taglio cose copio gente

giovedì, 02 02 2012

Nuxx R.I.P.

 

Lo dico da una vita: per superare i dissidi tra popoli, niente meglio che un bel disco in piemontese di Gigi D’Alessio. Pura impurezza, snuff-movie di un'intimità sgranata, aperta al mondo, offerta alla (propria) corruzione. Un po' di blowjob su Radio Maria ci sta bene. Voglio proprio dare il meglio di me, sono confuso e ubriaco eppure a mio agio con le sommatorie teletrasportatrici. L’ultima volta che qualcuno mi ha proposto di fare qualcosa sul divano io gli ho risposto “vorrei, ma ho una valanga di poesie di Baudelaire da leggere”. Jonella Ligresti è lesbica, il giudice le toglie le figlie. Ci siamo strafatti di mdma e poi mi ha chiesto soldi per un paio di sneakers e per la benzina per tornare a Berlino, un filo di (auto)stima in più e sarebbe stata perfetta. Di solito a un certo punto compare Aphex Twin sotto l’effetto di una vibrazione orografica che incita Lapo a squassare in loop il contenuto delle sue cicatrici, mentre mi inonda di campanacci glam, bonghetti neonazisti, luchadores da crociera, cozze sanguinanti, strette di mano circolari, squame di pin-up e pezzi di futuristi russi. A Roma Rutelli cade dal tetto e muore. Non vi sto a dire le risate! Kate Moss festeggia per 34 ore filate sulla Striscia di Gaza. Il ragionier Ugo Mistaman Fantozzi ha collezionato tantissimi featuring nel wc al El Paso alla vigilia delle Polaroid nights. Stanotte, poco dopo l'1, il ragazzo meno incline ai CSS per ciechi è stato selezionato da un’equipe di omini lego francescani secondo criteri partigiani e di serendipità e deportato in un campo di prigionia per aspiranti next big things. Tornano i Genesis, ondata di suicidi al Circo Massimo. Torna quindi d'attualità uno dei principali problemi per chi si reca in vacanza: le coppie omosessuali  in manette potranno anche adottare coloni ultranazionalisti. Le maestre, sempre più globalizzate, fanno a gara a scovare gli insaccati più improponibili e i militari israeliani di Bra sono sull’orlo del baratro nervoso, come dire: la cultura vien mangiando. Quello che mi sorprende, invece, è la scomparsa degli hippy di colore dall’Eritrea: avevano serie Tv millenarie, con forti radici bibliche, una Finanziaria bellissima e antica, che in parte è andata persa a causa delle distruzioni di quegli iconoclasti dei Clash. I puffi stanno per approdare sul grande schermo, hanno contratto il virus H5N1, sono loro forse il «ponte» per il contagio al premier: Borghezio, sospendiamo il Trattato di Schengen, la tintarella blu è bifolca. Se analizziamo, ad esempio, certe frange dello sfogo pre mistico della stampa norvegese, si nota come sempre più imponente sia la miniatura dettagliata e semplice che porta alla sublimazione crepuscolare dei sensi e si stempera nell'esplorazione dei droni ibridi più bislacchi dell’avanguardia storica. Zompate voi che zompo io.

 

 

nuxx.splinder.com

 

Nuxx R.I.P.

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giovedì, 14 04 2011

Una gigantesca serenata kamikaze per Jovabrondi

 

Jovabrondi – Nei garage a Milano Nord ci si skiaccia (È qui la festa del SERT?)

 

Dire le parolacce, essere molto lontano
Fare i camerieri a Parigi, a Kabul, a Beirut
Tornare a casa solo quando ti finisce il grano
E dichiarare guerre alle astronavi di San Patrignano
E partire col camion che raccoglie la spazzatura alle sei di mattina
E scrivere sui muri con i pennarelli scarichi che voglio andare a casa (la casa
dovè?)
E poi appendere un altro albero alla tua schiena per irrigare questo mare nero
nero
Ci provo gusto
Ci provo gusto
A prendere le cose per il verso giusto
E bombardare l'Iraq con i pennarelli scarichi di Mussolini
E leggere su internet i discorsi dei tossici storici
E brillare come le mine e le stelle polari
E conoscere le storie, ognuna originale,
Sapere che nel mondo nessuno è normale
Raccontami un'altra bugia sui fori dei piercing che si richiudono,
Sulle armi dei supermercati che mettono i "beep" nei vaffanculo
Sugli occhi spenti con gli estintori,
Sui conti correnti coi cognomi finti
Fammi riscaldare davanti al fuoco caldo della malinconia
E leggere il giornale prima di tutti,
Degli antifurti, dei carnivori, degli incendi estivi,
Dei truffatori, dei grattacieli, dei clandestini, dei finanzieri
Alberi, bestiole, re, profeti, presidenti, calciatori, poveretti ed animali
Sapere in anteprima tutti i fatti belli e brutti,
Raccontami un'altra bugia con la voce forte di tua madre
Raccontami di un prete di periferia crocifisso in una città d'agosto nonostante
il Vaticano
Dell’avanzata dei deserti a Belgrado

 

Parlare in una macchina davanti a un portone
E ridere a dirotto di distributori di sigarette fosforescenti
Ed alle quattro e mezzo fare colazione
Con cieli indecifrabili e il caffelatte da trecento euro al mese
E lavarsi i denti con le antenne della televisione durante la pubblicità
E non poter andare in moto perché ci sono le targhe dispari
E inchiodare stelle alle lune storte della mia ragazza
Col serbatoio pieno e col giubbotto nero
Le cravatte blu, il tuo fuoco amico
Con gli zaini sulle spalle pieni di cianfrusaglie
E gli occhi lucidi come le mercedes
Fazzoletto al collo e lo sguardo incazzato
L’eyeliner per andare in guerra
La nostra anima che ansimava
Era per un’occupazione temporanea
La notte mi ha adottato
E mi ha dato un lavoro ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici
Che mi piace un sacco anzi io l'adoro
Mi chiamo Jovabrondi faccio il partigiano in Cina,
Non vado mai a dormire in alberghi appena costruiti che coprono i tramonti (tu
non preoccuparti, tu non preoccuparti)
Saremo come dei dirigibili nei tuoi temporali inconsolabili

 

Ciao mamma guarda come mi diverto!
Dammi cinquanta centesimi!
Ciao mamma guarda come mi diverto!
Dammi cinquanta centesimi!
Per me una birra media e per te un gelato!
In giro per il mondo come sopra un razzo!
Anche se poi abbiamo fatto il giro della centrale a a turbogas!

 

E quando sorge il sole rivenderlo a qualche spacciatore e dire buonanotte!
E le cicatrici sui volti dei magrebini distrutti come dei paracarri
Facce meticce da razze nuove come il millennio che sta arrivando
Questo è l'ombelico del mondo e noi stiamo già ballando

 

Mentre alcuni si impiccavano in garage
Lasciando come ultime volontà le poesie di Vasco
No, Vasco ! No, Vasco, io non ci casco
Per quelli che alla notte ritornano alle tre
Sono sugli autobus sfiniti che dormono in piedi
È qui la festa del SERT?
È una libidine è una guerra fredda!
È un catastrofe è una rivoluzione!
E il basso pompa
E il basso che pompa
Speriamo che la COOP
Che non si rompa!
Musica musica musica (della madonna) gente gente gente divertente
Spacchiamoci le orecchie, pompiamo di più!

 

Fatevi prendere dai per un momento!
Liberati dai treni merce per i diluvi universali dei tuoi pianti!
Facciamo casino, bella storia!
Liberati dai cieli coperti dai copertoni bruciati !
Facciamo casino, bella storia!
Liberati dai lunedì difettosi!
Facciamo casino, bella storia!
Liberati dalla reazione dei residenti !
Facciamo casino, bella storia!

 

Bella forte come l’alta marea dei nostri sguardi
Dolce di dolore come i conoscenti morti negli incidenti
Bella come i cadaveri degli astronauti e i cani avvelenati
Gioia primitiva di saperti viva vita piena giorni e ore batticuore
Pura come gli aironi che abitano vicino al campo nomadi
Nuda come sposa ai tempi del burka
Mentre t'allontani stai con me forever
Metteremo dei letti dappertutto
Dei materassi sporchi volanti
Ci provo gusto
Ci provo gusto
A prendere le cose per il verso giusto
Stasera voglio fare una festa
Insieme alla ragazza mia
Stasera voglio fare una festa
Prendiamo la moto e via via via
E allora via si va via si va si va via in culo a questa notte e pure alla
polizia

 

Il suo alito tremendo mi fa girar la testa
Quando sto su di lei è proprio la mia festa
Mi guardo quando passo sui tetti di eternit degli anni ottanta
E rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
Mi accorgo che con lei mi sento proprio Vian
Senza di lei sarei solo un ciarlatano,
Come una barca che non esce mai dal porto
Sono un ragazzo fortunato perché m'hanno regalato un sogno
Volo sul ponte più bombardato d'Europa con la mia macchina non catalitica
Sono fortunato perché non c'è niente che ho bisogno
E quando viene sera e tornerò da te e andremo fare l’amore nei container
E a raccogliere i petardi che non sono esplosi
Sei bella come il sole a me mi fai impazzire sei bella come il sole a me mi fai
impazzire
Che a forza di ferirci siamo diventati consanguinei
E sempre come un amuleto tengo i tuoi occhi nella tasca interna del giubbotto
Il nostro scambio d’organi ha imbrattato le pareti dobbiamo ridipingerle
Considerando che l'amore non ha prezzo
Lo pagherò offrendo con la costatazione amichevole del nostro niente

 

Altro che il luna park, altro che il cinema,
Altro che internet, altro che l'opera,
Altro che i CCCP, altro che i cani di piazza Verdi,
Altro che il cielo malconcio di Chernobyl,
Altro che gli eserciti israeliani schierati,
Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi…
Io e te!
Te che sei
Come un supermercato per me sei sempre aperta
Semplicemente sei
Come un supermercato per me sei sempre aperta
Sostanza dei giorni miei
Che i sogni siano sintomi siano armi nucleari
Serenata rap serenata metropolitana
Mettiti con me non sarò un figlio di puttana
E se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu non preoccuparti tu non
preoccuparti
E chiudi tutti i cancelli le tue porte blindate
Le tue braccia magre le tue celle frigorifere
Te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
Chiudi ermeticamente le tue gambe i mari mossi le finestre
Te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa
E hai i vestiti adatti per i cimiteri monumentali
Affacciati alla finestra amore mio
Ti lascio le tue basi aeree
Affacciati alla finestra amore mio
Ti lascio le tue basi aeree
Affacciati alla finestra amore mio
Ti lascio le tue basi aeree
Senza di te sarebbe stato tutto vano,
Come una spada che trafigge un corpo morto, e gli elettrocardiogrammi piatti
E finiti i tuoi terremoti ci eravamo addormentati
Ti vedo scritta su tutti i muri ogni canzone mi parla di te questa notte questa
città mi sembra bellissima chissà se stai dormendo
Si schianteranno ancora in cielo sopra di noi le frecce tricolori come quella
sera
Dalle province del grande impero sento una voce che si sta alzando:
E cosa racconteremo ai figli che non avremo di  questa cazzo di onda che viene e
che va?

