Miscellanea

venerdì, 22 08 2003

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Hormones, interrupted
Ma cosa non sono le due protagoniste di Ragazze interrotte? Cosa deve avere passato quel poverino di Beck con quella pazza di Winona Ryder, che che quel faccino e quella maglietta a righe riuscirebbe a farti fare praticamente *qualunque* cosa? E perchè Angelina Jolie dopo l’Oscar è andata a impelagarsi con Lara Croft? Mero marketing? O studia già da icona degli anni ’00?

giovedì, 21 08 2003

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Risveglio
Lisbona è un sogno, il sogno di un pazzo. Un pazzo geniale, s’intende, ma pur sempre un pazzo. Solo in un sogno infatti si può concepire una città pigramente adagiata «dove la terra finisce e il mare comincia», tutta colli e declivi, con quartieri diversi, piccoli e vicinissimi, dal carattere deciso, che sfociano uno nell’altro come il Tago sfocia nell’oceano. E solo un pazzo può aver immaginato gli inusitati accostamenti architettonici di stili differenti ed apparentemente incompatibili, un carattere nazionale in bilico tra un ingombrante passato dominato dall’oceano ed il presente in Europa, e può far convivere nei portoghesi la caratteristica ed indefinibile malinconia della saudade con lo stile di guida più folle e fuori di testa cui si possa assistere nel mondo.
Per me ora il sogno è finito. Mi sono svegliato e sono ancora savio -pare-, ma ci metterò un po’ a riprendermi.


domenica, 10 08 2003

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Amanhã eu estou indo ao feriado
Dopo i pomeriggi pigri di inizio Agosto, dopo essermi arrostitp in questo caldo infernale, dopo i fasti indie-blog di Frequenze Disturbate, è giunto anche per me il momento di partire. Dal caldo e dal sole non si scappa, dall’afa dell’entroterra e dai liquami della riviera adriatica invece sì, in cerca dell’oceano, di lingue esotiche, di castelli moreschi e di saudade (quella vera, chè quella surrogata qui non manca).
Statemi bene, ci si rivede tra una decina di giorni.


domenica, 10 08 2003

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Blog Balotta™
Coniglio Cattivo ha dedicato una delle sue vignette a Frequenze Disturbate. Qualcuno l’ha capita? (io no)
[intanto cominciano ad arrivare i primi resoconti della kermesse: Storie, Sad and Beautiful, Gecco, Distilleria]


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sabato, 09 08 2003

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Frequenze Disturbate 2003: il posto giusto al momento giusto
Ieri sera si è conclusa nel migliore dei modi la due giorni di Frequenze Disturbate, il festival di musica indie rock (o giù di lì) più amato dai blogger italiani. Come al solito, in queste situazioni non si mai da dove cominciare a raccontare, e l’unica certezza è che non si risucirà a dire tutto quello che si vorrebbe nel modo che si vorrebbe, quindi -profezia che si autoavvera- non ci si prova neanche, e ci si accontenta di buttar giù qualche impressione sparsa.
Impossibile non menzionare i numerosi blogger convenuti. Oltre al sottoscritto sono stati della partita i due Polaroid, Storie, Loser, Gecco, il Blog della Domenica, Massaia, Coniglio Cattivo, Shoegazer, Sad and Beautiful e Distilleria (spero di non essermi scordato nessuno). Come sempre in questi casi chiacchiere e presentazioni al limite dell’assurdità (ciao, chi sei? Qual è la tua URL? Ma mi linki? Ah sì, avevo letto dei tuoi commenti) che si sprecano, imbarazzi vari e gergo bizzarro, con il sottoscritto a conversare amabilmente con Massaia e a tentare di capire se Coniglio Cattivo stesse prendendo l’ispirazione per una delle sue malefiche vignette (sulle due blogstar non dirò di più, se non che non sono affatto, come molti credono, la stessa persona), quando non era nel ruolo di amorevole padrone di casa per i due Polaroid o in quello di guida ed ufficio informazioni per il Blog della Domenica.
Come sempre, inoltre, Frequenze Disturbate mi (ci) ha regalato vari momenti di celebrità underground, come la partita a biliardino con Sara degli Scisma (onorevolmente paraggiata), la stretta di zampa con Seppia (cane di Max Stefàni, su cui il direttore de Il Mucchio ha scritto anche un libro che si dice sia terribile), i numerosi incontri casuali con membri sparsi di Giardini di Mirò, Yuppie Flu, La Crus, Amari, Baustelle, Slumber, per non menzionare ovviamente Beck che faceva foto al centro storico di Urbino e un paio dei Notwist che passeggiavano tranquillamente tra i vicoli.
Poi non si può non parlare della musica: dell’eclettismo (ecco, l’ho detto) di Beck, capace di passare dai trascinanti singoli di Odelay alle malinconiche ballate di Sea Change, da una cover dei White Stripes fino ad un geniale medley che mischiava Hot in here di Nelly, Crazy in love di Beyonce, Not gonna get us delle TaTu, Rock your body di Justin Timberlake e varie altre, sdoganando definitivamente il pop commerciale; della grandezza dei Notwist, il cui live show, potente ed emozionante, è l’ideale complemento della perfezione indietronica (o alternatronica?) dei dischi; dei Giardini di Mirò, molto migliorati dal vivo, “felici come bambini per poter fare tutto quel casino su un palco così grande”; del pop elegante degli I am Kloot; del set “burroso” dei Ms John Soda, forse più adatto in chiusura di serata che in apertura; del trionfo del bastard pop, presente entrambe le sere nei cambi di palco (assolutamente da procurarsi il mix dei Bran Van 3000 con One with the freaks dei Notwist).
Potrei continuare, ma è giunto il momento di passare la palla agli altri blogger presenti, quando torneranno in prossimità di un computer. Ne avranno da raccontare.





