Up To You! Al NO Fest! il prezzo d’ingresso lo decidi tu.
Ti diamo la possibilità di stabilire il valore di un festival con quasi 40 band sul palco, dj-set, dibattiti, interviste live e showcase ai banchetti delle label presenti (Fooltribe, Moriremo Tutti, Smartz, Valvolare, Escape from Today, Fratto9 Under The Sky, Boring Machines, Chew-z, Bar La Muerte, Nuova Musica Rurale, Donna Bavosa, Foolica, Grey Sparkle, Tafuzzy), grigliata alla domenica, due porte da calcetto per partite improvvisate e forse una rampa da skate.
Non c’è un biglietto d’ingresso, non c’è prevendita, il prezzo da pagare lo decide chi entra, il prezzo che ritiene giusto.
da 1 a 5€:
Entri al NO Fest.
10€:
Entri al NO Fest con pacca sulla spalla da parte di Mastello.
15€:
Alessandra ti regala un poster del NO Fest.
20€:
Alessandra ti regala un poster del NO Fest e te lo autografa.
25€:
Machno ti offre una birra al bar della spiaggia.
30€:
Machno ti offre una birra al bar della spiaggia e passa dieci minuti a chiacchierare con te del più.
35€:
Machno ti offre due birre al bar della spiaggia e passa venti minuti a chiacchierare con te del più e del meno.
40€:
Fabio ti regala un disco a scelta del catalogo Escape From Today.
45€:
Hue ti regala la t-shirt Moriremo Tutti Records.
50€:
Giochi in porta durante la partita di calcetto della domenica pomeriggio Garage Rockers vs Indie-Nerds.
55€:
Giochi in attacco durante la partita di calcetto della domenica pomeriggio Stagedivers vs Field Recorders.
60€:
ENIAC ti invita al dibattito "NO FUTURE! Il futuro presente della distribuzione e promozione musicale: dalle etichette indipendenti alle netlabel".
65€:
LegoMyEgo ti taglia i capelli.
70€:
LegoMyEgo ti taglia i capelli e Chacka la barba.
100€:
Pranzi con Stefania e Bruno durante la grigliata domenicale.
200€:
Mungo degli Uncles ti abbraccia.
300€:
Gigio ti fa un massaggio alla schiena.
400€:
Guido ti regala la sua camicia.
500€:
Open bar per tutta la durata del NO Fest!
1.000€:
Sali in console a mettere dischi insieme ai dj della serata Loser di sabato.
1500€:
Gomez ti segue per tutto il NO Fest filmando ogni tuo movimento.
5.000€:
Bob Corn ti regala la sua chitarra e la sabbia che ha in tasca.
6.000€:
Gianmaria ti affida il suo cane per tutta la durata del NO Fest
7.000€:
Napo ti regala il suo cellulare con tanto di suoneria personalizzata.
8.000€:
Tristan ti regala la sua scarpa destra.
9.000€:
Ruben ti regala la sua scarpa sinistra.
10.000€:
Gozzi ti regala la sua bici per voli acrobatici sulla rampa da skate.
12.000€:
I Marnero ti dedicano il brano di chiusura della loro esibizione al NO Fest
14.000€:
IOIOI si esibisce indossando la tua t-shirt.
16.000€:
Sali sul palco (mascherato) al posto di uno degli Harshcore.
18.000€:
Finisci sulle prossime t-shirt della Boring Machines a fianco a Onga.
20.000€:
Finisci in copertina sul prossimo singolo degli X-Mary.
25.000€:
I Maisie ti invitano a passare un weekend a casa loro.
30.000€:
Vai in vacanza insieme a Samuel Katarro.
35.000€:
Gli Stalker ti invitato in studio per la registrazione del prossimo disco.
40.000€:
Entri in pianta stabile nei Cibo.
50.000€:
Sabato notte vai a dormire in hotel insieme ai Leeches.
100.000€:
L’edizione 2010 del NO Fest! sarà intitolata a te.
La notiziola che gira in rete da qualche ora è che nella colonna sonora ufficiale di 500 days of summer, film che ha fatto innamorare molti all’ultimo Sundance, che il sottoscritto aspetta con una certa ansia, e di cui da queste parti ha parlato con doveroso scherno il buon Valido, è inclusa anche una cover di Please, Please, Please Let Me Get What I Want degli Smiths eseguita da She & Him, il fenomenale duo indie-folk-pop formato da M Ward e Zooey Deschanel – che, per chiudere il cerchio, è la protagonista del film stesso.