 

 

[Sulla base della notizia del giorno (di ieri), e del conseguente delirio lanciato da Pop Topoi su Twitter]

lunedì, 06 12 2010

▼↕†▲/\/\↑И↓< T.O.P.O.I. 2011

 

A volte ci capitano sott’occhio delle storie talmente assurde, talmente sconvolgenti, talmente "Cazzo che botta" che una persona appena più sveglia di Justin Van Der Volgen parafraserebbe Steve Albini sospirando: "At least pornography has a function".

Questi sono i momenti in cui deve scendere in campo quella specie di Charles Manson "buono", di Hulk Hogan a 17 anni che è Pop Topoi, il profeta del "tozzo di pane russoliano", il blogger che colleziona odiosi maglioncini color turchese con la scritta "It’s not over. It’s never over".

Sebbene la sua biografia rimanga ancora piuttosto confusa e lacunosa, sappiamo che ha sessant'anni e qualcosa, e l'entusiasmo ed il sorriso sfigato di un bambino quando, dopo una partita a tennis indoor in un loft sulla 23a, ti spiega – riuscendo a non essere mimimamente retorico – che "è severamente vietato scopare con Fabio De Luca e Violetta Bellocchio sul dancefloor di un'antica chiesa battista sconsacrata".

Pop Topoi è stato il primo di una lunga serie di dj quasi tutti – chissà perchè – rincoglioniti da youporn che hanno creato da zero la scena "witch disco" del 2007, uno dei tre o quattro grandi blogger oriundi italiani di tutti i tempi (era solito sfidare le sue groupies a praticargli il sesso orale sotto la tastiera mentre lui pubblica su Vitaminic un dissing compatto e a gamba tesa sulle Tamil Tigers).

Non scrive così spesso, si limita a fare qualche sporadica comparsata sul Sunday Times. O sul forum del Mucchio.

È l'uomo che nell'Islanda di inizio anni Settanta ha "involontariamente" inventato da zero il sexting (“scriversi porcate via SMS”) e la nozione stessa di "▲-side", esportata e scopiazzata da gruppi terroristici del nuovo orizzonte esoterico, coraggiosi Argonauti del Verbo Tondo che muore all'orizzonte di Flatland, che trasudano Riforma Biagi ed assolutismo mediatico di Mediaset.

Uno sconvolgente, bellissimo semidio che poco più di dieci anni prima, all’apice del successo e della forma fisica e mentale, si era fatto fotografare a cazzo rizzo insieme a Adrianone Pappalardo sulle pagine di GQ.

Quindi, nonostante l’hype pitchforkiano, i premi e la stampa impazzita, Pop Topoi è un personaggio costruito a tavolino e sembra funzionare solo quando comincia finalmente a cantare nei Type O Negative. Ma qualcosa non va. Smadonna contro il fonico, nel momento dell'acuto decide pure di cambiare parte del testo: "You’re a superstar, no matter who you are!/You don't act like an asshole when you go to the barber./So why act like an asshole when you're in a band?/No one gives a fuck what you think. Get over it". Lo dice così, cantando.

Benché si presenti come la portavoce di tutti i personaggi più strani e disadattati della vita, vi sono poche prove che lo sia davvero, a parte l’intervista sul “New York Times” in cui Pop Topoi se la prende con tutti e la spara grossa: “Sufjan Stevens è stato inventato dai Servizi Segreti americani per spiarci”.

Poi ci sono le storie sulla sua amicizia con il guru lisergico Andrea Girolami, sulla decisone (nel 1969) di abbandonare il mondo dei beni materiali, sulle giornate passate immobile nella posizione yoga del loto fino ad essere ricoverato in un ospedale di Manhattan (110 West all'incrocio con la 43a, destinato a diventare il luogo eletto di tutto il jet set omosessuale newyorkese), vittima di una grave forma di catatonia.

La prigionia e il trattamento sanitario hanno lasciato segni evidenti e irreparabili, l’uomo è rovinato: bolso, gonfio, i movimenti incerti, un tremito costante gli deforma i lineamenti già abbondantemente provati, e gli occhi saettanti tradiscono un terrore senza nome e una tristezza senza fine.

Nel frattempo non perde occasione di mostrarsi come "uno del popolo", un paesano. Uno che non invidia per niente la quantità di V.I.P. e star assortite che la pierre Camille Paglia riesce a convogliare dentro The Gallery, ma che anzi è orgogliosissimo di suonare in posti così piccoli per gente così "musicalmente educata".

Vederlo in quelle condizioni fa male al cuore, sappiamo che discende da una minoranza etnica sulla quale il governo di MTV ha perpertrato un genocidio lungo quasi trent’anni, la frangia faunrock della world music, la minimal-techno più ossianica o al synth-pop più esoterico.

Poi il rientro "tra i vivi": il trasferimento da NoHo (North Houston) all'area industriale vicino all'aeroporto di Brindisi, dove gli artisti occupano enormi loft al ritmo dell'ormai pienamente udibile musica universalis, uno smirk-hop venuto dall’inferno, taglia e incolla da vecchie vhs con sovraincisi dei primi goffi approcci sessuali di Kekko con la “ex-quella-che-ti-lascio-ma-scusa-non-è-colpa-tua-sono-io-che-ho-dei-problemi-con-le-liste-di-Everett-True”. Ora lui l'ha messa in copertina di un disco che è finito primo in classifica su Metal Shock, senza dirle niente e lei invece di incazzarsi è rimasta lusingata, ovviamente. Hanno ricominciato subito a scopare. 

E qui scatta il colpo di teatro: tutti aspettano Pop Topoi dietro la consolle del Paradise Garage, ma lui arriva dal fondo della piazza vestito come la Statua della Libertà. Fende la folla, scortato da due esponenti della mafia portoricana, un poker di minchioni bling-bling (Gonjasufi, Ikke, John Peel, Flying Lotus), il manager di Jane Fonda e Toto Cutugno in "streaming totale".

Fisicamente è un piccolo miracolo, l'anello di congiunzione tra Max Collini e M.I.A.: si dimena e si agita come un sol uomo, costantemente fuori tempo, fermo immagine ∞ di un momento collettivo, potrebbe davvero assurgere al ruolo di paradigma di quel genere-non genere tipico di questi anni, col suo essere al centro))) di tutto. 

Alcune foto dell'epoca mostrano in compagnia di una spumeggiante brunetta dall´aspetto raggiante, colorata e multietnica, forte di un look che trasuda PDL da tutti i capi, con una consapevolezza "artistica/concettuale" diverse dal famo caciara/stoniamoci.

Verrebbe da abbracciarlo fino a perdere la sensibilità degli arti, da circondarlo con una coperta come si farebbe con Gaetano Morbioli in fin di vita e orrendamente sfigurato raccolto dalla strada; ma niente e nessuno può riparare al male che gli è stato fatto.

L'ultima leggenda tramandata dice che oggi Pop Topoi suona raramente in giro perchè il suo dj-set ha un costo esorbitante. E non perchè lui pretenda chissà quale cachet: ma perchè – laddove i dj in genere portano con sé al massimo le proprie puntine – Pop Topoi gira il mondo con Justin Bieber per poterlo rallentare dal vivo.

Justin Bieber rallentato è un cosa FICHISSIMA, e con gli altri non funziona così bene. La mia teoria è che il pezzo di Bieber abbia dentro quei suoi 2 minuti così tanti suoni da contenere la visionarietà filmica alla Trucebaldazzi, che slabbra il potenziale horrorifico del glo-fi notturno in “a night of hypnagogic dementia”, l’(ab)uso di alcol o sostanze psicotrope da parte del Benty dei giorni migliori nel vano tentativo di mettere in fuga la strappona di turno, lo sdoganamento fighettino dell'Africa, la poetica personale densa di treni per Reggio Calabria e gatti neri anarcoinsurrezionalisti, Andy Warhol, Calvin Klein, il blues degli UNSANE, il glitch-pop di Grace Jones, Bianca Jagger, il sergente Scarone di Classe di Ferro accanto ad una Madonna ancora adolescente, Al Bano che si tinge i capelli con le mosche, certe struggenti ballatone cthulhop che uscivano su Acéphale nel lontano giugno 2009, i reality della "Signora Filippi" raccontati nel libro di Alessandro Baronciani, quei cantanti che azzeccano un successo e poi sono condannati a sparire, come i Camillas in versione più lo-fi e ancora più ossessiva, l'Isola dei Famosi che insomma è sempre un bel reality ma quando c'era lui di più, che lui è stato il primo e tutti quelli venuti dopo, tipo William Burroughs o David Mancuso o Vasco Brondi, non sono un cazzo, i colleghi che riempiono gli stadi come Bologna Violenta, Duchamp che faceva i baffi alla monnalisa, quegli aggeggi della la swatch per calcolare l'internet time, LA CINTURA ESPLOSIVA  da indossare sopra i camici ospedalieri da coroner di colore verde, la mirrorball dello Studio 54, Emiliano Colasanti e i suoi bambini dai capelli rossi in botta.

Rallentare Justin Bieber è cambiare prepontentemente la percezione delle cose, quella della gente, delle azioni, mettere in luce e rendere arte la scienza del suono stronzo, incoraggiare lo sterminio delle balene. EnѺrme!

Tutto qui.
 
 
 

giovedì, 18 11 2010

Il Volume Della Pietra Centrale Tour 2010

Parte da Torino il tour della reunion Il Volume Della Pietra Centrale: Bruno Dorella, Stefano Pilia, Emidio Clementi, Giovanni Succi, Vittoria Burattini, Vasco Brondi, Egle Sommacal tornano insieme per suonare dal vivo e presentare il nuovo disco.
Non era un mistero, la ricomparsa della band, che tanti, forse tutti, avevano pensato come definitivamente trascorsa.
La band che ha ridisegnato parte di quanto scritto e musicato in Italia dagli anni 90 ad oggi.
Partendo dall'improvvisazione radicale, la band arriva alla definizione di un suono basato su strutture di matrice rock, su cui si innestano contributi da film e vecchi vinili, flussi noise e manipolazioni audio in tempo reale.
Il risultato è una miccia pronta ad esplodere che trova sul palco il momento della detonazione.
Una realtà consolidata, considerata tra le più interessanti e attive del panorama artistico musicale e letterario; il loro approccio musicale e il loro stile compositivo sono divenuti marchi di fabbrica inconfondibili.
Rappresentano uno di quei crocevia linguistici che l’attualità ci sottopone, evidenziando
nodi che vengono al pettine.
Rappresentante di un genere musicale che, purtroppo o per fortuna, riesce ancora ad evitare le contaminazioni commerciali o di massa.
La tempesta sonora pesante ed inesorabile, è innalzata al cielo da una line-up il cui background attraversa le migliori produzioni degli ultimi anni, uno shockumentary sonoro in cui le peculiarità del progetto vengono esaltate, sia dal punto di vista musicale che da quello narrativo.
Raffinati autori ma soprattutto amici di vecchia data, hanno intrecciato più volte la loro storia, convergendo in una visione comune a dispetto delle singole provenienze e delle singolari vicende musicali.
Una serata unica durante la quale presenteranno i rispettivi repertori ed i progetti comuni che li vedono coinvolti.
Il Volume Della Pietra Centrale: the loudest band?
Forse, probabilmente sì, ma soprattutto la migliore novità che il rock più intenso e irrazionale ci abbia proposto negli ultimi anni.
Chi li ha finora apprezzati non può mancare, chi non li ha ancora visti dal vivo non perda anche quest’occasione.