mercoledì, 06 08 2003

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Frequenze Disturbate 2003 & Inkiostro B&B presentano…
La magione Inkiostro ed Urbino tutta si stanno preparando ad accogliere i loro ospiti, che domani invaderanno pacificamente la città ducale in occasione di Frequenze Disturbate. Prevista una notevole presenza di blogger e di celebrità underground (bell’ossimoro) di ogni ordine e grado, ottima musica (inutile dirlo), raduni di perdenti e varie ed eventuali assolutamente imprevedibili.
Accorrete numerosi, e se venite contattatemi via mail.


mercoledì, 06 08 2003

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Così se perdi le chiavi è la volta che ti ammazzi
Ho bisogno di un nuovo portachiavi. Che questo faccia al caso mio?

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mercoledì, 06 08 2003

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De Andrè Extra
Un paio di giorni fa ne ha parlato persino DoReCiakGulp, l’imbarazzante rubrica di cultura e spettacolo condotta dal Mollicone nazionale all’interno del Tg1, e non capita tanto spesso che l’iniziativa di un periodico di nicchia si conquisti uno spazio all’interno del più visto telegiornale italiano. Questa volta, però, l’attenzione è ben meritata: allegato all’ultimo numero de Il Mucchio Extra, trimestrale d’approfondimento musicale de Il Mucchio, c’è un cd che per idea e contentuto non può non essere lodato ed apprezzato. Si tratta di Non più i cadaveri dei soldati, tributo da parte di molti gruppi italiani, giovani e meno giovani, a quello che è forse stato il più grande cantautore italiano: Fabrizio De Andrè.
Ora: i cantautori non sono esattamente il mio genere, e, pur apprezzandone qualche canzone, non sono mai riuscito ad ascoltare in modo continuativo i vari Guccini, De Gregori, Fossati, Dalla, Vecchioni e compagnia. L’unico che in qualche modo è riuscito a fare breccia è stato De Andrè, i cui testi liricamente e metricamente eccezionali hanno sgretolato il mio muro di disinteresse costringendomi ad inchinarmi davanti al suo straordinario talento. Nonostante ciò non mi capita spesso di ascoltare i suoi dischi -non so bene perchè, forse sono troppo impegnativi e richiedono troppa attenzione, o forse è per la costante impressione che l’universo sonoro sia sempre in secondo piano rispetto alla parola- e l’iniziativa del Mucchio Extra è un buon modo per dedicarsi alla sua sterminata produzione.
Non più i cadaveri dei soldati contiene 18 riletture, per quasi 80 minuti di musica. A farla da padrone gruppi di matrice più o meno apertamente folk, che reinterpretano molto fedelmente le canzoni di Faber, osando poco ma ottenendo buoni risultati (in particolare Un giudice rifatta dalla Bandabardò e Canzone per l’Estate, ad opera dei Mercanti di Liquore). Il cd si fa interessante quando le canzoni di De Andrè capitano nelle mani di musicisti abbastanza lontani dallo stile del cantautore genovese: è il caso degli Afterhours, che consegnano un’intensa versione darkeggiante de La canzone di Marinella, retta su linea di basso legnosa con inaspettate aperture di chitarre e pianoforte. E’ il caso anche di Marco Parente, alle prese con Ho visto Nina volare, che perde in ritmica ma guadagna in eterea (trasparente, verrebbe da dire) evocatività. Notevole anche il blues sporco de La ballata degli Impiccati, ad opera di Cesare Basile, e il quasi-post-rock di Nell’acqua della chiara fontana, che vede la collaborazione dei Gatto Ciliegia contro il Grande freddo con Tommaso Cerasuolo (ma dove ho già sentito questa voce? Inconfondibile, è il cantante dei Perturbazione).
Disco egregio, per un’iniziativa egregia. Chapeau.
[grazie all’A.nonimo per essersi scordato il cd da me]





