[ovviamente Bucchi. Visto da Chiara]
Qualche anno fa si sarebbe usata la parola Serendipità; ora -invece- è un semplice e più banale scherzo del caso, o più probabilmente di una mente maliziosa e creativa che ha provato a sfruttare uno dei tanti buchi della società dell’informazione come strategia promozionale, riuscendo di fatto ad ottenere almeno un po’ dell’attenzione che (stavolta probabilmente a ragione) pensava di meritare.
E così, tra un mp3 scaricato e l’altro, il mislabeling -probabilmente volontario- di un disco ti porta a scoprire una grande canzone che non c’entra nulla con quello che pensavi di ascoltare. Si spacciava per un pezzo nuovo dei Guillemots, quartetto inglese con un buon disco alle spalle (in cui spiccava la splendida Trains to Brazil), ma voce, stile e arrangiamento non quadravano per nulla. E’ bastata una ricerca del testo su Google per scoprire che si trattava invece di un misconosciuto artista electro/indie-pop francese (tale T.), uscito in patria anni fa e nel mondo l’anno scorso per l’etichetta svedese Black Star Foundation.
E al diavolo i Guillemots: Dancing together è una grande canzone, un pattern dolceamaro e ballabile che non dispiacerà ai fan delle cose più pop della Morr, dei Radiohead più idiotecari e dei Postal Service in mood malinconico. Ora non riesco a smettere di ascoltarla: colpo basso riuscito, ma non provateci mai più.
T. – Dancing together (MP3)
Fino a qualche anno fa avrei dedicato alla cosa un post nostalgico, lungo e meditato; ora, essendo precipitato in un paio di punti del diagramma ed essendomi irrimediabilmente perso nel dungeon con ben poche possibilità di vedere la luce, mi limito a una laconica segnalazione dell’eccezionale articolo del New York Times firmato da Adam Rogers (già penna di Wired) sulla morte di Gary Gigax, il creatore del principe dei giochi di ruolo Dungeons & Dragons. Geek Love (l’articolo parte bene giò dal titolo) tralascia la semplice agiografia nerd del personaggio e del gioco e si lancia in alcune riflessioni assai brillanti sul ruolo che D&D ha avuto nella nostra vita di adolescenti sfigati e sociopatici, arrivando a vederlo come la radice di tutte o quasi le derive nerd contemporanee (da Harry Potter a Google, dalla Playstation al successo de Il Signore degli Anelli), che peraltro ora insospettabilmente mainstream. E quale modo migliore per rappresentare un concetto del genere di un complicatissimo diagramma di flusso (dettaglio qui sopra, versione intera qui)?
We live in Gary Gygax’s world. The most popular books on earth are fantasy novels about wizards and magic swords. The most popular movies are about characters from superhero comic books. The most popular TV shows look like elaborate role-playing games: intricate, hidden-clue-laden science fiction stories connected to impossibly mathematical games that live both online and in the real world. And you, the viewer, can play only if you’ve sufficiently mastered your home-entertainment command center so that it can download a snippet of audio to your iPhone, process it backward with beluga whale harmonic sequences and then podcast the results to the members of your Yahoo group [..]
Geeks like algorithms. We like sets of rules that guide future behavior. But people, normal people, consistently act outside rule sets. People are messy and unpredictable, until you have something like the Dungeons & Dragons character sheet. Once you’ve broken down the elements of an invented personality into numbers generated from dice, paper and pencil, you can do the same for your real self. [#]
[via, grazie M.]
In questi tempi in cui dopo due ascolti si è costretti a decidere se un disco vale qualcosa oppure non merita attenzione (e dopo dieci -in ogni caso- è già vecchio), e in cui anche i dischi migliori si perdono nell’incertezza delle mezze tinte e nelle perplessità dei ‘se’ e dei ‘ma’ che frenano in partenza quasi ogni entusiasmo, è stato strano imbattersi in un disco che suscita sensazioni forti come Amen dei Baustelle. Al confronto col disco intero, il gran parlare che abbiamo fatto del singolo Charlie fa surf appare ora oltremodo fuori misura, una discussione sproporzionata su un piccolo particolare (seppur importante) di un quadro che allora non avevamo ancora avuto modo di esaminare nella sua interezza. Amen è un disco patinato ma estremamente sporco, con momenti altissimi e passaggi a dir poco squallidi, un cerchiobottismo sapiente di cui sai di non poterti fidare ma che ti fa inesorabilmente vittima, e un’antipatia perfetta che ti concede la giusta distanza (cosa che non succede MAI con le band italiane) per odiarlo con intensità oppure innamorartene senza mezze misure. O anche, come sta succedendo a molti di noi, entrambe le cose contemporaneamente.
