Vedo che risale a quasi un anno fa, ma io questo remake retrogaming del video di Michel Gondry per Star Guitar dei Chemical Brothers me l'ero perso. Scommetto che Gondry, se l'ha visto, si è mangiato le mani per non averci pensato lui.
Vedo che risale a quasi un anno fa, ma io questo remake retrogaming del video di Michel Gondry per Star Guitar dei Chemical Brothers me l'ero perso. Scommetto che Gondry, se l'ha visto, si è mangiato le mani per non averci pensato lui.
L'ultima volta che ho visto Desanimaux era a una festa nella sua casa di Firenze. Nonostante fosse il padrone di casa (e fosse l'ultimo dell'anno), il nostro eroe ha fatto aspettare tutti i convitati perchè era chiuso nella sua stanza a lavorare alla sonorizzazione di una pubblicità per un noto marchio di anti-zanzare. A Dicembre.
Facciamo fast forward di un po' di mesi, e lo troviamo tra i nomi che saliranno sul palco dell'Homework Festival, il mai troppo lodato festival indipendente di musiche elettroniche che giunge oggi alla sua decima e ultima edizione. Un'assoluta eccellenza nel panorama degli eventi bolognesi, che ha cambiato pelle più volte negli anni ed è riuscita ad andare avanti in modo sostanzialmente autogestito (da parte dell'omonima etichetta), mantenendo sempre un livello qualitativo altissimo.
L'edizione di quest'anno avrà luogo stasera e domani al TPO, e il programma è denso di nomi assai interessanti, che suoneranno quasi tutti live. Desanimaux sarà di scena domani sera, e sono molto curioso di vedere il suo nuovo live set, che a quanto pare fa un pesante uso della voce, campionata e riprocessata in tempo reale. Il suo ultimo pezzo ▲▲▲ Polymers ▼▼▼, poi, è un andante ipnotico un po' indietronico che mi piace un sacco, ed è probabilmente una delle cose migliori che abbia fatto.
Un paio di mesi fa, lo saprete tutti, ha visto le stampe Gioco di società, il terzo disco degli Offlaga Disco Pax. Colpevolmente su queste pagine non ne ho scritto niente, e non solo perchè ultimamente sono in altre faccende affaccendato e non scrivo mai niente di niente; è che mi sembrava inutile ribadire per l'ennesima volta il talento del trio reggiano, e sottolineare la qualità raggiunta dalla loro scrittura e dal loro sound. Il mio pezzo preferito del disco rimane, credo, il singolo Parlo da solo, tallonato dal piccolo psicodramma Pagare e morire, ma mi piace tantissimo anche Tulipani, una canzone che, la prima volta che l'ho sentita, mi è sembrata immediatamente familiare.
La storia di Johan Van Der Velde assiderato sulla cima del Gavia nel giro d'Italia dell'88, infatti, ce l'aveva raccontata lo stesso Max in radio in una delle puntate di Get Black, la trasmissione che abbiamo condotto insieme (con Francesca e Fabio) per un paio d'anni sulle frequenze di Radio Città Fujiko (se c'è qualche pazzo a cui interessa, qua c'è il podcast con tutte le puntate della prima stagione, e qua con tutte quelle della seconda). All'interno di una delle nostre rubriche cromatiche usa e getta, intitolata «Maglia nera, la dura lotta per l'ultimo posto in classifica ai tempi del ciclismo politicamente scorretto», Max aveva scelto di parlare proprio di quell'episodio, senza immaginare che qualche anno dopo su quella storia gli Offlaga ci avrebbero scritto addirittura una canzone. Prego la regia di favorire un contributo audio.
MP3 Get Black 8/6/2007 – Offlaga Disco Max in 'Maglia nera'
Come ipotizzavamo all'interno della puntata, su YouTube si trovano un po' di immagini di quella tappa allucinante. Qualcuno (tale Sbrillo3000) ne ha addirittura creato un bel montaggio proprio sulle note di Tulipani.
Nel suo fascino sgranato e tipicamente lo-fi, è già un videoclip.
Quello firmato da Julie Percha è un video un po' entry-level, ma ci sono alcune buone intuizioni e almeno un paio di cose che non sapevo. Perfetto da usare con quel vostro amico che vive sulla luna e se ne esce fuori dal nulla chiedendovi «Cosa vuol dire hipster?».