martedì, 05 08 2003

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Shake that Pitch
Come ampiamente preannunciato, Pitchfork si è rifatto il look. Nessun cambiameto drammatico, per la verità, ma forse bisogna aspettare fine Agosto, con il risveglio del mercato discografico, per capire esattamente il nuovo corso imboccato dalla webzine di rock snob più amata nel mondo. Per ora mi ha colpito solo la nuova rubrica fissa We are the world, dedicata non a dischi interi ma a singole canzoni, che promette di dividersi equamente tra pop commerciale e pezzi indie. Ecco quindi Pitchfork lanciarsi nello sdoganamento di alcuni terrificanti singoloni Mtv-style, con nomi quali Destiny’s Child, Kylie Minogue, Eminem e Justin Timberlake incensati sulle stesse pagine che di solito parlano di Belle and Sebastian, Sigur Ros, Death Cab for Cutie e Interpol. Un po’ uno shock, ed una sfida ai musicofili più duri-e-puri, ma in fin dei conti una dimostrazione di onestà ed apertura mentale: del resto chi non ha amato alla follia Can’t get you out of my head? E chi riusciva a stare fermo durante Get Ur freak on?
[Tra l’altro, proprio un paio di giorni fa, la stessa cosa è stata fatta anche da Loser. Il nostro Andrea si sta un po’ allargando, ora detta la via anche a Pitchfork… :) ]


lunedì, 04 08 2003

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Suona, stai su
Il suo ultimo cd, Closet Meraviglia, aveva convinto anche i più scettici: Cesare Basile, uno dei più brillanti ed intensi musicisti italiani, è capace di coniugare rock e musica d’autore come solo i grandi sanno fare. Dopo le collaborazioni blasonate dell’ultimo cd (Manuel Agnelli, Roy Paci, Massimo Volume, Hugo Race, John Bonnar dei Dead Cand Dance), stavolta Basile può tentare il colpaccio, complice il cambio di etichetta (da Viceversa alla onnipresente Mescal di Subsonica, Cristina Donà, Afterhous e compagnia) e l’illustre produzione di John Parish, musicista e produttore che ha lavorato con PJ Harvey, Eels, Sparklehorse e non solo. E’ in usicta un nuovo singolo (In coda, 26 Settembre) e un cd (Gran Calavera Elettrica, 10 Ottobre). Ci aspettiamo un bis in termini di qualità, e, gli auguriamo, un miglioramento in termini di vendite.

venerdì, 01 08 2003

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Inevitabile, visto il giorno
agosto
è il mese più freddo dell’anno
l’inverno si sposta sei mesi in avanti
e non è il polo sud qui non è il polo sud

agosto
la sveglia che rompe il silenzio
qualcuno è in vacanza
e lei suona per ore che freddo che fa

agosto
ti affacci su un cuore malato
le cinque di sera ed è già buio pesto
l’inverno d’agosto

il ghiaccio
si posa e ricopre le cose
l’attesa del caldo congela anche i morti
che freddo che fa

se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perchè tremi in questo agosto?