E questo, al di là dello specifico giudizio di valore sul disco, è più o meno un miracolo.
[nel senso baustellianno del termine]
I Baustelle suoneranno questo sabato all’Estragon di Bologna, e anche se è noto che la performance live non è esattamente la loro dimensione ideale, sono molto curioso di vedere cosa combineranno sul palco e, soprattutto, come sarà composto e come reagirà il pubblico che accorrerà sicuramente numeroso ad assistere. E sarò parimenti molto curioso di mettere i dischi dopo il concerto, ospite in consolle del principe DJ Mingo, per capire se a Charlie piacciono i Foals e se conosce i Don Turbolento. Mi porterò dietro una compilation di brutal metal, per ogni evenienza. E una mazza da golf.
[foto]
Baustelle – Bruci la città (live a Vicenza 2008) (MP3)
Probabilmente è perchè ormai mi sono un po’ bevuto il cervello (l’avrete notato), ma in questo periodo, con tutto quello che avrei di meglio da fare, sono capace di perdere ore a leggere Passive Aggressive Notes, un blog il cui contenuto evincerete facilmente dagli esempi sottostanti. Sono grave?
Ma soprattutto:
[15 T-shirts you’d hate to see on your daughter’s boyfriend. Il bello è che esitono davvero]
In principio era Chuck Norris.
E’ ormai quasi impossibile risalire al percorso preciso che ha portato un attorucolo americano di serie b a diventare una delle figure più celebri della pop culture contemporanea (su Google in quanto a numero di risultati straccia pure George W. Bush, non so se mi spiego); quel che è certo è che il merito (o la colpa, fate voi) principale va attribuito ai Facts, il surreale insieme di affermazioni iperboliche sulle gesta del nostro che da 2005 in poi è diventato un fenomeno della rete. Il boom dei Chuck Norris Facts sembrava (solo) uno dei saltuari momenti di follia della rete. Invece è stato solo l’inizio.
Tenetevi forte:
# Chuck Norris counted to infinity – twice.
# Chuck Norris’ tears cure cancer. Too bad he has never cried.
# Chuck Norris wears a live rattlesnake as a condom.
# Jack Bauer could get off the Lost island in 24 hours.
# Jack Bauer once forgot where he put his keys. He then spent the next half-hour torturing himself until he gave up the location of the keys .
# Jack Bauer can talk about Fight Club.
# Linus Torvalds wasn’t born. he was developed. by himself.
# Linus Torvalds programmed God in his own image.
# Linus Torvald’s kernel never panics.
# Chick Norris può superare il tonno insuperabile. A destra.
# Una volta il mostro di Lochness ha fotografato Chuck Norris.
# Quando Chuck Norris taglia le cipolle, piove.
[poi diventato un libro, I fermenti lattici delo yogurt di Chuck Norris sono tutti morti, di cui è in uscita il seguito]
# Il wifi l’ha inventato Andrea Beggi: stava chattando, e doveva andare in bagno.
# Andrea Beggi ha l’iPhone da un mese e mezzo. Dice che è il miglior fermacarte della storia, anche se un po’ scomodo.
# Andrea Beggi ha dimostrato che Paolo Attivissimo e’ una bufala.
# Le foto di Bordone non possono essere zippate.
# Se Bordone fa una battuta su Maometto, Maometto ride.
# Bordone è talmente bello che quando gli scattano una foto con l’autovelox, la stradale gliela manda a casa incorniciata.
