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martedì, 13/01/2004

Il mio…tessssoro

Il mio…tessssoro
Questa risposta non mi convince. Andy Serkis Gollum, ne Il signore degli Anelli di Peter Jackson – merita decisamente l’Oscar come miglior attore. Chiunque abbia visto il making of de Le due torri sa perchè.
[in alternativa? Bill Murray, ovviamente]


martedì, 13/01/2004

Setalp gninnips ekil…

Setalp gninnips ekil
Effettivamente il dubbio era venuto anche a me: perchè c’era qualcosa di così familiare in I will, ballata lamentosa di Hail to the thief, plurincensato (e pluristroncato) ultimo lavoro dei Radiohead? Va bene lo stile caratteristico, va bene il cantato da agnello sgozzato del’ultimo Yorke, va bene che i pezzi lenti si assomgiliano tutti; ma qui c’è davvero qualcosa che non va.
Sono passati mesi, e ho scoperto accidentalmente questa pagina, e in particolare questo mp3, in cui I will viene mandata al contrario. Che dite? Roba da fantomatici gruppi satanici o prese in giro stile Elio? Sicuro. Ma ascoltatelo ugualmente. Esatto: la melodia è proprio quella di Like spinning plates, da Amnesiac, il disco precedente della band inglese. Diavolo di un Yorke.
[Ma non è finita qui. Se A = B al contrario, il contrario di A sarà B, no? E allora perchè Like spinning plates mandata al contrario non assomiglia ad I will, ma solo a sè stessa? Cos’è, una canzone palindroma? E dov’è il trucco?]


lunedì, 12/01/2004

Magari lei lo fa dav…

Magari lei lo fa davvero
Lei: E poi in questo periodo mi chiamano solo scocciatori..
Io: Scocciatori? Tipo?
Lei: Tipo quelli quando leggi il nome sul display alzi gli occhi al cielo e l’unica cosa che vorresti è avere la voce della donnina che legge i messaggi preregistrati della Omnitel, per poter rispondere «L’utente non è al momento raggiungibile».
Io: Chissà, magari lei lo fa davvero..




lunedì, 12/01/2004

L’universo si espand…

L’universo si espande? Ecco perchè faccio tardi al lavoro
Che sollievo che sia finalmente possibile spiegare l’universo. Cominciavo a pensare di essere io.. Comincia così When the universe is expanding it can make you late for work, un notevole pezzo di Woody Allen che guarda in maniera brillante alle conseguenze ‘quotidiane’ delle leggi della fisica. Il tocco c’è, e si sente; non ridevo così dai empi di Citarsi addosso.

lunedì, 12/01/2004

E’ un po’ che non li…

E’ un po’ che non linko classifiche
Le 20 copertine di cd dell’anno secondo Tiny Mix Tapes. Al primo posto One word extinguisher dei Prefuse 73, seguito dalla (volutamente) orribile A promise degli Xiu xiu. Tra gli altri, di notevoli ci sono i Tv on the radio, Castaway and cutouts dei Decemberists e gli UNKLE.