agosto
è scritto sul tuo calendario
forse hai dormito sei mesi
ma sei così stanco tanto stanco

agosto
è il mese più freddo dell’anno
nell’altro emisfero lo chiamano inverno
l’agosto

se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perchè tremi in questo agosto?







































venerdì, 01 08 2003

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«Non capite un cazzo, questa è avanguardia, pubblico di merda!»
Delio finalmente spiega i perchè e i percome del nome del suo blog e del suo template. Che è quello che tutti volevano chiedere ma nessuno osava (anzi, qualcuno sì).

venerdì, 01 08 2003

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Per favore, no!
Britney Spears è in lizza per interpretare il ruolo di Daisy nel film ispirato alla serie-culto Hazzard. Quasi da manuale: ecco come rovinare dei bei ricordi d’infanzia con una pin-up in decandenza. 

venerdì, 01 08 2003

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E speriamo ci sia anche Cinque volte pioggia
Ieri si parlava di Paolo Benvegnù, ex leader dei mai troppo rimpianti Scisma. Bene, leggo sul sito della sua Stoutmusic che il nostro eroe è finalmente entrato in studio  per registrare il suo primo album solista, e che è prevista l’uscita di un singolo per Settembre/Ottobre e dell’album intero per Gennaio. Manca ancora parecchio, ma l’attesa sarebbe troppo lunga anche se il cd uscisse domani.

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giovedì, 31 07 2003

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Se non è destino questo
Catena di eventi casuali. Ci siamo visti alle 9.15 e non alle 9 («non ho voglia di partire così presto»), lei ha ricevuto una telefonata pallosa subito prima di uscire, e ha fatto tardi, così si è scordata di prendere una cassetta per l’autoradio, ed è stata costretta ad ascoltare la radio, è capitata su RadioUno, ed il suo grande amore per Jeff Buckley ha fatto sì che la sua attenzione fosse attirata dal bravo cantautore acustico che stava suonando in quel momento. E’ salita nella mia macchina, mi ha detto di cercare RadioUno; io ho tolto la cassetta degli Smiths e, grazie all’RDS, ho subito trovato la frequenza giusta. Ho pensato Questo è bravo, le ho chiesto chi era, lei non aveva capito bene il nome, qualcosa come ‘Taria’ o simili, allora io ho capito che era il famoso Terje Nordgarden, cantautore norvegese di cui si dicono meraviglie (ne parlava anche Lucertola, ma non ho il tempo di cercare il link, saranno passati mesi), il cui disco d’esordio è stato prodotto dall’ineffabile Paolo Benvegnù (Scisma). Siamo arrivati, abbiamo parcheggiato, ma siamo rimasti in macchina per un’altra mezz’ora, per sentire tutto il live voce-e-chitarra di questo tizio niente male, al che io ho detto «Mi piace molto, appena posso vado ai Tasti Neri e me lo compro». Se non è destino questo.

giovedì, 31 07 2003

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Due enormi barattoli nel centro di Bologna
Che io sia fuggito dall’afa bolognese una decina di giorni fa lo sapete già. Che non vi farò ritorno prima di fine Agosto non lo sapete, ma ve lo dico ora. In città però le cose vanno avanti, e con esse anche le improbabili trovate della giunta Guazzaloca. Dopo il folle progetto della metropolitana, è la volta dell’Infobox, orrore architettonico realizzato nelle centralissima Piazza Re Enzo, a due passi da Piazza Maggiore, il Nettuno e San Petronio, e a tre dalle due torri. Trattasi di due pseudo-container, plasticosi e semi-trasparenti, a forma di ‘goccia’ (subito ribattezzati ‘i barattoli’) atti a contenere pannelli informativi che illustrano i meravigliosi risultati ottenuti dalla giunta di destra da 3 (o sono 4?) anni a questa parte. Bieco scopo propagandistico a parte, i due barattoli sono proprio brutti: immaginatevi questi enormi pezzi di plastica e ferro, a metà tra uno stand da fiera e un acquario, in mezzo a strutture di cotto e mattoni, proprio nel centro della città. Tutto ciò per la bellezza di sette miliardi di vecchie lire, che potevano essere spese in modi molto migliori. Come non bastasse, l’infobox non è neanche accessibile ai disabili.
Da quando, un paio di settimane fa, queste ‘verruche high-tech’ (come sono state definite da un architetto francese) sono state inaugurate, la popolazione è sul piede di guerra: è ormai fisso un presidio informativo davanti ai barattoli, ogni sera vengono organizzate mini-manifestazioni di protesta, sondaggi, rappresentazioni satiriche e quant’altro. Inoltre, l’attività di contro-informazione è documentata da un sito web. Riusciranno i nostri eroi ad eliminare l’orrore architettonico e a ripristinare uno degli angoli più belli di Bologna? Temo di no. Ma tentare è un dovere.
(grazie a Checco)



