Da queste parti gli ultimi mesi sono stati un po’ strani. Accadimenti di segno opposto si sono susseguiti senza comporsi in uno scenario sensato, di quelli che se li guardi da un lato dovresti essere soddisfatto in modo imbarazzante mentre se la guardi dall’altro ti chiedi come fai ogni giorno a stare ancora in piedi.
Un paio di giorni fa, peraltro, questo blog smarrito ha compiuto 7 anni (fa paura, sì), e l’unico modo giusto per festeggiare la ricorrenza (o piangerla) è un nastrone. Che rispecchia fedelmente la completa mancanza di senso e direzione di questi mesi, cambia atmosfera repentinamente, insegue cose dell’anno passato di cui mi sono reso conto troppo tardi e promesse future che con buone probabilità non verranno mantenute.
Scaricatelo traccia per traccia, o in un unico ZIP in fondo. Dovrebbe essere in formato comodo pure per iPod e affini.
01. Real Estate – Beach Comber (MP3)
Un beach comber è una persona che vive rivendendo gli oggetti trovati sulla spiaggia. Letteralmente, però, vuol dire «colui che pettina la spiaggia». Che mi piace di più: è naif, poetico e un po’ sonnacchioso come tutto il disco dei Real Estate.
02. Via Audio – Hello (MP3)
Il pezzo che apre il nuovo disco dei Via Audio mi ricorda Goodnight Moon degli Shivaree, ed è un complimento. Elegante, flemmatico e un po’ fatale. Prodotto dal Jim Eno degli Spoon.
03. Notwist – Come in (MP3)
Come da copione, la B-side (dal singolo di Boneless) che è migliore di tutti i pezzi dell’ultimo disco messi insieme. Come in, but One step inside doesn’t mean you understand.
04. Massive Attack – Pray For Rain (feat. Tunde Adebimpe) (MP3)
I Massive escono indenni da due decenni di attività vissuti al ralenty, pubblicando un disco nuovo -bellissimo- che non ci fa rimpiangere l’attesa. La collaborazione con il lead singer dei TV on the radio (già anticipata nell’EP di qualche mese fa) è praticamente perfetta.
05. Toro Y Moi – Blessa (MP3)
Fenomeno annunciato per l’anno che si apre, l’alfiere del chillwave Chazwick Bundick sa il fatto suo. Atmosfere amniotiche che partono dagli Animal Collective per arrivare all’indietronica ambientale e al soul più riverberato. Il genere non mi esalta, lui invece mi piace un sacco.
06. His Clancyness – Mistify The Ocean (MP3)
Del progetto solista del buon Mr. Clancy (Settlefish, A classic education) abbiamo già parlato, e nel mentre il nostro si è fatto notare anche sui blog e sulle webzine che contano oltreoceano. Questo, che risale a pochi giorni fa, è di gran lunga il suo pezzo più bello. Stuck on repeat.
07. Local Natives – Wide Eyes (MP3)
Il Guardian scherzosamente li definisce «The Weekend Foxes, A Fleet of Arcade Vampires On Fire», per i loro intrecci vocali e l’attitudine a certa grandiosità nelle melodie che ricordano i suddetti 3 beniamini di PItchfork. Ma c’è qualcosa di male ad essere accomunati ad alcune delle indie-band più di successo degli ultimi anni? Io, come ciliegina sulla torta, ci sento anche certi tribalismi post-milleniali che mi ricordano gli Yeasayer…
08. Yeasayer – Madder Red (MP3)
…Yeasayer che col nuovo disco scelgono di farsi talora più accessibili, sposando le inquietudini sciamaniche e ipnotiche che ce li hanno fatti scoprire con un indie-rock classico e dalle basi solide che spesso non disdegna ritmiche da pista da ballo. In alcuni casi (come questo), l’equilibrio è perfetto.
09. Bear in heaven – You Do You (MP3)
Le coordinate geografiche (Brooklyn) e musicali non cambiano molto, anche se i BPM si rallentano e compaiono un arpeggiator e una spaesatezza quasi kraut, a colorare lo splendido disco di una di quelle band di cui non sai niente se non che ti piace, e va benissimo così.
10. Wild Beasts – All The King’s Men (MP3)
Voce à la Anthony, cavalcate di tom e timpani, chitarre liquide e una struttura quasi teatrale, per il realismo magico della band britannica che suona un genere indefinibile di cui in definitiva so dire solo una cosa: mi piace.
11. Sleigh bells – Ring ring (MP3)
Indie-pop meets r’n’b, con volume e distorsione di tutt’altro tenore rispetto alla violentissima e spettacolare Crown on the ground che già abbiamo celebrato. Ma risultati non meno eccitanti.
12. Christmas Island – Twenty Nine (MP3)
Jangling guitar, ritmo basilare, coretto surf e una melodia che si stampa nella testa. Non serve altro per fare un grande pezzo. L’isola di Natale, tra l’altro, esiste davvero.
13. The Swimmers – A Hundred Hearts (MP3)
Chi sono The Swimmers? Perchè non ho mai letto niente di loro? E perchè questo pezzo mi ha fulminato al primo ascolto, e da innocuo pop orecchiabile è diventato un piccolo tormentone del mio jukebox personale?
14. The Soft Pack – Down On Loving (MP3)
Tra i miei preferiti al SXSW dello scorso anno, gli ex Muslims arrivano finalmente al disco d’sordio, che come è ovvio non può che confermare le ottime premesse. Rock’n’roll blueseggiante veloce e scazzato senza pose o pretese. Is this it? Yes.
15. Surfer Blood – Floating Vibes (MP3)
Un’abbondante dose di Shins, la freschezza dei Vampire Weekend meno world, un riff stile Death Cab epoca Photo Album: pensate un po’ se non mi possono piacere. E se non possono piacere a voi.
16. The Drums – Let’s Go Surfing (MP3)
Indie-pop bass-driven con ottime intuizioni e un paio di piccoli anthem; ce n’è di che ben sperare. In Inghilterra sono già super-hype da mesi, e ora che sono anche sulla cover di NME non li ferma più nessuno.
17. Devendra Banhart – 16th & Valencia, Roxy Music (MP3)
Io Devendra Banhart lo odio. Agli esordi il suo freak-folk poteva incuriosire, alla lunga ha rotto le balle come le sue frequentazioni radical-chic e le fascinazioni latine da due soldi. Il disco nuovo, però, è su major. Ha un singolo banale e orecchiabile con un testo bruttissimo. L’hanno stroncato tutti. A me qualcosa ricorda addirittura Beck. Mi piace.
18. Midlake – Acts of man (MP3)
Al disco nuovo mancano degli instant classic come Roscoe o Head Home, ma il mood volutamente affranto, monotono e soffocante rafforza un’identità più forte di quanto credevamo. Occhio alle vene.
19. Madeleine Peyroux – Between The Bars (Elliott Smith cover) (MP3)
Può una nuova versione (super-classica, jazzata, bellissima) di un pezzo che hai ascoltato milioni di volte incastrarsi sul tuo lettore senza speranze di fermarsi? Eccome se può.
20. Bon Iver – For Emma (live Feat. Eau Claire Memorial Jazz Band) (MP3)
Da solo o con un’orchestra jazz, l’esordio di Bon Iver rimane il disco più bello degli ultimi anni.
Per Emma, una vita fa.
FULL DOWNLOAD – Inkiostro 2009/2010 Floating nastrone (ZIP > Hotfile)
[la copertina viene da qui]