Pirati di ieri e oggi
Mi hanno mandato Monkey Island via mail.
[il gioco. intero.]
Pirati di ieri e oggi
Mi hanno mandato Monkey Island via mail.
[il gioco. intero.]
Unità di archivizione di ieri e di oggi
[il blocco per gli appunti fatto con un dischetto da 5’25". Da qui]
Hello metro
Cos’è un metrosexual ormai lo sanno anche i sassi (se non siete neanche dei sassi, qua un vecchio articolo fuffa di Repubblica del genere cara vecchia ultima pagina di cronaca). Probabilmente -anzi, sicuramente- frequento le persone sbagliate -anzi, giuste-, ma di persone ascrivibili alla categoria non mi è finora capitato di conoscerne che un paio, e comunque nessuno che, per dire, sembri il target designato dalla Amazon Metrosexual Gift Guide o che comprerebbe il MetroSexual Style MP3 Player. Ora leggo che la Dockers ha lanciato la campagna Say no to metro – A guy’s guide to avoid being metrosexual, e il tentativo di saltare nel carrozzone mediatico con un banale giochetto di psicologia inversa è talmente imbarazzante che mi meraviglio che nessuno li abbia fermati. Anche perchè ormai il metro è out, e come decretava mesi fa il Corriere, questo è il momento dell’übersexual. Un deciso passo in avanti per l’umanità, pare. Mò me lo segno.
Nerdest (?) thing ever seen
[Insieme, per dire, a Owen ‘Final Fantasy‘ Pallett che sul palco annuncia candidamente che il suo prossimo disco sarà un concept album sulla Scuola di Incantamento di Advanced Dungeons & Dragons]
Una delle cose più meravigliosamente nerd che io abbia mai visto: Watching al six Star Wars movies simoultaneously. Include pagine e pagine di confronti inutili.
La lega calcistica dell’indie rock
[La partita di calcio tra due delle band indie dell’anno: The National e Clap your hands say yeah. Reportage completo qua. Pare che calcio e indie vadano molto a braccetto, ultimamente]
Superdisconnected
_Ovvero: l’arte di latitare dal proprio blog e dormire 4 ore a notte eppure, prima di svenire, sfoderare un sorriso da iena.
_Sembra una delle notizie di Questo triste mondo malato: «Negoziante denunciato da un cliente che sostiene di essere rimasto bloccato sul water del bagno del negozio perchè qualcuno aveva cosparso la tavoletta di colla. Bob Dougherty, 57 anni, ha accusato i commessi di aver ignorato le sue grida di aiuto per circa 15 minuti perchè credevano che fosse uno scherzo». (da Yahoo News – il resto qui)
_La non notizia è che nella data di Dallas ha fatto la sua comparsa sul palco una nuova Broken Social Scene; la notizia è che è assai carina. L’ulteriore presenza di Feist e della mia buzzicona preferita Amy Milan invece non fa proprio più notizia. Gorilla VS Bear ha un po’ di foto.
_Mai più senza: l’orologio da lavagna magnetica che nel corso di un’ora disegna la circonferenza dei minuti passati. Mi chiedo come faccia per le ore successive alla seconda; immagino sia provvista di quello che da noi si chiamava cancellino.
_Chiedere di legalizzare le droghe leggere è talmente sentito da essere ormai banale. Molto più originale chiedere -seriamente, dico- la legalizzazione dell’eroina. L’ha fatto Lemmy dei Motorhead. Ok, ritiro il seriamente.
_Francesca su Eleanor Rigby di Douglas Coupland. Un (gran bel) post che contraddice le sue stesse premesse.
_Il nuovo disco di Cat Power è praticamente un disco soul. E non è niente male, vi dirò. Il Boss, Stereogum e il solito Gorilla VS Bear hanno qualche mp3.
I would love to go back to the old house but I never will
[Do-Ho Suh è un artista coreano che ha ricreato in nylon una replica perfetta della sua casa d’infanzia nei minimi dettagli. Può chiuderla in una valigia e portarla sempre con sè]
Cinque dubbi più o meno amletici /6
_Non trovate anche voi che il goffo ed eccessivo tentativo di traduzione ed esegesi dell’ormai storico post di Mondo Oltro su Morrissey avvistato in un leather bar di Roma, operato dal più completo e aggiornato sito di fanatici del Mozzer sia assolutamente esilarante? (via TrentesimoAnno)
_Un uccellino mi ha recapitato copia del più recente mini CD-R di Jens Lekman, stampato in occasione del suo tour americano dei giorni scorsi. Cosa vi faccio ascoltare? La natalizia e quasi ballabile Run away with me? Il parlato con cori angelici How much you mean to me? La ballata pianistica (in giapponese!) Me on the beach (Nagisa ni te)? La versione svedese di Maple leaves per sola voce e ukulele Jag Tyckte Hon Sa Lönnlöv? Vada per la prima?
