Sono veri e si ordinano da qui. Perfetti per nerd, videogiocatori, designer e altra gente a cui non interessa essere presa poco sul serio.
(via, grazie a Checco)
Carta igienica, l'infografica. (via)
Avevo già incontranto il termine Bitcoin in giro per la rete, ed ero anche capitato sulla sua voce di wikipedia, ma non ci avevo prestato molta attenzione.
Poi ho letto il post di Jason Calacanis sul sito di Launch e ho cominciato a rendermi conto della sua reale portata:
A month ago I heard folks talking online about a virtual currency called bitcoin that is untraceable and un-hackable. Folks were using it to buy and sell drugs online, support content they liked and worst of all — gasp! — play poker.
Bitcoin is a P2P currency that could topple governments, destabilize economies and create uncontrollable global bazaars for contraband. […]
After month of research and discovery, we’ve learned the following:
1. Bitcoin is a technologically sound project.
2. Bitcoin is unstoppable without end-user prosecution.
3. Bitcoin is the most dangerous open-source project ever created.
4. Bitcoin may be the most dangerous technological project since the internet itself.
5. Bitcoin is a political statement by technotarians (technological libertarians).*
6. Bitcoins will change the world unless governments ban them with harsh penalties. [#]
Senza parole. Qui c'è il PDF con le istruzioni per realizzarlo.
La Creazione di Adamo di Michelangelo, ricreata con 12090 cubi di Rubik. Qualcuno aveva un po' di tempo libero.
(via)
Si chiama Otomata, ed è una figata spaziale. E' il tipo di cose che è assai più semplice provare che spiegare (a patto di avere le casse del computer accese), ma se vi serve:
Otomata is a generative sequencer. It employs a cellular automaton type logic I’ve devised to produce sound events.
Each alive cell has 4 states: Up, right, down, left. at each cycle, the cells move themselves in the direction of their internal states. If any cell encounters a wall, it triggers a pitched sound whose frequency is determined by the xy position of collision, and the cell reverses its direction. If a cell encounters another cell on its way, it turns itself clockwise.
This set of rules produces chaotic results in some settings, therefore you can end up with never repeating, gradually evolving sequences. Go add some cells, change their orientation by clicking on them, and press play, experiment, have fun.
If you encounter something you like, just press “Copy Piece Link” and save it somewhere, or better, share it!
Immediato da usare, ma assai più complesso di quanto sembra, e la sua capacità di cambiare melodia nel tempo è mesmerizzante. Le melodie create si possono anche salvare (a me per dire è venuto fuori questo che ha qualcosa che mi piace un sacco) e tra un po' arriveranno anche le versioni iOs e Android. Sai quante serate ci perderò?
Ha avuto un certo successo in rete, quindi forse nei giorni scorsi questa vignetta del solito ineffabile XKCD l'avete già vista anche voi:
Quello che forse non avete visto, però. è che a tempo di record Gud Magazine si è fatto ispirare dalla vignetta e ha effettivamente realizzato una versione di Tetris in Flash che funziona nello stesso modo. Aspettate il tetramino irregolare, e godete.
Vi ricordate il gioco di carte collezionabili Magic – The gathering? Quando ero un ragazzino andava forte, e ricordo di aver mandato in fume diverse paghette nella speranza di trovare un Mutaforme Vesuviano o un Signore dell'abisso, e diversi pomeriggi a testare un mazzo nero blu o il mio virtuosistico nero puro. L'immagine qua sotto (che viene da Geekologie) mostra un insopportabile ragazzino ricco che invece delle carte ha un mazzo fatto di soli iPhone. Ovvia possibilità di barare a parte, mi chiedo cosa succede se il suo avversario si arrabbia e decide di ribaltare il tavolo. Sai le risate.
Da Dorkly, il diagramma di Venn delle cose amate da nerds, goths e jocks, ovvero sfigati, dark e «sportivi» (che sono una razza che da noi per fortuna non esiste, o non in questi termini). Il succo, alla fine , è che tutto il mondo è paese.
