Arriva lo Yè-yè
Io il mondo discografico proprio non lo capisco. Ogni Estate sono tutti lì ad affannarsi in cerca del tormentone dell’anno, della canzone leggera ed orecchiabile da far canticchiare sotto la doccia e da trasmettere sulle spiagge, e pare che la demenza sia una caratteristica irrinunciabile. Il più delle volte così si creano dei mostri, da SoleCuoreAmore alla tiritera delle Las Ketchup, ma ogni tanto capita che ci si imbatta in canzoni di qualità, che riescono ad essere leggere e cantabili senza rappresentare anche un insulto al buon gusto (mi vengono in mente Le vent nous portera dei Noir Desir, o I am happy dei Soerba). Quest’anno, tra Chihuahua e GattoMatto la situazione non sembra messa molto meglio. Ed è un peccato, perchè è da poco uscito un disco che contiene quella che potrebbe essere la canzone dell’Estate, se se solo i direttori artistici delle radio se ne accorgessero. Sto parlando di Arriva lo Yè-yè dei Baustelle.
I Baustelle o li ami o li odi, non sono previste mezze misure. Il loro immaginario adolescenzial-erotico-retrò, i suoni frutto di un modernariato che si rifà ad un pop europeo di lunghissima tradizione ed i testi intrisi di dandismo autocompiaciuto (per usare una loro definizione) sono originalissimi eppure classici, profondamente italiani ma molto internazionali, O ti sembrano affettati, falsi, noiosi e nauseabondi, oppure ti conquistano. La moda del lento, il loro ultimo cd, è splendido. Bastano le due voci, belle ed evocative, di Rachele Bastrenghi e Francesco Bianconi ed una manciata di canzoni (l’elettro-pop ‘nicotinico’ di Reclame, la conturbante Il seno e La canzone di Alain Delon, a metà tra i Cousteau, i Belle & Sebastian e Nino Rota) a conquistarti e a trascinarti nel loro universo di citazioni cinematografiche, chansonnier ed avventure erotiche vacanziere. Fino ad arrivare ad Arriva lo Yè-yè, gioiellino di perfezione radiofonica che rappresenta la summa dell’estetica Baustelle e che, contemporaneamente, ha una melodia appiccicosa ed accattivante come poche.
Procuratevela ed ascoltatela, e ditemi se non ho ragione.