Miscellanea

sabato, 15 02 2003

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Nostalgia nostalgia canaglia (2)
Dai diari del liceo. Continua l’outing dei passagi più imbarazzantemente adolescenziali.
Sarebbe strippico entrare nella testa della prof di Filo. Io me l’immagino come un supermercato, con tutti i prodotti ordinati nel loro scaffale, con il loro prezzo e la lora etichetta. Nulla furoi posto, nulla non etichettato, orari di apertura rigorosi e capocommessi precisissimi e rompicazzo.
Mi piacerebbe entrare in quel supermercato e fare un po’ di casino: buttare per terra un po’ di roba, scambiare prezzi ed etichette, subare qualcosa -chè la filosofia fa sempre comodo- e poi dare fuoco a tutto. Che bello sarebbe segare via quei tanto odiodi neuroni, quelle sinapsi, e fottere un po’ di cellule cerebrali! Prima o poi devo ripromettermi di farlo.

[Nostalgia nostalgia canaglia (1) è qui]




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venerdì, 14 02 2003

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La mia rivolzione a colpi di grazie
Appena tornato dal concerto di Marco Parente all’Estragon. Il miglior cantautore giovane italiano? Fose no, ma certamente il miglior cantautore trasparente. Melodie eteree, canzoni splendide e destrutturate ed arrangiamenti curatissimi. Strumentazione raffinata (soprattutto chitarra acustica, pianoforte e tanti, tantissimi fiati), con il rock che resta dietro l’angolo senza fare quasi mai capolino. Sopratutto, una voce buckelyana da brividi ed una capacità interpretativa sopra la media. Peccato che la scaletta privilegi solo l’ultimo album Trasparente, quasi ignorando il bellissimo debutto Eppur non basta. Ma, si sa, in questi casi non si può accontentare tutti, no?

venerdì, 14 02 2003

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A latere
Questo blog è San Valentino free.

giovedì, 13 02 2003

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Tornano gli Ulan Bator
Il 21 Febbario esce Nouvel Air, il nuovo disco di Amaury Cambuzat e soci (tra cui, ora, Egle Sommacal, ex Massimo Volume), prodotto da Robin Guthrie dei Cocteu Twins e con copertina ed artwork dei Andy dei Bluvertigo.

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giovedì, 13 02 2003

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Caldamente consigliato
E’ da un po’ che mi linka, ed ora ricambio, ma non solo per gentilezza: Massaia è un blog che merita di essere letto.
La
sua autrice, come è già stato scritto, è degna di Aldo Nove.

giovedì, 13 02 2003

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A proposito di A proposito di Schmidt
Sono stato, per l’ennesima volta, truffato da un trailer. Sarà capitato a tutti almeno una volta: il trailer di un film promette battute a raffica e ci si trova davanti ad un film noiosissimo, oppure promette atmosfere rarefatte e meditative e mantiene intrecci banali. E’ che, almeno io, mi scordo troppo spesso che il trailer -come le quarte di copertina dei libri, o i servizi di Mollica al Tg- non è altro che una forma di pubblicità, per nulla diverso dallo spot degli assorbenti. Sono abituato a credere a quello che dice, e le mie tecniche di ermeneutica in questo campo non sono così sviluppate.
A proposito di A proposito di Schmidt, il trailer presenta un film brillante e sarcastico, una variazione sul tema Qualcosa è cambiato, con battute brillanti e un Jack Nicholson enorme. Beh, di tutte queste promesse l’unica mantenuta è Jack Nicholson. Il film è lento oltre ogni misura, in parte scontato, ed esistenzialmente tristissimo. Non che questi siano crimini, ma quando si val al cinema aspettandosi una commedia lo shock è inevitabile. Mi sento truffato, anche se temo che questo non impedirà che io venga truffato di nuovo. Ad esempio, il trailer di Muccino…


mercoledì, 12 02 2003

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Monkey Bush
Probabilmente non farà progredire la discussione sulla guerra. Ma la somiglianza è inquietante.
(da LaBranca)