Come già sapete, sono un devoto fan del social network di condivisione di foto «truccate» via iPhone Instagram e del miracoloso equilibrio tra virtuosismo e serendipità che riesce a incarnare. Ma come scrivevo su twitter qualche mese fa, dopo essersi abituati a immortalare un momento dal punto di vista visivo, ti viene subito voglia di poterlo fare anche dal punto di vista musicale o sonoro. E siccome «There's an app for that», è qui che entra in gioco il nuovo Soundtracking.
Frutto della stessa idea di mash-up di diverse applicazioni di successo (se Instagram era Hipstamatic + Twitter + Foursquare, Soundtracking è Instagram + Shazam + Twitter + Foursquare), Soundtracking consente di condividere in tempo reale una foto ma anche un collegamento a un brano audio (preso dall'app iPod, riconosciuto in tempo reale o semplicemente ricercato a mano), immediatamente ascoltabile da parte dei tuoi follower che ovviamente possono laicarlo e/o commentarlo. L'App è appena nata ed è chiaramente acerba, ma l'idea è buona e gli sviluppi sono promettenti. Se i suoi sviluppatori lavorano per aggiungere alcune funzioni abbastanza fondamentali, e sostituiscono il collegamento a iTunes con quello con altre librerie musicali gratuite e con canzoni intere (basterebbe anche, che ne so, YouTube) e se riescono a tirare su una community numerosa come quella di Instagram, il successo è assicurato. Per ora non sho trovato nessuno da followare (iscrivetevi! followatemi! ovviamente il mo nome è @inkiostro), ma se vi conosco ora andrete tutti a iscrivervi. E secondo me fate bene.
Questo è il tipo di cosa che piacerà ai matematici e che piacerà ai cinefili, che è risolvibile solo da parte dei matematici cinefili e che è completamente priva di significato per i non matematici e non cinefili.
Io però non sono nessuna delle due cose, ma sono un geek e queste cose mi divertono da matti, quindi: riuscite a indovinare i titoli dei 10 film a cui corrisponde ciascuna di queste immagini a sfondo matematico?
La Toccata e Fuga di Bach suonata da 4 floppy disk. Un orgasmo geek, praticamente.
Features two 3 1/2" drives and two 5 1/4" drives connected to a PIC18f14k50 microcontroller. It interfaces to any MIDI source via MIDI over USB. Straight MIDI would also be possible with an additional small circuit and some minor firmware changes. This initial version can respond to all 128 MIDI notes, and pitch bends +/- 2 semitones.
Ignoravo che su Youtube ci fosse gente che 'suona' melodie di canzoni usando solo i toni della tastiera dei cellulare, ma ora che l'ho scoperto devo dire che sono incantato (c'è anche Losing my religion, ma fino al finale non gli somiglia granchè). A quando il primo disco sperimentale interamente suonato così?
A quanto pare prima di quelli di College Humor non se n'era accorto nessuno: se metti uno dopo l'altro i frammenti dei film di McBain che compaiono all'interno di varie puntate (in varie serie) dei Simpson, esce fuori una storia di senso compiuto:
Se avete un iPhone conoscete già molto bene la funzione di autocorrezione e le sue temibili conseguenze, al cui confronto gli indimenticati T9onimi impallidiscono e vanno a nascondersi in un angolo.
Recentemente Funny or die ha compilato i The 11 Most Amazing Autocorrect Fails, basandosi sulla raccolta quotidiana effettuata da DamnYouAutocorrect.Com. Non so se sono solo io, ma leggendoli mi stavo quasi soffocando dalle risate.
[da The joy of tech]
Piccole cose che fanno i veri nerd felici: il blog americano Mighty God King in questi giorni ha lanciato la Alignment Chart Week, ovvero la settimana in cui l'hobby è pubblicare la categorizzazione del mondo (nello specifico, dei personaggi delle serie tv) secondo gli allineamenti di Dungeons and Dragons (se non sapete di cosa sto parlando, non siete dei veri nerd). Qua sotto quelle di Mad Men e Big Bang Theory, ma sul sito ci sono anche quella di The Wire (che è un po' spoilerosa, per questo non ve la metto), 30 Rock, Arrested Development e alcune altre. Molto ben fatte.
