chiama Another sunny Day e che fa più o meno così. C’è chi è capace di farlo senza notare gli sguardi allibiti di chi lo circonda, convinto com’è che non ci sia niente che una buona canzone pop non possa sistemare. Meglio se in maggiore. Meglio se dei Belle & Sebastian. Meglio se nuova, dal prossimo The life pursuit, in uscita a Febbraio. C’è chi è capace di aggrapparsi tenacemente al passaggio da Do# minore a La maggiore che precede il ritornello, e di trovare nella voce di Stuart Murdoch che vi si inerpica il senso delle proprie giornate; e vi si assicuro che non è per nulla facile. C’è chi si accontenterebbe anche solo dell’andante di For the price of a cup of tea (che trovate qui, courtesy of Il Boss), dei suoi falsetti, dei flauti, delle rime baciate e di quello che si immagina che la canzone dica -Billy Joel? Un 7 pollici?-, perchè già lì va grassa. E invece c’è tutto un disco da scoprire. A tenerci ancora in piedi, alive and running, son proprio queste cose qui.

giovedì, 01/12/2005

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Sciocco mortale
Stasera mentre cenavo sono incappato in The Ring. Prima di morire di noia ne ho visto un pezzetto, e non mi è sembrato questo granchè; faceva molta più paura Vacanze di Natale 95 su Rete4, per dire. Guardatevi, piuttosto, il favoloso L’invadenza di Azuzl della Coma Film. Sette, impagabili, minuti di inquietante demenza.

mercoledì, 30/11/2005

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Unità di archiviazione di ieri e di oggi /2



[l’hard disk esterno modulare a forma di mattoncino Lego è -ovviamente- una meraviglia. Altrettanto ovviamente, il sottoscritto ha comprato un banalissimo hard-disk esterno standard non più di un paio di mesi fa]

martedì, 29/11/2005

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Inkiostro video aggregator /Novembre
[Flux è bella finchè c’è -ma c’è ancora?- ma il web è meglio. E il mio video aggregator di più]
_Offlaga Disco Pax – Robespierre (download) Che dire? Praticamente perfetto.
_New! – Amari – Campo minato (donwload) Ripeto quanto già scritto: il più bel piano sequenza dell’indie italico. Cioè, video praticamente perfetto pure questo; in Italia non ci sono mai stati così tanti video indipendenti clamorosi come in questo momento. Conquisteremo il mondo, coi nostri lavori part-time.

_White Stripes – Denial Twist (download) Michel Gondry gioca con le tre dimensioni tentando di emulare il suo capolavoro (Let forever be, ovviamente) ma anche se l’idea non è male il giochetto va ancora perfezionato e il video che ne esce -complice la canzone decisamente dimenticabile- non è un gran che. Il cameo di Conan O’Brian, abbastanza inutile, non cambia le cose.
_The Strokes – Juicebox (megaupload) Casablancas e soci non si fanno mancare nulla: giocano con gli ovvi riferimenti al tema di Batman, regalano scene lesbo e gay completamente gratuite (vi ricordate il casting call?), si bullano della categoria dei conduttori radiofonici (da quale pulpito..) e -quatti quatti- passano ad uno stile assai più pulito e glitteroso che in passato. Nonostante il pezzo alla fine non sia male, la scelta è decisamente discutibile.
_Josè Gonzàlez – Stay in the shade (download) Il simbolismo è un po’ oscuro ma potenzialmente interessante; un video lo-fi nell’illustrare un’inquieta ballata lo-fi. Non aggiunge granchè alla canzone (meglio le palline colorate di ieri, ovviamente), ma se non conoscete Gonzàlez, rimediate.
_Stephen Malkmus – Baby C’mon (download) Un altro, illustre, candidato per la categoria Video in stop-motion ricorsivo e surreale dell’anno. La canzone è quello che è (nel disco ricorda i fasti del passato solo il ballatone Freeze the Saints), il video non è male ma è forse troppo hi-fi per il nostro ex Pavement preferito. Stride.

_Bright Eyes – At the bottom of everything (download) Il malsano senso dell’umorismo di Conor Oberst è cosa nota, e questo video, a metà tra Elio e le Storie tese e l’incipit di Lost, lo testimonia in modo egregio. A me non fa ridere, ma forse è un mio problema.
_The Pipettes – Dirty mind (download) Premetto che l’entusiasmo suscitato dal trio di fanciulle di Brighton mi ha finora lasciato abbastanza perplesso. Detto ciò, mi aspettavo di più da questo video, che sembra fatto un po’ fretta e manca di tutti i dettagli che mi sarei atteso da una band stilosa come loro. Per dire, i pois si vedono a malapena.