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mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere del marketing (4)
Date un’occhiata al sito da cui proviene l’immagine qua a fianco, Date Jesus. Non è affatto una novità, ma ci sono capitato di nuovo e questa volta mi sono soffermato a leggere anche qualcuno dei testi. Non ho capito bene quanto ci sia di serio, se niente del tutto -come sembra a prima vista- oppure qualcosa. Quel che è certo, è che qualunque fosse lo sopo del suo creatore, è riuscito ad attirare l’attenzione e a far parlare di sè. E il merchandising è imperdibile.





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mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere del marketing (3)
Le t.A.T.u. allo scoperto: non sono lesbiche ma bisex.
Questa rivelazione mi cambierà sicuramente la vita.


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mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere del marketing (2)
A qualcuno probabilmente interessano i Soldatini in piombo dell’età medievale, la Whisky Collection e l’inquietante Gioca e impara coi Teletubbies. Ma che maghi del marketing ci vogliono per progettare e vendere la raccolta Camion d’epoca?
Qui l’elenco competo delle raccolte De Agostini. E se te lo stai chiedendo: sì, ci sono anche Gioielli e Bijoux e Il mondo del presepe (la cui pubblicità, ricordiamolo, andava in onda ad Agosto)


mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere del marketing
Il gruppo spagnolo Cafè Quijano ha dato al suo ultimo album un titolo geniale: La taberna del Buda. Cos’è, speravano di confondersi con le trendissime compilation chill-out del Buddha Bar? A quando un disco di Michael Jackson chiamato Coffee of the Sea?

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mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere del marketing
Il gruppo spagnolo Cafè Quijano ha dato al suo ultimo album un titolo geniale: La taberna del Buda. Cos’è, speravano di confondersi con le trendissime compilation chill-out del Buddha Bar? A quando un disco di Michael Jackson chiamato Coffee of the Sea?

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mercoledì, 12 02 2003

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Frontiere dello spamming
Mi è appena arrivato sul cellulare questo SMS: Congratulazioni! Ti è stato assegnato un Buono Vacanza di qualità, chiama subito da linea fissa allo 899…. per ritirarlo! www.nosms.com EUR:5/Tel . Ovviamente -anche se non è comunque il caso di esserne troppo sicuri- nessuno potrebbe cascarci. Più sottile è invece il riferimento al sito citato.
Un sito di due pagine (che volutamente non linko, anche se pare inoffensivo), dal titolo Stop Sms service, senza alcun marchio, nome di azienda, numero telefonico o il benchè minimo riferimento all’sms in questione. Solo una frase e un form: Signori se non desiderate piu ricevere un sms vi prego di digitare il vostro numero del cellulare allo spazio accanto & sarete cancellati del elenco. Mooolto sospetto…. Cos’è, una sinergia tra più servizi-truffa, oppure, iscrivendoti, ti autocondanni ad essere sommerso da valanghe di spam? Ho persino provato ad inserire un numero sicuramente inesistente, e la pagina seguente recita solo un laconico Thank you.
Non riesco a vedere esattamente dov’è la truffa, ma sono sicuro che c’è.
[ho poi scoperto di non essere l’unico ad aver ricevuto questo sms. Guardate qui.]




martedì, 11 02 2003

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And the nominees are
Sono state rese note le nomination per gli Oscar. Come previsto trionfano Chicago -il musical di Rob Marshall con Renèe Zellweger e Richad Gere- con 13 nomination, Gangs of New York di Scorsese con 10 e The Hours con 9. Non l’ho ancora visto, ma dato che è tratto da uno dei miei libri preferiti, scritto da uno dei miei autori preferiti, io tifo spudoratamente per The Hours.

martedì, 11 02 2003

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Guerra? Parliamone
Qui un articolo di Luca Sofri pubblicato su Il Foglio di oggi. Di solito mi piace molto ciò che scrive (e come lo scrive), anche se in questo caso mi è sembrato un po’ sofistico. Comunque vale la pena di essere letto.