# Neri ha comprato la milliondollarhomepage per postare le foto della sua prima comunione.
# Se Gianluca Neri fosse stato sul volo 815 l’isola sarebbe stata l’isola del tesoro.
# Il Monopoli di Gianluca Neri è in scala 1:1. Grazie al cielo non gli piace il Risiko.
# Barack Obama sang you the Happy Birthday song on your voicemail.
# Barack Obama warmed up your car for you.
# Barack Obama has a baloon for you.
# Hillary Clinton drank from your glass.
# Hillary Clinton used the last square of toilet paper.
# Hillary Clinton farted under the covers.
Hillary Clinton is your new bicycle
# Hillary is Windows Vista.
# Hillary took uo two parking spaces.
# Hillary puked during Cloverfield.
[E c’è anche Hillary Clinton is your new HD-DVD player, geniale già dal titolo]
# Michelle Obama saved stale bread so you could feed the ducks.
# Michelle Obama pured sugar into Chuck Norris’ gas tank to protect you.
# Michelle Obama showed Barack how to set up your router.
# John McCain isn’t going anywhere.
# John McCain isn’t going anywhere.
# John McCain isn’t going anywhere.
# Steve Jobs shopa at WalMart.
# Steve Jobs bought you a pineapple pizza.
# Steve Jobs hates Feist.
# Barack Obama ti sceglie per primo quando si fanno le squadre.
# Barack Obama si trattiene di più con te al cellulare da quando ha saputo che hai l’autoricarica.
# Barack Obama non ti trova affatto grassa.
# Questa sera, prima di augurarvi la buonanotte, Uolterueltroni verrà a prepararvi la caffettiera per domani mattina, così potrete dormire cinque minuti in più.
# Uolterueltroni ha le chiavi di tutti i lucchetti del lampione di Ponte Milvio
# Se Uolterueltroni avesse scritto le sceneggiature per Ualt Disney, alla fine del film la mamma di Bambi avrebbe sposato il cacciatore.
[diciassettesima puntata]
_Se scrivi un post per punti vuol dire che non hai idee. O tempo. O che ti sei bruciato tutto il weekend dentro casa a formattare e reinstallare il PC, imparare a usare il tuo nuovo N81 e a starnutire a causa dell’allergia. Avete presente il delirio di cose da fare della settimana scorsa? Ecco, è ancora praticamente tutto da fare. Nonostante ciò:
_Calembour della settimana. Charlie fa surf.
_Che tu sia per me il coltello (again). Tra un mese e mezzo tornano i dEUS, e dei due nuovi singoli usciti finora (il primo -bruttino- è qui) quello in duetto con Karin Drejer Andersson, già splendida voce degli splendidi The Knife, mi piace un sacco:
[link originale via]
dEUS feat. Karin Drejer Andersson – Slow (MP3)
_Stayin’alive. Barack ‘Barry’ Obama, circa 1979.
_Sport nazionale. Avete presente Music Club, free press musicale di poche pretese che si trova spesso in giro per locali e concerti? Non è certo una pubblicazione nota per la sua originalità; e non è strano, visto che è quasi interamente composto di testi saccheggiati qua e là, dai comunicati stampa a siti, webzine e blog scovati in rete. Desperate Youth l’ha scoperto con le mani nel sacco.
_Bachelite. Art Compagnoni sul secondo disco degli Offlaga Disco Pax. Chapeau.
_Ed era dura, . The best picture of Britney ever.
_Perchè io rido dentro. No more LOL: LOI (laughing on the inside).
_Stai cercando di dirci qualcosa? Justin Timberlake in due imbarazzanti mise anni ’70: in Run, nuovo video degli Gnarls Barkley, e in Love Guru, il nuovo film di Mike ‘Austin Powers’ Myers.
_Bad management. Non so chi sia il criminale da incolpare, ma vi pare che una data attesissima come quella dei MGMT (ne ho parlato qui) a Milano sia fissata appena una decina di giorni prima? Suonano lunedì 10 al Rocket, chi può non se li perda. E se qualcuno fa una macchina da Bologna e torna in serata…
_A ciascuno il suo hobby. Questa, ad esempio, tiene 75 tartarughe vive nel frigo.
_Dev’essere per questo che mi piacciono. Le pubblicità della Ford sembrano sempre fatte per essere linkate dai blogger: dopo Ode to a Ford, la sinfonia composta e suonata solo con pezzi della macchina, ora è la volta di Human Car.
[inkiostro fa surf]
Continuo a perdere pezzi di corpo e di pensiero, come cantava quello là.