giovedì, 08/01/2004

Sketches from a New …

Sketches from a New Year’s Eve #2
[leviamoci il dente, và, che sennò a Pasqua stiamo ancora a parlare di questo..]
+ Quando il mio orologio ha segnato la mezzanotte, le casse mandavano i Nirvana, Smells like teen spirit. Qualcuno ballava, gli altri ciondolavano per la sala ancora semivuota, nessun segno di bottiglie, bicchieri e brindisi di rito. Non che questo di solito mi dispiaccia (tutt’altro), ma lo sguardo deluso di Enzo che voleva che alla mezzanotte scattasse la canzone dell’anno (Hey Ya, ovviamente), unita al primo San Silvestro senza lenticchie (sono poi arrivate, ma alle 2; e a quel punto chi glielo spiegava al mio stomaco in fase gin tonic che era l’ultimo dell’anno?), unite al magone delle feste comandate, non so, mi ha dato un po’ di tristezza. Buon 1991, ho pensato. E ho cominciato a prepararmi al peggio.
+ Non c’è bisogno di dirvi che il peggio non è arrivato. E’ arrivata invece della grande musica, da parte degli altri 4 blogdeejay: Enzo che infila una serie infinita di pezzi irrinunciabili in puro Covostyle, di quelli che come fai a lasciare la pista?, Daniela che sfodera un classico dopo l’altro e riesce ad averla vinta sui bizzosi piatti dell’Alpheus, Shoegazer che svuota la pista con i My Bloody Valentine (ma questa è integrità, cazzo) e Gomitolo che mette Heaven kwows I’m a miserable now degli Smiths, cantata dai presenti con la mano sul cuore manco fosse l’inno nazionale (è molto di più). Grazie, tutto qui.
+ Ma una delle parti migliori della giornata è stato senz’altro il viaggio fino a Roma sull’inossidabile blogmobile: le battute fulminanti di Valido (quasi un marchio di fabbrica ormai; anzi: un timbro..), laLaura che parte da Vogue e non sai mai dove arriva, Lucio che sa tutto, Max che vive su un altro pianeta (dove Mago Gino non esiste). E poi gli spudorati riferimenti sessuali di Patacrò, ‘il nuovo modo di sentirsi Patata’, l’Umbria me l’immaginavo diversa, il lago di Bracciano che è fuori dal tempo, il grande raccordo anulare che dopo Guzzanti/Venditti è più famoso del Colosseo, e i quartieri di Roma, che con quei nomi non puoi pronunciarli senza assumere istantaneamente un accento coatto. Peccato essermi perso il ritorno.
+ Ci sono un sacco di altre cose che mi ricordo, ma mi sa tanto che me le tengo per me. Passo e chiudo.





giovedì, 08/01/2004

The Neri Truman Show…

The Neri Truman Show
Gnueconomy, Clarence e tutti i suoi blog stanno per chiudere? Interessante ipotesi di Ciccsoft.

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giovedì, 08/01/2004

«Sono una domanda che mi pongo spesso»
Distilleria -uno di quei blog che, prima o poi, qualcuno scoprirà, e tutti si chiederanno come hanno fatto a vivere senza- ha risposto così a chi, in un commento, gli chiedeva «chi sei?». Non so voi, ma io non ho parole.

mercoledì, 07/01/2004

Fashion is for fashi…

Fashion is for fashion people
Qualcuno oggi è arrivato sul mio blog cercando su Google inkiostro abbigliamento.
Ok, mi avete scoperto: sono Giorgio Armani
[se volete capire perchè, guardate qui]



mercoledì, 07/01/2004

Tutte le strade port…

Tutte le strade portano là
Mi sto mordendo la lingua per non dire (o meglio, mordendo le dita per non scrivere) le solite cose retoriche che si dicono in queste situazioni: Grazie a tutti, è stato un anno lungo, molto gratificante e bla bla bla.
Mi limito quindi a copiaincollare quello che ho scritto un anno fa, come fossi ancora all’inizio, sottoscrivendolo di nuovo:
Non so che direzione prenderò. Non sono in grado di mantenere un blog pieno di link e notizie – per motivi di tempo, più che altro, e per l’ostinazione nel tentare di avere una vita offline- ma non voglio ricadere nel diario, perché credo che non interesserebbe a nessuno leggerlo, né del resto a me scriverlo. Un giorno dopo l’altro, la direzione verrà da sé.
If you don’t know where you are going, all roads lead there.




martedì, 06/01/2004

Due minuti prima di …

Due minuti prima di mezzanotte, un anno fa, nasceva inkiostro.

lunedì, 05/01/2004

Starà ancora parland…

Starà ancora parlando con Daniela Amenta
Il Blog della Domenica ha saltato un turno. Dobbiamo preoccuparci, Max?

