Miscellanea

lunedì, 28 07 2003

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Se tutto questo cielo stesse in una cartolina
Il cantante dei Perturbazione ha la faccia simpatica. Allampanato, riccioli spettinati, un sorriso contagioso e l’umiltà di chi fino a 2 mesi fa era abituato a suonare davanti a 20 persone alla volta ed ora, trovandosene più di cento, non sa se crederci o meno. Arringa la folla con un paio di discorsi sconclusionati, scende più volte dal palco per mettersi a cantare in mezzo al pubblico («perchè è così bello sentire l’erba secca sotto i piedi nudi») e, da non tralasciare, dal vivo canta assai bene. Il piccolo caso creato da Agosto, il nuovo, splendido singolo, ha regalato alla band torinese un po’ di successo e di visibilità ad un anno buono dall’uscita dell’album, In circolo. Se questa regola non fosse regolarmente smentita dai fatti, verrebbe quasi da pensare che, quando un album è bello, prima o poi qualcuno se ne accorge ed il disco ottiene il successo che merita.
E così basta il viso di un cantante simpatico, una manciata di grandi pop songs romantiche, un cielo meraviglioso ed il piccolo palco della Sinistra Giovanile per fare un grande concerto, e per sancire definitivamente che In circolo è il disco della tua Estate. E quando arrivano anche i fuochi d’artificio, in lontananza, durante Arrivederci addio e Senza una scusa, -peccato non siano durati fino a Per te che non ho conosciuto, per incorniciare nel migliore dei modi quel Se tutto questo cielo stesse in una cartolina– non hai più dubbi: hai scoperto un altro grande gruppo.


domenica, 27 07 2003

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Orientamento: Introverso, Funzione Dominante: Pensiero…
Ho trovato linkato da Iaia il test dei tipi psicologici di Jung. L’ho fatto e, devo dire, ci ha preso.

domenica, 27 07 2003

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Lali pena
No, vabbè, non mi hanno fatto pena: diciamo che mi hanno un po’ deluso. In questi casi si sa, è tutta questione di aspettative, e le mie, evidentemente, erano troppo alte. Sarà che i Lali Puna hanno fatto un paio di grandi dischi, sarà che riescono ad essere contemporaneamente emo e freddi come pochi sanno fare, sarà che l’ultimo singolo, Left-handed (che a Zazie ricorda gli Scisma, ad Enzo sembra una canzone scartata dai Notwist e a Max ricorda il rumore che faceva la ringhiera delle scale quando ci sbattevi da bambino; manca solo di sapere cosa ne pensa Gecco), a me invece piace molto e mi faceva ben sperare: insomma, mi aspettavo qualcosa di più.
Non che sia stato un brutto concerto, comunque. A parte la lunghezza (a malapena un’ora) sono rimasto deluso da Valerie Trabeljhar, completamente assente, poco più che un’ombra che sussurra versi e non osa spingersi nel regno del cantato, risultando del tutto accessoria sul palco. Gli altri sono stati bravi, e molto: Mister Archer (leader dei Notwsit, ricordiamolo) al basso pareva divertirsi molto, il batterista ha macinato continuamente tempi dispari, intrecciandosi egregiamente con i beat in trame molto affascinanti. A ben vedere, in effetti, l’impatto ritmico inaspettatamente potente e trascinante è stato la vera sorpresa del live, trasformando la serata in un bizzarro mix tra evento da dancefloor e catarsi dell’alienazione contemporanea. E così la coda al fulmicotone di Don’t think, la serratissima Rapariga de Banheira e la già citata Left-handed hanno dato a un senso a quello che poteva finire come l’ennesimo concerto “su-disco-sono-fighi-ma-dal-vivo-fanno-schifo”.
Non è poco, a ben vedere, ma per me non è stato abbastanza. Ah, benedette aspettative.



sabato, 26 07 2003

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Poca, ma meglio di niente
Ma allora in questo mondo un pochino di giustizia c’è…