We all know hipsters. Every New York City neighborhood has its share of them, and a quick Google search brings up dozens of hipster blogs, hipster YouTube videos and hipster hangouts. Hipsters are the ones everyone loves to hate.
Everyone? When Lorena arrived to New York City from France last August, she'd never heard of hipsters. And when she asked, she got vague, often contradictory responses: Hipsterism is a lifestyle. No, it's an attitude. No, it's a pseudo-attitude. Hipsters are penniless creative types. No, they’re just rich kids pretending to be. Hipsters are environmentally conscious. No, they pose as tree-huggers but shop at Wal-Mart.
She was confused.
This video attempts to de-code the hipster for the clueless foreigner, like Lorena. In this piece, she invites viewers along for the journey as she hunts for the meaning of the term "hipster." This quirky piece takes viewers around the streets of Williamsburg, Brooklyn, where they are guided by an "accidental hipster" blogger. It also incorporates the voices of the Journalism School's own Prof. David Hajdu, as he delves into the term’s jazzy origins. [#]
IamA – AMA di Reddit è da un po' di tempo una delle letture più interessanti che si possa trovare in rete. Qualunque membro del portalone di condivisione sociale può mettersi sul predellino, dichiarare chi è o cosa fa, e dire agli altri "Chiedetemi tutto": i membri di Reddit gli fanno domande, e lui risponde. Cose del tipo "Sono un fisico nucleare", o "Sono albino" o "Sono uno che vive con 600$ al mese" o "Sono un diciassettenne figlio di genitori multi-miliardari", o ancora "Sono fidanzato di una ragazza con un disturbo di personalità multiple" o "Sono una comparsa in Game of thrones"; ci si trova davvero di tutto. L'anonimato garantito da Reddit e le dinamiche del sito garantiscono sincerità, domande argute, provocazioni e filtri eccellenti per scremare la fuffa e arrivare subito alle cose interessanti.
Ma ogni tanto, oltre a illustri sconosciuti con competenze particolari o che hanno vissuto esperienze insolite, fanno la loro comparsa anche dei nomi noti, che si sottopongono alle domande dei redditors e raccontano un po' di cose della loro vita fuori dai denti. Ieri, per dire, sono stati al gioco personaggi del calibro di Kevin Smith e di Steve Albini. Se il primo è stato anche lì il solito cazzone che tanto amiamo (e lo amiamo ancora di più ora che, dopo i suoi primi 3 film uno più bello dell'altro, non ne azzecca uno decente neanche col lanternino), il secondo è un personaggio ben più difficile e polemico, sempre pronto a fare una sparata ma anche restìo a raccontare troppi aneddoti sulla sua vita e sulle cose che ha visto. E uno che ha prodotto ormai centinaia di dischi, tra cui Surfer Rosa, In Utero e Rid of me ne ha sicuramente parecchie, di cose da raccontare. Sapevamo già del suo foodblog, ma leggere di come buona parte del suo produrre un disco consista nel giocare a Scrabble sull'iPhone o ricevere un po' di consigli tecnici sulla strumentazione audio da usare per ottenere un buon suono in studio sono cose che difficilmente si possono leggere altrove. Come le esperienze di un sacco di persone qualunque, che però hanno qualcosa da raccontare.
Negli ultimi giorni mi sono arrivate un paio di segnalazioni di eventi interessanti a Bologna che mi fa piacere segnalare. Me ne arrivano sempre più di quante riesco a rilanciare su queste pagine (figuriamoci ad andarci), e mi scuso già da ora per tutte quelle che di solito buco. Queste, per una volta, le prendo per tempo.
Da Mercoledì 9 a Domenica 13 avrà luogo il Transeuropa Festival, festival trasnazione di cultura, arte e politica che promuove «uno spazio comune di alternative europee» e si svolge più o meno in contemporanea in 14 città europee. Nella 5 giorni si parla di migranti, di «beni comuni digitali», di co-housing e co-working, di spazi alternativi per l'arte e di «seconde generazioni» in incontri che si svolgono in varie location, tra cui l'Urban Center, la Cappella Farnese, La Linea e Palazzo Re Enzo. Programma completo e tutte le info qui e sul sito.