Letteralmente, non riesco più a starci dentro. Per dire, al cinema sto perdendo di tutto, da Paul Thomas Anderson ai Coen che vincono l’Oscar, da Tim Burton alle prese con un musical a Woody Allen che delude i più ma come si fa a non essere curiosi, da Caos calmo che è bello o forse no ma c’è Moretti, allo Scafandro, la Farfalla, l’Ombrello e la Macchina da cucire, e poi continuo a rimandare birre e aperitivi con un paio di amici che ormai mi odiano, e tutti quei concerti a cui non andrò mai, nonchè l’ira di Dio di mail a cui devo rispondere (pazientate, please), tra cui le stagiste della radio a cui ho promesso i contatti (e le mail di presentazione ai contatti, certo), senza dimenticare la pila di libri sul comodino (il nuovo De Lillo, ancora mai aperto, allucinante), e la puntata di venerdì 29 di Get Black da preparare -sarà la cosa più dadaista e bissestile della storia della radio, probabilmente-, che poi subito dopo metterò i dischi al Covo a seguito del concerto degli ottimi Tiger Tiger e ho dei colpi in canna ancora da studiare, e ho ancora una caterva di dischi nuovi da ascoltare (un intero ordine da Play.com ancora imballato, una cartella da 2 giga sul desktop mai aperta), ma poi alla fine non ho deciso che lettore mp3 comprare e continuo a cambiare idea circa una volta al giorno, se poi non porto il passaporto a mia cugina la questura mi blocca il rinnovo e non riesco a espatriare, e tra poco mi scade la patente (tutto ciò, peraltro, fingendo di non avere una decine di ore al giorno occupate dal lavoro, e dalle cose logistiche tipo la spesa e le lavatrici, certo), e a casa ho il pc che dà i numeri e mi sa che dovrò reinstallare tutto (e quindi backuppare tutto), e immagino lo farò questo weekend (anche se sabato sera gli Art Brut al Bronson non me li perdo), insomma, adesso penso a come organizzarmi, tanto ho un sacco di tempo per pensarci, no?
[La libreria Amazing Staircase vi piace un sacco -e ci credo-, mi sta arrivando circa una segnalazione al giorno. Grazie a Emanuel, Francesco, Giulia e Subliminalpop.
Update: vi segnalo anche il super-riassuntone 30 of the Most Creative Bookshelves Designs, due segnalazioni in due ore (Maelstrom2 e Lello, grazie)… Le più belle le ho già postate praticamente tutte però (e alcune comunque gli sono sfuggite)]
Una di quelle cose che ti rimettono al mondo: tornare a casa a tarda sera dopo una pessima giornata, e scoprire che c’è in giro un nuovo pezzo degli LCD Soundsystem, dalla colonna sonora di 21. E che è una bomba!
[venerdì test in pista al Covo assicurato, interminabile intro compresa]
LCD Soundsystem – Big Ideas (MP3)
Ho il sospetto che oggi leggerete questa notizia un po’ dovunque: a sorpresa ad Aprile tornano sulle scene gli Yuppie Flu, principi più o meno incontrastati dell’indie-rock nostrano assenti dalle scene dai tempi dell’eccellente Toastmasters di un paio di anni fa.
L’attesa per l’uscita di Fragile Forest comincia già da oggi, con il lancio in grande stile di un MP3 in anteprima liberamente scaricabile dal sito ufficiale della band, a fronte di una veloce registrazione che -si promette- sarà ben più di un semplice mezzo per la ricezione di info e newsletter. Cold Device è una ballad da manuale, che parte con un sitar un po’ spiazzante, continua con una strofa timida e poi si lancia in una languida apertura che ricorda qualcosa del loro capolavoro Days before the day.
Il pezzo è in streaming qua sotto, e in download free dal sito. E se il buon giorno si vede dal mattino, Fragile Forest sarà un altro grande album.
Ladies and gentleman, la iBand.
Del concerto di Jens Lekman di un paio di sere fa al Teatro Rasi di Ravenna non so bene cosa dire, ma voglio dirlo. Non so se è stata la splendida location, la scaletta impeccabile, gli arrangiamenti imprecisi che eliminavano un po’ della fatidiosa perfezione formale dell’ultimo disco, l’essere costretti sulla poltroncina del teatro che ti porta a trovare modi inediti per ballare e tenere il tempo o l’aria insieme sfigata e super-cool che Lekman riesce a portare con invidiabile naturalezza; sarà stato anche solo uno di questi fattori o più probabilmente la somma totale, sta di fatto che è stato un concerto che mi ricorderò.