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sabato, 26 07 2003

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Ieri sera
«Vado a vedere Niccolò Fabi a Mondavio» «Chi???» «Fabi, il cantautore della scuola romana, quello un po’ più intimista, coi capelli ricci, che prima con Capelli e Dica sembrava ironico, poi invece sembrava triste e intimista, ma forse sono un po’ la stessa cosa….»
Così Niccolò Fabi, ieri sera, uno dei divertenti siparietti tra una canzone e l’altra. Autoironia e grande consapevolezza, umiltà al limite dell’autodenigrazione, ottimi testi e storie d’amore finite male. Il tutto in salsa pop, rock, atmosferica, con nel mezzo un paio di deliziosi set acustici. Ma le mie parole non rendono l’idea: andate a leggere questo  resoconto speciale, poi ne riparliamo.


sabato, 26 07 2003

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E pensare che a me è sempre sembrata una semplice spirale
Ci sono cose che continui a chiederti per anni, ma che non riescono a raggiungere una soglia di interesse tale da spingerti a cercare veramente una risposta. Una di queste cose è la chiocciola (@): da dove viene? Quando e perchè si è cominciato ad usarla negli indirizzi mail?
L’intercapedine linka un articolo vecchio di 3 anni e soddisfa ogni mia curiosità. Buffo notare come quella che da noi è una chiocciola venga vista altrove come un orecchio, un arabesco, un cagnolino o addirittura uno strudel o una aringa arrotolata…


venerdì, 25 07 2003

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Urbino, You’re not that far
Come aveva anticipato Shoegazer, confermata la cancellazione dei The Thrills dal cast di Frequenze Disturbate (per “sopravvenute inderogabili esigenze promozionali negli USA”). Peccato, proprio ora che un po’ mi piacevano.

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venerdì, 25 07 2003

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Weekender
Uno dice: «Torni dal mare, adesso magari fai la persona seria e ti dedichi ad una vita morigerata, no?» Giammai: ci aspetta un bel week-end di treconcertitre come ci vorrebbero più spesso (perdonate il plurale maiestatis).
Stasera, nell’incantevole cornice di Mondavio e del suo castello medievale, Niccolò Fabi presenta dal vivo il suo ultimo cd, La cura del tempo. Che ci volete fare, sono una persona dai gusti eclettici, e ho un debole per la voce sottile e sforzata del cantautore romano, che in concerto si fonde con arrangiamenti assai più rock che sui dischi, raggiungendo la giusta miscela emotiva. E su pezzi come Ostinata mente, Lasciarsi un giorno a Roma o Sangue del mio sangue non ci posso fare niente, la parte di me che vorrebbe vivere dentro una puntata di Dawson’s Creek (stai a attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo) prende il sopravvento, regredisco all’età di sedici anni ed inizio a cantare.
Domani è sabato, quindi -come da assioma di noi ‘ggggiovani- si va in riviera: scelta obbligata, visto che in meno di 50 chilometri di costa romagnola ci sono almeno 4 eventi interessanti (da Battiato alla tappa locale del Tora!Tora!). La scelta cade, manco a dirlo, sulle’evento più indie: il Cesenatico Popp Festival, che vede esibirsi sul suo palco nientemeno che i Lali Puna, la cui elettronica minimale ci ha conquistato senza riserve. A seguire 2 piste e deejay che, hopefully, ci allieteranno con musica adatta al contesto; tutto ciò senza sborsare un euro, visto che la serata è gratuita (Batija, Molo di levante, Cesenatico, info 3334155373).
Domenica, alla festa dell’Unità di Pesaro altro concerto gratuito: il Gamma gamma day, con vari gruppi locali e, in conclusione, quei Perturbazione che in questo periodo hanno monopolizzato il mio cd player. Momento perfetto per vederli dal vivo, visto che Agosto è alle porte
Se qualcuno di voi si trova da quelle parti, feel free to say Hi.





venerdì, 25 07 2003

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Le calze spray?
Repubblica di oggi se ne esce con una notizia che non stonerebbe nella rubrica Le invenzioni stronze dei Giapponesi su GnuEconomy. Stavolta sarà vera oppure è l’ennesima cantonata dei segugi alla caccia di notizie da ombrellone?

