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martedì, 01/07/2003

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31 canzoni e una sviolinata
No, dire che Nick Hornby è bravo non è molto originale. E non è neanche tanto fico, insomma, un autore così mainstream…
Ma questo blog, che delle cose fiche se ne frega alla grande, ha finalmente finito di leggere 31 canzoni, e ne è rimasto entusiasta. Insomma, lui ci è riuscito, ha pubblicato un libro che è solo e semplicemente un grande omaggio alla musica, e al suo ruolo nelle nostre vite; niente trama o forma romanzo dietro cui nascondersi, niente linguaggio tecnico o giornalistico: solo e semplicemente un omaggio. E il fatto che il libro sia bellissimo, leggero e godibile, senza lirismi baricchiani o ‘linguaggio scarno ed essenziale’, senza alcun tipo di maschera o finzione, è questo che è straordinario. E’ straordinario come Hornby riesca, con una prosa semplice e quotidiana (da blogger, diceva qualcuno) ad incantare ed affascinare. Impagabile.


martedì, 01/07/2003

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Rene vendesi
Tempo qualche giorno e Nick Cave dovrebbe essere in Italia per l’unica data nazionale del suo tour, sabato 5 a Bologna in occasione di (turatevi il naso) Coca Cola Live @ Mtv. Uso il condizionale perchè il suo nome è scomparso dalla pagina di Mtv.it che elenca i partecipanti al concerto, e benchè all’info-line lo diano per confermato, ho il serio dubbio che mister Cave abbia riconsiderato una sponsorizzazione così, ehm, compromettente. Peccato pechè il nuovo tour sta -inaspettatamente- entusiasmando i fan: poco spazio alle nuove canzoni, versioni riarrangiate e più aggressive dei vecchi singoli e qualche ripescaggio per gli aficionados.
Frattanto il cantautore australiano ha partecipato a Came so far for beauty, una concerto di tributo a Leonard Cohen che ha avuto luogo sabato a New York. Pare sia stato un vero evento, e che i fan, tanto di Cohen che di Cave, siano rimasti molto soddisfatti. Nick Cave ha cantato Suzanne, Diamonds in the mine e I’m your man e ha duettato con Rufus Wainwright in Don’t go home with your hard on. Venderei un rene per sentire la sua versione di I’m your man (una delle più belle canzoni d’amore di tutti i tempi?).


martedì, 01/07/2003

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No, non me ne sto zittino
Adattatori italiani di Dogma, vergogna. Ok che il quarto film di Kevin Smith -di cui parlavo qui– non è un capolavoro e non è neanche tra i suoi migliori, ok che le imprecazioni e le prese per il culo alla chiesa vanno smorzate perchè siamo pur sempre in un paese bacchettone, ok il film lo facciano uscire ad inizio Luglio e che il cinema dove l’ho visto non avesse l’aria condizionata, ok anche che Buddy Christ venga tradotto ‘Cristo compagnone’ (terribile, ma era difficile). Però pretendere che chi ha tradotto ed adattato il film abbia visto almeno uno dei film precedenti dello stesso regista non mi pare chiedere troppo…o sbaglio? Insomma, va bene tutto, ma tradurre il nome di Silent Bob -uno dei protagonisti del film, personaggio presente in tutte le opere del regista americano, nonchè nel titolo dell’ultimo film, Jay e Silent Bob– come Zittino Bob mi pare decisamente troppo.

lunedì, 30/06/2003

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Altro che aggregator…questi si sovrappongono
Grazie ad Achille sono capitato su questo bizzarro blog schizofrenico: Sovrapposizioni. Andate in fondo alla pagina, al primo post, e sovrapponetevi anche voi. Non so dove porterà, ma l’idea, nella sua assoluta insensatezza e inutilità, ha un che di geniale.

