VVV mi piaci tu
Il Vinyl Volkswagen Van. Una meraviglia.
VVV mi piaci tu
Il Vinyl Volkswagen Van. Una meraviglia.
Sirchia signor tenente
Non vi preoccupate, non ho la minima intenzione di darvi anch’io la mia opinione sulla legge più controversa degli ultimi anni (ma perchè le cose davvero importanti non suscitano neanche la metà del dibattito di questi giorni?); volevo solo segnalare che di tutte le cose lette, viste e sentite sulla legge di Sirchia, tra le poche degne di attenzione (in modo diverso) ci sono quanto scritto da Achille e l’opinione di Massimo Coppola riportata da Pompeo. Del resto, personalmente, avrei fatto a meno.
Quei cd non avranno freddo? Mettigli una copertina, và*
Anche se ho sentito nominare meno della metà dei nomi citati, e anche se come al solito alcune presenze sono assai discutibili, la pagina delle 20 copertine di dischi dell’anno secondo Tiny Mix Tapes merita sempre un’occhiata.
[* perdonate il titolo]
Senza commenti
[da qui, dove c’è anche un sacco di altra roba carina]
Sembra ieri
Oggi inkiostro -il blog, non il blogger- compie due anni.
Un po’ fuori tempo massimo
Ma mi è arrivato oggi, per posta, e mi ha folgorato. Un enorme grazie a chi me l’ha mandato.
Vedersi
di Stefano Bartezzaghi
L’amico istiga: «fa’ un lapsus sullo stress natalizio: tutti ne parlano, ma che cos’è? Non esiste!». Gli astanti lo guardano come si guardano i miracolati. Lo stress natalizio è come un mal di denti collettivo e sincronico. I pochi che non lo provano giustamente non sanno neppure cosa sia. Ma gli altri…gli altri!
Il sintomo principale è il ricorrere di un verbo che è tutta una sceneggiatura: «vedersi». Prima di Natale occorre farlo: vedersi. Se il 25 dicembre arriva senza che ci si sia visti è un peccato. Non vedersi prima di Natale equivale a non considerarsi per tutto l’anno, e così l’avvento laico è un puzzle che affolla le agende di pizzate con l’ufficio, o con i compagni di scuola; aperitivi con amici, brunch coi cugini, cene con parenti, spumantini, panettoni e pandori, addobbi, pacchetti e palle in cui si sostanzia la fatale incombenza del vedersi. Chi umanamente non ce la fa, «non si è fatto vedere»: infrazione civile per undici mesi, reato penale a dicembre.
Un presepe frenetico più che mobile ingombra strade, supermercati, case private e luoghi d’incontro. La dimensione religiosa è altrove, quando c’è. Nell’avvento laico occorre vedersi, per credersi.
(da Repubblica del 21/12/04)
Vie à gran vitesse
Sali sul TGV che parte tra un’ora, trovi il tuo posto nella carrozza numero 1 e ti siedi, chiedendoti cosa succederà in questa tratta del viaggio. Di mattina, in Intercity, hai incontrato una vecchia compagna del corso di Ergonomia, con cui vi siete riconosciuti dopo circa un’ora di inutili chiacchiere da treno. Qualche ora prima, in Eurostar, hai riconosciuto dalla voce un doppiatore di cartoni animati, che parlava al telefono di Domenica in e del fatto di aver passato il giorno di Santo Stefano a fare la voce di Geronimo Stilton. Ora invece sei circondato da americani, di cui ti stupisci di capire ogni parola, mentre leggi sul giornale gratuito del TGV un articolo su Camille, la chanteuse che ha cantato Too drunk too fuck sul disco di Nouvelle Vague. Davanti a te una ragazza molto bella legge Essere leader. La tua vicina è una distinta signora sulla cinquantina appisolatasi ascoltando Paolo Conte (così tipico) da un walkman del ’15-’18. Fuori c’è solo nebbia e neve, mentre pensi che non sei mai stato in Piemonte. Inizi a leggere il nuovo di Coupland che è come al solito infarcito di osservazioni geniali e che come al solito racconta una storia totalmente e fastidosamente inverosimile; rimpiangere i tempi de La vita dopo Dio e Microservi non servirà a niente. Ascolti i Bloc Party ma non si sposano con l’atmosfera, allora provi con Bright Eyes (che, wow, ti piace!) e coi Dears (che, wow, non ti piacciono!), e le cose vanno meglio. Quando passi la frontiera, il treno comincia ad andare velocissimo e la testa comincia a farti un po’ male. Tutta quella energia cinetica dovrà pur andare da qualche parte; ti pare addirittura di ricordare che secondo i principi della dinamica che hai studiato a scuola tu dovresti esplodere, bruciare o qualcosa del genere. Strana cosa, le leggi della fisica.
