Gloomy Sunday
Cioè, non parlatemi della domenica; io la domenica la odio. La domenica è sempre il giorno dopo, quello della stasi, quello interminabile, vuoto e senza senso, anche quando le cose da fare ci sarebbero e i motivi per sorridere comunque più di quelli per cui avere l’umore sotto i piedi. E’ un dato di fatto: che ci sia il sole o piova, la domenica, al meglio, è sempre uggiosa.
Non è un caso, ovviamente, che una delle più tristi canzoni di tutti i tempi -nota anche come la canzone ungherese del suicidio, per l’alto numero di persone che si è ucciso dopo averla ascoltata (e che per questo, leggenda vuole, negli anni ’30 è stata persino bandita)- si chiami Gloomy Sunday. La sua storia, benchè assai fantasiosa, è davvero affascinante, e la sua magia nera nel corso degli anni ha colpito un gran numero di artisti, che hanno deciso di reinterpretare la canzone e perpetuarne il mito. Da Billie Holiday a Serge Gainsbourg, da Elvis Costello a Marianne Faithfull, fino ad arrivare a Bjork, Sinead O’Connor, Sarah McLachlan e molti altri: un sacco di artisti si sono cimentati con la spaventosa tristezza di Gloomy Sunday, in versioni magniloquenti o minimali, strazianti o lievi, arrangiate nei modi più vari. Questa pagina raccoglie gli mp3 di 22 versioni diverse, tra cui le mie preferite sono quella della Serpenta Diamanda Galas, quella canonicamente pop degli Smithereens, quella palesemente eccessiva di Bjork e quella di Elvis Costello. Ma meritano tutte un ascolto, anche solo per vedere la stessa canzone mutare forma 22 volte. E per aspettare che questa domenica finisca.