 

Il Volume Della Pietra Centrale – Stagnola nel sangue di Fausto

Scuoti i tuoi angeli drogati, Fausto!
Saluta la salute borghese con i tuoi 21 anni e muori
Io ti immagino a somiglianza della mia assurda voglia di vita
Leggero come una rondine stremata
Ferito dal nulla
Tu, che avevi il terrore del vuoto
Mi piacerebbe ogni tanto averti qui
Tu qui: insetto.
A riprenderti il giorno perso che ti è sfuggito
A sentire sparare a due passi dai cimiteri monumentali dai funerali di Berlinguer
Per mostrarti le cose che ho di te
Non mi do certezze che non ho.
Scalda la tua lingua sul mio livido.
E apri lo schrigno dei preservativi troppo costosi
Stasera ce ne andremo in giro per le vie del centro
Rovistando tra i futuri più probabili
Andiamo vedere le luci della centrale elettriche.
Allegri come vecchi bonzi ubriachi

Porta il peso
Di alghe e di ruggine
E non avere mai le mani fredde

Porta i chiodi
Di santi annegati
E ci piscino pure addoso gli angeli

Porta il remo
Di mute visioni
E proteggimi dai lacrimogeni

Porta i nodi
Di fragili rimandi
E proteggimi le sopracciglia dai manganelli

Porta una mina
Di aria e benzina
E non finire mai le sigarette

Dimentichiamo tutto questo
E continuiamo ad andare
Gli occhi chiusi
E le braccia aperte

Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
In equilibrio nel nostro monotono sublime

Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
Per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
In equilibrio nel nostro monotono sublime

E ora torni a bermi sorridente dissetandoti
Addio fottiti, ma aspettami.
E ora torni a bermi sorridente dissetandoti
Addio fottiti, ma aspettami.

Per questa sera ti sei chiuso in casa a disgustarti con gli splatter TG
Con i sadogiornalisti
Col parere ragionevole dei critici sentendo tutti come indistinti
La tua casa ha le persiane abbassate
e la polvere secca la gola fino a non poter respirare
ci umilia
ci esalta
ci affranca
c'inchioda

Adesso che sei forte,che se piangi ti si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance

Tu, nella Kadett verde di Vittoria
Mi ricordi quel personaggio di Moebius che è vestito di un cielo stellato.
aspetti me che immergo le mani fino ai polsi nel fango
che ci sotterra
ci stana
ci macella
ci ama
per ripartire diretti
non so dove
chissà quando
e come
in quale sonno
in quale azione
Come dopo quell’incidente che ci è esplosa una ruota della macchina ai
centotrenta.

Vedrai che scopriremo delle altre americhe io e te
Tu non sai di cosa sto parlando
ma è così che finirà
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre

Te ne sei andato docile
Tra le mie braccia
Nella tua arida notte
Che un giorno sarà la mia
Così si muore uomo
In un giorno qualsiasi
 

Tagli: Bachi Da Pietra

Tagli: Massimo Volume

Tagli: Le Luci della Centrale Elettrica

mercoledì, 13 10 2010

Cose mai viste, godetevi lo spettacolo

Genova. La carpa Gina predice il 2-2 tra Italia e Serbia, la talpa Ugo: "Sconcertante" e gli ultrà scatenano il caos. Guerriglia sugli spalti e per le strade, uova e vernice rossa contro la sede della Rai e della Caritas. Tra gli arrestati c'è anche l'uomo che ha guidato gli scontri con il volto coperto da un passamontagna con simboli leghisti, si chiamerebbe Michele Santoro, è disoccupato e su di lui pendono 4 denunce penali. La Caritas: "In Serbia ci sono più di 8 milioni di ultrà".
Drammatico incidente stradale in Polonia: collisione tra un portacontainer cipriota, un tir greco, un bus polacco, la nuova Mercedes Cls, la Bmw sei cilindri, il  mini van tuttofare, la nuova SW svedese che frena da sola, decine di bici senza catarifrangenti e centinaia di giovani in fuga dall'Italia: in mare tonnellate di morti. Per gli studenti la colpa è delle Br.
Già avviate le operazioni di soccorso e di controllo della marea umana. La Hunziker: "Mi scappa da ridere".
Sugli elenchi della lista Formigoni le firme dei minatori cileni. I mineros ignari: “Non sono nostre, non trattateci da star”.
Le salme degli alpini arrivate a Ciampino, chiuso l'aeroporto.
Almeno un centinaio di caduti in Afghanistan avrebbero preso il controllo della palazzina. Scatta il blitz del prete anti-camorra vestito da SS, negli scontri muore Solomon Burke. Imbarazzo tra i fedeli.
Il grande successo di 'Benvenuti a Kabul' spinge il progetto verso importanti novità: un sequel con bombe firmato da Bansky. I Simpson "Attentato alla televisione".
Lo zio di Sarah Scazzi al ministro La Russa: "Godetevi lo spettacolo". La replica: "Ma vaffa…nbicchiere! I parenti hanno diritto a qualsiasi bonus famiglia"
Stretta di mano tra Berlusconi e Fini in aeroporto Ciampino, il premier operato alla mano, a riposo due mesi a circa 700 metri di profondità insieme a 33 talebani.
Al ristorante la tradizione batte la crisi, Nobel dell'Economia a Gianfranco Vissani: "Piatti anonimi minaccia al mondo. E la scodella è fuorilegge".
Bocchino: "Può essere il leader del centrodestra".
Al Calciopoli Pride di Napoli sfilano Nesta, Del Piero, Buffon, Tiziano Ferro e Fabrizio Corona. La festa rovinata dai camorristi nazionalisti omofobi.
Google progetta un'autostrada subacquea ad energia eolica e lancia l'auto che si guida da sola: cane in fin di vita per aver investito un tassista. Sciopero della fame da parte della madre del ferito, Pannella si spoglia e lancia libro verso Obama, la moglie lo cancella da Facebook, gli viene l'asma.
Arcivescovo assassinato a Torino, fermato il figlio "Sì, mi sono sniffato le ceneri di papà. Poi ho pregato"
Arrestato in Iran il figlio di Sakineh, insieme alla moglie di Iu Xiaobo sabotava le auto del Manchester United.
Usa, il grande collezionista Michelangelo Panza scopre una balena maratoneta dietro il divano e trasforma la casa in un museo  da 300 milioni.
La Brambilla nuda sul set Disney insieme ai Club Dogo, la controfigura è la sorella incinta di Penelope Cruz. "Siamo le Iene del rap, un segno dei tempi".
Facebook, ai giapponesi il record di solitudine Lucca, parto eccezionale a 84 anni per la nonna di Materazzi durante una rapina.
Suona il telefono: "Carabinieri".
La principessa Leila: "Sniffavo coca sul set insieme a Gianni Morandi. Sono stata fortunata". Fiorello: "Non è roba per me, preferisco il cinema, i live-show, la campagna Internet for Peace e il Nobel per la pace. Meglio un uovo oggi che senza diritti domani".
Roma, scoppia una lite al pranzo tra manager e banchieri, donna in coma per un pugno. Frattini: "Dal 2011 via dalla capitale".
Quanto dura l'amore? Un test lo scopre prima di Manuel Fantoni.
Troppe prostitute? Radiamo al suolo il bosco. Migliaia di alberi abbattuti per "liberare" la zona dal commercio di sesso. Protesta dei camionisti ambientalisti.
Tumori al seno? Radiamo al suolo il seno, arrivano gli "anticorpi armati".
La lampadina accesa di notte mentre un asteroide sfiora la Terra fa ingrassare il comodino. Prandelli: "Cose mai viste"

venerdì, 04 06 2010

Questo non è lavorare

Il buon Bandini mi perdonerà, ma non posso esimermi dal copiaincollare per intero il suo ultimo post sul sempre folgorante Blogghino – Zona deumanizzata:

Certe volte quando sono in ufficio e faccio la pausa, prendo un 12 al distributore di bevande calde e poi camminando in corridoio capita che le porte degli altri uffici sono aperti. Mi fermo sulla soglia a guardare gli altri che lavorano. Sono tutti alle loro scrivanie, che fanno crocchiare i tasti delle loro tastiere e hanno le facce bluastre per il riflesso dello schermo del computer. Certe volte smettono di far crocchiare i tasti, per qualche secondo, fissano lo schermo, danno un colpetto di mouse, e poi ricominciano a far crocchiare i tasti. Certe volte sorridono allo schermo, poi tornano seri. Insomma, una gran rottura di palle, starli a guardare. I lavori di una volta, erano belli da stare a guardare. Gli operai che stendono l'asfalto, i muratori che impastano il cemento, gli impagliatori di sedie, gli impagliatori di animali, gli impagliatori di umani, i netturbini quando con il braccio meccanico sollevano la campana del vetro e la svuotano nel rimorchio, i contadini sui trattori, gli imbianchini, gli attacchini che attaccano i manifesti pubblicitari della Cedrata Clebbino, i lavavetri, l'omino che fila lo zucchero filato, gli idraulici quando tagliano un tubo con la pinza tagliatubi, i meccanici che smontano la coppa dell'olio, gli elettricisti che sbucciano i cavi, i panettieri che infornano il pane, le maestre che fanno il dettato, le commesse dei negozi quando fanno i pacchettini, i falegnami, i giardinieri. Invece questi lavori qua moderni dopo due minuti a guardarli ti annoi, non succede niente, vorresti cambiare canale ma non si può, questo mica è lavorare, questo non lo so cos'è, è farsi venire la faccia blu, è crepare. [#]

giovedì, 17 12 2009

Nuovi Spifferi Rurali

Integrate & Fire, 11th July 2009, Hangar – Barcelona from Sebastián Mealla on Vimeo.

Psss Psss Pssss? Che musica è? Be’, il cerimoniere Marino José Malagnino, un campionatore umano che suona musica concreta, in attesa di partire per il tour religioso del mondo rurale, bisbiglia ai musicisti pezzenti parole povere e istruzioni noise.
Marino una ne pensa e cento ne spiffera, rimanda comunque anche a musicisti come Bob Corn e John Zorn e specificatamente alle esperienze con la Morose Orchestra e Bachi da Brace, soprattutto per quanto riguarda l’arruolamento in loco degli strumenti da far suonare, ogni giorno in una città diversa e con i giocattoli disposti in cerchio e i musicisti senza orecchie ad eseguire musiche che vengono in mente al pubblico in silenzio.

