Ancora sulla questione Siae
Qualche giorno fa, come dicevo qui, è stata approvata la proposta di aumentare il compenso dovuto alla Siae per ogni supporto vergine audio e video. Ora fiorisce il dibattito: decisa la presa di posizione contraria da parte dei produttori. In particolare, mi sembra centrale il punto sollevato dal presidente dell’ASMI (Associazione Supporti e Sistemi Multimediali Italiani):
Il diritto alla copia privata viene negato dalla contemporanea legittimazione dei sistemi di protezione dei supporti che impediscono di fatto la duplicazione. Si finisce per pagare per un diritto che non si può più esercitare.
Qui la risposta -davvero poco convincente, secondo me- della FIMI, la Federazione dei discografici italiani.