lunedì, 05/01/2004

Persone famose che m…

Persone famose che mi hanno conosciuto (più o meno)
Pare che mio zio possegga un auto che prima era di Gianni! (col punto esclamativo). Gianni! è il fantomatico amico pessimista di Tonino Guerra, reso celebre dalle agghiaccianti pubblicità di una nota catena di negozi di elettrodomestici (nonchè dall’Ingegner Cane). Ogni volta che salgo in quell’auto mi viene una certa tristezza, a pensare al declino di quell’uomo, sceneggiatore di Amarcord e Zabriskie Point, ora costretto a fare il testimonial in squallidi spot televisivi. Ci credo che Gianni! è pessimista, vista la fine del suo amico.

domenica, 04/01/2004

Sketches from a New …

Sketches from a New Year’s Eve #1
[Ebbene sì, sono uno di quelli che ne scrivono. Davvero ne dubitavate? Se non scrivo dei miei 15 minuti di celebrità, una volta che ne ho, di cosa volete che scriva? Della tesi su cui lavoro ormai 24 ore al giorno? Anche sul blog?!?]
+ Ok, lo confesso: sono stato l’artefice del dj set più volgare di tutta la serata. Se avete sentito Vitamin C che rifà gli Strokes è colpa mia; se siete inorriditi di fronte a Crazy in love di Beyoncè, incolpate me; se siete scappati dalla sala in cui si ballava il mix bastardo tra In your eyes di Kylie Minogue e Bring it back dei Moloko, ero io quello alla console; se avete sorriso davanti a scelte tanto scontate come i Subsonica, i Prodigy o i Planet Funk, beh, sempre colpa mia. Ed era la prima volta che mettevo i dischi in un locale vero.
+ C’è da dire che il mio set pre-mezzanotte era stato musicalmente corretto (anche se tecnicamente terrificante), ma non so perchè, a scodellare i Rapture, Khan, i New Order, i White Stripes, Nick Cave (nomen omen), le Chicks on speed e parecchio altro non mi sono divertito granchè. Dopo il down post-brindisi e i set strepitosi degli altri blogDJs, (Last night a blogger saved my life, ho pensato), ho dichiarato «Preparatevi, metterò la peggio musica», e sono salito in console. Da quel momento, non so bene perchè, mi sono sentito posseduto dallo spirito di Fatboy Slim, ho messo su i Chemical Brothers, gli Underworld e il resto lo sapete.
+ C
onfesso che, a pista era piena e adorante, col martellone dei Par-T-One a demolire ogni residuo di buon gusto musicale, e un mangiafuoco che si faceva strada tra la folla (c’era, vero? ditemi che non l’ho sognato), devo aver affermato qualcosa tipo «Altro che Cocoricò! DeLù, t’avemo fatto er culo!». Pentendomene subito dopo, ovviamente, e pensando di contattare immediatamente il sacerdote del culto per confessarmi il prima possibile.
+ Menzione speciale per l’eminenza grigia alle mie spalle (fatele fare un po’ di training al mixer, poi altro che Fernanda Lessa), per il tipo che durante i Propellerheads mi ha chiesto di mettere gli Audioslave (si è sentito rispondere «La domanda è mal posta: forse tu intendevi gli Audio Bullys»), per la blogger dalla URL ignota che a fine serata si è complimentata per il set e rammaricata di non potermi venire a sentire più spesso perchè vivevo lontano (io: «Eh già, è proprio quello il problema..») per tutti che venivano da me chiedendomi da dove stessi tirando fuori quella vena danzereccia, e a cui io tentavo di spiegare che il mio era un set volutamente fine ’90. Stavo solo tentando di recuperare la mia post-adolescenza, e di esorcizzare la fine di Suoni e Ultrasuoni, capitemi.





sabato, 03/01/2004

Sissì, lo so perchè …

Sissì, lo so perchè siete venuti su queste pagine
Ci sono due tipi di persone: quelli che ne scrivono, e quelli che non ne fanno parola. Secondo voi io a quale appartengo?

sabato, 03/01/2004

Anche il mio WinAmp …

Anche il mio WinAmp non è certo sobrio
Il titolo di post dell’anno (scorso) è del 31 Dicembre, ed è di Zazie.