E nel weekend gli eventi finali del festival si incroceranno inevitabilmente con il nuovo corso dei T Days, i giorni di pedonalizzazione completa delle vie principali del centro fortemente voluti dalla nuova giunta (e dalla popolazione) e avversate dalle miopi associazioni dei commercianti. E proprio in parallelo ai T Days avrà luogo l'assai più casereccio (e quindi più simpatico) Bologna Bike Pride, la festa dell'orgoglio ciclistico, che nel pomeriggio di domenica 13 celebrerà nell'unico modo possibile la Giornata Nazionale della Bicicletta. Nella speranza che l'amministrazione – che tendenzialmente pare già sulla buona strada – recepisca il messaggio e investa i soldi che ha (sono pochi, ma ci sono) nella creazione di un servizio di bike sharing decente e di piste ciclabili degne di questo nome. Tulle le info qui.
Non credo lo comprerei mai (279 €! E quella S sembra più una M), ma questo Monsieur Lacenaire Sheep Invader Sweater è abbastanza wow.
Game of thrones theme, 8 bit version.
Creata su un Commodore 64 dallo svedese Komposiktrut, rilanciata da Swedes please, segnalatami da Federico.
La cosa più bella, probabilmente, è quando ti mandano questo link senza dirti niente. Tu lo visiti, sorridi, poi lo guardi per un po' e capisci che continua così e pensi che sia una delle cose più geniali che tu abbia mai visto. Quindi non vi dico niente, se non di cliccare sul link, qualunque ore sia.
(avete bisogno di una buona connessione)
Il LOL internettiano del giorno è il video realizzato da un gruppo di musicisti indipendenti italiani in risposta al celebre spot contro la pirateria diffuso un mesetto fa da un insieme di grandi autori della musica italiana, già demolito a suo tempo praticamente da tutti (da Giovanna Cosenza a Colas). Corpo di mille balene, la piaga della pirateria deve finire.
La cosa bella delle serate di Big Blog Theory è che non sono divertenti solo per voi, che potete ritrovarvi nella pista del Covo con lo spirito degli anni in cui la parola hipster era tendenzialmente priva di significato, ma anche per me, che posso finalmente condividere la consolle con alcuni amici e piccoli eroi con cui voglio mettere i dischi da anni. Prendete Benty: oltre all'esperienza pluriennale come DJ in una sterminata varietà di posti veri (mica solo i club indie-snob a cui siamo abituati noialtri), è anche l'autore di una delle cose più geniali che venga pubblicata su queste pagine (La psicopatologia spicciola del DJ pretenzioso) che gli vale e gli varrà grande stima e fama imperitura. Sono già emozionato adesso.
Vengo quindi subito al sodo, e vado a farvi la domanda che consentirà a due di voi di vincere un ingresso omaggio al Covo per la serata di stasera, che sarà aperta dallo scatenato live de Il Pan del Diavolo e poi continuerà al caro vecchio Gate 1 per un party che ricorderemo.
I dischi del Pan del Diavolo sono pubblicati da un'ottima etichetta italiana, per cui nel 2010 è uscito anche un disco che è finito sul podio dei miei dischi dell'anno. Come si chiama l'etichetta e come si chiama il disco?
Inviate la risposta via e-mail all'indirizzo inkiostro AT inkiostro.com scrivendo anche il vostro nome e cognome. Poi contatterò io i due vincitori. Le risposte date nei commenti non valgono.
A stasera!
Update: Il contest è chiuso.
E mentre stasera Mago Panzone Murphy sarà a Milano (all'Hangar Bicocca) per uno dei millemila eventi FuoriSalone della Milano Design Week, l'ex leader degli LCD Soundsystem regala a Ten songs that saved your life la lista delle sue canzoni preferite di tutti i tempi. Ci si leggono quasi tutte le influenze che poi si possono trovare nella sua musica, con un paio di chicche (la mia ballata preferita di Leonard Cohen? I Birthday Party del primo Nick Cave? I Beatles più avanguardisti?) e molti classici del'70-'80.
