Nastrone of the summer 2004
L’anno scorso non era neanche Giugno, e già ci pensavo. Quest’anno siamo a fine Luglio, e fino ad oggi non avevo ancora avuto la spinta per dedicarmici. Certo, l’anno scorso non avevo una trasmissione radio, ascoltavo parecchia musica ma non così tanta, studiavo e non vedevo l’ora di finire gli esami per andare -realmente e metaforicamente- in vacanza. Quest’anno sono disoccupato da 4 mesi senza riuscire a vedere la luce alla fine del tunnel, e -forse è un caso, forse no- gli ultimi 4 mesi sono uno dei periodi più assurdi che io abbia mai vissuto nella mia vita. Tra un paio di giorni me ne andrò da Bologna, e quando ci tornerò le cose saranno -o meglio, dovranno essere- inevitabilmente molto diverse, e in mezzo c’è un buco nero chiamato Agosto: il momento ideale, insomma, per l’annuale bilancio musicale in forma di nastrone.
Non sono mai stato il tipo di persona che costruisce compilation con un grande apparato teorico alle spalle (se ne volete, guardate qui, qui o qui); una serie di buone canzoni estive, nell’accezione più ampia del termine, è tutto quello che secondo me un buon nastrone of the summer deve avere. Se volete avere un’idea della filosofia che ci sta dietro (o meglio della sua assenza), date un’occhiata al post in cui concepivo il nastrone dell’estate scorsa (qui la tracklist definitiva), e capirete: musica da macchina e giornate assolate, da spiagge ventilate e serate al fresco, poche paranoie e la ferma convinzione che, in tutte le cose, il meglio deve ancora venire.
Come sempre, c’è un po’ di musica nuova e un po’ di ripescaggi più o meno d’annata, varie canzoni che nel corso dell’anno passato ho atteso di poter omaggiare di un posto d’onore nella mia Estate (e nella costruzione del suo ricordo), e il solito paio di pezzi che non c’entrano nulla col resto, solo per amore d’incongruenza. Ovviamente mi piange il cuore per tutti i brani irrinunciabili che non hanno trovato posto, e per quelli -pochi, in effetti- che non sono riuscito a reperire in tempo; come al solito è il fato a decidere, e questa componente di imperscrutabilità è una delle cose che mi piacciono di più del costruire un nastrone.
C’è un ultima cosa che non ho ancora detto: l’Estate è pigra, e io con lei, quindi, mi fermo qui. Le canzoni ho scelto, e, nei limiti, il perchè ve lo scrivo domani. Intanto se volete (ma anche no) potete indovinare.