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giovedì, 31 07 2003

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It was Summer, we were young
Achille fa outing e svela i dischi della sua Estate. Condivido parecchie cose, ma su tutto la sua Categoria Manie Adolescenziali:
Categoria Manie adolescenziali Ovvero i dischi che gli altri possono criticare quanto vogliono, ma tu te ne sei innamorato come un ragazzino.
Perturbazione – In circolo (“se non è vero che hai paura non è vero che ti senti solo”)
Baustelle – La moda del lento (“essere depressi oggi provoca troppi dibattiti. Essere perduti oggi, dura solo pochi attimi”)
Aggiungerei questo assioma: l’Estate risveglia l’adolescente sfigato e depresso -che però non cessa mai di sperare che questa sia la volta buona (da intendersi in qualsiasi campo)- che c’è in tutti noi.





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mercoledì, 30 07 2003

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Venghino, venghino, più siamo meglio è
A Frequenze Disturbate anche i pisani DRM. Io che sono un ignorante non li ho mai sentiti, ma nelle recensioni si parla di Massive Attack e Tiromancino, e pare nel disco siano ospiti anche i To Rococo Rot, quindi ehi, attendiamo fiduciosi.

mercoledì, 30 07 2003

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Ben tornata dalle vacanze, signora
Massaia è tornata.

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mercoledì, 30 07 2003

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The long and winding road
Se non fossimo in Italia ma in Inghilterra, i Revolver sarebbero la next big thing del mondo musicale. Nati come cover band dei Beatles, i Revolver sono il più classico dei trii (basso-chitarra-batteria), di grande bravura tecnica e notevole sensibilità pop. I tre membri vengono tutti da diverse esperienze musicali, e dopo aver suonato per anni grunge, folk ed industrial sono approdati al repertorio dei fab four, dove tutto (o almeno tanto) è iniziato. Li ho visti dal vivo varie volte (di cui l’ultima ieri sera), e non ho mai cessato di meravigliarmi per la fedeltà con cui interpretano le canzoni dei Beatles, per la loro bravura nei cori (cantano tutti e tre) e per il giusto spirito scanzonato con cui si approcciano a pietre miliari della storia dela musica.
Da qualche tempo i Revolver hanno iniziato a scrivere canzoni proprie, chiaramente sulla falsariga dei Beatles, e a creare piccoli gioiellini di pop quasi perfetto (scaricatevi la deliziosa There’s a place for you per averne un’idea). Se fossimo in USA o Inghilterra, dopo i nuovi Television, i nuovi Joy Division, i nuovi Simon & Garfunkel ed i nuovi Beach Boys la stampa avrebbe anche i nuovi Beatles, e nel giro di un paio di mesi tutto il mondo parlerebbe di loro. Ma siamo in Italia, i loro divertenti concerti sono semideserti ed i Revolver devono ringraziare se riescono a finire in una compilation o a farsi recensire da qualche giornale di nicchia. Lunga e ventosa è la strada che porta al successo, qui alla periferia dell’impero.


mercoledì, 30 07 2003

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Altro che Vicks, qui ci vuole il Prozac
Secondo il New Scientist, la felicità aiuta a combattere il raffreddore.
Ecco perchè sono sempre ammalato.
[servita su un piatto d’argento]



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martedì, 29 07 2003

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Nick Cave and The Focus Group
Nick Cave, intervistato da Creem Magazine parla del rapporto tra le sue canzoni su disco e le loro versioni live. «Le canzoni diventano quello che dovrebbero essere solo durante i concerti. Quando stai registrando un disco è difficile immaginarsi che quello di cui al momento sei soddisfatto è destinato ad implallidire e perdere si significato quando cominci a suonarlo live. Per questo le canzoni mutano sempre in qualcos’altro. (..) Una volta che cominci a suonarle in concerto ti scordi quanto ti piacciono, le guardi in modo diverso e tenti di capire come valorizzarle e renderle più efficaci e potenti.» Questa metamorfosi potrebbe portare ad un nuovo approccio di registrazione per il nuovo album.
«Stavo parlando con Warren (Ellis, il violinista dei Bad Seeds e dei Dirty Three) di un modo diverso di orientarsi per il prossimo disco: affittare un teatro da 200 posti per un paio di settimane e continuare a suonare le nuove canzoni per un pubblico ristretto ogni sera, per farle arrivare al punto dove dovrebbero essere prima di registrarle.»
In caso, io mi prenoto.