Dare i numeri
+ Ore trascorse da quando sono tornato a casa: sei
+ Ore trascorse in treno tra ieri e oggi: quindici
+ Di cui dormendo: nessuna
+ Chilometri percorsi in 24 ore: 1250 (circa)
+ Giorni trascorsi all’estero: otto
+ Foto scattate: nessuna
+ Escargot mangiate: tre
+ Baguette mangiate: tante
+ Bottiglie di champagne bevute: tre
+ Di cui la sera del 31: due
+ E l’altra: cazzi miei
+ Pezzi decenti ballati il 31 sera: uno
+ Monumenti principali visitati: quasi nessuno
+ Cimiteri: uno
+ Di cui con la tomba di Serge Gainsbourg: uno, appunto
+ Di cui con la tomba di Jim Morrison: nessuno (tié)
+ Musei: due
+ Negozi di dischi: una decina
+ Dischi acquistati: nove
+ Dischi normalmente acquistati dal sottoscritto in un mese: due o tre
+ Soldi spesi: troppi
+ Minuti trascorsi su internet in totale: trenta
+ Volte in cui è stata canticchiata la Primavera di Vivaldi: un sacco (lunga storia)
+ Volte in cui è stata canticchiata Gravedigger blues dei Beat Happening: innumerevoli
+ Col controcanto della versione di Jens Lekman: circa la metà
+ Volte in cui è stato nominato Calvin Johnson: centinaia
+ Volte in cui è stata ascoltata A lack of color dei Death cab for cutie: una di troppo
+ Volte in cui è stata sentita la parola ‘treppiede’: zero
+ Ore di mal di testa causate dalla sperimentazione della dream machine di Borroughsiana memoria: tre
+ La scusa è che: era in un museo
+ Cose che ci sarebbero da sapere della città che ho visitato: tantissime
+ Cose che so di lei: due o tre
+ Secondi necessari per concepire questo post: una decina
+ E si vede: lo so.
Inkiostro music news aggregator
+ E’ noto da tempo: a giorni Il mucchio selvaggio torna mensile (e cambia nome: sarà solo Mucchio). La notizia è che le sue orme verranno seguite anche dall’unico altro settimanale musicale italiano (Musica), all’interno di una strategia più generale del gruppo editoriale L’Espresso che vede anche l’acquisto di ReteA/AllMusic. Tempi sempre più bui, mi sa. (via EmmeBi e Pompeo)
+ A detta di tutti o quasi, Piccoli fragilissimi film di Paolo Benvegnù è stato uno dei dischi italiani dell’anno. Per festeggiare, ecco qua un intero live del nostro da scaricare. L’ex leader degli Scisma in questa data era un po’ giù di voce, ma la grinta è quella di sempre, e il concerto merita l’ascolto.
[e, sempre a proposito di Benvegnù, a breve uscirà il nuovo disco dei Perturbazione, da lui prodotto. Chi l’ha già ascoltato ne dice meraviglie]
+ Avete presente Nick Cave, quell’attempato gentleman australiano che ora non fa altro che suonare il piano, scrivere canzoni su Dio e sull’amore e parlare di sua moglie e dei suoi figli? Ecco: una ventina d’anni fa le cose erano un po’ diverse; questa bellissima galleria fotografica parla chiaro.
+ L’anno scorso con Let it boom aveva centrato il segno; quest’anno con Boomsongs for Velvet l’ha mancato clamorosamente. L’esito della compilation annuale di Musicboom, che quest’anno vede una ventina di band italiane alle prese con il repertorio dei Velvet Underground e di Lou Reed (gratuitamente scaricabile da qui) è abbastanza scarso, con poche versioni convincenti a fronte di una quantità di interpretazioni un po’ deludenti (qui una recensione assai condivisibile). E’ gratis, comunque, e vale l’ascolto.
+ Alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta di aprire qualcosa del genere; ora qualcuno l’ha fatto, ed è nato Indiegossip. Per ora è partito bene: didascalico, cattivello quanto basta ma non gratuito (commenti a parte, ovviamente; ma lì c’è poco da fare). Equilibrio difficilissimo da manterenere; vedremo come si evolverà. (via Enver)
+ Pare che nella colonna sonora di Tu la conosci Claudia? di Aldo, Giovanni e Giacomo (che da queste parti si è evitato, in favore del DVD dell’extended version de Il ritorno del Re, 4 ubriacanti ore) ci sia nientemeno che Consequence dei Notwist. Wow. (via Fidelio)
+ Dopo avere sentito live qualche sera fa Gecco e il suo gameboy (sceso dal palco, la prima dichiarazione del nostro eroe è stata «Con la nuova versione di Nanoloop devo ancora capire come si fa a salvare») la musica a 8 bit è una necessità quasi fisica: ecco quindi The 8 bits of Christmas, compilation di 8 classici natalizi eseguiti da 8 musicisti diversi. Il tutto, ovviamente, scaricabile aggratis insieme ad altre decine di mp3.
[si comunica, inoltre, che il presente blogger nella prossima settimana sarà poco reperibile. buon anno a tutti]
Non è Natale se…
…casa dei tuoi non ospita almeno 7 persone.
…sotto l’albero non trovi un maglione, un dopobarba, una busta coi soldi e un paio di pantaloni (che hai già provato)reimpacchettati da tua madre per fare volume.
…a pranzo non si mangiano cappelletti in brodo, cardi al forno, arrosto e pandoro.
…il telefono è libero per più di una mezz’ora nell’arco delle 12 ore diurne a causa dell’iperattività telefonica della famiglia aggravata dal fattore auguri.
…non hai il desiderio di uccidere ciascuno dei membri della tua famiglia almeno una volta al giorno.
…alla messa di mezzanotte il frate non si lancia in uscite veramente rutilanti, tipo un paragone tra chiesa e discoteca (ci mancava che dicesse God is my DJ ed eravamo a posto) o discorsi su Marilyn Manson e i giovani d’oggi (un anno fa).
…la gatta non va a dormire dentro il presepe facendo strage di statuine e rischiando la folgorazione a causa dei contatti assolutamente fortuiti del suo impianto di illuminazione.
…alla tele non ci sono Una poltrona per due, Ladyhawke, Tutti insieme appassionatamente e un’altra decina di film che vengono tirati fuori ogni anno solo in questo periodo.
…nevica (mai vista la neve a Natale).
…non è tutto ogni anno invariabilmente uguale.
…non desideri che finisca nel minor tempo possibile.
I concerti del 2004
Rispetto ai dischi dell’anno, i concerti sono qualcosa di più aleatorio, e al contempo di più provato. Dipendono da un hic et nunc non ripetibile, dall’umore di quel giorno, dalla condizione fisica, dall’attesa, dal contesto, dalla compagnia. Quindi non ha senso spiegarne i perchè e i percome, visto che in buona parte non li so neanche io, o non li so spiegare. Ammesso che a qualcuno freghi qualcosa, accontentatevi della classifica.
10. !!! – 9 Luglio, Vicolo Bolognetti (Bo)
9. Franz Ferdinand – 13 Marzo, Covo (Bo)
8. Musica nelle Valli – 29 Maggio, nel mezzo del nulla (Finale Emilia)
7. Twilight Singers – 12 Febbraio, Velvet (Rimini)
6. Belle & Sebastian – 7 Luglio, Piazza Castello (Ferrara)
5. Xiu xiu – 17 Aprile, Covo (Bo)
4. Broken Social Scene – 25 Novembre, Covo (Bo)
3. Cocorosie – 27 Maggio, Museo Zauli (Faenza)
2. Morrissey – 13 Giugno, Flippaut Festival (Bo)
1. Radio Dept – 1 Maggio, Covo (Bo)
[classifiche finite, promesso]
Punk…not diet!
Se il vostro sogno è mettere su un gruppo punk, ma non sapete suonare neanche un strumento, poco male; anzi, di solito è un ottimo inizio. Se però siete troppo pigri anche solo per salire su un palco e strapazzare in vario modo una chitarra, potete dilettarvi, senza muovervi dalla vostra scrivania, con la Punk Machine. Oy oy oy!
