DJ kicks ass
Se la serata fosse andata male avevo già pronto il titolo DJ kicked; così non è stato, e anche se non è stata un’Ibiza connection come a Capodanno, direi che meglio di così in un contesto simile non poteva andare. Avere per circa un’ora e mezza la maggioranza dei presenti danzante è già stato un successo, considerate le premesse e la struttura della serata.
Del resto, il momento clou, della serata e del mio set, è stato l’aperitivo, in cui mi sono mantenuto sapientemente in bilico tra il pezzo-d’atmosfera-ricercato, la canzone-nota-ma-in-una-versione-diversa e il brano-che-voglio-mettere-perchè-il-dj-sono-io-e-comando-io. Un frammento di scaletta d’esempio? Se ricordo bene, qualcosa tipo 1. Peggy Lee – Fever; 2. Lisa Hannigan e Damien Rice – Get the party started; 3. Dave Brubeck – Take five; 4. Bjork – I dansi med per; 5. Richard Cheese – Yellow; 6. Kings of Convenience – Misread; 7. Nouvelle Vague – Guns of Brixton; 8. Adam Green – Friends of mine; 9. Suzanne Vega – Rosemary (DNA mix); 10. Azure Ray – New Resolution (Postal Service mix), con successiva transizione verso un po’ di downtempo trip-hoppeggiante e glitcherie per lo più di scuola Morr (Dio, quanto sto parlando fighetto; abbattetemi, vi prego).
Dopo il tramonto il numero dei bpm è gradualmente aumentato a causa della decisa virata verso l’R’n’B più fighetto, che ha fatto muovere i primi culi, e prima che io stesso me ne accorgessi eravamo già al momento danzante, in cui ho barattato buona parte del mio buongusto musicale in cambio della soddisfazione della massa. Come ampiamente previsto il pienone è stato fatto con il momento ’70-’80. Vi risparmio i titoli, tanto sono sempre le stesse canzoni (mi chiedo che gusto ci sia a ballarle ogni volta); vi basti dire che in modo abbastanza inedito a scatenare il delirio sono state la Rettore un po’ minore di Donatella e la Raffa più balneare di Maracaibo.
Fedele ai dettami del padrone di casa («Metti un po’ di tutto, almeno tutti si divertono»; non mi convince, ma eseguo), ho spaziato più o meno ovunque, dal momento rock con gli ovvi Strokes e White Stripes (subito abortito perchè non era affatto platea da rock), a quello houseggiante con Kylie a farla da padrona, fino al momento ‘chitarra surf un po’ bondiana’ (1. Shakira – Objection; 2. Magnifico – Hir ai cam Hir ai go; 3. Dick Dale – Misrlou (Pulp Fiction theme); 4. Britney Spears – Toxic), al conseguente momento ‘trombe’ (1. Propellerheads – Crash; 2. Beyonce feat Jay-Z – Crazy in love; 3. Beck – Sexx laws) e all’inevitabile momento trash, con le richieste teleguidate di Vespa Special e Gianna gianna gianna , ma con la mia prepotente intromissione di quel gioiellino che è Lick it dei 20 Fingers (quelli di Short Dick Man, remember?).
A festa in calando mi sono tolto tutte le soddisfazioni del caso, con Modest Mouse, Belle&Sebastian, Moonbabies, Wilco, Baustelle e via dicendo, per finire -quando già si metteva a posto, con i Devics, Erlend Oye e Loo&Placido. A dar retta ai complimenti (e non solo) ricevuti, direi che è andata bene; e considerata la platea e il repertorio per me anomali e le condizioni tecniche assai precarie (solo ieri acquistati in corner 4 spinotti e 3 cavi di varia foggia per far funzionare tutto l’ambaradan, e in particolare le cuffie; missione compiuta, l’impianto non mi ha tradito) non era affatto scontato. Invece mi è giunta persino un’offerta per un’altra festa, tra l’altro da parte di una fedele lettrice di questo e di (molti) altri blog (non so ancora se riesco ad infilarla nel carnet degli impegni estivi (…), ti faccio sapere presto); non so bene che tipo di musica si aspettasse ieri sera: non quella che mi sono ritrovato a mettere, sospetto. Ma spero che la sua offerta dipenda più dai nomi che ha letto su queste pagine, che da quelli che ha sentito ieri. Voi che dite?
[So che qualcuno me lo chiederà: la richiesta più strana è stata di una tizia che ha richiesto un pezzo di Pupo (non ricordo il titolo), che pare sia tornato di moda; io lo ignoro.]