giovedì, 24 07 2003

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Un post balneare
Appena tornato da 36 ore di mare. Sole, spiaggia, libri, cruciverbi, scottature, chiacchiere di circostanza, le solite vecchie -sempre uguali, eppure inevitabili- discussioni familiari, cene sontuose ed infinite, per stordirsi di cibo e vino e riuscire ad addormentarsi presto, chè tanto non c’è mai nulla da fare.
Questo pomeriggio momento epifanico: da solo, all’ombra di un muretto, a leggere Coupland ed ascoltare l’ultimo cd dei Motorpsycho, che, con tutti i suoi meravigliosi cori, i falsetti, gli assoli di organo, i flauti e le orchestrazioni ariose, mischia rock e psichedelia tanto che, anche se loro sono norvegesi, quando li ascolti ti sembra di trovarti in una spiaggia di San Diego. A maggior ragione se sei davvero in una spiaggia (pazienza che sia l’Adriatico e non San Diego), una brezza fresca ti accarezza i capelli e gli 8 minuti di cavalcata di Go to California (There is no tomorrow / there’s only now / And when you think about it / so much left to do) sembrano parlare esattamente a te. Poi il momento da film finisce, e rimangono solo i vicini di ombrellone umbri con le loro chiacchiere pittoresche, quella ragazza tanto carina che ti sembra continui a guardarti (ma devi esserti sbagliato), il giornale per incazzarsi su come il Berlusca ne approfitti sempre dei periodi di vacanza per farsi approvare le sue scandalose leggine private, e le signore sovrappeso che fanno acquagymn poco più in là sulle note di Shakira e di Asereje (sempre musica vecchia di almeno un anno, non sia mai).
E in mezzo a questo scenario, tanto banale e prevedibile quanto verace e quasi commovente, una sola consapevolezza: l’Estate finalmente è iniziata anche per te.



mercoledì, 23 07 2003

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Sempre sulla notizia
Dopo gli allarmati articoli sui dialer  di ieri-vergognosa truffa di cui chi naviga almeno un po’ è a conoscenza da quasi un anno- Repubblica ci delizia ancora con notizie vecchie di vari mesi. Stavolta è il turno delle truffe/spam via sms, che invitano, con pretesti abbastanza inverosimili, a chiamare gli esosissimi 899 (sempre loro). Io ne parlavo su queste pagine già a Febbraio. E spero, nel mio piccolo, di aver evitato che qualcuno ci cascasse. Cosa che Repubblica col suo tempismo da era geologica, certamente non farà.
[Blogging VS Journalism 1-0]


mercoledì, 23 07 2003

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Quando si dice artista multimediale
In attesa di qualche post sull’ultimo Hey Nostradamus in cui mi sono miracolosamente imbattuto la settimana scorsa, segnalo una scultura/installazione di Douglas Coupland visibile qui (con un po’ di pazienza…il file è grandicello). Nulla di fondamentale, ma decisamente affascinante. In ogni caso, lo preferisco come scrittore.

mercoledì, 23 07 2003

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A pig in a cage on antibiothics
Più in forma più produttivo
Rilassato
Non bere troppo
Esercizi regolari in palestra (3 volte la settimana)
Andare più d’accordo con i tuoi attuali colleghi
Rilassato
Mangi bene
(Basta con il microonde e i grassi saturi)
Un autista migliore e paziente
Un’auto più sicura
(Il bimbo che sorride sul sedile anteriore)
Dormire bene (senza incubi)
Nessuna paranoia
Attento con gli animali
(Non mandare mai i ragni giù dal lavandino)
Rimanere in contatto con i vecchi amici
(Ogni tanto una birra assieme)
Controllerò spesso il mio conto
In banca (morale) (un buco in una parete)
Favori in cambio di favori
Affettuoso ma non innamorato
Versamenti regolari in beneficenza
Alla domenica il supermarket di Ring Road
(Mai uccidere le falene
O versare acqua bollente sulle formiche)
Macchina lavata (anche questo di domenica)
Non avere più paura del buio
E della barba lunga
Niente di così ridicolmente adolescenziale e disperato
Niente di così infantile
A una velocità migliore
Più piano e più calcolata
Nessuna speranza di fuga
Libero professionista
Interessato (ma impossibilitato ad agire)
Un membro autorizzato e informato della società
(Pragmatico non idealista)
Non piangere in pubblico
Meno possibilità di star male
Pneumatici che frenano sul bagnato
(Istantanea del piccolo sul sedile posteriore)
Buona memoria
Ancora lacrime per un bel film
Ancora baci con la saliva
Non più vuoto e fuori di sè
Come un gatto
Legato a un palo nel
Che è spinto
Merdoso ghiaccio invernale
(L’abilità di ridere delle debolezze)
Calmo
Più adeguato più in salute e più produttivo
Un maiale
In una gabbia
Pieno di antibiotici























































