The gentle art of making a Curriculum
Qualche tempo fa, un amico mi ha chiesto di aiutarlo a scrivere il suo primo curriculum. Mi sono prestato ben volentieri, amando esprimere la mia creatività e sapendo che un buon curriculum è una vera e propria un’opera d’arte.
Il mio primo curriculum, me lo ricordo ancora, era quasi imbarazzante per la sua ingenuità. Impaginazione barocca, un proliferare di dettagli inutili, intestazione con tutti i dati sia in cima che in fondo, giusto nel caso che l’eventuale datore di lavoro fosse cieco. E poi -me ne vergogno- l’elenco degli esami affrontati col voto (adeguatamente epurati, ovviamente); una cosa decisamente improbabile in curriculum serio, ma, si sa, volevo fare buona impressione.
La seconda versione, più di un anno dopo, era già molto meglio. Fiero di un lavoro trovato con tanta fortuna e grazie alla dritta di un’amica, avevo ben ampliato la mia conoscenza in materia. Così il lavoro si era miracolosamente scisso in due lavori differenti, sulla base di un leggerissimo cambiamento di contratto più di forma che altro, le mie mansioni erano improvvisamente diventate di grande responsabilità e, soprattutto, mi fregiavo di ruoli che avevo ricoperto al massimo per un paio di giorni. L’importante è mostrare iniziativa, citando Spud da Trainspotting.
La versione 3.0 è un capolavoro. Dalle conoscenze informatiche si evince che io sia una sorta di nipotino di Bill Gates, con la conoscenza di programmi aperti si e no due volte millantata come buona e quella di programmi di cui conosco i comandi base come ottima (c’è sempre tempo per imparare sul serio, qualora servisse…e ovviamente non sono un informatico…). E tra le lingue è comparso anche spagnolo: conoscenza di base, frutto di una vacanza di 20 giorni in cui la mia massima espressione nella lingua dei toreri è stata Un tubo de cerveza, por favor!
Il trucco è sapere cosa NON conta per il lavoro che si sta cercando, e gonfiarlo. E’ improbabile che in un lavoro di Insegnate di Matematica sia mai richiesta la tua ottima conoscenza di tedesco scritto e parlato che è in realtà una reminiscenza del liceo, nè che un ufficio amministrativo scopra che la eccellente padronanza di java si basa sull’aver visto qualche volta 2 righe di codice. Però fa bella figura.
L’importante è non esagerare. E far scomparire le copie del curriculum dopo l’assunzione…