Altro che verginella
Trovarsi davanti a un computer nuovo e al suo hard disk da 160 Giga perfettamente intonso è come cambiare città e avere un’altra via da costruire daccapo. Il vero geek si trova di fronte a quella strordinaria sensazione di tutto-è-possibile e nessuna-strada-è-preclusa, come uno scrittore davanti alla pagina bianca, o un cuoco che scarica dall’auto i sacchetti della spesa pronti a diventare un pranzo di cui ci si ricorderà. La purezza del computer, il candore immacolato del suo disco rigido, il suo bisogno di una guida sapiente che sappia dove mettere le mani per trasformarlo in ciò che, ancora non lo sa, è destinato a diventare, è per lui equivalente alla purezza innocente di una verginella a cui stanno per essere insegnate le gioie del sesso, e parimenti eccitante. Ok: quasi.
Peccato che -presto- si sia costretti ad abbandonare ogni velleità poetica e a scendere sulla terra per affrontare questioni assai più triviali. Un sistema operativo non si installa da sè, e trattandosi di Windows XPippa (no comments, please) si dev’essere pronti ad risolvere ben più di un problema prima che ci si possa abbandonare alle gioie della telematica. Driver dai nomi imperscrutabili e dalla funzione ignota, messaggi d’errore più simili a formule cabalistiche che a comunicazioni informative, il Service Pack 2 che per installarsi ci mette più tempo del sistema operativo, ma che almeno -realisticamente- fa scomparire la scritta Professional dalla schermata di apertura, software che nelle nuove versioni ha perso l’antica essenzialità a tutto svantaggio dell’usabilità. Quando, poi, la rete smette di funzionare senza apparente motivo e tutto all’improvviso si rallenta mortalmente, si è pronti a lanciare una maledizione su Bill Gates e sulle prossime 10 generazioni della sua famiglia, perchè -che diamine- se inizia a piantarsi da solo fin dal primo giorno, cosa succederà tra un mese?
La risposta è niente -si spera-, a meno che anche allora il Task Manager non dica che l’utilizzo della CPU è al 100% nonostante tutti programmi siano chiusi, come accade adesso. Basta una breve ricerca per scoprire che una manciata di virus hanno già infettato la macchina, prima ancora dell’installazione del Norton (che comunque, per la cronaca, li ignora). Per sbarazzarsene non ci vuole granchè, ma qualcosa nella solennità del rito di iniziazione si è irrimediabilmente perso; e proseguire nell’installazione non è più come prima. Il pensiero, a quel punto, è uno solo: proprio una verginella, sì.