lunedì, 30/06/2003

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Ancora disturbi
Prosegue la soap opera del cast di Frequenze Disturbate, il festival estivo più amato da questo blog. Provando a cercare Urbino come luogo nel database dei concerti di Rockol (vi facilito, cliccate qui), per sabato 9 esce un misterioso BRMC. Il primo pensiero va ovviamente a loro, che però nel suddetto database di Rockol sono un record diverso (questo), senza concerti in vista, almeno in Europa. Il mistero si infittisce.
Mentre la conferma per un nome grosso, ma un po’ bollito, tarda ad arrivare…
<continua>



lunedì, 30/06/2003

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Miti a confronto
Gecco ha finalmente incontrato uno dei suoi miti, Terence Hill.
Ora il mio dubbio è se sia stata migliore la stretta di mano con terence hill o con lee ranaldo [chitarrista dei Sonic Youth, NdI], non so proprio decidermi.


lunedì, 30/06/2003

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Il puffino

sabato, 28/06/2003

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Berlusclone
Lo so che non devo accendere la tv, finisco sempre e solo per imbattermi nella peggior merda catodica. Bella forza, direte voi, già i programmi decenti saranno sì o no due, ed ora è pure Estate… In ogni caso, guardare il Tg durante la cena è un’abitudine dura a morire, e poco importa se, di questi tempi, finisco sempre per cenare alle 9 e mezza quando ormai ogni barlume di Tg è terminato da tempo: il danno è già fatto, e la tv accesa.
Ieri sera mi sono imbattuto nella prima puntata di The Bachelor, nuovo strombazzatissimo reality show di Canale 5, condotto da Cristina Prodi e prodotto dal di lei marito Giorgio Gori. L’idea è vecchia quanto il cucco: c’è l’uomo dei sogni e ci sono varie donne a contenderselo; un originalissimo mix tra Gioco delle coppie, Uomini e donne e Grande Fratello. Prima di spegnere la tv ho appena fatto in tempo a vedere il suddetto uomo dei sogni, e sono rimasto disgustato: trattasi infatti di un giovane imprenditore, ex calciatore, con un ghigno berlusconiano ben stampato in volto, a sottolineare la notevole somiglianza con Piersilvio. Qualcuno sta cercando di dirci qualcosa, temo.
[il titolo è rubato a Blob]



sabato, 28/06/2003

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E io che pensavo fosse underground
Pitchfork, il sito web del musicofilo snob, oggi apre il suo primo ufficio. Inoltre, a breve cambierà design, lancerà nuove rubriche e sarà aggiornato più volte al giorno. Praticamente un blog.

sabato, 28/06/2003

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Miracoli della differita
Roberto il Baffo, in prigione da una decina di giorni per bancarotta fraudolenta, stasera era tra i partecipanti di Ciao Darwin.
Un programma fallimentare, per l’appunto.


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venerdì, 27/06/2003

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Appena pensato
[Bene, ho già postato per domani, almeno se c’è un black out sono a posto.]