martedì, 22 07 2003

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Era meglio quando si faceva le pere
Loser firma uno dei post musicali più divertenti degli ultimi tempi. Nel suo bignami della musica indie si possono trovare perle come:
Radiohead: l’unico disco decente è “Ok Computer”, prima c’è il nulla e dopo si sono accontentati di copiare il catalogo della Warp
Mogwai: bravi eh, ma continuano a fare lo stesso disco da anni
Giardini Di Mirò: copiano i Mogwai
Loser: hanno venduto il culo a Tiscali con sta storia della compilation
MP3: è il futuro della musica, però io ascolto solo vinili
Nick Cave: era meglio quando si faceva le pere

E così via. A questo punto non posso che consigliarvi Il dizionario del critico rock snob, il primo geniale articolo della raccolta Rock, pop e altro curata da Nick Hornby, e, inevitabilmente, rilanciare.
I White Stripes: lei non sa suonare, e dal vivo si sente; però sono simpatici
Beck: hai voluto fare l’album di folk acustico, va bene, sei bravo, ma adesso ridacci un’altra Devil’s Haircut, ok?
Kings of Convenience: bravi ma che palle [mi dissocio]
Planet Rock: era tutto così bello quando eravamo giovani
Paul McCartney: lo sanno tutti, è morto nel 1969
Scena italiana: ridotta, marginale e ininfluente, perchè in Italia non c’è cultura musicale
Air: nessuno gli ha spiegato prima chi è Baricco. Sì, non può che essere così
PJ Harvey: da quando è diventata allegra ha avuto successo e vinto dei premi, ma l’ultimo disco copia spudoratamente Patty Smith. Si auspica un’altra crisi depressiva come ai vecchi tempi
Leonard Cohen: Scrive (scriveva) grandi canzoni ma gli arrangiamenti fanno schifo
Si potrebbe continuare per sempre. Ma ora sta a voi… :)


















martedì, 22 07 2003

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I dieci lavori demenziali dei miei sogni
5. Responsabile casting di Baywatch

Ecco ti pareva, tutti a fare sorrisini ed ammiccamenti. Eppure, non ci crederete, ma è un lavoro di responsabilità. In Baywatch la sceneggiatura è ininfluente, la regia assolutamente accessoria e i dialoghi una formalità: l’unica cosa che conta sono gli attori; pardon, le attrici. Il casting quindi è la cosa fondamentale, il momento in cui si decide il successo o meno della prossima serie: quest’anno riusciremo a trovare la nuova Pamela Anderson che permetterà alla nostra insulsa serie tv di andare avanti o dovremo chiudere baracca?
Il ruolo di Responsabile del casting non è solo decisivo e di grande responsabilità, ma è anche incredibilmente difficile. Provateci voi a mantenere i nervi saldi davanti a bellezze discinte in costumini mozzafiato disposte a tutto pur di entrare nelle vostre grazie e di avere accesso al meraviglioso mondo dello showbiz; provateci voi a rimanere lucidi durante la prova della corsa (che ha fatto il successo della serie), alla prova della monetina (Tinto Brass docet) o alla prova galleggianti (ve la lascio immaginare). Quasi nessuno ci riesce. Sarà per questo che Baywatch ha chiuso? 
(suggerito da Valido)




lunedì, 21 07 2003

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Che è già buio pesto
Ah, per tutti quelli che me lo avevano chiesto, il bellissimo video di Agosto dei Perturbazione -che se non si è capito è la mia colonna sonora da giorni- è qui.

