Indispensabile
Come sempre, la pagina di Guia.
Musei virtuali e follia
Grazie a questo link segnalato dal sempre indispensabile Brodo Primordiale, sono giunto all’Unusual Museums of the Internet Net Ring. Grazie a questo pregevole sito, mi sto facendo una cultura sulla follia umana. In particolare su chi può essere interessato ad un museo dei tostapane, della carta igienica, dei ventilatori, degli apribottiglie e così via. Avrei potuto continuare, ma al museo della banana mi sono fermato.
Di traduzioni e incazzature
Mettete di essere un giornalista musicale. Mettete di poter avere finalmente tra le mani la traduzione italiana, pubblicata di fresco, della biografia di Lester Bangs, leggenda del giornalismo musicale americano, nonchè ispiratore della figura del protagonista di Almost famous.. Mettete di trovarci un riferimento a Maureen Tucker come il batterista dei Velvet Underground. E mettete che Maureen Tucker sia una donna. Vi incazzereste a morte? Qualcuno sì.
Lo so che non dovrei vantarmi
Ma ieri ho raggiunto i 160 accessi unici in un giorno. Non che voglia dire qualcosa…è solo così, per farvelo sapere.
Sapevatelo, su Rieducational Channel
Lo sapevate? Il corsivo (o italico) è stato inventato dall’editore veneziano Aldo Manuzio nel 1501, nientepopòdimeno che su modello della scrittura di Petrarca. Mica male.
Cambieranno nome anche al bacio alla francese?
Per ripicca nei confronti della Francia, che non appoggia la politica americana sull’Iraq, la mensa degli uffici della Casa Bianca cambia nome alle patatine fritte. Non più French Fries, d’ora in poi si chiameranno Freedom fries.
(grazie Andrea)
Bella coincidenza
Sto ascoltando due bei concerti che Thom Yorke ha fatto da solo ad Ottobre. Molto belli, Paranoid Android su tutte.
Poi qui leggo che i Radiohead forse vengono in Italia a Giugno.
Insospettabilmente non male
I Sepultura nell’ultimo disco rifanno Angel dei Massive Attack. Probabilmente è perchè è molto fedele all’originale, ma devo dire che non è male.
Deficiente
Non appena ho scoperto questo link sono stato 10 minuti a palleggiare come un deficiente. E il calcio non mi piace neanche.
Supplemento Sette, trattamento La7
Mieli rinuncia all’incarico di presidente della Rai.
Meglio di Beck
Nel numero del Mucchio di cui parlavo ieri, c’è anche uno speciale su il meglio del 2002. A Marzo? Evidentemente dovevano essersene scordati. Tra i 20 album dell’anno figurano vari nomi che condivido in pieno (Notwist, Johnny Cash, Black Heart Procession), ma, ancora una volta, la palma di miglior cd del 2002 viene assegnata a Sea Change di Beck. Ora, ho già espresso in passato i miei pensieri in merito, e qui li ripeto: non è possibile che un bell’album di maniera sia quanto di meglio il 2002 ci abbia offerto. Se non l’avete sentito comprate, masterizzate o scaricate Neon Golden dei Notwist, poi ne riparliamo.
Continuiamo così, facciamoci del male
Qualche tempo fa Silvestrin ha detto a Quelli che il calcio che sarà lui a condurre Brand:New su Mtv. E Coppola che fa? Recita nel nuovo film di Muccino? Tristezza.
Non chiamatela intervista
Non lo leggo spesso, ma oggi mi è capitato di dare un’occhiata all’ultimo numero de Il Mucchio, in edicola da oggi. Su segnalazione di un amico, ho letto e mi sono incazzato per l’intervista a Gabriele Muccino in esso contenuta. Purtroppo non è reperibile online, quindi provo a spiegarvi perchè mi ha irritato così tanto.
Ciò che mi ha colpito non è tanto lo stile aggressivo delle domande (accettabile, e quasi d’obbligo in un giornalismo scomodo e indipendente come quello del Mucchio) quanto gli sgradevoli, fastidiosi e supponenti commenti che punteggiano costantemente il testo. Ne ho contati quasi una trentina: note a margine delle risposte, parentesi con commenti snob e sfottò nei confronti del regista, espressioni del più spocchioso senso di superiorità del critico snob. A me Ricordati di me non è affatto piaciuto (come forse avete letto qui) e Muccino non mi è certo simpatico, ma credo ci sia un limite al buon gusto, e, se non a quello, almeno all’educazione. Se non vogliamo parlare di buon giornalismo.
Se volete esprimere le vostre opinioni e deridere quelle del regista (che, se sono così ridicole come dite -e in qualche caso lo sono- bastano da sè) scrivete un editoriale, un commento, una recensione. Ma, per piacere, evitate mezzi così vili come le Nda. E, per piacere, non chiamatela intervista.
E vabbè
Nel video di Cristina Donà c’è la moglie di Ronaldo.
Come pensano le donne?
Ieri sera, tra i 9 milioni di spettatori che hanno guardato What women want c’ero anch’io. L’avevo già visto, eppure non sono riuscito a sottrarmi: l’idea di leggere i pensieri delle donne è troppo esaltante -e, al contempo, terrorizzante- per resistere. Che poi si tratti di una commedia hollywoodiana, con tutti gli stereotipi e l’happy end del caso, questo è messo in conto fin da quando compare sullo schermo il bel faccino di Mel Gibson. Quel che è certo è che, con alla base un’idea simile, con tutti gli inevitabili deliri di onnipotenza connessi, ogni spettatore maschile non può che godere davanti ai mille modi di sfruttare un talento come quello del protagonista. A prescindere dalla qualità del film.