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martedì, 11 02 2003

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Lo sanno tutti
Tutti sanno che la guerra è una stronzata. E tutti sanno anche un sacco di altre cose. Ma la guerra è ormai dietro l’angolo.
(leggi qui l’intervento che ho scritto su Osservatorio guerra, il blog collettivo -purtroppo inevitabile, visto il punto a cui si è arrivati- lanciato da Looptrain).


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martedì, 11 02 2003

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Bring it on
L’ho ascoltato. L’ho riascoltato. Gli ho dato il tempo che spesso i grandi cd richiedono per manifestare la loro bellezza. Eppure niente: Nocturama, l’ultima fatica di Nick Cave con i Bad Seeds non è un gran album. E mi costa ammetterlo, visto che The Boatman’s Call e Let love in figurano tra i miei album preferiti di sempre. 
Nocturama è un insieme debole di canzoni per lo più di maniera, che scimmiottano ora il Cave degli anni che furono, ora il balladeer degli album più recenti. Un paio di buone canzoni ed ottimi arrangiamenti -come sempre- ma questa volta è la sostanza che manca: le canzoni. Non bastano la pur splendida Wonderful life, la passabile Bring it on (singolo pop rock orecchiabile con un video tutto ballerine che scuotono il culo) e Baby I’m on fire, furiosa canzone conclusiva di 15 minuti che vorrebbe essere ironica e e che invece riesce solo ad annoiare, per fare un buon album. Il tutto, ed è ciò che è più grave, con testi assai banali e poco ispirati. Praticamente un crimine, visto l’autore di cui stiamo parlando.
La mailing list dei fan di Cave grida allo scandalo e lo accusa di essere diventato svogliato e di aver fatto volutamente un album di basso livello per sfondare su Mtv. Io non arrivo a tanto, anche se è ancora più triste pensare che la sua vena artistica sia in via di esaurimento.
In giro per la rete, invece, fioriscono i commenti positivi: Bertoncelli su Del Rock lo definisce portentoso e gli assegna le 5 stelle dei capolavori, Rolling Stone afferma che l’australiano è un Leonard Cohen con una band migliore e una voce più ricca, MusicBoom si nasconde dietro un poteva andare peggio ma nella recensione elogia l’equilibrio del disco e persino Il Nuovo lo descrive come un album dallo standard altissimo. Di Nick Cave non si può parlar male, questo è chiaro, ma, mi chiedo, questi qui l’hanno almeno ascoltato?




martedì, 11 02 2003

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Domani sera a Bologna, contro la guerra in Iraq
Non solo un concerto, ma un vero e proprio evento domani sera al Link, per manifestare contro la guerra. L’associazione Salaam Baghdad ha infatti organizzato una serata che va dalla proiezione del film Sotto il cielo di Baghdad di Mario Balsamo e Cesare Scialotti alle mostre fotografiche di Antonio Mannu e Michele Stallo ad un maxi concerto no-stop con, tra gli altri, Max Gazzè, Claudio Lolli e Il parto delle nuvole pesanti. Non possono non ascoltarci.

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lunedì, 10 02 2003

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Cultura in 5 minuti? Si può!
Grazie al geniale
Basic Culture Simulator 1.0  (ora aggiornato alla versione 1.1) di Leonardo!

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lunedì, 10 02 2003

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31 liste x 31 canzoni
Sono un po’ in ritardo, lo so, ma sono giustificato dalla mia assenza online.
Anyway, Clutcher ha raccolto e computato le liste delle 31 canzoni che hanno cambiato la vita dei blogger. Tra gli artisti primeggiano parimerito i Pink Floyd (bene) e gli U2 (male), e, ad una sola distanza, i Beatles. Suppongo che avrei dovuto far entrare anche loro nella
mia lista, ma la lotta era già accanita. Beh, diciamo che While my guitar gently weeps è la mia trentaduesima, ok?
Tra le canzoni la spunta indiscussa Unfinished Sympathy dei Massive Attack, e, subito dopo, Protection. E’ bello che i blogger siano rappresentati da due capolavori del trip-hop.
  