Jens Lekman – Live @ Copehangen, 15/02/08 (megaupload > 15 MP3)
Una selezione:
Jens Lekman – New directions (unpublished – live 15/02/08) (MP3)
Jens Lekman – Black Cab (live 15/02/08) (MP3)
Jens Lekman – A postcard to Nina (story intro – live 15/02/08) (MP3)
Jens Lekman – Sipping on sweet nectar (live 15/02/08) (MP3)
Un uber-mash-up di grande pop il cui risultato, seppur interessante, è inferiore alla somma delle parti: Rihanna che canta il singolone Umbrella sulla base del singolone Golden Skans suonata live dai Klaxons con una scenografia parecchio debitrice alla celebre piramide dei Daft Punk. Dalla premiazione dei Brit Awards, ieri sera.
Rihanna feat. Klaxons – Umbrella (live at Brit Awards) (MP3)
[Perdonatemi per il titolo del post, vi prego]
Non fai in tempo a farti piallare le giornate dal troppo lavoro e dagli impegni arretrati che, pur navigando un decimo degli altri giorni, nel giro di 10 minuti ti imbatti in tre link più o meno grotteschi che hanno tutti a che vedere con un paio di auricolari:
[lo spot canadese contro gli incidenti sul lavoro. Anche gli altri -curiosi e grotteschi quanto questo- meritano]
[lo spot australiano che mette in guardia dalle distrazioni -musicali, in questo caso- quando si attraversa la strada]
[ben più facete, le casse di Fred & Friends a forma di auricolari giganti]
WineRack, il finto-reggiseno che può contenere quasi un litro di alcool, è quasi indispensabile in tempi di divieti notturni, selezione all’ingresso e caro-cocktail. Conosco almeno un paio di persone che dopo questa segnalazione ne compreranno uno alla propria ragazza. E almeno un paio di ragazze che probabilmente se lo compreranno per sè.
[e c’è anche l’appropriatissima versione maschile Beerbelly, in guisa di buzza alcolica]
Oggi va così:
A man walks into a bar
orders a beer and a bowl of peanuts
but the bar turns into a spaceship
and the bartender gives him a hair cut
i cant remember the end of that joke
you once told it to me when we smoked
on your fathers expensive cigars
all i remember is the part of a man walking into a bar
How many lovers does it take
to put a light bulb into a socket?
Why did Mona Lisa smile?
I have the answer written down in my pocket.
I just remember I laughed til i cried
because you told it with your funny voice
your southern dialect makes me rejoice
those special times we had
when love was just a silly gag
I know why Mona Lisa smiled
Da Vinci must have been a really funny guy
and laughter is the only way into my heart
I know why Mona Lisa smiled
Da Vinci must have been a really funny guy
and laughter is the only way into my heart
Summer night on a gravel road
you told me about your childhood friend Veronica
who was claimed to have swallowed a toad
and i picked up my harmonica
I know why Mona Lisa smiled
Da Vinci must have been a really funny guy
and laughter is the only way into my heart
I know why Mona Lisa smiled
Da Vinci must have been a really funny guy
and laughter is the only way into my heart
A man walks into a bar
orders a scotch and a bottle of coke
but the laughter is gone in his heart
you never told me the end of the joke.. [#]
Jens Lekman – A man walks into a bar (MP3)
[stasera Jens Lekman suona al Teatro Rasi di Ravenna. Venerdì invece è al Viper di Firenze]
Dando un’occhiata su Google scopro che ha più di 3 anni e che nel mentre è stata linkata e segnalata più o meno chiunque, eppure dopo averla scoperta venerdì sera dalla playlist come al solito delirante del collega radiofonico Soroton nel suo Smetto quando voglio, non posso esimermi dal rilanciare anche qua Mamma Ram, la versione geek (che si affianca alla già nota – e già segnalata – cialtronissima versione bolognese firmata Dario Dariotti) del classico Mamma Roma (aka Roma addio aka Me ne andavo da quella Roma) di Remo Remotti.
Lo Iomega ZIP, quanti ricordi.
[qua c’è pure un video, ma non mi sembra un granchè]
Recycle feat. Eloquens – Mamma Ram (MP3)
Bonus:
Remo Remotti – Mamma Roma (MP3)
Dario Dariotti – Bolognademerda (MP3)
[Katz bookshelf bench, segnalata da Kanye West sul suo blog. Grazie a Girolami per la segnalazione]