venerdì, 27/06/2003

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Arriva lo Yè-yè
Io il mondo discografico proprio non lo capisco. Ogni Estate sono tutti lì ad affannarsi in cerca del tormentone dell’anno, della canzone leggera ed orecchiabile da far canticchiare sotto la doccia e da trasmettere sulle spiagge, e pare che la demenza sia una caratteristica irrinunciabile. Il più delle volte così si creano dei mostri, da SoleCuoreAmore alla tiritera delle Las Ketchup, ma ogni tanto capita che ci si imbatta in canzoni di qualità, che riescono ad essere leggere e cantabili senza rappresentare anche un insulto al buon gusto (mi vengono in mente Le vent nous portera dei Noir Desir, o I am happy dei Soerba). Quest’anno, tra Chihuahua e GattoMatto la situazione non sembra messa molto meglio. Ed è un peccato, perchè è da poco uscito un disco che contiene quella che potrebbe essere la canzone dell’Estate, se se solo i direttori artistici delle radio se ne accorgessero. Sto parlando di Arriva lo Yè-yè dei Baustelle.
I Baustelle o li ami o li odi, non sono previste mezze misure. Il loro immaginario adolescenzial-erotico-retrò, i suoni frutto di un modernariato che si rifà ad un pop europeo di lunghissima tradizione ed i testi intrisi di dandismo autocompiaciuto (per usare una loro definizione) sono originalissimi eppure classici, profondamente italiani ma molto internazionali, O ti sembrano affettati, falsi, noiosi e nauseabondi, oppure ti conquistano. La moda del lento, il loro ultimo cd, è splendido. Bastano le due voci, belle ed evocative, di Rachele Bastrenghi e Francesco Bianconi  ed una manciata di canzoni (l’elettro-pop ‘nicotinico’ di Reclame, la conturbante Il seno e La canzone di Alain Delon, a metà tra i Cousteau, i Belle & Sebastian e Nino Rota) a conquistarti e a trascinarti nel loro universo di citazioni cinematografiche, chansonnier ed avventure erotiche vacanziere. Fino ad arrivare ad Arriva lo Yè-yè, gioiellino di perfezione radiofonica che rappresenta la summa dell’estetica Baustelle e che, contemporaneamente, ha una melodia appiccicosa ed accattivante come poche.
Procuratevela ed ascoltatela, e ditemi se non ho ragione.



giovedì, 26/06/2003

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Guia for president
Non sono il solo a pensarlo: guardate qui.

giovedì, 26/06/2003

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Siamo alla follia
Da Repubblica:
Usa, guerra casa per casa alla pirateria online
Partono le denunce per gli utenti del file-sharing
Iniziativa senza precedenti. A rischio milioni di persone




giovedì, 26/06/2003

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Cosa fanno, gli origami?
Mi segnala l’A.nonimo, che a Milano -dove sono avanti, azichenò- da un mesetto va avanti il primo Milano Roll Contest. Non si tratta di pattinare, rotolare o ballare vecchi pezzi di Elvis, bensì, semplicemente, di rollare. Esatto, avete capito bene:
Questo evento darà la possibilità, a chiunque voglia parteciparvi, di dare sfogo alla propria fantasia ed alle proprie capacità in quanto vi saranno varie prove di abilità: Crazy joint (gara di fantasia), Quick joint (gara di velocità), Long joint (gara di lunghezza).
Devo ancora capire in cosa si esplichi la gara di fantasia (cosa fanno, gli origami? E, in quel caso, poi se li fumano?), ma immagino che i partecipanti, se tanto mi dà tanto, non avranno problemi…


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mercoledì, 25/06/2003

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Ecco, oggi sto così

Le 3,16 e mezzo
dovrei essere un grande poeta
e il pomeriggio casco dal sonno
so che la morte mi viene addosso
come un toro gigantesco
e il pomeriggio casco dal sonno
so di guerre e di uomini che si battono nell’arena
apprezzo la buona cucina, il vino e le donne
e il pomeriggio casco dal sonno
so cos’è l’amore di una donna
e il pomeriggio casco dal sonno,
mi piego al sole dietro una tenda gialla
mi chiedo sove sono finite le mosche dell’estate
ricordo la morte sanguinosa di Hemingway
e il pomeriggio casco dal sonno.


un giorno non cascherò dal sonno, il pomeriggio,
un giorno scriverò una poesia che di quelle colline laggiù farà vulcani
ma ora casco dal sonno, il pomeriggio,
e qualcuno mi chiede: «Bukowski, che ore sono?»
e io dico «le 3,16 e mezzo».
mi sento in colpa, mi sento odioso, inutile,
pazzo, mi sento
cascare dal sonno il pomeriggio,
bombardano le chiese, okay, va bene,
nel parco i bimbi cavalcano i ponies, okay, va bene,
le biblioteche sono piene di migliaia di libri di scienza,
una gran musica aspetta dentro la radio vicina
e il pomeriggio casco dal sonno,
ho in me questa tomba che dice:
ah, gli altri facciano pure, vincano pure,
lasciatemi dormire,
la saggezza è nelle tenebre
spazzare nelle tenebre come scope,
vado dove sono andate le mosche dell’estate,
acchiappatemi se vi riesce.

