Ricordate il meraviglioso video della FIMI che ha creato perlomeno una certa perplessità, a suo tempo, in… in diversi esseri umani dotati di un (qualsiasi) quoziente intellettivo? Scritto da Domenico Liggeri che proprio ieri, segnalato da Leonardo, trovavo maltrattato qui (a volte, le coincidenze). Io l’avevo scoperto grazie a Stereogram.
E’ una domanda retorica, comunque. Ma se per caso non lo ricordaste davvero, o se voleste semplicemente rinfrescarvi la memoria, farvi quattro risate, arricchire il vostro bagaglio culturale, rinverdire cose che avevate dimenticato o apprenderne altre che non sapevate, il video era questo:
La teoria di questi dieci gagliardi minuti è: grazie! ai nostri discografici, senza cui non sapremmo proprio cosa fare. E altre robettine: internet cattiva, un sogno che si avvera, etc.
Tutto chiaro, tutto da copione: la FIMI non è un’organizzazione benefica, il messaggio deve cercare un suo appeal su un pubblico generalista, una storia magari meno semplice (semplificata) avrebbe magari richiesto più di dieci minuti etc (di nuovo).
La meraviglia inizia però un attimo dopo, a volerci perdere del tempo. Giacché:
– il gruppo (amabilmente battezzato Greenwich), che chiunque, credo, immaginerebbe inventato per l’occasione (per esemplificare cioé l’archetipico gruppo di belle speranze senza contratto né soldi né visibilità), esiste veramente. Davèro davèro: riprova qui.
– il gruppo, i Grinuic, quelli che senza discografici come faremmo etc etc, è il gruppo di Matteo Locasciulli. Matteo Locasciulli lui.
Qua subentra una piccola considerazione personale: Matte’, io non ti conosco. Apprendo da quello che trovo su internet che sei anche un musicista cazzutissimo. Caso vuole che tuo papà sia, come dire, del mestiere. Matte’, senza una casa discografica non arrivate da nessuna parte? I chilometri per pochi euro? Internet che aiuta fino ad un certo punto?* E chiedilo un favore piccino a papà, no? O a qualcuno che conosci. Sarà brutto ma lo fanno tutti, non è una cosa così terribile. Un po’ di visibilità, mica la luna.
Comunque, tornando a noi, supponamo che Matteo non abbia voluto chiedere aiuti a nessuno, né sfruttare le conoscenze acquisite (ipotizzo) in tanti anni da musicista "serio". Mi pare la migliore premessa logica al contenuto del corto, quindi ci credo. Ipotizziamo altresì che la trama del corto sia per grosse misure corrispondente al vero, suffragando la nostra ipotesi non solo con le prove già addotte (l’esistenza cioé di un gruppo denominato Greenwich, protagonista dello stesso video la cui lavorazione si può ammirare nel suddetto corto), ma anche con le entrate del blog nel MySpace dei Greenwich che recitano: apertura concerto Elisa. O, più sobriamente: Ligabue. Etc. Si tratta, lo dico per quelli che hanno deciso di privarsi del piacere di rivedere il corto, dell’annunciato happy ending: i Greenwich grazie a "tempo, soldi e lavoro" (e cuore!) investiti su di loro dai loro discografici* riescono a fare il botto*, suonando a San Siro. Perché quello è il loro sogno, perché loro non sono "tipi da reality"*.
Ora, l’autore di questo post ha tanto tempo libero. Tanto. Ed una memoria ottima solo per le cazzate. Come i nomi un po’ peculiari. Come, butto lì: Francesca Xefteris. Cantante dei Greenwich. Me lo ricordavo da giugno, un nome così particolare. Così inconsueto. Così raro.
Che casualmente mi è capitato di risentire ieri in un contesto leggermente differente. Cioè, uhm… uhm… ah, sì, che sbadato: qui. E qui. E qui. E qui:
Ora, io non voglio influenzarvi (minimamente). Né (Dio me ne guardi) fare dell’ironia gratuita. Lascerò trarre a voi le vostre più indipendenti conclusioni, che solo per amore di chiarezza riassumerò in base ad evidenti procedimenti di induzione logica, considerando cioé le uniche possibili spiegazioni per la correlazione tra i due eventi (le possibilità sono da intendersi come alternative le une alle altre, non come assommabili):
1) i discografici dei Greenwich magari non sono poi così tanto bravi
2) i discografici dei Greenwich magari non sono poi così tanto appassionati al gruppo in questione
3) i Greenwich si sono sciolti, o sono comunque frustrati avendo realizzato che quello che avevano ottenuto discostava dal loro sogno, e si stanno dedicando a perseguire tale sogno ognuno a modo suo
4) i discografici dei Greenwich ipotizzano che un ottimo modo di farli conoscere sia fare partecipare la loro cantante ad un reality (che ella sosteneva aborrire), magari vincendolo. Debbo però fare notare che tale opzione parrebbe dover sottendere una congiuntura di poteri, occulti e non, che non mi sentirei di accostare al mondo della musica italiana senza poter addurre alcuna prova. Consideratela quindi piuttosto una malevole congettura, una maldicenza senza alcuna attestazione
5) i due eventi sono coincidenziali ed irrelati
6) si tratta di una sosia, curiosamente omonima
7) altro.
Si attendono con ansia eventuali chiavi interpretative ulteriori.
*Cito direttamente dal documento video, con leggerissime parafrasi per puro amore di fluidità sintattica.
Disclaimer: nonostante mi paiano incontestabili sia le affermazioni contenute nel post che il tono con cui le sostengo, vi sentiste offesi chiedete e vi sarà tolto, come di consueto.