Italiani alla conquista del mondo: Alessio “Banjo or Freakout” Natalizia (già nei Disco Drive) e Jonathan “His Clancyness” Clancy (già in Settlefish e A classic education) che chiacchierano al telefono in inglese per Platform. Notare gli accenti.
Italiani alla conquista del mondo: Alessio “Banjo or Freakout” Natalizia (già nei Disco Drive) e Jonathan “His Clancyness” Clancy (già in Settlefish e A classic education) che chiacchierano al telefono in inglese per Platform. Notare gli accenti.
Senza i fondi del Ministero alla Cultura, un biglietto per il teatro costerebbe 66 euro. E se proprio volete si può anche comprare, ai Teatri di Vita di Bologna. Il nome? «Biglietto Brunetta».
Critici e band possono essere amici e fare comunella? In questo video il boss di Pitchfork Ryan Schreiber e Bradford Cox (alias Deerhunter e Atlas Sound) non sembrano porsi il problema: indie kidz just wanna have fun. (via)
Alla fine l’hanno fatto davvero: Ben Gibbard e Zoey Deschanel si sono sposati.
Il nuovo singolo di Vasco Rossi Ad ogni costo è una riscrittura di Creep dei Radiohead. A-I-U-T-O. (via)
Una tavola imbandita che è anche un plastico dettagliatissimo in cui un trenino si muove in un paesaggio fatto di cibo: bel video con regia argentina per i Dadamatto da Senigallia con il loro grande classico antipausiniano Marco se n’è andato.
O ancora: «In terms of this competition, the iPhone at this point in its lifetime is analogous to the internet in the late 1990s». Kottke in formissima sull’iPhone (e portable device in generale) in Your company? There’s an app for that
Illuminante montaggio di tutti i superlativi dell’ultimo keynote. Incredible, amazing, awesome.
Vi ricordate il Beck’s Record Club? Beck e un po’ di amici si riunivano, suonavano un pezzo da The Velvet Underground & Nico e mettevano il video online. Ora hanno suonato tutti i pezzi (e sono passati a Leonard Cohen, aiuto), e qua c’è uno zippone con tutti gli MP3.
Gli elenchi telefonici, i negozi di dischi, gli orologi, le lettere di carta, la memoria, gli album di foto, il copyright, la privacy, le fanzine: questo e altro in 50 things that are being killed by the internet.
Ci abbiamo pensato tutti, ma lui l’ha fatto: Papa Ratzi, parodia di Paparazzi di Lady Gaga. Demenza allo stato puro. (via)
No, non lo voglio. Ma la versione deluxe Dharma initiative orientation kit del cofanetto della quinta stagione di Lost, con tanto di VHS e custodie dei DVD a forma di floppy da 5 pollici è WOW.
Sonorità kraut con sfumature bristoliane (ma và?) e spaziali e un po’ di droni: queste le coordinate dei Beak>, il nuovo progetto di Mr. Portishead Geoff Barrow. Sei pezzi in streaming su Bandcamp, disco a metà Ottobre.
Oggi articolo su Inkiostro sul Corriere della Sera (edizione di Bologna). In edicola anche Rumore, con il report del concerto di Animal Collective + TV on the radio.
La cover di My Girls degli Animali Collettivi fatta dalla Presa dagli Alberi è molto bellina.
Il nuovo singolo dei Weezer, il solito spudorato pezzaccio pop a braga calata, ha un gran titolo: (If You’re Wondering If I Want You To) I Want You To. Vogliate favorire l’MP3.
Gran bella intervista del Daily Mail a uno dei personaggi più importanti della storia della musica: Here’s Johnny: Marr on Morrissey, guitars and whether the Smiths will ever reform. (via)
L’avete sentito il nuovo singolo dei Massive Attack Splitting the atom (MP3), dall’omonimo EP in uscita a Ottobre? Come vi sembra?
Non sapevo di averne bisogno finchè non l’ho vista qui: glow in the dark toilet roll. Carta igienica fosforescente, mai più senza.
Piccole cose belle: i Sunn 0))) in versione lego.
L’ultima alertbox del guru dell’usabilità Jakob Nielsen è tra le più interessanti degli ultimi anni: Twitter postings: iterative design. Consigli per fare twit migliori: sembra stupido, ma non lo è.
Mentre eravamo via: Beppe Severgnini su Noemi (poemetto in rima; un esercizio di stile, ma carino) e Bartezzaghi su Berlusconi (tautogramma in “P”; clamoroso).
Lamentarsi del proprio lavoro su Facebook quando tra gli amici c’è il proprio capo non è una grande idea.. Questo (e molto peggio) in Why facebook is sooooo gonna get you fired.