Permanent fatal error
Siete ancora in tempo per gli ultimi regali. Da quelli di Errorwear si trovano delle belle t-shirt raffiguranti i più comuni errori informatici. Se vi sembra una stronzata non è roba per voi. Altrimenti fiondatevi sul sito a vedere queli errori ci sono (sì schermo blu e 404, no Errore Irreversibile, purtroppo).
Christmas at the movies
Natale, tempo di alta stagione cinematografica. Fortuna che ci sono quelli di Seconda Visione, che con L’angolo del pregiudizio natalizio ci aiutano ad orientarci nel marasma delle uscite delle feste. Frattanto, Miic mi ha fatto scoprire che Gli Incredibili sono di destra e Shrek 2 di sinistra; io li ho visti entrambi nel giro di tre giorni, e ho preferito Gli incredibili. Sto cominciando a preoccuparmi.
[Ma Ocean’s twelve com’è? Riuscirò ad andare a vedere Closer? E il nuovo Woody Allen?]
Inkiostro music awards 2004
[necessaria appendice alla top ten di cui sotto. da queste parti ci si diverte con poco]
+ Disco ‘se fosse uscito un paio di mesi prima sarebbe nella top 10’: Stars – Set the world on fire
+ Migliore operazione bieca ma troppo divertente (e ottimamente riuscita): Nouvelle Vague – s/t
+ Miglior disco che non dovrebbe piacermi invece l’adoro: Maritime – Glass floor
+ Miglior disco di una band che non suonava insieme da 10 anni: American Music Club – Songs for patriots
+ Miglior disco di pop indietronico: Styrofoam – Nothing’s lost
+ Miglior disco ‘Ehi, ora mi piacciono!’: Xiu Xiu – Fabulous muscles
+ Miglior disco italiano: Paolo Benvegnù – Piccoli fragilissimi film
+ Miglior EP: Sons & Daughters – Love the cup
+ Delusione dell’anno: Bjork – Medùlla
+ Miglior demo: Offlaga Disco Pax
+ Miglior disco di cover: Twilight Singers – She loves you
+ Migliore nuova cantautrice sensibile e intimista: Polly Paulusma (Feist può fare grandi cose, ma deve impegnarsi un po’ di più)
+ La Mia Canzone dell’anno: Modest Mouse – Float on (ça va sans dire)
+ Canzone dell’anno (in generale): Britney Spears – Toxic
+ Pezzo da ballo dell’anno: Take me out (solo perchè Me and Giuliani è dell’anno scorso)
+ Miglior disco ‘pensavo fosse definitivamente bollito e invece no’: Nick Cave – Abattoir blues/The lyre of Orpheus
+ Miglior disco ‘perle ai porci’: Kings of Convenience – Riot on an empty street
+ Gruppo ‘ma ce n’era proprio bisogno?’: Maroon Five
+ Strumento dell’anno: il banjo (e non venite a dirmi di no)
+ Disco ‘palle che rotolano’: Keane – Hopes and fears
[e poi finiamola qui, che si può continuare per ore]
Perdo sempre, aiuto
Lunedì è passato senza un nuovo gioco, ci rifacciamo oggi: stavolta ci si diletta col Ping Pong.
Questo compleanno regali che spaccano
[che è una versione homemade e molto lo-fi di questa (remember?). E non si vede, ma sulla manica c’è pure l’URL. Un pubblico grazie con applausi all’artefice]
Perfetto, a dir poco
[l’inaction figure di Dante, protagonista di Clerks, che ora campeggia sulla cassa del mio stereo. Un regalo di compleanno davvero impagabile, da qualcuno che evidentemente mi conosce bene]
Volemose bene
Ok, oggi è il mio compleanno. Ma ciò non vi distragga (non vedo come potrebbe, tra l’altro) dal fatto che tra una settimana è Natale. Per prepararsi a dovere, stasera alle 21 Airbag propone Jingle Balls, il suo rutilante speciale natalizio a base di rock, indie e musica d’autore in tema con le festività. Luoghi comuni, melassa e buoni sentimenti a fiumi, White Christmas, Jingle Bells, Happy Christmas, Last Christmas in versioni completamente diverse dagli originali, brindisi, doni e presepi, il tutto imbevuto da un po’ di sano cinismo assolutamente d’uopo. I contatti sono sempre gli stessi (qua lo streaming), dalle 21 alle 22.30 sapete dove trovarci.