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lunedì, 10 02 2003

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Quando le donne pisciano in piedi
“Quando le donne pisciano in piedi… chiuso. Siamo antichi, vecchi come le notizie di ieri” (The Full Monty).
Ecco, date un’occhiata qua.


domenica, 09 02 2003

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Siamo al Blitzkrieg
Sulla repubblica di ieri: Bush: sarà una guerra lampo.
L’ultimo che l’ha detto non ha fatto una bella fine.
(suggerita da Andrea)



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domenica, 09 02 2003

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Time is but a memory
Il tempo è solo un ricordo, già, e il ricordo di questa serata me lo porterò dietro per molto tempo. Perchè vedere cantare Beth Gibbons è un’esperienza che non si dimentica facilmente. Beth Gibbons & Rustin’ man, live al Velvet di Rimini.
Beth è un’ombra pallida, che canta ad occhi chiusi aggrappata al microfono. Ogni tanto accenna qualche mossa di danza, ed alla fine di ogni canzone ride e si schernisce, quasi vergognandosi per l’intensità che riesce a trasmettere mentre canta. La band è un ensemble preciso ed affidabile, 6 elementi, tra i quali spiccano Rustin’ man alle tastiere e Adrian Utley, polistrumentista dei Portishead, alle chitarre. Gli arrangiamenti sono perfetti.
Out of Season, il disco a nome Beth Gibbons & Rustin’ man uscito qualche mese fa, non mi ha convinto del tutto. Le canzoni sono bellissime e gli arrangiamenti pure, ma c’è qualcosa nel suono del disco che non torna, l’impasto musicale alle mie orecchie non si amalgama del tutto e questo tende ad appiattire l’ascolto. Forse è proprio per questo che il concerto mi ha colpito così tanto: dal vivo le canzoni diventano vive, gli strumenti sono veri, ed è impossibile rimanere indifferente ai crescendo finali (come quello, strepitoso, di Funny time of the year, sulle cui note si chiude il concerto prima del bis) ed alle aperture melodiche dei ritornelli. Impossibile rimanere indifferenti al modo in cui Beth Gibbons vive e trasmette le cose che canta, dote che è propria solo di vocalist di grande caratura come Thom Yorke, Jeff Buckley o Tori Amos. Beth è uno spettro, uno spettro buio e tormentato, illuminato solo dalla propria voce. E quasi ci si sente a disagio a sommergerla di applausi alla fine di ogni canzone, come se tutto quel frastuono potesse spezzarla. E infatti, come tutte le cose preziose e rare, il concerto dura poco, più o meno un’ora. Giusto il tempo di snocciolare tutte le canzoni del disco e di esibrirsi nella pregiata cover di Candy Says dei Velvet Underground.
Vedere la musica che, da pallida, diventa viva, e assistere allo spettacolo di una delle più grandi e intense cantanti che ci siano; me lo ricorderò per molto tempo.




sabato, 08 02 2003

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I’m back
Grazie per gli in bocca al lupo, l’esame era più difficile del previsto ma intanto è passato. Archiviata la giornata dopo svariati negroni, con partita a Trivial a tarda notte per completare, ora mi attende una settimana densissima: fare la spesa (chè la pasta al pomodoro dopo un po’ stufa), sbrigare la posta arretrata (ora vi rispondo), pulire casa (giuro, stavolta lo farò sul serio), ascoltare per bene gli ultimi cd. Ci metterò un po’ a recuperare terreno e a rimettermi in pari con le mille cose lasciate indietro. Ancora una volta, aspettatemi.

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giovedì, 06 02 2003

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Chiuso per esame
Torno nel week-end.