[un premio a chi indovina chi è (facile). Ma non guardate su Google..]







































martedì, 24/06/2003

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Disturbi frequenti (2)
La doppia segnalazione di Rexistenz e Shoegazer -blog giovine giovine ma che, già dal nome, promette bene- mi fa notare che si sono aggiunti altri 2 nomi al cast confermato del festival estivo più amato dal presente blog: i Giardini di Mirò ed i La Crus. Sempre più un imperativo esserci.
[perdonate the lack of update, ma sono fuggito dal caldo metropolitano per rifugiarmi in collina; non solo non sono più abituato al dial-up, ma preferisco di gran lunga trascorrere il mio tempo in giardino che davanti al computer…]


martedì, 24/06/2003

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Disturbi frequenti
In coda alla due giorni di Frequenze Disturbate, l’8 e 9 Agosto ad Urbino, anche quest’anno avrà luogo il concorso per gruppi indipendenti Notturno MusicAle che quest’anno avrà come ospiti d’onore gli Yuppie Flu. Beh.

lunedì, 23/06/2003

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In missione per conto di Dio (o quasi)
E’ un film di 4 anni fa ma da noi, misteriosamente, non è mai arrivato. E questo nonostante i protagonisti siano 2 attori sulla cresta dell’onda (Ben Affleck e Matt Damon), la storia sia demenziale ma a tratti geniale e la qualità della produzione sia notevolmente maggiore alla media delle schifezze che arrivano da Hollywood e dintorni. Le malelingue dicevano che era per la trama: un film in cui i protagonisti sono due angeli caduti che abusano dei loro poteri, in cui Gesù è nero ed ha un sacco di fratelli e in cui Dio è una donna (Alanis Morrissette, per la precisione) non riuscirà mai a raggiungere le sale in un paese come il nostro. E così, noi fan di Kevin Smith -il regista che ci ha fulminato con Clerks, commosso con In cerca di Amy e fatto rotolare dalle risate con Jay e Silent Bob– ci eravamo rassegnati a vederlo in lingua originale, capendo poco o nulla dell’intricatissima trama e dei frenetici dialoghi.
Però, pausa enfatica, ci sbagliavamo: perchè, rullo di tamburi, Dogma, il quarto film di Kevin Smith, esce nelle sale il prossimo week-end. Immagino già che rimarrà in programmazione sì e no 3 giorni. Giorni in cui, potete scommetterci, in sala ci sarò anch’io.


lunedì, 23/06/2003

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Mi dicono che ho problemi di audience design
Dici che il mio blog non lo leggi quasi mai. Dici che non ti ci ritrovi, che non ti convince, che “c’è qualcosa che non va”. Dici che comunque è un blog interessante, fatto bene, e che c’è un motivo se 150 lettori diversi lo visitano ogni giorno. Però non lo leggi. “Ma non perchè sia brutto”, precisi di nuovo. Hai provato a spiegarmelo, ma non so se ho capito.
Dici che il mio blog ha problemi di audience design (che parole fighe che sai usare), e che la mia immagine del suo lettore modello è vaga e poco precisa (oppure hai usato la parola “poco uniforme”? Non mi ricordo). Parlo di argomenti incompatibili tra loro, uso toni e registri diversi: a volte sono quasi giornalistico e “un po’ impostato” (è anche quello il bello, no?), a volte intimista e confessionale fino alla nausea (si vede che non hai letto certi altri blog..), a volte tagliente e a volte grossolano (dipende da quanto tempo ho, di solito). Di conseguenza, aggiungi, ti senti esclusa dal pubblico dei miei lettori (oddio, mi fa senso parlarne così…pubblico, lettori…), hai la sensazione che io non lo scriva per te (effettivamente no, a dire la verità…non solo per te, almeno), e che non hai proprio lo stimolo a leggerlo.
E poi, il colpo finale: dici che sul blog non sono me stesso. E visto che non si tratta di un problema di identità sessuale come per Personalità Confusa, evidentemente ti stai riferendo a qualcos’altro. Non capisco bene a cosa però. Invece proviamo a ribaltare la questione: e se fosse di persona che non sono me stesso? E se fosse il blog la mia dimensione naturale? [vabbè, naturale per modo di dire] A quel punto che fai? Smetti di vedermi e telefonarmi perchè dal vivo sono falso? Mi incoraggi a fingere? O inizi a leggere il mio blog?
[fregata!]