mercoledì, 31/12/2003

Cin cinAlla nost…

Cin cin
Alla nostra grazia nello scrivere, persi senza forza al non ridere…Al 6 Gennaio 2003, e alla neve che cadeva quella sera…Alla tuta gialla di Uma Thurman…Ai vecchi dischetti pieni di file preziosi…Alla birra belga…A chi cerca, continua sempre a cercare, e non si accontenta…A chi non riesce ad accontentarsi…Ai voti bassi -molto bassi- in condotta…Al Portogallo…Al mese più freddo dell’anno e al mese prima, ancora più freddo.
Al guardarsi le scarpe…Alle etichette, al pregiudizio, alle classifiche, ai paraocchi, e a tutte le altre cose che non sopportiamo, ma di cui non possiamo fare a meno…A Blob…A chi resta, perchè è quello il ruolo più difficile…Alle Frequenze Disturbate del posto dove sono cresciuto, a quelle limpide del posto dove vivo, a quelle in mono da cui immeritatamente trasmetto…A Joey che sceglie Pacey…Alle cose che non funzionano, ma almeno ti senti vivo…Alla faccia di Bill Murray nell’ultima scena di Lost in translation…Alla bossanova…Alle serate chiuso in camera, con la musica bassa, le luci soffuse, il computer che ronza, e al non voler essere altrove ma non riuscire ad essere solo lì…Alla fortuna di esser cavallo…A Johnny e a June Cash. May they rest in peace…Alla mediocrità, perchè solo quella è davvero tua…Ai princìpi, sempre più demodè…Alla serata in cui dopo aver ascoltato Sometimes col repeat per varie ore non si riesce a concepire un mondo senza un tappeto di distorsione satura sopra…A Douglas Coupland, senza se e senza ma…Alle cose che non ritornano…
Al 2004.
Perchè niente sarà più lo stesso. O forse sì, e quello a non essere più lo stesso sarai tu.
[alziamo i bicchieri…cinque…quattro…tre…due…uno…Buon anno, ragazzi]





martedì, 30/12/2003

Noi domani siamo qua…

Noi domani siamo qua




[anche dietro la consolle, pare. Per complimentarvi per il banner e/o avere info sull’evento contattate mr. Gomitolo]





martedì, 30/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#6 Canzoni perfette come suonerie del cellulare
1. The Strokes – 12:51
2. The Coral – Bill McCai
3. Electric Six – Gay bar
[se le volete davvero, le suonerie potete trovare su Indieringtones, indispensabile sito segnalato qualche settimana fa da Il cielo su Torino]





martedì, 30/12/2003

Applausi, sempliceme…

Applausi, semplicemente
Daniela Amenta su Nick Cave.
[E, come è giusto, la parola inchiostro viene ripetuta un buon numero di volte – 9, mi pare]


martedì, 30/12/2003

Nomen omen (gioco st…

Nomen omen (gioco stupido di una notte d’inverno)
Immagina di non aver visto i trailer, letto recensioni, sentito i pareri degli amici e visto il film in sala. Di cosa penseresti parla il film conoscendo solo il titolo?
Kill Bill è un film su gruppo di fanatici di linux che decidono di mettere fine alla vita del CEO della Microsoft?
Mystic River è un documentario che parla del ruolo del Gange per gli indù?
Il ritorno del re è un film reazionario sulla fine dell’esilio dei Savoia?
Lost in translation parla dell’impresa disperata di tradurre Finnegan’s wake di Joyce?
Dogville è un film horror in cui Nicole Kidman rimane intrappolata in un paese pieno di pitbull assassini?
Ricordati di me è un musical sul Venditti degli anni d’oro?
La finestra di fronte racconta di un voyeur che spiava la Mezzogiorno e Accorsi che litigavano prima di lasciarsi?
Elephant è un documentario sul making-of dell’ultimo disco dei White Stripes?
[e via andare..]