E’ un casino tra cracklebox, microfoni a contatto, diamonica, oggetti, sax & loopstation, trombone, batteria, nastri & rantoli, beatbox, violino, voce, cajon, sequencer homemade, clarinetto, korg ms20, didgeridoo, Bruno Dorella, Mr.Brace, Valerio Sartori dei Morose, Lo Dev Alm, Sparkle In Grey, il chitarrista dei Did, Cristiano Lo Mele, Daniele Brusaschetto, Luca Sigurtà, il trombettista dei Tanake, Cornelius Cardew, Terzilio Mancinelli, IOIOI, Mario Negro, Silvia Tarozzi, Paolo Di Cioccio, Joahn Cuny, Benedetto Fanna, Andrea Doremi, Giovanni Mancini, Salvatore Pasca, Cristiana Vignatelli, Alberto Betella, Luca Dubbini, Antonio Catalano, Frantz Loriot, Oscar Palou, Mathieu Bosi, Stefano Giust, Stefano Spataro, Michele Mazzani, Juan Manuel Pereia, Massimo Campasso, Jordi Salvadò, Luca Miti, Marco Domenichetti flauto, Julian Bonequi, Patrizia Oliva, Massimo Miola, Emanuele Sagripanti, David Solis, Giacomo Galloppa, Gabriele Gotini, Paolo Cruciani, Simone Alteri, Deborah Walker, Nicola Turizziani, Melle Hofmanimal, Felice, Aldo Becca, Massimo Ciucci, Fabio Moriero, Anna Guidi, Adriano Lanzi, Luca Cerelli, Andrea Tosi, Alberto Piccinni, Luciana Manca, Filippo Torsani, Marco Ariani, Diego Accorsi, Gigi e Andrea.

Ne viene fuori una session dal sapore random che si autoalimenta con musica godibile e giocosa.
Psss Psss Pssss sembra in realtà inserirsi nella tradizione di quella meditazione creativa da sagra paesana parente alla lontana del loop sghembo, cugina occasionale dei samples ricorsivi e retroattivi, amica improvvisata del Tom Waits piu’ ubriaco che utilizza i musicisti a disposizione come fossero un progetto senza spartito, senza bisogno di fare prove, senza fermarsi, senza musica, senza orecchie.
(via)

Psss Psss Pssss
8 gennaio 2010
sPAZIO211 – Torino

Se suoni uno strumento e vuoi partecipare alla data torinese di Psss Psss Pssss scrivi a:
m.malagnino@gmail.com

Psss Psss Pssss live a Luminasio (19/07/09) – 1

Psss Psss Pssss live a Luminasio (19/07/09) – 2

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martedì, 03 11 2009

Produzioni seriali di locandine false

Un’altra notte prima degli esami – la lotta armata al TAR. Un biopic che non vedremo mai, da Endism.

 

 

Le luci della centrale elettrica – Diamonds in the mine (Leonard Cohen cover) (MP3)

[da Stranger Music: an open-source tribute to the music and the art of Leonard Cohen]
 

 

 

mercoledì, 07 10 2009

Censure mediatiche

di

(via)

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mercoledì, 09 09 2009

La piramide della paura


Dopo aver visto questa cosa, mi è diventato impossibile guardare facebook o l’iphone senza un misto di angoscia e senso di colpa.

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sabato, 06 06 2009

Non sempre le cose capitano a un plasmon

Qualche mese fa su queste pagine parlavamo dei Do Do Do Do Do Did, presentando l’ennesima proposta tascabile in salsa adult girl-group che sfida la forza di gravità kryptoniana e pare allora di stare a Broadway o al SXSW in una notte di quelle buone tra dive dai denti dritti come lapidi, magnati redneck con la X sulla mano, hipster la testa completamente rasata alla Jade Goody, produttori gretto-funk dal naso enorme, biker orribili con due bocche, fighe-varco per maniaco-depressive, fighe-gorgo che solo monoliti televisivi ritorti possono penetrare, fighe-tetris che suonano i Concerti Brandeburghesi del Beck degli anni zeroooo (e scusate se è poco), fighe-floppy disk con la frangetta di Carlo Pastore, fighe-next-big-thing con quell’odore di erba tagliata di fresco, di fiori impegnati ad impollinare il circondario, di cacca, di Pitchfork.
E ‘sti cazzi n’ce li metti?
Non ci vuole un genio a capire che nella scena india sudamericana questo è decisamente il loro momento. Qualcosa c’è nell’aria, nello zeitgeist, avvicinatevi alla finestra ed apritela, in modo da fare entrare una miriade di cuscini-gambe-di-donna sospesi sopra la testa, l’impressione è quella di giocare dentro una enorme palla di vetro Blue Note degli anni 50, di quelle con dentro la neve, lo smog e il caldo asfissiante, luci da centrale elettrica e occhi da desaparecido per fare colpo sulle ragazze, e ovunque tutta quella burocrazia post/wave/gaze più rotondamente pop, math-rock come lo penserebbe US Maple Syrup Gigs, antifolk alla Colony Collapse Disorder.
Praticamente un incubo.
Ora, grazie anche alla nuova label Bar Mitzvah Records, la band alza il tiro e mette in piedi un intero Wolfram contest, il contest intelligente e originale che si smarca dai modelli procedenti, emerge dal piano bidimensionale grazie a contentuti mai così ricchi e al contempo leggeri e all’incredibile fusione tra città e musica, frutto urti anelastici tra il gusto Puffo della Gelateria Gianni e le ossa degli umarells di Via dell’Archiginnasio. Un metodo eccellente per prendere tempo senza prendersi la colpa è mettere un ignorante di guardia alla porta e due video eurotrash su YouTube. Impressionante.
Il contest è geniale a più livelli – che nella mia mente devastata e vile corrispondono più o meno a due livelli – e più bello di tutti i contest, potete prelevare dalla pagina apposita la versione digitale del primo CD egocentrico ad essere privo di musica (è un CDR vuoto), l’edizione in cassetta di How Could A Nerd Turn Into A Geek colorata a mano da Banksy, la t-shirt dell’Hana-bi numerata a piacimento da circa 7300 persone (aderite anche voi!), il DVD porno per minorenni Me, She, Him And My Peluche, la canzone-manifesto di Mariano Apicella In the aeroplane over the sea, la mappa della legal indie-songwriting age sotto forma di  file corrotto, il nuovo romanzo di Violetta Bellocchio Come fare un remix alla Animal Collective dei My awesome mixtape, il fantascientifico servizio di Top Girl dedicato al Golpe Borghese, la  piccola agenda dei concerti della sempre benemerita Marina, un biglietto per il tour 500 days of Disco dei "real life superheroes" alla libreria Piniwini, la graphic-novel su Luca Sofri che passa una notte con Jarvis Cocker, gran visir di This is hardcore: così un dandy spiega il sesso ai bambini, sottotitolatore extraordinaire di secret show pornografici (chez Polaroid) e benefattore dell’umanità, un’orchestra intera fatta di stampanti in cemento e neon che suona Time for astonishing dei Corrupted Files.
Anche se alla fine fanculo, chissenefrega.
Ma davvero il remix contest è un gioco nichilista? Espressione di una cultura stanca e decadente? Sintesi dei mali del nostro Paese, del suo scarso pragmatismo, della carenza di democrazia, dell’assenza di una sana cultura meritocratica, del citazionismo sfrenato, dei continui riferimenti sessuali, in cui per essere premiato devi lavorare duro per emulare un figo invece che azzeccare le basi che sembrano fotocopiate da qualche demo in bassa qualità dei primi New Order?
Ho deciso di approfondire la questione.
Tre anni fa il collage dei contest più famosi del panorama indie italiano (e forse non solo) aveva fatto il giro del web. In piena crisi economica qualcuno l’ho ripreso in mano, e ha scoperto che più o meno una metà di quelle label ora non esiste più.
Ne immagino ventuno ma prima di entrare nella Tenenbaum Records sono già 42, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché.

lunedì, 04 05 2009

Today we’re going to create a mash-up!


RiP!: A Remix Manifesto è un (bellissimo) documentario su come i concetti di diritto di autore e copyright siano cambiati radicalmente negli ultimi anni. Diretto dal canadese Brett Gaylor, fondatore del progetto Open Source Cinema, il documentario è stato girato e assemblato nell’arco di sei anni e segue da vicino la vita e le vicende di Gregg Gillis, noto ai più come l’artista del remix e del mashup Girl Talk. A fare da contorno una serie di personaggi che hanno studiato, modellato e decostruito il diritto d’autore sulla rete: c’è Lawrence Lessig, professore americano luminare del diritto digitale e fondatore dei Creative Commons, Cary Doctorow, giornalista e editore del blog Boing-Boing, e il musicista Gilberto Gil, ex-ministro della cultura brasiliano e pioniere del copyfree nel suo paese.

RiP! è, da una parte, un viaggio illuminante in una serie di dinamiche che fanno ormai parte della cultura pop e che per quanto ci possano sembrare familiari non smettono mai di essere eccitanti e rivoluzionarie. Ma è anche una vera e propria dichiarazione di guerra a chi è intenzionato a opporsi all’avanzata della cultura copyleft e copyfree. E riascoltare un album come Feed The Animals dopo aver visto questo film, diventa un’esperienza diversa, non solo musicale, ma quasi politica.

In pieno stile copyleft, il documentario non solo è disponibile gratuitamente sulla rete (qui) ma lo stesso Gaylor invita chi volesse a contribuire con nuovo materiale o a creare dei propri remix video che saranno integrati nella versione extended del documentario. Il primo documentario open-source della storia? Difficile a dirsi, vedremo il risultato. Vi lascio il trailer così vi fate un’idea.

giovedì, 19 02 2009

Urca Urca Tirulero, è una bella giornata, andate un po’ fuori a giocare

A Chioggia un cane strappa con un morso il naso all’insegnante di musica che lo costringe a studiare violino per 13 anni: "Volevo suonare la chitarra come Lavezzi".
Addio ad Edoardo Ajello Vianello, l’anima di Madchester, la voce italiana di Di Pietro.
Il vescovo lefebvriano scherza con i desaparecidos su Luxuria.
L’Arcigay convoca l’ambasciatore.
Liberate le due suore italiane rapite 14 anni fa dai rom kenioti.
Il Vaticano convoca l’ambasciatore.
Elena Santarelli: sono incinta di Pastore.
MTV convoca l’ambasciatore.
Donna fa sesso con il proprio pastore tedesco.
La Germania convoca l’ambasciatore.
Donne in bikini, per gli Otaku sono "cose in bikini". Lapo: "Più rispetto, anche sulla vita". Sabato manifestazione nazionale del movimento Antidoping contro la pillola che cancella i brutti ricordi. Jukka Politkovskaia,  assolti i quattro arrestati, i colpevoli sono 160 professori romeni colpevoli di aver messo Soru sulla copertina del primo numero di Wired Sardegna, in fuga dopo i tagli alla scuola della Caffarella annunciati da Facebook. Naufraga il traghetto della biodiversità: 50 dispersi. TeleBrianza: "Bonolis fa il corvo". Hipster Runoff alza i toni: "E’ dittatura". Veltroni attacca Corona: "Giochi sporchi contro di me con le termo-foto dello scandalo".
Ecco il pacchetto anticrisi della la Motogp: moto elettrica, un caricabatterie universale per tutti i piloti e il Merryweather Post Google Street View a bordo. Addio a Tremonti, tagli in faccia per 6 milioni di euro, il crollo delle Borse si ferma per ricordarlo. Google Earth scova Atlantide? In Cina esplode una miniera. L’Italia delle ronde si ferma a Lamezia. Netanyahu in cerca di un governo uccide un cane a sei zampe e poi va a scuola a Chiaiano con Grillo. Paolo l’idraulico dà i numeri, si spoglia e pesta Rihanna: "Voleva che pagassi l’affitto facendo sesso dentro una valigia. Mi raccomando, morite piano, senza far rumore. I fischi sono inutili". Galliani insieme al collega britannico Brown: "Stiamo cercando risposte definitive per il sistema finanziario e gli investimenti cosiddetti tossici. Una teoria è quella della nazionalizzazione di Beckham. Per Fedele la soluzione sarebbero l’evasione fiscale e la bancarotta di massa. Un progetto talmente orrendo da essere bellissimo. Tanto si fa sempre un tempo a fare un salto sulle bancarelle del mercato nero, da Palermo a Shizuoka".

