Era meglio quando si faceva le pere
Loser firma uno dei post musicali più divertenti degli ultimi tempi. Nel suo bignami della musica indie si possono trovare perle come:
– Radiohead: l’unico disco decente è “Ok Computer”, prima c’è il nulla e dopo si sono accontentati di copiare il catalogo della Warp
– Mogwai: bravi eh, ma continuano a fare lo stesso disco da anni
– Giardini Di Mirò: copiano i Mogwai
– Loser: hanno venduto il culo a Tiscali con sta storia della compilation
– MP3: è il futuro della musica, però io ascolto solo vinili
– Nick Cave: era meglio quando si faceva le pere
E così via. A questo punto non posso che consigliarvi Il dizionario del critico rock snob, il primo geniale articolo della raccolta Rock, pop e altro curata da Nick Hornby, e, inevitabilmente, rilanciare.
– I White Stripes: lei non sa suonare, e dal vivo si sente; però sono simpatici
– Beck: hai voluto fare l’album di folk acustico, va bene, sei bravo, ma adesso ridacci un’altra Devil’s Haircut, ok?
– Kings of Convenience: bravi ma che palle [mi dissocio]
– Planet Rock: era tutto così bello quando eravamo giovani
– Paul McCartney: lo sanno tutti, è morto nel 1969
– Scena italiana: ridotta, marginale e ininfluente, perchè in Italia non c’è cultura musicale
– Air: nessuno gli ha spiegato prima chi è Baricco. Sì, non può che essere così
– PJ Harvey: da quando è diventata allegra ha avuto successo e vinto dei premi, ma l’ultimo disco copia spudoratamente Patty Smith. Si auspica un’altra crisi depressiva come ai vecchi tempi
– Leonard Cohen: Scrive (scriveva) grandi canzoni ma gli arrangiamenti fanno schifo
Si potrebbe continuare per sempre. Ma ora sta a voi… :)