lunedì, 21 07 2003

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Se non è vero che fa freddo (un post un po’ emo)
Il sole continua a cuocere Bologna, con un’intensità ed una perseveranza quasi diaboliche. Il caldo toglie ogni energia, ed il sonno -permanente, persistente, sempre in arretrato- sembra una pigra forza implacabile, impossibile da saziare. La polvere in casa è ovunque, le mie cose sono sparse un po’ qua e un po’ là, impilate ed irrangiungibili, lo stereo è triste, con una sola cassa (le altre chissà dove sono), i vestiti sono per lo più infilati in grandi sacchetti, spiegazzati e mischiati, la cucina è abbastanza inagibile, e sono confinato in scomoda convivenza in una sola, stipata, stanza della casa. Oggi a pranzo ho mangiato riso freddo, semisdraiato sul letto, senza che i coretti beatlesiani dei Thrills riuscissero a fare niente per il mio umore. Ho vagato per le vie del centro come un fantasma, ho comprato un paio di libri -che vanno ad aggiungersi ad una pila ormai altissima, senza che io abbia voglia di leggere nulla nonostante abbia tra le mani nomi come Cunningham, Coupland e McInerney, mica gente qualunque-, una copia usata di Closer dei Joy Division (valutate e scartate diverse alternative perchè troppo allegre) e ho raggiunto un computer per bloggare. Sembra strano anche a me, ma in più di sei mesi è la prima volta che bloggo da un computer pubblico. Insomma, l’antifona è chiara: i miei ultimi giorni di permanenza in città -prima dell’autunno, è chiaro- sono una prova di sopravvivenza. E non si sa bene cosa verrà dopo.
Tutto è ancora più difficile proprio a causa del week-end, tre giorni piacevoli come pochi, in cui ho scoperto e capito cose a cui non riesco ancora a dare una voce. Che però, se capitano in periodi così, servono a ben poco. Tutto ciò in una prospettiva utilitaristica che solitamente non mi è propria, ma che probabilmente mi esce fuori quando sono sotto pressione. Anche se, in teoria, non dovrei essere sotto pressione
[so che sto divagando]
Insomma, domani me ne vado -credo. Forse vado al mare, forse no. Ma mi sa che fino a Giovedì non avrò un computer sotto mano. Sperando siano tempi migliori.




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giovedì, 17 07 2003

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Blogging from an empty room
Tra al massimo un’ora -il tempo di postare, masterizzare un po’ di roba e staccare tutto- il mio fido computer farà la sua uscita (trionfale, è il caso di dirlo) dalla mia camera per finire di là, nella catasta di scatoloni, comodini, lampade e torri porta-cd. Domani poi sarà il mio turno, e sarò io a lasciare non solo la mia stanza ma Bologna per qualche giorno, in attesa dell’ultima settimana lampo, computer-less, dopo la quale farò ritorno al mio ritiro bucolico tra i colli del marchigiano per rimanervi per un po’. Per tante cose, non so perchè, ha il sapore di un addio. Amaro.
Non so quando e quanto riuscirò ad aggiornare il blog, vedremo. Per ora penso solo che, se Agosto è il mese più freddo dell’anno, anche Luglio non scherza affatto.


giovedì, 17 07 2003

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Era ora
Finalmente una delle anomalie più assurde della nostra italietta -che di anomalie vive, come sanno bene Berlusconi, il conflitto di interesse e tutte le leggine fatte per parargli il deretano- viene eliminata: grazie ad un emendamento della Margherita con il nuovo codice della strada sarà vietata la vendita di alcolici (o solo di superalcolici, dall’articolo non si capisce bene) negli autogrill. L’ho sempre trovata una cosa assolutamente illogica e contro ogni buon senso. E non solo il solo.

giovedì, 17 07 2003

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Serendipità
«Allora andiamo?»
«Ok. Però io sono in scooter, quindi vi precedo.»
«Perfetto, ci vediamo là.»
Ecco, aspettare, un’altra volta. Ma ieri no, non avevo voglia di fare per l’ennesima volta la bella statuina e di squagliarmi appoggiato al muro per 20 minuti, forse più, a causa dei canonici 2000 gradi bolognesi, ed ho studiato un diversivo. Ho pensato che la mia meta non era poi lontana dalla Feltrinelli International, e che erano mesi che mia sorella mi chiedeva un tal libro tedesco di Douglas Couplandcui ricordavo a malapena frammenti di titolo, ed ho deciso di ammazzare l’attesa a bòtte di libri ed amore fraterno. Recuperato velocemente il libro, inevitabile fare anche un giretto nella sezione musica. I soliti libri di testi, il romanzaccio scritto nei ritagli di tempo da qualche cantante, i libri di Cohen che tutti dicono siano bellissimi e che ancora non ho comprato, una monografia sui Massive Attack? Una monografia su Nada? Una monografia sui White Stripes? Ma chi può voler comprare libri simili? Vabbè, niente di nuovo sotto il sole.
Pago il libro crucco, mi dirigo verso l’uscita dando una distratta occhiata al settore di narrativa americana contemporanea, di fianco all’uscita. Attratto da una copertina sgargiante rallento, quindi già che ci sono do un’occhiata ai libri vicini, e lo vedo: impossibile, ho le allucinazioni…sul sito ufficiale c’è scritto che verrà pubblicato a Settembre… Sono evidentemente un po’ sovraeccitato, neanche avessi tra le mani un pezzo unico, un’edizione limitata o un feticcio impagabile; eppure già il fatto che la sua presenza tra gli scaffali di una libreria della mia città -così presto- non fosse prevista e che mi abbia colto mentre facevo altro, è stato sufficiente per rendere la cosa un evento. Ho agguantato una copia, sono tornato alla cassa con un sorrisoaduecentodenti e sono uscito dalla Fetrinelli con la mia copia originale, proveniente direttamente dal’Inghilterra -nonostante il libro sia già uscito solo negli States, con una copertina diversa-, di Hey Nostradamus, il nuovo romanzo dell’ineffabile Douglas Coupland.





