Non dirò che David Foster Wallace era un genio, non dirò che scriveva cose perfette (il contrario!), non dirò che il giorno che abbiamo saputo della sua morte eravamo tutti tristissimi e attoniti e ci venivano paragoni solo con Kurt Cobain (solo che allora avevamo 15 anni e moriva un'icona e ora ne abbiamo trenta ed è morto una specie di amico, un amico intelligentissimo e un po' incomprensibile che a volte ci stecchiva con dei lampi di verità come ormai non riesce più a fare quasi nessuno, perché siamo diventati molto presuntuosi ma non fino al punto di mentire a noi stessi), mentre in quella mattina di Settembre ci scambiavamo SMS e non ci potevamo credere, e continuavamo a dire che la stessa cosa l'avevamo provata solo quando avevamo saputo di Kurt Cobain, nel mentre pentendoci per il confronto perché non è proprio una cosa che gli rende giustizia, a uno dei migliori scrittori della sua generazione appena morto, ed anzi, se esiste una giustizia in qualche modo assoluta tra un po' di anni ci ricorderemo del contrario, e quando penseremo alla morte di Kurt faremo paragoni con quella di David, che è arrivata più tardi e ci ha colpito più forte perché solo a un certo punto della tua vita puoi capire davvero la gravità del privarsene, e quello che può portartici, e la cattiveria nel non pensare a tuo moglie che ti troverà lì appeso, agli amici, alle legioni di fan in tutto il mondo che aspettavano un nuovo libro, ai coccodrilli, e alle aragoste che ora rimarranno senza compagnia; mentre sono passati due anni e non abbiamo ancora letto tutto quelli che hai pubblicato, cosa aspettiamo? Forse non ci vogliamo pensare? Forse l'idea che rimanga una raccolta di racconti qua e una di saggi di là ci illude che ci sei ancora, là fuori? Non è che ci stiamo a pensare tutto il tempo, sia chiaro; e siamo in grado di prendere in mano un tuo libro e di consigliarlo a un amico senza necessariamente cadere in lacrime, ci mancherebbe (non siamo come te! noi siamo forti! noi ce la facciamo!); però in quei momenti lo sappiamo, vorremmo non saperlo e vivere nell'ignoranza che abbiamo sempre riservato ad altri autori e ad altri personaggi, magari bravissimi, di cui non ci frega niente, mentre tu, che pure lo sapevi benissimo, te ne sei fregato. Vorremmo essere arrabbiati, ma non ci riusciamo. Siamo solo tristi.
Anche se il secondo anniversario della morte di David Foster Wallace cade la prossima domenica, domani sera qua a Bologna un paio di amici hanno organizzato una serata per ricordarlo. Sono entrambi autori di questo blog (anche se, come tutti gli altri, non scrivono quasi mai), e insieme a Radio Città Fujiko e la Libreria.Coop Ambasciatori hanno messo in piedi una serata per parlarne; una specie di seduta di terapia collettiva postmoderna per elaborare il lutto, così me la immagino. Alle 21 di mercoledì 8 Settembre, alla Libreria Ambasciatori di Via degli Orefici 19 ci saranno Marco Cassini e Martina Testa di Minimum Fax, ci sarà la straordinaria voce di Marina Pitta a leggere come solo lei sa fare alcuni brani dai suoi libri, ci saranno Pirex e Francesca e ci saremo tutti noi. Ché poi il giorno giusto faranno anche una cosa a Roma, più in grande, perchè loro certe cose le sanno fare bene e sono tra i pochi che possono farle. Ma noi lo ricordiamo qua, tra di noi, come si fa con gli amici che