“Sai cosa sembri quando fai così?”
“Un fottuto uomo pieno di buon senso, ecco cosa sembro.”
(Prologo)
Quest’anno ho spesso sentito prendere in giro i dialoghi di Twilight, e a ragione, forse.
Una battuta come “this is the skin of a killer” è una battuta profondamente kitsch, una battuta scritta per eccellenza, magari bellissima se arriva in un determinato momento nella vita di un personaggio di carta. E che se la metti in bocca a qualcuno su uno schermo nove volte su dieci si sgonfia. (1)
Ora, invito i detrattori di this is the skin of a killeeeeeer! a mettersi davanti ai dialoghi tra Logan e l’indiana, o a quelli tra Logan e Liev Schreiber – Fratello Cattivo, o ai monologhi patriottardi con cui Danny Huston cerca di tenere stretto il guinzaglio a entrambi.
Vi sembrano:
a. un gioco sugli stereotipi, come certe puntate di “True Blood”;
b. il tentativo di produrre un clima volutamente straniante;
c. il frutto di un Final Draft che non afferra la lingua umana e quindi traduce tutto a catchphrase e battute solenni ma generiche, tanto che non ci starebbe male un “… this is Sparta, and that’s how we roll dawg” ? (2)
Ovvio che se poi tutti parlano allo stesso modo (quello) anche il senso ultimo della loro presenza vada a farsi benedire. Anche le azioni diventano intercambiabili. Niente causa/effetto, ma nemmeno niente WTF? pseudo-liberatorio, alla Ghost Rider, perché esiste comunque una struttura da “prima vai qui, poi torna là”, per quanto mal congegnata (leggi: stupidissima e complicatissima insieme).
Il caso più macro: per il 90% del tempo il fratello vuole ammazzare Logan, lo insegue in tutto il mondo, organizza dei tranelli machiavellici, poi a cinque minuti dalla fine cambia idea e lo salva. Lo salva da un pupazzone digitale, però lo salva. (3) Ditemi perché. Un punto di svolta così grosso non può non esistere. Devo essermelo perso io, per forza. Non è possibile che sia bastato quel nanosecondo di ops, mi sa che La Legge sta fregando pure a me – pacina pacetta?. Specie dopo il ritorno in scena di un personaggio ucciso a metà film, con annesso Flashback Esposizione e voce off che scandisce “mi è stata iniettata una sostanza in grado di provocare la morte apparente”.
(Spoiler alert: Logan, va bene che non sei mai stato un fulmine, ma così? Intendo, mille anni da soldato mutante con un fratello mutante sempre in mezzo ad altri mutanti e non te ne eri accorto? “Sospensione dell’incredulità” non fa rima con “circonvenzione di incapace”. Naturale, in una storia più avvincente ci saremmo tutti passati sopra. La trappola sarebbe scattata. Ma dato che qui l’unico fattore motivazionale fa rima con “amica”, e sono tre film che ce la menano con te che sei un animale ma in fondo hai i sentimenti? Sparisci, tronco.)
(Che poi, chiaro, io sono una canaglia che di fronte a scene quali “lui chiude gli occhi del suo amore morto” comincia a canticchiare Dust In The Wind. Però, come dire, ci sono volte in cui lo faccio mentalmente e ci sono volte in cui lo faccio a voce alta. Meno male che l’avevi scaricato, direte voi. Giusto. Non ho disturbato nessuno. Dato che l’ultima persona ad aver ammesso di aver scaricato la copia lavoro di questo film è stata licenziata, e lavorava per la Fox, confido che sarete voi a spedirmi le arance quando andrò in SVEZIA.)
Ecco, la cosa che non sono mai riuscita a mandare giù di tutti gli X-Men al cinema è questo insostenibile tono I am serious man / this is serious business, che non dico faccia rimpiangere i Batman di Schumacher ma quanto meno costringe a riflettere sul divario (qui un baratro) tra ambizioni e soluzioni.
Il lato positivo è quando poi scrivi tu ci stai un pelo più attento. Magra consolazione, oh. Se era questione di apprendimento, potevo apprendere dal buon esempio. Non sono un animale.
E al di là del monumentale odio per la razza umana che il vostro film ha suscitato in me, un risultato piccolo ma essenziale non l’avete portato a casa.
Sono ancora viva.
Conclusioni.
a. E’ tutto molto divertente finché qualcuno non si cava un occhio.
b. L’ingrediente segreto è l’amore.
c. Ryan Reynolds o ricomincia a spogliarsi o si dedica agli hobbies, che di scherzi così gliene si abbuona uno al decennio.
d. L’unica possibile ragione per cui il brutto siderale a volte ha senso è farci venire una botta di autostima. Il lettore scelga se regnare all’Inferno è davvero meglio che servire in Paradiso.
Entro l’estate 2010 Violetta Bellocchio finirà il suo secondo romanzo. Dopo di che si dedicherà agli hobbies.
1. Se poi la metti in bocca a Edward Cullen con ogni probabilità determina il punto di non ritorno dello sghignazzo, un po’ come il “non sono le mie sferzate che temono” di 300.
2. Copyright @ Morgenstern.
3. Però ne approfitta per dare voce a quello che tutti pensano a quel punto, cioè “se qualcuno ti ammazza sono io”. And that’s how we roll dawg.