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martedì, 29 07 2003

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Everybody should be happy? (sha-la-la)
Ultimamente non capita spesso che io compri libri senza saperne nulla da prima. Ricevo e leggo in giro troppi consigli su libri-da-non-perdere ed ho troppo poco tempo per leggere per potermi permettere di scegliere i libri a caso, fidandomi solo del titolo o della copertina o della quarta (onore al merito di chi le scrive…spessissimo riescono a far sembrare capolavori dei libri che in realtà meriterebbero il macero istantaneo). E’ abbastanza triste, ma è così.
Recentemente, però, sono stato costretto a farlo. Avete presente la tessera-punti della Feltrinelli? Lo sconto non è poi granchè (5 € a fronte di circa un centinaio di Euro di spesa), ha limiti temporali abbastanza serrati (circa 3 mesi) e rappresenta una dei pochissime strategie di bundle (perdonatemi la parolaccia) tra la più grande catena di librerie italiana e la casa editrice che la possiede; però è sempre meglio di niente.
Dicevo: circa un mesetto fa ho finito la tessera-punti. Ma poichè al momento non c’era nessun libro Feltrinelli che mi ispirasse (già comprati e letti tutti quelli che mi interessavano), ho procrastinato l’acquisto fino all’ultimo giorno utile, e, alle strette, ho comprato un libro unicamente per il commento entusiastico di uno dei miei scrittori culto, Jonathan Coe, riportato nella terza di copertina. Quel libro è Felicità® di Will Ferguson, divertente satira dei libri di autoaiuto a metà tra Come diventare buoni di Nick Hornby e Si spengono le luci di McInerney. Lettura piacevole (niente di trascendentale, sia chiaro), ed un paio di buone idee. In particolare, quella su cui è costruito il fulcro del libro, ovvero il paradosso che la nostra civiltà, governata dal desiderio di felicità, perderebbe ogni sua base e finirebbe per collassare se quest’ultima fosse raggiunta. Una questione trattata con leggerezza ed ironia ma che, in fondo, dà da pensare.



lunedì, 28 07 2003

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Spudorato messaggio pubblicitario
[ma non ci guadagno niente, quindi potete crederci]

Molti hanno storto il naso quando l’hanno saputo: Frequenze Disturbate quest’anno dura solo due giorni? Giovedì e Venerdì? E Sabato cosa faccio? Non sarà come avere davanti Beck e i Notwist, ma qualcosa da fare in realtà c’è: anche quest’anno sul Palco della Fortezza Albornoz di Urbino si svolgerà la serata di Notturno Musicale/Musical Box. Cinque gruppi esordienti selezionati da una giuria prestigiosa a contendersi il primo premio, ed un paio di gruppi ospiti per arricchire il piatto e conlcludere in bellezza la serata: gli Slumber e gli Yuppie Flu, due tra le realtà migliori di pop indipendente ed obliquo che ci siano in Italia. A latere anche i locali Re Nudo, il cui imbarazzante rock Litfiba-style è talmente tamarro da risultare assai divertente.
E, se siete riluttanti a partire perchè Urbino è lontana da dove vivete ed è difficile da raggiungere, vi esorto a rompere gli indugi e a farvi tutto il week-end da queste parti: vi assicuro che non ve ne pentirete. Visto che la mia magione sarà già invasa da un congruo numero di persone, e che dubito il comune rilascerebbe la licenza di campeggio per il mio giardino, consiglio un ottimo pacchetto vacanze per farsi un paio di giorni nel Montefeltro e godersi i concerti, i monumenti, la campagna ed il cibo. Non fosse che abito già qui farebbe gola anche a me.



lunedì, 28 07 2003

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Quando si dice avere la lingua lunga
Date un’occhiata qui.
[tnx A.nonimo]