Ma non avendo trovato l’mp3 in questione dopo innumerevoli secondi di ricerca, la notiziola in questione è semplicemente un pretesto per poter pubblicare un video.
Questo.
Ecco.
Che cosa fate in rete solitamente? Non mentite, siate sinceri. Lo sappiamo tutti che le ore e ore e ore che passate su internet vi deliziate a cercare e usare siti pedofili, a combinare e organizzare progetti criminali e a scaricare illegalmente contenuti protetti dalle leggi del copyright. Vergognatevi!
È arrivato finalmente il momento per noi prodi retti e integerrimi cittadini di rivalerci contro di voi, “Stati canaglie” della civiltà virtuale, dediti a perversità e mercanteggi illegali. Adesso i nostri rappresentanti democraticamente eletti ci aiuteranno a riportare ordine e disciplina, e voi sarete costretti a riesumare le vecchie macchine da scrivere e il ciclostile.
Ecco quindi che sentiamo necessario cogliere questa gioiosa occasione per ringraziare i nostri alleati in parlamento:
• Ringraziamo il senatore Giampiero D’Alia (Udc) per la sua geniale idea: in caso di reati di opinione, il ministero dell’Interno potrà imporre ai provider di rendere inaccessibili i contenuti online ritenuti illegittimi. Con un’interpretazione estesa della norma, persino Facebook intero potrebbe venire oscurato (dato che trattandosi di una piattaforma e non di un singolo sito i provider sarebbero costretti a filtrare il servizio nella sua totalità). Il decreto che contiene l’emendamento proposto da D’Alia è già stato approvato al Senato ed è in discussione dalla Camera.
• Ringraziamo l’onorevole Gabriella Carlucci, deputata PDL, per il suo splendido disegno di legge che vuole combattere l’anonimato in rete. Le sue parole sono per noi miele: “E’ fatto divieto di effettuare o agevolare l’immissione nella rete di contenuti in qualsiasi forma (testuale, sonora, audiovisiva e informatica, ivi comprese le banche dati) in maniera anonima (Art. 2)”. La nostra alleata ha inoltre provveduto a non chiarire di che tipo di anonimato si tratti. Per cui potrebbero rientrare nei domini della legge anche i casi di anonimato protetto per cui ci si può iscrivere a un sito (come Wikipedia, per intenderci) fornendo un indirizzo email e di essere visibili con un soprannome. Poco importa se l’onorevole Carlucci ha scopiazzato il disegno di legge (o ha accettato in regalo una buona bozza definitiva da un amico fidato!). E importa ancora meno scoprire che il vero autore potrebbe essere il Presidente della Univideo, l’Unione italiana editoria audiovisiva. Ella è già avvezza a coraggiosi atti come questo, ed è per questo che la stimiamo. La legge Carlucci è in prima lettura alla Camera.
• Ringraziamo infine Luca Barbareschi (PDL) per la sua proposta di legge (pdf) che prevede, dopo tre avvertimenti, la disconnessione dell’utente reo di aver violato la legge sul diritto d’autore. Finalmente le vostre urfide manacce non potranno trafficare più su quei siti scandalosi e illegali che noi sappiamo essere il vostro pane quotidiano. D’ora in poi, se al terzo avvertimento ancora siete lì, la pacchia finisce: basta internet, e tutti in punizione. L’amico Sarko aveva cercato di fare una legge simile in Francia: peccato che sia stata bocciata! Ma da noi sarà diverso: la legge è in prima lettura alla Camera, e confidiamo nei difensori della Libertà per farla approvare.
Via | Visionpost/Il Manifesto
E il 18esimo mese resuscitò, grazie alla pazienza di 40 parrocchiani svedesi e 30.000 mattoncini Lego.
C’è un autore di fumetti che amo molto, Grant Morrison, che ragiona da anni sul rapporto tra realtà e fiction. Secondo lui (semplificando) la fiction sta cercando attivamente di invaderci e noi stessi, entusiasti disertori, cerchiamo di passare nelle file nemiche. Morrison estremizza un po’ il concetto teorizzando squarci in membrane a undici-dimensioni che formano l’ologramma realtà (o qualcosa del genere), ma infondo credo abbia ragione.
La vita imita l’arte. Da sempre. Ma ora mi appare come sia sempre di più una compulsione irrefrenabile. Quanti momenti della nostra vita ci sono sembrati belli o memorabili perché "sembravano la scena di un film"? Quante volte storie di finzione hanno ispirato delle nostre azioni? E’ sempre stato così, lo so. Però ci sono segni che la fiction sta avanzando sempre di più. Uno di questi segni è Entomo.