(via)
[Clicca per ingrandire]
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Proprio nei giorni in cui la celeberrima Hipstamatic viene nominata (meritatamente, direi) la App of the year e mentre tutti parlano della (effettivamente fighissima, quando funziona) Viber, la vera Mobile app to have (per ora solo per iPhone; niente Android, Blackberry & co) è diventata indubbiamente Instagram.
Sorta di ibrido tra Twitter (da cui prende la timeline degli aggiornamenti e la struttura di social network con follower e following), Foursquare (a cui si connette, se lo si vuole, per la geolocalizzazione) e, per l'appunto, Hipstamatic (di cui clona l'applicazione di filtri di stile analogico alle foto), Instagram non inventa niente ma compone in forma perfetta una serie di funzionalità legate alla produzione e alla condivisione social di foto che riempe un vuoto e diventa più della somma delle sue parti. In un mondo in cui Twitter e affini spopolano, una piattaforma che consente di condividere con i propri amici una sorta di status fotografico (in modo incommensurabilmente più funzionale di Twitpic e affini), consentendo a chiunque, grazie ai filtri, di scattare foto un più interessanti di quelle normalmente prodotte con uno smartphone e spostando così il focus dalle mere velleità di testimonianza e vanto al tentativo di produrre foto in qualche modo belle e significative, è davvero l'uovo di Colombo.
E infatti pare che gli iscritti siano già intorno al milione, con una nutrita compagine italiana e un altissimo tasso di additività. A me per il momento piace e diverte molto (mi ci trovate ovviamente con il nome inkiostro; metterei il link al mio profilo, ma non mi risulta esista un'interfaccia web quindi se non avete un iPhone dovete limitarvi a immaginare le foto che ho caricato. Settario, lo so) e ho il sospetto che non me ne stancherò tanto presto.
Ho scoperto stamattina (grazie a Bandini) l'esistenza di A QWERTY story, piccolo grande esperimento letterario collettivo (ma volendo anche enigmistico) nato da meno di un mese, che ha regole strette che quando le leggi ti fanno un po' passare la voglia:
Scrivere una storia, con un suo senso, un suo inizio e una sua fine, già non è poi così semplice. A complicare il tutto, o meglio, a rendere questo progetto una vera sfida letteraria, un paio di piccole regole.
1) La storia deve essere fatta di 26 parole, tante quante sono le lettere della tastiera del computer.
2) Ogni parola deve iniziare infatti con una lettera della tastiera.
3) Le lettere devono essere usate una sola volta e nell'ordine in cui compaiono sulla tastiera. Ossia: qwertyuiopasdfghjklzxcvbnm.
4) Nessuna regola per la punteggiatura o per la lingua utilizzata.
Poi però scorri alcune delle produzioni inviate al blog (ce ne sono già più di 150, e alcune sono veramente incredibili) e non riesci più a smettere:
Questo West. Eravamo ragazzini tra yankee ubriachi in osterie puzzolenti. Apache, saloon, diligenze fatte galoppare “Hiyaaa”. Jane, Kid. La zona X, che valeva bottino nelle mappe.
[Macs]
Qui Woodstock. Esili ragazzi tracannano yucca underground, insieme. Ormoni, pace. Ascoltiamo sound deliranti, fatti. Grazie Hendrix, Janis, Kelly (la zoccola x).
Chiediamo veri baci. Non mordiamo.[Alice B.]
Questo weekend emerse Ruby. Too Young? Un incontro occasionale
per attingere sesso, deprecabile, fugace. Grand’hotel, jacuzzi, kapò lussurioso il buon esanime zombie. X compresse viagra! Buona notte, ministro![A. Lapadula]
…glielo dimostro anche da morto, con le 12 craziest headstones. C'è anche quella di Hello Kitty.