_Esiste al mondo qualcosa di più nerd di un virtuoso del bass tapping che si riprende mentre suona la musica di Super Mario Bros e la mette su internet?
_Dove trovare le parole per descrivere questa cosa?
_La plurilinkata pagina di Cassette Jam è talmente bella che è sprecato che resti una pagina web; cosa farne? Un manifesto? Una copertina per qualcosa? O la tappezzeria per una stanza?
Cinque dubbi più o meno amletici /5
_Cosa c’è di strano nel fatto che i gatti possono essere allergici agli uomini?
_E’ passato qualche giorno dalle primarie e ci ho pensato un po’ su, ma non riesco a capacitarmi di una cosa: era proprio necessario che Mastella prendesse circa 8 volte i voti di Scalfarotto per farmi essere, per una volta, completamente d’accordo con la posizione solitamente terzistaTM di Luca Sofri?
_Il fatto che Jim O’Rourke ha lasciato i Sonic Youth e vuole fare il regista (non prima di aver prodotto il prossimo, attesissimo, disco di Beth Orton, pare) è una notizia buona o cattiva?
_Moriremo tutti?
_A un congresso si può andare interamente vestiti di nero, camicia e cravatta comprese? E con una giacca con le toppe? Con dei jeans coi buchi nelle tasche dietro? Si capisce che col guardaroba elegante sono un po’ ristretto e ho finito le combinazioni buone?
Wrapped up in books
[La libreria Broken Shelves di Mareike Gast. Oltre a essere bellissima e più funzionale di quanto sembra, è una certa idea di letteratura fatta realtà. Da segnare sulla wish list.]
Cinque dubbi più o meno amletici /4
_Dove trova il coraggio per raccontare agli amici di cosa si occupa il tizio che ha vinto il premio IGNobel 2005 con una ricerca (vera) dal titolo La pressione prodotta quando i pinguini depongono i loro escrementi. Calcoli sulla defecazione aviaria? E quelli che hanno monitorato l’attività elettrica del cervello di alcune aragoste mentre queste guardavano Guerre Stellari in Tv?
_Quando una delle tue webzine indie americane di riferimento mette come disco della settimana Fabbricante di canzoni di Simone Cristicchi -descrivendolo come An all -Italian, all- conquering folk-rap-swing-pop triumph) uno cosa deve pensare? (via Max)
_Se tuo padre, prodiano di ferro, alla notizia che torni nel natìo borgo selvaggio dove ancora legalmente risiedi per votare alle primarie, replica «Se vieni per votare Scalfarotto allora puoi anche rimanere a Bologna», tu cosa risponderesti?
_Il feticcio indie-trash definitivo è il diario scolastico di O.C.?
_La consegna, prima. La lezione, poi. Quindi il progetto, il montaggio, la consulenza, nel weekend la masterizzazione, poi l’allestimento e infine la fiera – l’ultimo dubbio è proprio il più pesante: riuscirò ad uscire vivo da queste due settimane?
No, Bully no, dai
Decidete voi se promette bene o male: ecco il Casting Call per il nuovo video degli Strokes.
IMPORTANT: The video is cutting edge and we are looking for talent that is comfortable with getting physical on set. Do not submit if you are uncomfortable making-out with members of the same/opposite sex (depending on scene).
[…]
LESBIANS, 20s-30’s, “Victoria Secret” model-type lesbians, prefer Caucasian.
The scene involves kissing and being affectionate with another woman.
** Prefer REAL?Couple** – must have someone to audition with
HEROINE CHIQ HIPSTER MALE, Caucasian, 20’s-30’s (reference: Nick Stahl in “Bully”)
The scene involves an aggressive make-out session in a taxi with another female.
[testo completo qui, la nuova, Batman Juicebox, qui]
Una persecuzione
E della casalinga con una lesione cerebrale che non riconosce più i volti di marito e figli, ma solo quello di Berlusconi cosa vogliamo dire?
[grazie a Checco]
Sign o’ the times
Nonostante quanto dicono il Governo e le sue stime, anche per quanto riguarda l’occupazione in Italia (e in Europa) siamo davvero con l’acqua alla gola. Per capirlo è bastato imbattersi nello spot del concorso di Mtv Load. Quando il primo premio non è un viaggio a New York o un’automobile fiammante, ma uno stage retribuito di due settimane, vuol dire che siamo messi davvero male.
