So che c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo. Ho l'impressione di essere contemporaneamente troppo snob, troppo vecchio e troppo smaliziato per cadere vittima degli ammiccamenti estetici e sonori dei Crystal Castles, eppure non riesco a non avere un debole per loro. Non è il tipo di disco che ascolto spesso, ma quando lo faccio la soddisfazione è tanta e il volume è alto.
Non so bene se sia il loro nichilismo pseudoadolescenziale da quattro soldi abbondantemente annaffiato da alcool e droghe e condito di collant strappati, stage diving, frangette spettinate, felpe col cappuccio calate sugli occhi, trucco sbaffato e subwoofer esplosi o se sia l'elettronica a 8 bit impazzita, lo screamo industriale, le allusioni post-rave, l'elettronica houseggiante che non stonerebbe come sigla di TRL e le inaspettate aperture cosmiche interrotte in egual misura da grida disperate, sussurri ammiccanti e voci distorte, ma nel loro mix c'è qualcosa di sbagliato che funziona. L'importante è essere consci dei propri limiti, e ammetterli serenamente.
I Crystal Castles hanno appena pubblicato un nuovo singolo (che è poi una cover) in cui alla voce c'è niente meno che Robert Smith, riesumato dalla tristezza della sua carriera degli ultimi 10 anni (in cui ha fatto assai poco di memorabile; ricordiamo che ha pure cantato in un disco dei Blink 182 e fatto una comparsata nell'unplugged dei Korn) per questa accoppiata inattesa ma perfetta, che è contemporaneamente il pezzo più pop di sempre per i Crystal Castles e quello più rilevante da anni per il cantante dei Cure. Sulla carta non gli avrei dato una lira, invece ora sono qui con il repeat. E' proprio vero che al cuore non si comanda.
[I Crystal Castles saranno il 9 Novembre all'Estragon per la loro unica data italiana]
MP3 Crystal Castles feat. Robert Smith – Not in love (Platinum blonde cover)