domenica, 22/06/2003

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A beleza que não é só minha, Que também passa sozinha
E’ tutto il giorno che ascolto Garota de Ipanema, nella versione di João Gilberto, Antonio Carlos Jobim e Stan Getz.
Ora le cose vanno molto meglio.


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domenica, 22/06/2003

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Se i pensatori americani sono tutti così siamo a posto
“There are four ways to solve planet-wide problems. None of them work.”
“The New World Order, proclaimed in Gulf War I, died in Gulf War II.”
“The global future is already here. It exists somewhere on a slider bar between dusty refugee camps and a suite at the Ritz-Carlton.”
Bruce Sterling discute di ordine mondiale. Come se fosse una cosa semplice. E’ quasi imbarazzante.




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sabato, 21/06/2003

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Caldo apatico
Oggi ascolto un vecchio disco dei Lali Puna. Elettronica eterea e dispari, con un cuore pulsante e alienato: non esattamente musica estiva, concordo, ma ho bisogno di qualcosa che non stoni con il caldo apatico del primo pomeriggio, e  la voce monocorde di Valerie Trebeljahr fa al caso mio.
A dare retta a ciò che è scritto sul loro sito, tra l’altro, pare che i Lali Puna stiano per venire in Italia per 4 date live. Un paio sono confermate, mentre il mistero avvolge la data a me più prossima, quella di Cesenatico. Come notava anche Gecco si parla di un misterioso Riviera Beat Festival, su cui è pressochè impossibile trovare informazioni online. A questo punto scatta l’appello: chi ne sa qualcosa faccia un fischio.
[Per chi non li conoscesse: i Lali Puna sono un gruppo decisamente notevole. Vi bastino gli attestati di stima dei fratelli Greenwood dei Radiohead, che qualche anno fa li descrivevano come uno dei loro punti di riferimento. Decisamente consigliati.]



sabato, 21/06/2003

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I don’t wanna wait
Oggi Guia parla di Dawson’s Creek.
Sublime.


venerdì, 20/06/2003

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La rivoluzione è che mi hanno fatto comprare Tutto
Ne parlavano ieri sera i ragazzi di Glamorama, la trasmissione in onda dopo Polaroid (ormai è quasi tradizione linkarli il venerdì): allegato all’ultimo numero di Tutto c’è un cd con una manciata di gruppi italiani che reinterpretano canzoni di alcuni mostri sacri del rock. Sei canzoni di Lou Reed, Patti Smith, Kate Bush, Iggy Pop -con e senza Stooges– e Beatles) rifatte, quasi sempre in collaborazione, da Subsonica, Afterhours, Verdena, La Crus e Cristina Donà e finora inedite. Carino, discontinuo ma un po’ poco curato (ne fanno le spese una grafica orribile ed un titolo che merita premi per la sua originalità: Rock’n’Roll Revolution), vale l’acquisto -si sa, il giornale ha il target che ha- soprattutto per la bella versione di Across the Universe dei Beatles ad opera di Verdena + Afterhours, fedele all’originale senza dimenticarsi di osare il giusto. Deludente invece Cristina Donà alle prese con Wuthering Heights di Kate Bush: ne esce una versione un po’ fiacca, con poche idee. Si fa scoltare e con piacere, comunque, e per un cd allegato a Tutto direi che non è male come risultato.

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