Entomo è un trentenne di Napoli che si veste da super-eroe e va in giro la notte a segnalare gli eventuali crimini in cui si imbatte. Fa una ronda da solo, insomma (e la stampa ci è andata a nozze). Il simbolo è una sigma un po’ perché "I sum up all the powerful, silent and venomous small creatures inhabiting this world. SIGMA, because I’m a synthesis, the human-like swansong of millions of races" (secondo il suo myspace); un po’ perché sembra una "E" (secondo me). Dice di avere riflessi sovrannaturali e un’abilità mentale dal curioso nome di "parallelogramma".
Non è il solo. A Napoli che anche il Dottor Presenza. Ma si tratta di un fenomeno statunitense. Il registro internazionale dei "real life superheroes" ne conta 200 o giù di lì. Tendenzialmente nessuno combatte davvero il crimine ma soprattutto si dedicano a dal volontariato mascherato, tipo Patch Adams del senso civico. Ovviamente tutti hanno una pagina su Myspace e/o Facebook e/o canale su youtube. (lascio a voi le considerazioni geo-politico-culturali del perché gli unici "eroi" non angolofoni siano italiani).
Buffoni? Mitomani? Artisti concettuali? Persone tremendamente annoiate? Ragazzi volenterosi che hanno letto troppi fumetti? A voi la scelta. Io non posso chiedermi: come mai solo ora?
Superman è apparso nel 1938, possibile che ci siamo voluti ben 70 anni affinché qualcuno si decidesse a emulare i super-eroi? Ok l’11 settembre deve centrare in qualche modo. Di certo colpisce l’immaginazione: un cattivo che appare sui teleschermi in contemporanea mondiale rivendicando il suo spettacolare piano di terrore su scala globale. Ma molti di questi fumetti in carne ed ossa sono apparsi anni dopo segno che la retorica dell’eroe di quei giorni ha smosso qualcosa di profondo. Qualcosa oltre l’inarrestabile ondata di film tratti da comic-book. Anche Obama è stato investito di un aura messianica in salsa kryptoniana (in Illions c’è Metropolis, giusto?) e ha flirtato con diversi eroi dei fumetti (nei fumetti).
Qualcosa c’è nell’aria, nello zeitgeist. Ma mi sfuggono ancora le motivazioni che spingono i singoli cittadini a vestirsi in modo curioso e girare per la città.
Penso che in fondo ci sia un desiderio di morte. I personaggi immaginari, di fiction, hanno come caratteristica ontologica che li definisce: non esistono. Voler essere uno di loro mi sembra un pulsione vero l’annullamento. Un rifiuto suicidale del mondo.
Oltre a questo girare in tute aderenti di lycra nel cuore della notte non mi pare esattamente un attività salubre, soprattutto nei quartieri napoletani dalla brutta reputazione. Speriamo che Entomo rimanga nella pagine della cronaca di costume e non passi a quelle di nera.
Quando non hai una ragazza, una fidanzata o una moglie, quando sei solo da secoli e quando ogni volta che sei in coppia non vedi l’ora di tornare libero e ogni volta che torni libero la solitudine brucia come una tortura insopportabile, certe volte a tarda notte ti ci vogliono dei dischi come quello di Barzin.
Notes to an absent lover, che esce a metà Febbraio per Monotreme, è il terzo disco del cantautore canadese, e sembra fatto apposta per suonare in sottofondo in certe sere troppo sconsolate e buie per i volumi alti e le manifestazioni evidenti di qualsivoglia animo. Un capolavoro di mestizia elegante e misurata, gode di arrangiamenti complessi ma quasi invisibili, della classe in sapiente bilico tra folk e pop che è solo dei migliori e di testi pronti a colpire nel cuore non appena gliene date la possibilità. Da maneggiare con cautela, e amare molto.
Barzin – Words tangled in blue (MP3)
Barzin – When it falls apart (MP3)
muxtape.com → è tornato. L’impressione è che non sia più figo come una volta.
Diosanto, neanch’io se è per questo.
Pare che non sia neppure vero che voglia riconfermare Mark Dybul come Global AIDS Coordinator, ma Obama una certa qual simpatia per l’astinenza ce l’ha. E noi vogliamo festeggiare, come tutti, l’Inaugurazione. Ecco quindi la classifica dei dieci migliori momenti di astinenza sessuale del 2008.