Non ci vuole un genio a capire che nella scena musicale indipendente mondiale questo è decisamente il momento dei Grizzly Bear.
Autori di quello che è già uno dei dischi dell’anno (anche se tecnicamente Veckatimest non esce prima di domani), protagonisti dei set più osannati e impeccabili del South by Southwest di Austin e destinati a un futuro da grandi nel panorma dell’adult pop più colto (la stessa lega che l’anno scorso è stata dominata dai Fleet Foxes, per intenderci), i Grizzly Bear sono finalmente pronti a riscuotere quello che meritano.
Per quanto mi riguarda, a incoronarli tra gli eroi musicali del 2009 basterebbe il piccolo primato di cui sono titolari sul mio lettore MP3, dove la loro Two weeks per numero di ascolti batte quasi del doppio tutti i contender più accreditati (e quest’anno non ne mancano, per fortuna).
Come tutti i pezzi del quartetto di Brooklyn, Two weeks non avrebbe sfigurato nelle mani di un girl-group degli anni ’60 (riferimento non facile da vedere ma che, una volta scovato, appare la lente più chiara attraverso cui osservare la musica della band), a partire dai suoi cori quasi angelici per arrivare all’andamento indolente e al testo cripticamente frustrato. Un prodigio di chamber-pop sognante ma contemporaneamente inquieto, come sembrano indicare anche i due video che girano su YouTube; il primo, non ufficiale, schifosamente poetico e romatico (e bellissimo), mentre il secondo -ufficiale, appena diffuso- lento e inquietante oltre ogni dire.
Se non li avete mai approfonditi, un’ottima introduzione ad un mondo musicale complesso e molto affascinante. Se invece li conoscete già, sappiamo entrambi qual è il brano più ascoltato del momento sul vostro lettore MP3.
Grizzly Bear – Two weeks (MP3)
-Previously-
Grizzly Bear – He hit me and it felt like a kiss (Carole King cover) (MP3)
Grizzly Bear – Knife (MP3)
-Elsewhere-
Grizzly Bear – Live on WNYC (4 canzoni)
Grizzly Bear – Black Cab Sessions (live video)