Inkiostro: "Scusate, non è il blog che sognavo. Un gruppo di persone che, quando cercano di distinguersi, lo fanno a braga calata è il sogno della mia vita, ma non ce l’ho fatta e per questo lascio in serenità senza sbattere la porta, adesso cercherò di diventare gay, ma anche maschilista, ma anche politicamente scorretto nel giro di centoventi secondi. È come se lo avessi fatto. E non averlo fatto è stato proprio come averlo fatto. C’era quello che diceva che il mondo esiste soltanto per finire in un libro di Eddy Anselmi. Più Eddy riesce a manipolare Sanremo a suo vantaggio, più i bambini delle elementari sembrano ammirarlo. Mi scuso e per questo lascio a rappresentarmi un quadrato nero su fondo nero. Ma anche un enorme mammut morto 40mila anni fa. Suprematismo tattico. Devo capire esattamente che senso abbia, ma sembra che sto benedetto problema al pisello sia una cosa dermatologica. No, giuro. Ve lo giuro. Ho smesso con gli adulti. Passo alle api. Una passione che nasce nel marzo 1977, a metà tra il piacere proibito e le insospettabili riflessioni su politica, filosofia o religione di Marco Carta. Al mio successore non chiedete con la manopolona di Lost in mano di ottenere dei risultati, perché un grande progetto di documentario sull’operazione pesce sostenibile ha bisogno di anni".

In sala Trino si asciuga le lacrime, Hankmooody e la Violetta sono terrei. Kekkoz gli chiede di ripensarci cantando un anthem strappamutande. Maxcar sta per  farsi il bagno con una donna bellissima dal seno enorme ma è svegliato sul più bello da Blueblanket. Icepick, cappotto in mano, è immobile. Margotosleep si fa trovare in mutandine sul letto, ma Passi Falsi pensa che non sia il caso. UomoSenzaK non c’è. PeggyG nemmeno. Dicono che non abbia neanche telefonato.
Inkiostro lascia il blog dopo aver investito Valido ubriaco marcio nel ruolo di ‘traghettatore’ fino all’inizio della nuova serie di Mad Men fatta di Lego.
E’ iniziato così il processo al fotolitista che ha lanciato giradischi che skippa contro l’ex presidente americano Robin W. Hood, e che rischia fino a 15 anni di reclusione nel Teatro Ariston con Luca Laurenti.
L’idea è semplice e la faccio breve: mettere insieme le menti più geniali della generazione X-Factor, chiuderle nel Cie di Lampedusa insiema a un migliaio di immigrati in ecstasy a leggere tutte le 1698 versioni in lingue differenti dell’Almanacco illustrato della canzone escapista di Povia.
Ma anche chiudere 1600 cover band dei Jesus Lizard in una casa in fiamme con FrancescaGrado0 intenta a mostrare le tette (come Carver) cantando Autodistruzione virale della porca figura freudiana sul dancefloor del Covo dei Santo California.
Poi, quando i cervelli migliori saranno tutti occupati a fumare bong e Cyloni insieme a Nick Sylvester, a puntargli il dito gridando "HA-HA!", raccontargli come trombano le larve dei cadaveri, noi potremo dedicarci a qualcosa di divertente.
Un testo collettivo «balearic/kraut/cosmicdisco/moroder/carpenter/ecc» che ci eviti di morire vergini o di farsi la Zanicchi versione maiala synth & cowbell senza bersi settantadue martini, ma anche che ci faccia diventare ricchi senza dover mentire per favorire il premier. Voi direte: Cosa?
Il decreto Milleproroghe, una sorta di autobiografia-con-prostata di Al Bano, la fusione di uomo e macchina rappresentata da film come Questo piccolo grande amore, la contrazione minimale tra fuffa e attitude.

venerdì, 06 02 2009

Eluana And Piergiorgio Are Fucking In Heaven

Vorrei scrivere qualcosa di sensato e di freddo sul caso Grande Fratello, ma mi è difficile.
Federica rischia l’esclusione.
Dopo le parole del premier ("Ogni sforzo per non farla uscire, ha l’X-Factor e potrebbe fare figli con Battisti"), il presidente emerito del festival di Sanremo precisa: "Google Latitude non sarà un’ultima spiaggia. Nessuno morirà e anzi forse qualcosa nascerà. Lux Interior sarà a Sanremo, chiunque sarà su quel palcoscenico avrà una dimensione bidimensionale. Tutto ciò che va in televisione è bidimensionale".
Scambiano le bare a Malpensa, Mino Reitano finisce in Marocco. Beckham scarica i Galaxy: "Kabul è casa mia"
Primo ciak a Patrasso per il film verità sui giovani afgani che si nascondono nei Tir a fumare bong insieme a Phelps, con Scamarcio nella parte del Tir.
Continua l’allarme "difesa della vita" in casa giallorossa. D’Alema: "L’integralismo di Spalletti spacca lo spogliatoio. Iniziata la procedura per ridurre l’alimentazione a Panucci". Gates libera 3 miliardi di zanzare in coma vegetativo. La Confindustria: "Serve di più". Negli Usa bruciati 600 mila impieghi. Nettuno: al via la schedatura dei clochard bruciati per noia. Sollecito: "Mi ritengo vittima di un errore giudiziario. Quando non hai una ragazza come la Mezzogiorno, una fidanzata come Amber Heard o una moglie come Kate Winslet, quando sei solo da 17 anni, la solitudine brucia come una tortura insopportabile, certe volte a tarda notte ti ci vogliono 4 marinai americani". MySpace cancella 90mila iscritti accusati di eutanasia. Mourinho: "I problemi sessuali sono di Milan e Juve. Io vivo in un posto di cui mi vergogno. È l’Italia. Vado a casa di chi mi ospita".

mercoledì, 24 12 2008

Sottovuoto Generazionale Da Spiaggia Deturpata

Cos’hanno in comune la Ashtmatic Kitty, la doccia tascabile di Brunetta, i mondi introflessi dell’adolescenza, Villa Madama, Marco Berry, il Sapientino di Concita De Gregorio? Little Bidet.
Chi è Little Bidet? Little Bidet è la solita, banale, storia italiana, il nuovo progetto congiunto di due delle personalità più creative d’Italia: Alessandro Baronciani e Antonella Clerici.
La storia è una storia fatta su un filo solo. Una ragazza. Una ragazza fatta. Una ragazza fatta male.
Non è il solito scontorno di trentenni ammuffiti sui banchi delle medie e violentati dal lavoro in un call center.
Non è il solito scontorno di trentenni violentati sui banchi delle medie e ammuffiti dal lavoro in un call center.
Non è il solito scontorno di madri che parlano con i diagrammi cartesiani che se da bambino collegavi i numeri alle lettere veniva fuori qualcosa che non ti aspettavi, tipo i ventilatori degli inceneritori delle schede elettorali e i tuoi capelli che sono fili di un call center.
E’ una storia blu. Però è una bella storia, no?
Insomma, la storia è questa. Il 13 maggio 1994, Radio Blackout’s Magazine manda Gipi nel nuovo Mapple SERT Store di Springfield per seguire la Fiera Statale dei Lacrimogeni, un evento in cui migliaia e migliaia di persone girano per padiglioni zeppi di ecomostri giapponesi, sudano a 40 gradi all’ombra indossando le barbe più famose della storia, si sfidano in gare di pere con gli estintori, cavalcano saracinesche pericolosissime e carrelli russi della COOP, fanno il tifo a incontri di boxe tra parchimetri e celebrano festosamente i Frutti della Centrale Elettrica: dalla Pelle di tardona fritta alle citazioni da Smemoranda di Dariella Zanicchi, dal pastiche diaframmaro di High School Musical ai passaggi di chitarra in "La vita è adesso, poi passa" di Bob Corn.
Pluricitazionismo goffamente colorato di violetto, ci piace.
Disegnare modellini di Walker Texas Premier dalle proporzioni innaturalmente allungate, ci piace. 
Sani istinti basici contro le ipocrisie infantili di ragazzini di 10 anni tutelati dalla Licenza Creative Commons, ci piace.
Il presidente della commissione Trasporti della Camera, Sufjan Valducci ha lanciato un’iniziativa bizzarra: ogni cd di Sottovuoto Generazionale Da Spiaggia Deturpata avrà un prezzo particolare, basato sul tasso alcolemico di dARIO bRONDI che gira in taxi con Philopat dandosi al consumismo ideologico natalizio quando basterebbe un incrocio tra una tastiera Casio e un distributore di sigarette per tranquillizzarlo.
dARIO scrive un romanzo magmatico al giorno e vince due o tre premi Tenco alla settimana mentre pedala su una bicicletta ad una sola ruota, esprime la sfrontatezza e l’arroganza di una generazione (quella dei giovani Brasiliani del Milan) che può permettersi un caleidoscopio di vibrazioni senza preoccuparsi di quello che capita nel resto del mondo.
Sei a bordo di un aereo carico di dipendenti pubblici omosessuali che è appena stato miguelpradato poco dopo il decollo, che cosa fai:
a) Mi faccio uno spaghetto al pesto con Julianne Moore.
c) Sarà la prima volta che non andrò a puttane con  con Lula e Max Collini.
a) Il cellulare ce l’ho già spento perché per me sei troppo Turbolento.
b) Io non ho mai detto che non mi piace e non vorrei essere scambiato per un fan dei Saigon Kick.
a) Io sono quello che non ce la faccio e mi alzo dal letto per cambiare le carte in tavola, per cambiare una situazione si rendono le leggi più restrittive, poi ci si nasconde dietro lancia-aeroplanini-di-carta elettrico, poi si fa "cucù" a Simona Vinci.
c) lo sapevo che sarebbe finita così, siamo teste di cazzo noi! Ora non posso guardare! Ora non posso più guardare!
a) penso che non ci sia dietro di noi una generazione dal linguaggio evoluto, con un male di vivere, sono millenni che non possiamo permetterci la Retorica e l’Idealismo e i Valori e l’Ottimismo di cui la politica americana si ubriaca tutti i giorni… a che generazione appartengo?
b) Leggo che il ministro Gasparri ha commentato l’elezione di Obama dicendo "Bonjour mon amour. Spero che lei non contro di amicizia che abbiamo potuto comunicare con voi?"