Però (deformazione professionale, probabilmente), non riesco a non storcere il naso per la concezione di pensiero su cui si basa il film. I personaggi pensano come se parlassero: in modo verbale e lineare, come nei balloon di riflessione in un fumetto. E’ ovvio che la realtà è ben diversa, basta il numero di neuroni a testimoniare l’intricatezza di connessioni, sinapsi, rappresentazioni mentali e compagnia bella. E’ però anche ovvio che la complessità del pensiero è impossibile da rendere; ciò non toglie che ci si potesse sforzare un po’ di più, magari approfittandone per arricchire il plot e sperimentare su testi e immagini. Peccato che sperimentare sia parola assai invisa ai boss di Hollywood…oppure vogliono farci credere che le donne pensano così..?
Ce lo vedo Bobby Solo a cantare Mama Maè..
Come capire quando un gruppo rock è in crisi:
– hai fatto un album di notevole successo, con un paio di buoni singoli, che ha pure fatto da colonna sonora a un blockbuster di Natale, e l’album dopo, non si sa perchè, non se lo caga nessuno
– aggredisci in un locale un giornalista che ha parlato male del tuo disco
– vai a Sanremo e nessuno se ne accorge
– non ti arrendi, e per risollevare la tua carriera fai un tour con Bobby Solo
Mi sembra ieri che andavo a 56k
Mentre ora leggo che a Stanford hanno trasmesso quasi 7 giga di dati (più o meno quanto 2 DVD) a 7000 miglia di distanza, dalla California all’Olanda, in meno di un minuto. Anch’io, anch’io!!
Parole sante
Massimo Mantellini su pirateria musicale, Internet e mercato discografico.
Perdonate, oggi è un giorno così
Una cosa è necessaria: la solitudine. Una grande solitudine interiore. Andare in se stessi e non incontrarvi, per ore, nessuno. A questo bisogna arrivare.
(Reiner Maria Rilke)
Secondo me neanche esistono
Ma insomma, i figli di Bin Laden li hanno catturati o no?
Post rock is not dead
Il 16 Maggio esce il nuovo cd del miglior gruppo post rock del mondo (bum!): i Giardini di Mirò.
Trovato!
Ora posso dirlo: sono stato linkato dal Corriere.it!!! Dopo vari appelli infuttuosi, sopralluoghi sul labirintico sito del quotidiano più letto d’Italia e consultazione di tutti i motori di ricerca del mondo, ho trovato la provenienza del referrer misterioso: sono capitato per caso sulla pagina dei libri, dove campeggia una recensione di 31 Songs, il celeberrimo nuovo libro di Nick Hornby. La recensione -corta e neanche un granchè- parla pure dei blog e del virus da lista che ci ha colti subito dopo l’uscita del libro di Hornby. E in fondo al pezzo, subito dopo il link alla pagina della Penguin, ecco 4 blog, probabilmente presi a caso tra i tanti colti dalla 31 songs-mania (che il buon Clutcher raccolse qua un mesetto fa) : EmmeBi, Insonia, Leibniz e il sottoscritto. Tra l’altro, nessuno dei 4 link è al post specifico sulle 31 songs (il mio è l’unico che quantomeno linka la pagina dell’archivio con la mia lista; per gli altri è linkata solo la home, dove ovviamente non c’è più riferimento alla questione). Quale onore… :-P
[se volete leggere una recensione migliore del libro di Hornby, leggete qua]
Mo sta fermo lì, chè te lo do io il promemoria
Un bel progetto della regione Emilia Romagna: Paesaggi d’autore. Quattro cartine tematiche dedicate ai luoghi dell’arte, del cinema, della musica e della letteratura in Emilia Romagna: dai luoghi felliniani a quelli di Dante, da Verdi a Pasolini e così via. Un bel modo per scoprire i luoghi ‘mitici’ della regione.
Mucciniano (2)
Ce l’ho fatta, e con notevole ritardo rispetto al resto del mondo sono andato a vedere Ricordati di me di Muccino. Queste le impressioni:
– E’ un film dannatamente paraculo.
– Muccino è ossessionato dai telefoni. Già nell’ultimo bacio era tutto un cellulare, qui è anche peggio. E il brutto, è che per un sacco di gente (me compreso, forse), la vita è così.
– La Bellucci recita! Recita!
– Il numero di clichè presente in questo film è incredibile. I personaggi sono delle macchiette, sembrano maschere della commedia dell’arte.
– Elisa è riuscita ad uccidere una bella canzone con una pessima interpretazione. E dire che la voce non le manca.
– Ma chi era che aveva detto che era un bel film?
Triste, solitario y final
Suppongo non riuscirò mai a capire da dove proviene il link di cui ho parlato ieri. Il sito del Corriere è sterminato, i motori di ricerca non mi aiutano, e in questi giorni non ho tempo da dedicare a navigazioni estensive in cerca di un link che forse neanche c’è. Rimarrò nell’incertezza, e potrò vantarmi di essere stato linkato dal Corriere pur senza averne le prove…
Ora vado al cinema (forse).