Eliminare il superfluo
Curiosa questa mostra in corso in una galleria di Portland: 22 dipinti che ritraggono celebri personaggi di fumetti e cartoon in versione -come dire- essenziale.
Guarda un po’, è venerdì 17
Ok, lo ammetto: oggi è il mio compleanno. Ma -shhh!- facciamo finta di niente, ok?
And though I’m happier now, I always long somehow back to 1995
E’ arrivata la conferma: ecco qua le cinque date del secondo tour italiano dei Radio Dept, curato da Indipendente. Al di là di tutto è una notizia molto lieta, ovviamente. Però fatemelo dire: il comunicato stampa è stato redatto da qualcuno in evidente stato confusionale:
Già acclamati dal pubblico e apprezzati dalla stampa nel loro paese, è grazie alla XL Recordings che finalmente si fanno conoscere nel resto dell’Europa. Il loro album di debutto , “Lesser Matters”, è un bell’album composto da deliziose canzoni e suoni distorti in equale misura con effetti drammatici.
Il loro classico suono indie-pop ricorda quello dei Slowdive, My Bloody Valentine, e i Boo Radleys ( “Everything’s Alright Forever” e “Giant Steps”), oltre a utilizzare sonorità fresche e attinenti come quelle di The Postal Service.
The Radio Dept. sono un gruppo con molte sfaccetatture; possono essere dolcemente attraenti come stranamente vorticosi, e comunque lontani dal convenzionale. Canzoni come “Where Damage Isn’t Already Done” e “Why Won’t You Talk About it?” evidenziano il loro lato grezzo e melodico allo stesso tempo, dall’altra parte la favorita canzone dal vivo “1995” scritta da Johan mostra uno smembramento nella forma, mentre la delicata strumentale “Slotter # 2” ci riporta alla dimensione originale.
“Deliziose canzoni e suoni distorti in equale misura con effetti drammatici”? Sonorità fresche e “attinenti”? Come quelle dei Postal Service? “Smembramento della forma”? Ommadonna…
[Inoltre, proprio qualche giorno fa è uscito in Inghliterra un nuovo singolo (sempre da Lesser Matters). E ora apprendo da Enzo che il 19 Gennaio esce un nuovo EP!]
Legge di Murphy dell’uomo di casa (un corollario)
Quando, per andare a pagare una bolletta, aspetterai l’ultimo giorno prima che scada nella speranza che nel frattempo ne arrivino anche altre e che tu non debba fare la fila in posta più volte inutilmente, la bolletta del gas arriverà sempre il giorno seguente. E -ovviamente- scadrà dopo tre giorni. Manco a dirlo, di domenica.
Lettera a Babbo Natale reloaded (seconda parte)
Dunque, caro Babbo Natale, come dicevo ieri, ti sto scrivendo (di nuovo) questa letterina (anzi, lettera; in tutto questo tempo ‘letterina’ ha cambiato significato e ora vuol dire un’altra cosa) per chiederti cosa voglio per regalo, come facevo da bambino.
L’anno scorso ti avevo chiesto un sacco di cose; ho esagerato, lo so. In realtà si trattava semplicemente di un misto tra eccesso di zelo e fondamenti di statistica (su 20 richieste almeno una la esaudirà, no?), ma non posso pretendere che tu lo capisca. In ogni caso, alla fine, alcune richieste le hai davvero esaudite, altre le hai formalmente soddisfatte per poi incasinarne sadicamente i dettagli, altre ancora le hai hai bellamente ignorate come se non te le avessi mai fatte, quindi alla fine facciamo che siamo pari e che va bene così.