Le luci del cellulare spento

Le luci del cellulare spento – La gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE

Fammi i tuoi discorsi metafisici
su una vita tutta regolare
sul destino tutto regolare
sull’aldilà tutto regolare
sarà la prima volta che non andrò in para!
sarà la prima volta che non andrò in chat!

Con un alito tremendo
ti ho sussurrato tra i fori dei piercing
"Per te quel che Wale
È quel che Wale Wale"
aprendo la finestra sopra netturbini
sopra nottambuli svetta
la gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE
(la gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE)

E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più DA UN BEL PO’

E hanno l’iPod acceso per evitarci
ma chissene, davvero chissene degli ecomostri
dei parchimetri, dei centri commerciali, dei benzinai

E tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari!
E mi hai sparato sulla luna perchè lì sta casa tua!

Se mi diverto di più
Sereno di più
Allegro di più
Felice di più
Contento di più DA UN BEL PO’

E fammi tuoi discorsi metafisici
sui 2 di picche degli anni ottanta
su un aereoplano coi buchi di sigaretta
Per il biglietto d’andata tutto regolare
ma d’altronde non ho il biglietto per il ritorno a settembre
ritorno a settembre (come back september)
intorno a settembre (come back september)
attorno a settembre (COME BACK SEPTEMBER!)
torno a settembre (COME BACK!)

I sistemi d’allarme si sono sgolati non hanno fatto feriti!
Quel che sono stato l’ho già spaccato mi sono annoiato e mi son spaccato!

E hanno i canali via satellite per investirci
ma chissene, davvero chissene degli antifurti
dei baci scordati, degli abbracci sognati, degli sguardi incrociati
dell’amore frullato, di quel che ti ho dato…

E tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari!
E mi hai sparato sulla luna perchè lì sta casa tua!

venerdì, 12 12 2008

Rotta per le stanze vuote

Dedicata a chi è andato a vedere i Massimo Volume, a chi ci andrà, a chi dice di averli visti ai tempi e l’ha inciso sulle braccia come i nomi di donna che non ha mai posseduto.
Dedicata al 13 maggio 1994.
A Radio Blackout e alla sua festa, all’accoppiata dei sogni Kina-Massimo Volume e all’uragano che seguì il concerto e al mio autostop impacciato. A chi non mi caricò e ai 9 km a piedi dal Parco Colletta a Piazza Robilant.
Dedicata al mio amico fraterno che se ne fotteva delle radio libere e ascoltava gli 883. E ai tempi era già in doppia cifra in fatto di ragazze, mentre io arrancavo in zona salvezza.
Dedicata al mio amico e al suo SUV (lui lo chiamava pickup) e al lettore CD che saltava ad ogni buca mandando in loop la voce di Pezzali.
Dedicata al Libano, all’Afghanistan e ai nostri viaggi siderali, tra città viste dall’altro e case di dio bombardate, Rimbaud vestito da Uomo Ragno e Tarzan con body a balconcino, sfere, cubi, tappetini, arbre magique.
Dedicata a suo figlio che ha un anno, ai dischi che gli regalerò e che non ascolterà mai, alla mia donna che (forse) ascoltava gli 883 ma è venuta a vedere i Massimo Volume. E ha preso una sbandata colossale per gli AIDS Wolf.
Dedicata al Bloom di Mezzago dove comprai Stanze, a chi invece di andare al Bloom andava al Mazoom.
Dedicata a chi analizza il rapporto tra gusti musicali e compatibilità di coppia, a chi fa finta di imbarazzarsi per i propri ascolti, a chi fa finta di imbarazzarsi, a chi fa finta.
Dedicata a chi si è fermato lungo i bordi e non conosce il Club Privé e se ne vanta, a chi per primo ha riabilitato gli 883 e se ne vanta. A chi per primo dirà che i dARI sono fondamentali per capire questi cazzo di anni zero.
Dedicata a Mauro Repetto, a chi pensa che quella sarebbe la reunion del decennio .
Dedicata a chi ci ha detto "cambia cassetta che questa musica è troppo deprimente", a chi non ha osato ma ci ha chiesto di abbassare il volume, a chi ci ha costretto a ballare musica di merda.
Dedicata alla ragazza a cui regalai una HF90 con Stanze su un lato e Lungo i bordi sull’altro, a quella stronza che ci registrò sopra Nord Sud Ovest Est.
Chissà se, per qualche ispiegabile fenomeno magnetico, è possibile che Mimì e compagni riemergano dall’oblio della sovraincisione.

Rotta per le stanze vuote

Si era detto puntuali al bar il 26 dicembre 1986
però lo sapevamo già
che tra una birra e l’altra c’è Roffe che
passa un anno seduto sul bordo della vasca da bagno
Tutti nella Kadett verde di Vittoria la festa è lontana e poi
là le tipe ci aspettano
oh ragazzi, "tranqui", questa è una botta sicura, un film di avventura
basta che non ci perdiamo
Tomas addocchia la cartina poi dice
"Vorrei un paio di stivali proprio come quelli di John Wayne"
Rotta per le stanze vuote
stiamo volando da Dio
Rotta per le stanze vuote
e siamo già là con la testa
E le troveremo già sulla porta e poi
con il tacco alto e la gonna corta e noi
con tutta la mia collezione di dischi cacciata dietro
e una cicatrice di dieci centimetri sopra l’occhio destro
le faremo ballare per tutta la notte
Alessandro addocchia la cartina poi dice
"Da qualche parte nel mondo c’è un uomo
che riesce a sollevare altri quattro uomini
per un totale di 340 chili
mentre pedala su una bicicletta ad una sola ruota"
Te l’ho detto dovevamo mettere la freccia
prendere una direzione, un’uscita qualsiasi
lo sapevo che sarebbe finita così
siamo teste di cazzo noi!
Era una piazza o aperta campagna?
Basta uscire più di dieci chilometri (Alessandro trasforma i chilometri in metri) che noi stronzi ci perdiamo
Io so che in certi casi é meglio non fare troppi movimenti
Mia madre addocchia la cartina poi dice
"Senti Mimì, non è ora che torni a casa e ti trovi un lavoro serio,
dico io"
Rotta per le stanze vuote
ci stiam perdendo da Dio
Rotta per le stanze vuote
e stiamo uscendo di testa
non le troveremo più sulla porta e poi
niente tacco alto né gonna corta e noi
con qualcosa appiccicato sulle pareti della gola
ci faremo menate per tutta la notte sui viaggi nello spazio.
Il nostro vagare alla ricerca di non so che
mi ricorda qualcosa di già visto
qualcosa di ridicolo e deprimente
Con le facce tese tutti incazzati neri
e con le pive nel sacco
persi in queste strade che viste dall’alto sembrano sentieri
con questi rami che crescono senza un dio
stanotte niente di fatto
avvistiamo da lontano la tangenziale
ci sarà il quartiere iraniano là
appena entrati nella biblioteca comunale come per magia
ecco appare il Corriere Della Sera della settimana precedente.
Cappa addocchia la cartina poi dice
"Oggi ho avuto ancora il turno con quella stronza di Maria"
Rotta per le stanze vuote
ci siam fottuti da Dio
Rotta per le stanze vuote
però che notte diversa
tutti con tacco alto e gonna corta noi
senza birra e Camogli noi
quattro deficienti a fare cazzate con le tracce di eyeliner da troia sugli occhi
come non succedeva da un pacco di tempo
Mirko addocchia la cartina poi dice
"Chiudiamo dentro scatole fidanzate troie e mogli. Restano quattro deficienti"
Rotta per le stanze vuote
ma chi ci caga per Dio
Rotta per le stanze vuote
Quante notti vorrei prendere un volo e andarmene via
stanotte non l’abbiam persa
tutti con in mano birra analcolica e Caballero noi
senza peli di cazzo né portafogli
a fare cazzate come come mettere scatole in certi scaffali
o mettere etichette sopra barattoli di latta
come non succedeva da un pacco di tempo
Quanti giorni passati a fissare il cielo, a ridere ubriachi,
a mettere le mani fino ai polsi nel fango
per ripartire diretti
non so dove
non so dove
Bencivenni addocchia la cartina poi dice
"Ora non posso guardare! Ora non posso più guardare!"
Rotta per le stanze vuote
ci siam fottuti da Dio
Rotta per le stanze vuote
E’ lì che vorrei essere

mercoledì, 05 11 2008

«Toh, all’Hana-bi è appena entrato Obama»

Sabato, mentre io e Lady Bmw mettevamo i dischi in una discoteca shitgaze (prima o poi sviscereremo insieme, cari amici, il concetto di “discoteca shitgaze”), è entrato Obama in jeans Excel a emissioni zero con l’ologramma di sua nonna vestita da Katy Perry.
Così: in un non brillantissimo sabato sera pre-Election Night (peraltro più affollato di quanto la crisi dell’ippica facesse presagire), mentre stavo passando un po’ di classici della cassa dritta e dischi garage-house che campionano «Virginia, let’s go change the world», lo smilzo e poliedrico “capo del mondo”  (noto per essere il prossimo ct dell’Argentina, nonché presidente della Slumberland Records, quella multietnica, multiculturale, DIY, tra le altre cose) è entrato come un nomade qualsiasi dalla porta del club di Viale Zagabria alla guida di un’auto blu (il colore dei Democratici) di grossa cilindrata investendo 13 persone.
Devo dire che è stato discretamente coinvolgente, o forse come direbbero gli intenditori "psicotico", e mi ha dato modo di fare un tuffo in tempi ormai andati, mettendomi di fronte ad una scena che non vedevo da anni, e che mi ha riportato alla mia adolescenza pre-Murphy therapy.
Poi si è messo in coda, ha pagato, ha ordinato da bere per la nonna, e, dopo aver mangiato un fungo bio-diesel della Patagonia, si è messo a ballare con Grillini e la Binetti.
Io, da grandissimo fan del duo, ho rischiato di svenire, e ho continuato a mettere i dischi di Benga e Skream con il cuore a mille e l’ansia da prestazione di chi si trova davanti la Carfagna, quella sensazione di angoscia sospesa delle "situazioni alla Cronenberg".
Avevo sempre saputo che portarmi nella valigetta una copia in vinile blu (il colore dei Democratici) del tendenzialmente imballabile Everything Ecstatic di Four Tet prima o poi sarebbe servito a qualcosa; così, quando abbiamo fatto partire "Dragostea din tei", Barack ha reagito con lo stile tranquillo e indie che gli si confà: ha alzato le dita in segno di vittoria, e si è messo a ballare come Heidi Klum nello spot di Guitar Hero, suonando almeno dodici strumenti diversi, ad alcuni dei quali non sono nemmeno in grado di dare un nome, in mezzo a Mourinho e Rihanna che ridevano.
Ha fatto un paio di richieste, subito accontentate (i cori di chiesa Holden e un pezzo "amateurishly experimental" della Marcegaglia; abbiamo messo "Gratta e Vinci" e pare aver gradito), e alle tre passate, sulle note di “Blues For Brother George Jackson” suonata dai suoi (quasi)connazionali Wilco insieme ai Cugini di Campagna in lingerie blu (il colore dei Democratici), McCain ha lasciato il locale a bordo di un bus di pensionati tedeschi guidato da Grandmaster Flash.
Gli sta bene, è una persona orribile, finto eroe di una guerra in cui stava dalla parte sbagliata e si è pure fatto beccare con Belen alla CMJ Music Marathon.
A un certo punto sono arrivati da Roma M.I.A. e i Built to Spill e hanno cominciato a suonare Paper Planes e cose diversissime, dagli Orange Juice ai Let’s Wrestle, dai Passion Pit agli Oxford Collapse, di fronte ad un pubblico caldissimo e facilmente impressionabile, composto per la maggior parte da scugnizzi perduti di Camorra City, giovani di destra dell’isola Pound e dagli I’m From Barcelona che giocano al Nintendo DS sul tetto dell’Hana-bi.
Quello che succede, da questo momento in poi, lo potete solo immaginare.