mercoledì, 16 07 2003

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White : Zellweger = Martin : Paltrow?
Già, così pare. O anche: Seven Nation Army : Il Diario di Bridget Jones = Yellow : Sliding Doors. Effettivamente Renèe Zellweger è decisamente più garage di Gwyneth Paltrow. A cominciare dal nome.

mercoledì, 16 07 2003

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Che fossi incantato già si sapeva
E questo interessante test dei sensi -in cui ho realizzato un misero 3- non fa che confermarlo.
E’ bello avere delle certezze.
(via Brodo Primordiale)



mercoledì, 16 07 2003

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Ms John Soda? Check it out, anzi, Go check!
Ok, lo ammetto: fino ad un mese fa non li conoscevo neanche. O meglio, avevo letto da qualche parte dell’ennesimo progetto collaterale di uno dei miei gruppi preferiti (sempre loro, i Notwist), ma visto che ne tirano fuori almeno tre all’anno non gli avevo dato tanta importanza. Poi avevo sentito da un’amica il singolo, Go check, dove il meglio dell’elettronica in puro stile Morr incontra un pop un po’ retrò, e quello che ne esce fuori è un gran pezzo, a dir poco trascinante, (provate a tener fermo il piede, se riuscite). Ma si sa, la pigrizia spesso vince su tutto, a volte pure su una bella canzone; e così tutto è sfumato di nuovo nel dimenticatoio. Tempo un paio di mesi, e me li ritrovo nelle line-up definitiva del festival musicale (sempre quello, Frequenze Disturbate) che ogni anno si svolge a un paio di chilometri dalla casa dove ho vissuto i primi 18 anni della mia vita, e a cui chiaramente non mancherò per nulla al mondo: a questo punto capisco l’antifona, mi sottometto alla volontà divina e mi procuro No P or D, primo ed unico album dei Ms John Soda.
Ed è stata una bella scoperta. I Ms John Soda, al secolo Micha Acher e Stephanie Bohm, si inseriscono nello stesso limbo indietronico che ha fatto la fortuna di Notwist e Lali Puna, rimescolando un po’ le carte senza però variare la formula. Elettronica minimale con sfumature glitch, approccio caldo e voce sospesa, con le chitarre a fare da contraltare alle macchine e a dare profondità al suono. Mancano la perfezione di Neon Golden e Scary World Theory, in cambio di una maggiore varietà di stili, che passa dalla Lalipuneggiante Elusive ai serrati intrecci chitarristici di Misco fino al grande pop della già citata Go check e della splendida Solid Ground, costruita su una malinconica melodia di pianoforte (ne è uscita anche la Piano version, pubblicata come B-side del singolo). Nulla di nuovo sotto il sole, ma qualcosa di bello, quello sì.


mercoledì, 16 07 2003

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Una volta qui era tutta campagna elettorale
Sergio Cofferati annuncia che dal primo Agosto si stabilirà a Bologna e promette di non abbandonarla per tutta la legislatura.

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martedì, 15 07 2003

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Cantando só teus olhos, teu riso, e tuas mãos 
E’ tutto il giorno che ascolto, ininterrottamente, Manha de Carnival di Luiz Bonfa in varie delle sue centinaia di versioni, da quelle standard di Joao Gilberto e Stan Getz alle riletture di Thalia Zedek e Tori Amos. Però va tutto bene, giuro. <inserire qui sospiro di saudade>