Nel frattempo noi decideremo chi sarà il fortunato vincitore di uno stage retribuito di due settimane presso il creative team di MTV a Londra. (da qui)
Poi dice che sono gingilli che non servono a niente
E la storia di quello che grazie a Google Maps ha scoperto per caso un nuovo sito archeologico vicino a casa sua (a Sorbolo, in provincia di Parma)?
Mongoloid he was a mongoloid Happier than you and me
Imperdibile: l’immortale Mongoloid dei Devo rifatta dal gruppo vocale tedesco Popchor. La premiata ditta Motherbaugh e Casale sarebbe sicuramente fiera di loro.
Cinque dubbi più o meno amletici
_Davvero a breve moriremo tutti (‘solo’ un 80%, in realtà)?
_Ma il tipo che doppia gli animali a Paperissima Sprint (quello del tormentone ‘Vicini Vicini’) come fa a guardarsi allo specchio la mattina? Cosa racconta ai suoi figli?
_Esiste al mondo un’altra radio (oltre a CittàFujiko, ovviamente) in cui per quindici sere il direttore sta ad uno stand della festa di Liberazione a cuocere arrosticini (anche mentre piove, con l’ombrello) e il DJ rock più noto della città serve ai tavoli?
_Ma quanto è bella Great Waves, frutto della collaborazione tra Cat Power e i Dirty Three che uscirà ad Ottobre nel nuovo disco del trio australiano?
_Ora che Scalfarotto pare avercela fatta, che percentuale prenderà alla primarie? Si accettano scommesse.
[per me non va sopra il 2%. Io però mi sa che lo voto.]
Gloria Gloria Gloria al Flying Spaghetti Monster
Il sottoscritto se ne dichiarava seguace già in tempi non sospetti, poi le cose hanno seguito il loro corso e, dopo essere comparso su praticamente tutti i media mainstream anglosassoni e non, il Flying Spaghetti Monster è sbarcato persino su Repubblica. Di qui ad essere riconosciuta come confessione religiosa a tutti gli effetti, il passo è breve.
[No, non vi state sbagliando, è proprio una cazzata e niente più. Neanche tanto divertente, peraltro. E per questo è irresistibile.]
Katrina and the waves*
Ovviamente non troverete su queste pagine alcuna riflessione di geopolitica sociale nè commenti commossi (o maligni) sugli accadimenti di una settimana fa a New Orleans; non è il luogo adatto, e non credo di essere in grado di dire nulla di vagamente originale o interessante in merito. Troverete invece, come al solito, una manciata di buoni link, e un’impressione laterale. Quella, cioè, che una catastrofe naturale di queste dimensioni accaduta al paese più ricco e tecnologizzato del mondo sia un’occasione più unica che rara (speriamo lo rimanga, almeno) di vedere davvero all’opera le tecnologie pervasive che normalmente usiamo per sollazzarci o -al meglio- per rendere più comoda la nostra vita quotidiana e che all’uopo possono rivelare un potenziale inatteso anche nell’affrontare le calamità. Sui blog americani (in particolare il celeberrimo Boing Boing) è tutto un fiorire di segnalazioni di ogni genere, c’è Internet Archive che lavora per raccogliere materiale informativo di qualunque tipo da aggiungere alla sua biblioteca digitale, l’avveniristico Scipionus che sfrutta Google Maps per fornire una mappa interattiva in tempo reale della situazione in Louisiana usata persino dai soccorritori (un articolo di Wired in merito qui), siti come Katrinahousing in cui migliaia di persone fanno la fila per offrire la loro ospitalità alla massa di sfollati, e tantissimi Wiki sorti spontaneamente e utilissimi per capire davvero cosa sta succedendo da quelle parti (ad esempio il completissimo wiki generale e PeopleFinderVolunteer, che aiutano a riunire i nuclei familiari dispersi). Certo, poi ci sono ovviamente anche gli sciacalli (più o meno celati) e ancora un sacco di problemi di libertà di espressione e di cronaca, ma del resto sono cose inevitabili. Quel che è certo è che, ancora più di quanto è successo l’11 settembre, Internet si è rivelato una risorsa inattesa a volte persino in grado di fare la differenza. Ora come ora potrà anche sembrare poco (perchè, rispetto alle migliaia di morti e alla condizione inumana in cui versa ancora gran parte della regione, *è* poco), ma in futuro non ci giurerei.