_LCD Soundsystem – Losing my edge (download) Nuovo -geniale- video per il classico metamusicale più amato da grandi e piccini. Che Murphy avesse una faccia da schiaffi era cosa nota; ma le rullate?
_Broken Social Scene – Ibi dreams of Pavement (A better day) (download) Per il suo nuovo singolo (ma non era meglio Shorelines?) il collettivo canadese sceglie un video smutandato e casinista un po’ come la canzone, che sembra uscita direttamente da Crooked Rain Crooked Rain. A latere, il video è il seguito di quello di Cause=Time. Che però era meglio. (via Lonoise)
_T.Rauschmiere + Sandra Nasic – A very loud lullaby (download) Chi l’avrebbe detto che il boss della beneamata Shitkatapult si mettesse a rockeggiare così? E chi che quella camionista di Sandra Nasic, formerly kwnown as la cantante dei Guano Apes potesse Goldfrappizzarsi fino a questo punto? Il video non è male, dai, ma la canzone starebbe bene su Mtv, e ho detto tutto.
_Franz Ferdinand – Walk away (download) Video da cantanti confidenziali, tutto gilet e citazioni cinematografiche da noir anni ’40 per il pezzo più convincente della nuova anima balladeer della band di Kapranos e soci. Niente di speciale, ma ci piace.
_Weezer – Perfect situation (download) I Weezer non sono più buoni neanche per The O.C., ormai si sa, e invece di darsi al Dawson-core scelgono questo rock FM senza infamia e con una lode direttamente proporzionale alla vostra assenza di scrupoli. Io non ne ho giò da tempo, e adoro sia il pezzo che lo spudoratissimo video. Anche se Rivers Cuomo non ha gli occhiali. In compenso però c’è Elisha Cuthbert.
[i vecchi Video Aggregator]

lunedì, 28/11/2005

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And then relief

Duecentocinquantamila palline colorate lasciate cadere da una collina di San Francisco. Una canzone di Josè Gonzàlez (che poi è una cover) che parla di tutt’altro, ma che è miracolosamente perfetta per descrivere il momento. Non è un videoclip, non è un film, ma una pubblicità. Che non faccio altro che vedere e rivedere.
Versione regolare | Download
Versione estesa (consigliata) | Download
[grazie a Distilleria]

lunedì, 28/11/2005

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Monday gaming (mia sorella mi manda i link zozzi edition)
Una versione hardcore di Arkanoid, con tanto di micro-animazioni e di effetti sonori. Per iniziare a giocare bisogna cliccare sul secondo link. Non sono arrivato oltre il terzo livello, ma non oso immaginare quali tipi di ‘mattoncini’ escano fuori agli ultimi livelli..
[grazie a mia sorella. giuro.]

venerdì, 25/11/2005

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Pirati di ieri e oggi
Mi hanno mandato Monkey Island via mail.
[il gioco. intero.]

venerdì, 25/11/2005

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Unità di archivizione di ieri e di oggi

[il blocco per gli appunti fatto con un dischetto da 5’25". Da qui]

giovedì, 24/11/2005

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Mp3 linking is the new nastrone
_Una gran bella compila di 16 pezzi liberamente scaricabile per festeggiare il compleanno dell’ottimo You ain’t no Picasso. Dagli Smiths ai Wilco, dai The boy least likely to ai Neutral Milk Hotel, dai Wolf Parade a Malkmus, fate pure incetta.
_Nuovo singolo per i Futureheads. Area ha tiro ma mi ricorda un po’ troppo i Duran Duran. E pensare che dal vivo ci mancava poco che tirassero giù il PalaNord… (via YANP)
_Questi Junip non li ho mai sentiti prima, ma la loro versione di The ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen è davvero notevole. (via Gorilla Vs Bear)

_Un classico delle cover creative: Wonderwall degli Oasis scarnificata da Cat Power, prima che fosse illuminata sulla via della Capanna dello Zio Tom. Un lampo di pura bellezza. (ancora Gorilla Vs Bear)
_Feist è un’ottima chanteuse ma gli mancava il pezzo da aperitivo. Ci pensa questo bel remix di Gatekeeper, che incidentalmente è pure il mio pezzo preferito del suo disco. (via Dreams of Horses)
_Gran versione alt.folk di On a plain dei Nirvana rifatta dai grandi Rogue Wave. Sub Pop di ieri e di domani. (sempre YANP)
_Quest’anno è uscita poca elettronica glitchosa che riuscisse a colpirmi davvero. Ci sono riuscite di più canzoni singole, come questa, splendida, I hate you forever dei Domotic. (via Umanuvem)
_Il riempipista del dancefloor della mia cameretta degli ultimi mesi è l’esordio dei Clor. Outlines è il terzo singolo, e, come gli altri due, spacca. (via Take your medicine)
_Dei Math & Physics Club avevo già parlato mesi fa, linkando la loro canzone migliore finora, Movie ending romance. Il solito YANP -scatenato, questa settimana- ha dedicato ai nipotini dei Lucksmiths (ancora senza canzoni, ma si faranno) un post corposo con link alle loro produzioni più recenti. Teniamoli d’occhio.
_Vi ricordate degli Arctic Monkeys? Se ne parlava tempo faQui ci sono praticamente tutte le canzoni che hanno diffuso finora; vi dirò, più li ascolto e più mi piacciono. La mia preferita è Mardi Bum.
_Becera e irresistibile, la cover degli Eldissa della celeberrima Go west. La trovare da Copy, right?, insieme alla divertente versione di Mr. Sandman fatta dagli Oranger, che non vedrei male su certi dancefloor di mia conoscenza..
[e con questi siamo a posto per un po’]