Qua sotto la tracklist è il player per ascoltare il nastrone:
01. JONATHAN RICHMAN i’m straight
02. SUICIDE cheree
03. THE FALL paintwork
04. THE RAPTURE house of jealous lovers
05. CAN i’m so green
06. LEONARD COHEN famous blue raincoat
07. DAVID BOWIE fame
08. A FLOCK OF SEAGULLS space age love song
09. JOHN CALE & LOU REED work
10. NYCC CHOIR stand on the word
11. LOOSE JOINTS is it all over my face
12. BIRTHDAY PARTY nick the stripper
13. THE BEATLES tomorrow never knows
14. KRAFTWERK computer world
15. ROBERTA FLACK the first time ever i saw your face
E finalmente ci siamo. Dopo una prima serata che ha mantenuto la promessa di riportare lo spirito della golden age dei blog sul dancefloor del Covo, siamo pronti per la puntata numero due di Big Blog Theory, il party che dà al termine social network un significato che non prevede uno schermo e una tastiera ma sorrisi e sudore.
Nella prima serata abbiamo ballato singoli nuovi e vecchi classici, in pista c'era gente che saltava, coppie che si formavano e coppie che limonavano, Enzo ha suonato le Pipettes e i Clap your hands say yeah come se fossimo nel 2005 (grazie, Enzo) e ci siamo divertiti tutti un sacco.
Stavolta a farmi compagnia in consolle sono onoratissimo di avere the king of roghenroa, l'uomo che con la sua partenza ha ridotto la Grecia sull'orlo del baratro, l'autore e gran cerimoniere della Psicopatologia spicciola del DJ pretenzioso: Benty. Già DJ di lungo corso nei peggio locali di Salonicco e in certi party di culto dell'anconetano, Benty ha promesso di attirare strappone nel raggio di centinaia di chilometri, e possiamo stare certi che la sua prima serata nella città felsinea non passerà inosservata.
Ad aprire le danze ci sarà Il Pan del Diavolo, duo siciliano al fulmicotone che, riuscendo nell'impresa di coniugare rock'n'roll sudato sincero a certa tradizione cantautorale italiana, sta girando l'Italia e inanellando un sold-out dopo l'altro.
Nei prossimi giorni, come al solito, ricchi premi e cotillons.
Chi non viene è Still Ill.
Nei giorni scorsi ho ricevuto via interposta persona una lamentela di un mio giovane lettore che mi rimproverava perchè ultimamente su queste pagine posto troppo raramente dei giochi. Cerco di rimediare segnalandovi Snowball, notevolissimo flipper pixelato talmente ricco e complesso che per certi versi sembra quasi un platform. Davvero niente male.
E' Incredibox, una beatbox interattiva animata assolutamente eccezionale. Io non sono riuscito a spegnerla finchè non ho provato tutti i suoni e un buon numero delle loro combinazioni, ma anche adesso faccio fatica a separarmene. Una droga.
Sull'edizione americana di GQ, all'interno della fondamentale (ma anche no) GQ Guide to suits, Nick Cave parla del primo completo che ha mai comprato, ai tempi in cui la sua musica e la sua vita erano un tantino più interessanti di quelle odierne.
"The first suit I ever bought was from a secondhand place in New York when I was on tour there in the early '80s. It was three pieces, lime green with an orange check. I have no idea what it was made of, only that it melted when you would nod off and the cigarette would fall on your trousers. And I was actually imprisoned in it. I was busted buying drugs on the Lower East Side, and I was thrown in a holding pen in this ridiculous lime green suit. And I was thinking, Jesus, I wish it wasn't lime green. And of course, the one other white guy in the cell runs up and goes, 'Fuck, it's Nick Cave!' And what's more, we had a gig that night. We were staying at the Iroquois hotel, and when the sergeant said, 'Nick Cave, c'mon, make your phone call,' I asked him to call the Iroquois. And he says, 'Can you spell that?' And I'm like 'I… R…' 'Nope! Next!' So I was there for three days, and I missed the shows, sitting there in my lime green suit." [#]
MP3 Little Red – Do you love me? (Nick Cave & the Bad Seeds cover)
Ve la ricordate la liberia a forma di Pac-man?
(pensate: è così famosa che mi sa che non l'ho mai postata)
Ora c'è la sua nemica naturale. Si compra qua.