[* che ve li ricordiate o meno, sono il gruppo anni’80 che cantava Walking on sunshine. Mai nome di band fu meno adatto al momento; e pensare che su Mtv Italia un buontempone qualche giorno fa ha pure passato il video. E giusto 3 minuti prima di questo post il sempre fondamentale Mondo Oltro ha rivelato che Katrina (senza i Waves) ha deciso di tornare a fare musica proprio in concomitanza con l’uragano omonimo. E’ in uscita il suo nuovo album solista intitolato, con grande tempismo, "Turn The Tide".. Rabbrividiamo.]
Dalle mie parti si dice che hai il raspino
«Rokr» è un verso che mi evoca concetti come tosse, catarro, raucedine, sciroppo. E invece. La musica nel cellulare sarebbe una rivoluzione?
[molto meglio il Nano, anche se a me evoca un’idea di fragilità difficile da scacciare. Come al solito ci si riempe la bocca con la parola rivoluzione, anche quando -come in questo caso- si continua a girare intorno alle solite vecchie (buone, certo) idee]
Dilemmi, per lo più musicali, del week-end
_Quanti pacchi è in grado di tirare una persona in 3 giorni?
_Stasera sul palco dell’Estragon Summer Festival ci sarà Greg Dulli? E sui 103.1 FM, Airbag ci sarà?
_Riuscirà il nostro eroe a imparare ad usare Adobe Première in 2 giorni?
_Gli Stars sono una di quelle band che su disco sono favolose e dal vivo niente di che?
_Mi verrà primo o poi la voglia di leggere il più brutto numero di Rumore a memoria d’uomo?
_Quanti altri gruppi oltre ai Bloc Party daranno ancora forfait all’Independent Days Festival prima di domenica? (via Il Boss)
_Dopo un’intera giornata di festival (alla fine sì, ci sarò), cosa sceglierò di fare domenica alle 10 e mezza? Andare a vedere i Subsonica? Tornare adolescente coi Bad Religion? O andarmene a casa a dormire?
_Ma, soprattutto: con che faccia troverò il coraggio e le energie per ricominciare una nuova settimana di mattanza lunedì?
Quando si dice un’immagine d’impatto
[E’ la pubblicità dei preservativi Tulipan, tratta dalla bellissima rassegna fatta da Coloribus. Non c’è che dire, si tratta di una tipologia di prodotto così particolare che quando vi sono alle prese i pubblicitari possono scatenarsi e raggiungere risultati notevoli (le mie preferite della rassegna: 1, 2, 3, 4, 5). Non per nulla è proprio uno spot della Tulipan ad aver vinto il Leone di Bronzo al Festival della Pubblicità di Cannes; potete vederlo qui]
Imbattersi in cose del genere ti rallegra la giornata
The top 10 most ridiculous Black Metal pics of all times e The other top 10 most ridiculous Black Metal pics of all times. Tonnellate e tonnellate di fondotinta bianco e matita nera, borchie a tronchi ,armi medievali manco fossimo nel museo di Gradara, teschi, acquile, invidiabili tutine di pelle buone giusto per un sexy shop, ossa, cuori e autoflagellazione, espressioni truci che non spaventano più neanche un bambino e -soprattutto- una drammatica carenza di autoironia. Morte al falso metallo.
Super Size me (ma un po’ sempre la solita roba)
Ho comprato XL, il magazine mensile nato sulle ceneri di Musica in edicola da oggi insieme a La Repubblica (con un euro in più; ma dal prossimo mese saranno due).
Primo sguardo. Carta patinata, formato gigante, Johnny Depp in copertina: è Rolling Stone.
Secondo sguardo. Rubriche scritte da celebrità varie ed eventuali (Vasco Rossi, Lucarelli, il Trio Medusa e parecchi altri; vedendone alcune come al solito verrebbe da pensare «a ciascuno il suo mestiere»), foto enormi, tanta pubblicità che sembra di avere in mano Io Donna, articoli di moda (anzi, di Stile): è Rolling Stone.
Terzo sguardo. Però, wow, ci scrive De Luca (è Rolling Stone!), c’è pure la Siri che parla, te guarda, di Pete Doherty e Kate Moss (bastaaa!), c’è addirittura un fumetto di 4 pagine di Daniel Clowes; mica male. E sfogliandolo non si può non notare quanto sia accattivante e ben fatto; più di Rolling Stone, probabilmente. Epperò per quanto possa anche essere piacevole, alla fine, XL è un po’ sempre la solita roba, già vista e rivista. Suppongo fosse folle aspettarsi qualcosa di nuovo proprio dal magazine gggiovane del secondo (o primo?) gruppo editoriale italiano; eppure, se non posso permettersi di farlo loro, chi può permetterselo?