Listening room (2)
– Zwan – Mary star of the sea: Billy Corgan è felice, e questo mi rende triste. Non c’è niente di più triste di una icona della tua giovinezza che scompare, in questo caso che passa da testi cupi gonfi di spleen a canzoni solari in cui gli accordi in minore si contano sulle dita di una mano. Ma lo accetterei -il tempo passa, e gli ultimi album dei Pumkpins erano perlopiù robaccia- se non fosse che il primo cd della nuova creatura di Corgan, gli Zwan, è proprio bruttino.
Anzi, l’aggettivo preciso è inutile. Chitarre rotonde, ballatone, rullate, tutto già sentito, e tutto poco ispirato. E pensare che gli Zwan contano tra le loro fila David Pajo, già chitarrista di Slint e Papa M, praticamente l’inventore del Post-rock, e Paz Lenchantin, la bella e brava bassista degli A perfect Circle. Tutti scomparsi dietro Billy “faccio tutto io” Corgan? Sembrerebbe così.
Menzione speciale per l’estetica accecante di copertina (Pitchfork si chiede se sia uscita dai primi esperimenti di Billy con Photoshop) e sito, entrambi degni di qualche infame gruppo anni ’80.
– Millionaire – Outside the Simian Flock: Prima vennero i dEUS, poi i Soulwax, quindi i Venus: il rock alternativo belga non delude mai. E i Millionaire non sono da meno. Mischiano rock alternativo, pop obliquo e molto altro con singolare maestria, azzeccando pure un paio di singoli (la tiratissima Champagne, con uno splendido video tratto da un pluripremiato corto di Phil Dussol, e la radiofonica Come with you). E’ abbastanza, direi.
[Listening Room 1 è qui]