Blog poco noti ma molto ispirati che seguo da un po': Alcuni aneddoti dal mio futuro.
Uno dei lati positivi dell’avere più di 40 anni nel duemilaerotti è poter sostenere confronti sugli albori dell’informatica consumer e farcirli di aneddoti boriosi: il dos, il Macintosh Classic, il Commodore, l’Atari, l’Amiga e via così (volevo sottolineare il fatto che un altro lato positivo è essere in grado di sostenere conversazioni tout court, ma mi è sembrato poco rispettoso verso le nuove generazioni e non l’ho scritto). Permette a noi di quasi di mezza età di tirarcela un po’ con i pischelli nati con le app dell’iphone e con le piattaforme dedicate al gioco che prolungano la loro infanzia oltremisura (d’altronde, sono a casa a girarsi i pollici, vista la situazione, tanto vale girarli su una console). Noi che sappiamo apprezzare fino in fondo i contratti di navigazione flat, rispetto ai salassi in bolletta e all’inconfondibile rumore proto-digitale di connessione del modem. Oppure il tera come unità di misura di dispositivi storage hi-tech e multicolore versus la monocromaticità blu floppy disc dei raccoglitori di file di una volta.
Tutto questo ci fa sentire come i nostri nonni con Vittorio Veneto, i nostri padri con la Resistenza, i nostri fratelli maggiori con le università occupate e quelli di mezzo con la festa del proletariato giovanile di Parco Lambro, e ci autorizza a fiaccare di paternali i ventenni che, per andare su youtube, vanno su google, digitano youtube, e poi cliccano sul primo risultato della lista. Magra consolazione, direte voi. Ma il senso di questo esempio è: non è che Internet ci ha reso stupidi, ma sono gli stupidi che utilizzano Internet a loro modo. E allora giù di luoghi comuni. “Si scaricava l’e-mail solo due volte al giorno, una al mattino e una dopo pranzo“, che detta così sembra una prescrizione del dottore. “Il mac dedicato alla scrittura della copia master dei cd rom era su un tavolo a prova di vibrazioni, i cd vergini costavano 20mila lire e si utiizzavano scrupolosamente“. “Windows trepuntouno, quello sì che era un OS stabile”. [#]
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