Quest’anno, se fossi davvero sincero, ti dovrei chiedere solo tre cose: tempo, gratificazione e denaro. Più che tempo, in realtà, vorrei essere meno stressato nel tempo che già ho; più che gratificazione vorrei ridurre a livello zen la frustrazione causatami dall’ottusità di alcune delle persone che mi trovo davanti (eh già); più che denaro vorrei…proprio denaro (non è che ci si possano fare troppi giri attorno). Non è molto poetico, lo so, e neanche troppo realistico: si vede che laurearmi e venire catapultato nel meraviglioso mondo del lavoro mi ha fatto diventare (ancora) più cinico. Però -sul serio- se l’anno prossimo tu potessi farmi avere un po’ di stress in meno e qualche euro in più nel portafoglio proprio non mi dispiacerebbe. E siccome non devo essere l’unico a farti richieste del genere, ti suggerirei di sostituire buona parte dei tuoi aiutanti elfi con dei broker; la tua immagine ne uscirebbe notevolmente svecchiata, e l’efficienza dell’azienda Lapponia incommensurabilmente migliorata.
Se il tuo potere di intervento non arriva a tanto (e sospetto di no), vorrei che i Modest Mouse venissero a suonare al Covo, e che magari dopo in consolle ci fosse Enzo, e che Isaac Brock venisse a ballare Float on in mezzo a noi. Vorrei che nella mia città natale ricominciassero a fare Frequenze Disturbate, che ci venisse a suonare qualche gruppo canadese di quelli che piacciono a me e che la sera dopo il concerto venissero tutti nel giardino della casa dei miei a fare qualche pezzo mentre noi guardiamo le stelle cadenti. Ah, vorrei anche che il nuovo disco dei Notwist uscisse presto, e che fosse bellissimo. In realtà ho seri dubbi in merito ad entrambe le cose, ho imparato a dubitare della prolificità del gruppo dei fratelli Archer e a non sottovalutare la smodatezza delle mie aspettative e la conseguente inevitabile delusione, ma uno ci prova.
Ma immagino che tu non possa far niente neanche per queste cose, e che tu voglia richieste più complete. Ok: voglio un lettore DVD, uno scooter che non minacci di lasciarmi a piedi ogni 3 per 2 e non inquini come una centrale a carbone degli anni ’20, un nuovo mobile porta-cd perchè ho finito lo spazio da mò e una nuova scheda audio che non faccia sfrigolare ogni mp3 che suono come se fosse un vinile graffiato. Lanno scorso ti avevo chiesto un iPod, ma ora non lo voglio più, ho concluso che non mi serve: è perchè non ascolto mai la musica in cuffia, mica per altro (la verità, ovviamente, è che è diventato troppo di moda; ma non pretenderai che l’ammetta con qualcuno). Poi vorrei il DVD con i video di Gondry, la riedizione del decennale di Crooked rain crooked rain dei Pavement che a Bologna ora è introvabile, una stampante e il cofanetto Minimux Fax su Suzanne Vega con libro + DVD. Per quest’ultimo, però, credo che non riuscirò ad aspettare fino a Natale e penso che domani andrò a comprarmelo. L’anno scorso ti avevo pure chiesto quel caffè tanto buono che mi avevano regalato anche l’anno prima, e tu mi hai soddisfatto; a ‘sto punto provo a chiedertelo anche quest’anno, e anche se il tuo elfo che se ne occupava ora vive a 300 Km da qui, vediamo se ci riesci lo stesso.
Se non riesci a portarmi nessuno di questi regali, caro Babbo Natale, mi accontento di una cosa, sempre la stessa: vorrei che mio zio non regalasse a mio padre un libro di Bruno Vespa, come ogni anno negli ultimi dieci undici anni. Il mondo sarebbe un posto migliore. Almeno in questo accontentami, dai.
Natività
Ci sono voluti dei mesi, ma alla fine è fatta: Radio Città Fujiko è una realtà. La fusione della storica Radio Città 103 con la giovane Radio Fujiko è stata lunga e complessa, ma alla fine, con il trasloco della radio nella sua nuova sede del VAG, è giunta finalmente a termine. Per festeggiare, stasera all’Estragon concerto dei Pink Grease da Sheffield, mentre sabato al VAG cenone a base di leccornie preparate dai membri della redazione (ma non guardate me).
Anche Airbag partecipa al rilancio della radio, con il redesign del suo blog che ora ha un nuovo, sfolgorante look, realizzato dal sottoscritto sotto la fondamentale guida di mastro Woland (cui vanno tutti i nostri ringraziamenti) e Jingle Balls, il nostro imperdibile speciale natalizio in onda venerdì alle 21. Facciamo che è il nostro regalo di Natale.