Andreotti e la nonna di Obama, impegnata a smaltire la sbronza della sera prima, che ballano LIVE FAST! DIE OLD! di Munk feat. Asia Argento, pop a bassa fedeltà e alto coefficiente di urgenza, che spesso sconfina in una specie di infantile irrazionalità punk. Maradona a un certo punto strippa, va in completa trance agonistica e fa un massacro che anche Faccia di Pelle gli fa i complimenti, ricordando quando era giovine e faceva la corsa campestre, riuscendo con l’ultimo respiro a sussurrare “fammi una pompa Christian Bale“. San Giuseppe entra in campo nel secondo tempo e il Wild Bunch si salva, Charlie Sheen diventa il capo del mondo e spara a Colin Farrell ma per errore uccide Samuel L. Jackson, che abbandona il rock ‘n roll.
Il tuffatore di Paestum cavalca un’onda gigantesca fatta di vinili che si schianta sul sito degli AC/DC, Morissey cristallizza questo flusso, lo plasma in distici, giochi di parole, aforismi, guizzi introspettivi, una sapienza che ci rassicura,  una mischia di automi improvvisamente bloccatisi, capanne bruciate, sentieri ridotti ad un pantano dalla pioggia che arriva ad ondate dal cielo blu (il colore dei Democratici) e trasforma i crateri provocati dagli obici dell’artiglieria in enormi pozzanghere, Theo Parrish dopo 6 giorni in elicottero cade durante l’ultima volata dell’americana e si rompe il casco contro il cosidetto ‘Leccio mediceo’ dello storico Giardino del Discolimone. Un impatto tremendo. Roba che fa saltare per aria e io ne sono assolutamente felice.
Poi il discorso alla folla del Nord-Kivu: "Non siamo una collezione di individui. Non siamo il Congo di Michael Crichton! Siamo la Venerabile Italia! Niente cassa integrazione a chi non firma il contratto. Per quante borsette, scarpe, vestiti firmati, manicure, cottege sulla baia e case con campo da golf e colf, una donna possa avere… c’è un solo accessorio che la fa sentire veramente a posto: un maschio.
Dio non esiste, gli Americani si fanno gli attentati da soli e hanno tutto nelle mani i Rotschild, Rockfeller, Lindbergh ed altri che sono sconosciuti. Dormite tranquilli insomma. Noi che c’eravamo il nostro momento magico l’abbiamo già avuto. Al di fuori di qualche film di Bertolucci, durante le occupazioni non si batte chiodo, si dorme scomodi, ci si lava necessariamente come si può e ci si fa solo un mazzo tanto. Non si tratta di nostalgia del passato, di "far rivivere" il passato e cose del genere.
Questo è il passato, l’età dell’oro a tutto tondo, e suona oggi che è una meraviglia. Il fatto assurdo è che stiamo trovando altre date in posti che ci suggeriscono quelli che hanno visto il concerto, ahaha moriremo tutti… D’altronde, qualunque cosa accada, oramai non ci riguarda. Arrivare ad odiare le vecchie canzoni è il passo che serve per tornare nuovamente a chiudersi in studio e tirarne fuori altre".

Poi ne riparliamo, ma intanto cominciate a segnarvi la data: sabato prossimo, a Club To Club si riforma la storica coppia di “Happy Days”: Dell’Utri e Licio Gelli.

Così.

[tutto qui *******]

domenica, 02 11 2008

Endorsement

In Yow We Trust

David Yow by Kris Mestdag

I can swim, I can’t swim, I can swim, I can’t swim
I can swim, I can’t swim, I can swim, I can’t swim
Well here’s a notion, a single idea
Swing by the ocean, because
I can’t swim, I can swim, I can’t swim, I can swim
I can’t swim, I can swim, I can swim, I can swim
Hang by a maritime, marine at nighttime, waiting waterlogged down by the high sea
Waiting (wading) waterlogged, for that guy to arrive
Oh he don’t know that
I can swim, I can’t swim, I can’t swim, I can swim
If there was even one chance, that he would come along
If there was even one chance, that he would come alone
If there was even one chance, that he would come along
If there was even one chance, and take a drink by the drink
Fucked up in the flood, stoned
And get soused by the sea
And take a dip, in the briny deep
Hang by the maritime, marine at nighttime
Waiting waterlogged, down by the high sea
Wading waterlogged, for that guy to arrive
Well he don’t know that
I can swim, I can’t swim, I can’t swim, I can swim
I can’t swim, I can swim, I can’t swim, I can swim

We Can Swim

The Jesus Lizard – Seasick

[photo by Kris Mestdag]

mercoledì, 22 10 2008

Ocean of sound / Ocean of words

Fino ad oggi non avevo mai sentito parlare di Jean Shin. Poi, a distanza di 5 minuti, sono incappato in due sue opere d’arte diverse su siti diversi (pubblicate, tra l’altro, per motivi diversi) e sono rimasto colpito.

 

 

 

Sound Wave è un’onda gigantesca fatta di vinili, bellissima per quello che rappresenta ma anche un po’ spaventosa, tutta nera e tagliente com’è. E’ in mostra al Museum of Arts and Design di NYC per l’esposizione Second lives (articolo del New York Times), dedicata alle opere che immaginano una seconda vita per i vecchi oggetti "riciclati". Concetto tutt’altro che nuovo, ma sempre in grado di regalare più di una suggestione.

 

 

 

Textile è quasi uguale ma anche molto diversa. Non c’entra nulla con la mostra di cui sopra (sta al Fabric Workshop and Museum di Philadelphia), e il mare di tasti cha la compone è interattivo e per niente casuale. Così, oltre a rispondere alle azioni dei suoi spettatori (che possono scrivere dei messaggi), i suoi tasti raccontano una storia, componendo in sequenza tutti i testi delle e-mail scambiate tra la sua autrice e i suoi fabbricanti manuali a proposito della creazione dell’opera. Che così facendo racconta se stessa.

 

[e per un concetto un po’ diverso con una realizzazione simile c’è anche Key Promises. Promesse infrante nei tasti di una tastiera. Io, ad esempio, ho sempre trovato un po’ sinistro il tasto Control]

 

martedì, 16 09 2008

tema: descrivi 9 trucchi indie per vincere a cubi di legno con paris hilton (ergonomia cognitiva 2.0)

Baglioni, in occasione della commemorazione del mese del digiuno e del contraccettivo elettronico persona, ha presentato l’ambizioso progetto Q.P.G.A. che comprende un doppio album, un film, un poster di raoul casadei, un romanzo, un crocifisso ornato, un coniglietto vibrante caricabile e una renault 5 cassa da morto.
Addio Pink Floyd, Richard Wright è morto oggi in un attentato suicida compiuto dalle maestre vestite a lutto in fila per ricevere l’elemosina al minigolf di Baghdad.  
Un consiglio per tutti: vaccinatevi entro Natale con un’imbiancatura d’interni in stile barocco. E’ in arrivo la Gelmini, è australiana e più ‘cattiva’ della Palin, l’ex suicide girl dell’Alaska che la scuola di samurai di trieste ha scelto come vice corista di tricky per la sigla della pubblicità della renault scènic con donne pisciano in mare.
Berlusconi, ospite al forum di donne e mamme quarantenni appena separate single, parla del culo che balla ma non solo. Affronta tutti i temi caldi di questi giorni: inserti subliminali nei cartoon, trucchi per "word challenge", tatuaggi di scene bibliche, crocs per l’inverno, samples voci di animali e apparecchi a moto perpetuo.
Il piccolo isolazionista  ammette di non sapere quanto tempo ci voglia perché la bolla torni a normalizzarsi e la probabilità che  gorbaciov sia l’anticristo: "Nessuno lo sa dire ma è questione di mesi. credo nella scaramanzia, ma non so se è meglio toccare il ferro o i coglioni… miss violetta partner ideale" e respinge le accuse del Pd sul comportamento del governo sulla crisi dei torrent dei giardini di mirò: "Questo flusso canalizzatore mi fa cadere le braccia. Sembra di essere nei video porno di persone con arti amputati. ma anche no".
Curiosi di sapere se Alemanno è passato a miglior vita o se Veltroni è stato ricordato nel modo giusto? Anche a questo pensa la rete. Arriva commodore fujiya miyagi 90210, capsula in 3D, con uno schermo a 360 gradi. Per studiare, lavorare, rinegoziare il mutuo, lasciar spirare in pace Eluana e Amy Winehouse, creare una playlist su walkman sony nwz-a818, fare sesso a tallin, costruire una bump key o comprare occhiali a frequenze cerebrali.
Roma la capitale più spaventata, dominano paura, incertezza, peni giganteschi, inni religiosi e marce militari da scaricare gratis in mp3. Amato dà l’addio alla Carrà: "Lascio la commissione Riforme Che sorpresa, sono venute a mancare le condizioni per un lavoro sereno: bandiere da pista per mini moto e scarpe da ballo incrociato. sale sale e non fa male!"
david foster wallace fallisce e Wall Street cade a picco, con facebook 500 che registra il maggiore calo dal megaupload di mulini a vento di little tony.
Cobolli Gigli dopo la torta di fumo con Mugabe e Tsvangirai non ha intenzione di contestare razzismo e dichiara: "Credo in scudetto e Champions entro trent’anni. Credo negli amori impossibili storie porno gay dei fighters dopo la trasferta di firenze. cerco 26 cifre esadecimali, affitto piscina a torino e nella testa vedo un domino di polaroid".
E’ italiano il più giovane astronauta del mondo: a 11 anni volerà con Hancock e verrà lanciato sulle spiagge honduregne con i 10 famosi: matteo bordone e tom waits, james hetfield e scaruffi, beatrice antolini e nick cave, filippo facci l’emo confuso e fabio viscogliosi il fenomeno, mara venier nuda e chuck norris.     
ma che succede se vedo su google chuck norris? come finisce l’ultima puntata dell’ultima serie di sex feet under? come è andata il concerto di madonna a roma? quanti punti della patente perdo se circolo senza casco? come fare un auto check-up per sapere quanti chili perdere? e chi è questo Lo Monaco?

 

[Tutto qui]

 

giovedì, 11 09 2008

Questione di Ink

Oggi, per la serie my favourite things, vi dirò che Inkspinster di Deco è, per quello che mi riguarda, la migliore striscia a fumetti prodotta oggi in Italia, e una delle migliori di sempre. Se questa frase vi par eccessiva,  poco mi cale: io per quei disegni lì, e quelle parole scritte con quel carattere lì, e per quell’umorismo lì, vado semplicemente giù di testa.


Per ingrandire, clicca sulle immagini o comprati una lente di ingrandimento

Qualche altro esempio: 1, 2, 3, 4, 5 e malinconicamente 6.
Trovate altre strisce qui, e in più ne esce una nuova ogni martedì su Baloons.

mercoledì, 20 08 2008

Summer Of Love

La tartaruga a rotelle ha trovato l’amore:

Tarkus

giovedì, 17 07 2008

Festival del Traffico Gratuito

Torino, la città del traffico. Torino, la città del Traffic? Apertura con i Justice. D.A.N.C.E. D.A.N.C.E. D.A.N.C.E. All’Arena Civica di Milano! I milanesi ammazzano il Traffic? Traffic Atto Finale? La croce su Torino?
A Torino. Un’avventura che dura una settimana intera.
A Torino. Si va a ballare in piscina. A Torino. Si va a mangiare al cinema. A Torino. Si va al cinema in officina. A Torino. La caduta della casa Usher. A Torino. Volumi al massimo. A Torino. Secret Show Mon Amour.
A Torino. Il math rock non è un’opinione. A Torino. Suoni inauditi. A Torino. Aperitivo con i Battles. Al Traffic. Aspettiamo che siano bolliti per metterli come headliner?
A Torino. Soulwax Show inizia presto. A Torino. Soulwax Show finisce presto. Arrivederci? A Torino. Part Of The Weekend Never Dies.
A Bristol. Hell was ‘round the corner. A Torino. Sleep is ‘round the corner. A Torino. La droga fa male. A Torino. La noia mortale. A Torino. Che figa la corista in tutina. A Torino. MC Victor sul palco. A Torino. MC Victor è di casa. A Torino. E’ meglio di Tricky. A Torino. Chi è Tricky, il corista della figa in tutina? A Torino. Non è che con i Pistols sale Casacci con la doppio manico? A Torino. Nel caso Philopat pensaci tu. A Torino. Sweet Dreams. A Bristol. Pre-Millennium Tension. A Torino. Post-Millennium Boredom. Al Traffic. Aspettiamo che siano bolliti per metterli come headliner.
A Torino. I musicisti fanno i dj. A Torino. I giornalisti fanno i dj. A Torino. Gli scrittori fanno i dj. A Torino. I blogger fanno i dj. A Torino. Too Many DJs. A Torino. YMCA! A Torino. Che confusione! A Torino. Sarà perché ti amo? A Torino. Le orchestre hanno un’anima. A Torino. Dancing Soulfulettes!
A Torino. L’invasione delle creste giganti. Al Traffic. Plastination. A Torino. Teenpunk romagnoli con crestona e pintone li chiamano Playstation. A Torino. La console punk sabauda. A Torino. Il Punk Italiano. A Torino. I Punkreas. A Torino. Di Punk hanno le prime quattro lettere. Al Traffic. Vorrei vedere la faccia di Lydon e Newman. A Torino. Un po’ di fango ci sta bene. Holidays in the rain. A Torino. Tra il pogo e la fotina scelgo la fotina. Al Traffic. Wire! Al Traffic. Wire chi? A Torino. Li trovi su MySpace. A Torino. Grazie per l’add! A Torino. Il festival delle toppe. GBH. Exploited. Crass. Ramones. Misfits. Uk Subs…
Never mind the bollocks, here’s the Sex Pistols! Allah be praised!
A Torino. No Feelings. No Fun. No Future. A Torino. Corpi in movimento. Bodies! A Torino. Ti ricordi il movimento? A Torino. Ti ricordi il ’77? No.
A Torino. Intervista a Janis Joplin. A Torino. Intervista a Kurt Cobain. A Torino. Sid & Nancy non erano disponibili?
A Torino. Nuvole rapide in avvicinamento. A Torino. Dire qualcosa mentre si è rapiti dall’uragano. A Torino. Ecco l’unico fatto che possa compensarmi di non essere io l’uragano.
Al Traffic. Aperitivo con i Massimo Volume. A Torino. Alla faccia della reunion più attesa degli ultimi 10 anni. Reunion estemporanea o nuovo disco in arrivo? Nuovi stimoli o fare soldi?
Mimì è questo che siamo?
Mimì è questo che siamo?
Mimì è questo che siamo?
A Torino. People Have the Power. A Torino. You Are The Future. Ma non avevamo detto No Future? A Torino. Patti è di casa. Alla Pellerina. L’altra volta si pagava. A Torino. L’altra volta si scatarrava. A Torino. Sui torinesi ci scatarro su. A Torino. I duetti.
A Torino. Ti ricordi le Olimpiadi? A Torino. Ti ricordi l’anno del Design? A Torino. Ti ricordi le Paraolimpiadi del Design? A Torino. Si balla al Palaolimpico Isozaki. A Torino. Come si fa a entrare? A Torino. Suoni stilizzati. A Torino. Suoni spumeggianti. A Torino. Suoni stilizzati. A Torino. Suoni che cartellano. A Torino. Fulmini & Saette. A Torino. Fischi & Mani in alto. A Torino. Dear Ego & Ryan Affair. A Torino. I giovani d’oggi ammazzano il sabato.

lunedì, 19 05 2008

Ceci n’est pas Inkiostro (A True Story).

(la cultura gay e i danni del porno in 15 punti)
1. L’ultima volta che qualcuno mi ha proposto di fare qualcosa sul divano io gli ho risposto “vorrei, ma ho una valanga di poesie di Baudelaire da leggere”.
2. Provo quindi un certo disagio di fronte al mash-up impossibile in cui i Pavement tributano il giusto riconoscimento al caposcuola Tiziano Ferro.
3. Se state leggendo il blog del ragazzo Inkiostro, esiste una forte possibilità che voi siate violettabb, Magent, punch-drunk, valido, batteriaricaricabile, woland, NuxxNews, kekkoz, atrentesimo, FrancescaGrado0, Icepick, hankmooody. State calmi, niente panico, ogni riferimento a fatti e persone non è purtroppo affatto mucciniano.
4. Se siete Iron Man, abbiamo poco da dirci. Si ricorre alle maniere forti. Spiacente.
5. Non è tanto questione di orientamenti sessuali. È solo sfacciata allegria se alla domanda “ehi, per caso hai sentito l’ultimo cantautore piagnone dal forte impatto gay tra parureris  alla James Murphy  o blowjob natalizi di Raffaella Carrà” io me lo taglio. Mi domando se si possa studiare la diminuzione delle meteore alla Casa 139, una scuola elementare senza fondi.
6. Il problema del mio mio fidanzato – cioè, il problema più immediatamente evidente dell’indie – sta nel suo essere a) frocio b) terrone e c) metallaro, categorie che prese singolarmente potrebbero non essere inadatte alla vita, ma insieme vanno a formare un Eternal Flame che mi imbarazza quanto Woody Allen che limona con Steve Shelley, anche se rimane confinato nell’angolo più buio della credenza per la prossima trentina d’anni.
7. Dopo di che, lo sappiamo, la notizia della settimana è: ritorna il piano fisso nei video porno dei Julie’s Haircut!
8. Prendiamo ad esempio (uno tra i tanti) I’ll Be Forever Crazy Through The Barricades (A Christian Story), video porno culto del padrone di casa [che al suo ritorno, direte voi, si pentirà di avermi dato la password del suo arriccia peli del petto? Oh, sì.], il video wannabe disco-lesbo in cui un’ottuagenaria viene stuprata da un salumiere brianzolo ingaggiato – per stuprarla, si intende – da Regina Spektor.
9. Di fronte a I’ll Be Forever Crazy Through The Barricades (A Christian Story), mentre la scaglia piatti Femmina alza gli occhi al cielo e sopporta per inspiegabile attaccamento all’attività post coitale, il condivisore di caffettini celebrativi Per Definizione (Maschio) pigola “oh, vorrei tanto essere anch’io così radical freak”.
10. Vediamo se ho capito: tu vorresti essere una misconosciuta scenester ottuagenaria o l’ignoto salumiere brianzolo di turno. Che delusione. un leghista col blocco del biscotto pucciato che caragna dietro a "Chi vuol essere milionario".
11. Hanno fatto bene i tuoi genitori a farti studiare trenino brasileiro con Anthony al Truffle Club. Le colpe dei genitori ricadono sui figli, lo sappiamo, è così dalle origini dell’uomo, da quando mia madre mi ha lasciato un servizio floreale degli anni ’60 a base di bagna càuda.
12. Non puoi desiderare di essere Nick Cave come tutti i grillini confusi e disorientati di Facebook?
13. David Duchovny è indie, quindi non ci provo nemmeno, a proportelo come alitatore da letto. Lo so che di fronte all’alieno malinconico e solitario di X-files invocheresti la Beppe Grillo defense. Tra i danni del liberismo, annovererei anche i Lego e il commercio equo solidale.
13.b  (Di solito di questo passo si finisce a invocare un mondo in cui Schifani alcolizzato perso si ritrova accerchiato da una gang di tifosi nocerini che roteano mazze ferrate con Meatloaf in sottofondo. Stavolta NON andrà così. Non siamo neo-porno, noialtri.)
14. Il vero motivo per cui non sono post-indie-gay – anzi, il motivo per cui non sono mai stato e non sarò mai a) frocio b) terrone e c) metallaro, anche se i miei consumi culturali a tratti possono sovrapporsi a quelli di Nikki – è che non sopporto il pigiama a teschi e tibie di mio figlio.
15. Ad esempio.

mercoledì, 30 04 2008

Nicola!

[Premessa]

Quando cinque anni fa nella stessa settimana iniziavamo a bloggare, il cantante preferito di Inkiostro (o così almeno allora avevo capito) era Nick Cave. Di lì a poco sarebbe uscito Nocturama. Quando due anni fa sul mio blog accostavo nella stessa foto Tiziano Ferro, Raffaella Carrà, James Murphy e i Daft Punk mi sentivo solo, molto solo. Poi, in una puntata di Get Black che oserei definire storica, venne dedicato il giusto spazio a Tiziano Ferro e io mi sentii meno solo. La cosa che non tutti sanno è che la traccia audio incriminata era stata manomessa da Inkiostro e quel Nicola era un riferimento subliminale a Nick Cave. Io sono maxcar e anche io sto con Ink.