lunedì, 29/12/2003

I miei dieci dischi …

I miei dieci dischi del 2003
E infine ce l’ho fatta. E’ stato un parto lungo e difficile, ma anche questo fa parte del gioco. Senza ulteriori indugi, ecco i disci dischi del mio 2003.
#10. Hot Hot Heat – Make up the breakdown
Secondo me non è stato un gran anno per il rock. Ma tra tutti i giovani maledetti, bellocci e noncuranti, l’hanno spuntata i canadesi. Perchè mi ha conquistato con il tempo, perchè è il migliore da ascoltare appena svegli o prima di uscire e perchè riesce a far tornare il buon umore come solo i grandi dischi sanno fare.
#9. Erlend Øye – Unrest
Si può ballare in pista, divertendosi assai. Si può ascoltare in macchina, ed è un ottimo disco da viaggio. Si può mettere in sottofondo di sera, nella propria camera, e l’atmosfera non è niente male. Ma fondamentalmente c’è il marchio dei Kings of Convenience; e, si sa, tutto quello che toccano diventa d’oro.
#8. Broken Social Scene – You forgot it in people
Un bignami di generi musicali, una babele di atmosfere diverse, tutte con un tocco che le rendono contemporaneamente sia dei classici che qualcosa di mai ascoltato prima; in definitiva, un sacco di grandi canzoni. Quei dischi che dici «Ascolto la prossima, poi spengo», e prima che te ne renda conto l’hai ascoltato tutto.
#7. Baustelle – La moda del lento
Se fosse primo in classifica, come dovrebbe, sarebbe uno di quei dischi che detesti ti piacciano così tanto. Ma siccome viviamo in un posto dove un disco così bello non andrà in classifica neanche tra mille anni, non c’è bisogno di fingere vergogna quando ti capita di accennare un improbabile passo di danza canticchiando «Non ascoltate la reclame…».
#6. The Radio Dept. – Lesser matters
Avete presente la sensazione si spensieratezza e dolce incoscienza di cui si è pervasi «quando il danno non è ancora fatto»? Questo disco è così. Eccoli qua, gli shoegazer del terzo millennio: giovani, scandinavi, un po’ tristi e molto naif. Come vorremmo essere anche noi, ma non possiamo più.
#5. Yuppie Flu – Days before the day
Indie italiano? Non scherzo: indie italiano. E che non fa rimpiangere assai più blasonati nomi d’oltreoceano. Ma ci pensate?
#4. Radiohead – Hail to the thief
Nell’eterna disfida The Bends/Ok Computer, io ho sempre preferito il primo. E’ per questo che i dischi seguenti, anche se notevoli (soprattutto Kid A), non mi avevano mai colpito. Ma ora, lentamente, Yorke e soci stanno tornando alle loro origini. Ed è proprio l’esperienza che hanno maturato nel frattempo, adesso,a fare la differenza.
#3. Postal Service – Give up
E’ anche grazie a dischi come questo che le generazioni future stenteranno a credere che, una volta, la gente pensava che il rock e l’elettronica fossero due cose molto diverse.
#2. Devics – The Stars at Saint Andrea
La via che va dai Portishead alle torch songs della tradizione americana passa per Sant’Andrea, la voce di Sara Lov e il tocco magico di Dustin O’Halloran. E’ una via in cui l’amore è finito. Ma è dolce ricordarlo.
#1. Damien Rice – O
Addirittura disco dell’anno? Non sarà un po’ troppo? Forse sì, lo ammetto. Ma i punti tolti dal basso numero di bpm, dagli arrangiamenti troppo leccati e dalla melassa che scorre a fiumi, Mr. Rice li ha riguadagnati di diritto nello strepitoso e intensissimo concerto di Milano.
E, se proprio volete un motivo, è perchè di dischi come questo, classici istantanei fin dal primo ascolto, e in cui le b-sides sono strepitose almeno quanto le canzoni di prima scelta, ne escono pochi in un decennio. E questo è quello che è capitato a noi. E ci è andata bene.
[sì sì, lo so che almeno un paio di questi dschi in realtà sono usciti nel 2002. Ma in Italia no, quindi…]























lunedì, 29/12/2003

Christmas sms blues

Christmas sms blues
Ieri l’altro sul Corriere c’era un pezzo di Severgnini sugli sms di auguri. Carino.
Due giorni prima Colas aveva fatto un post sullo stesso argomento. Strepitoso.
Quanto manca prima che il nostro Shoegazer preferito sbarchi in libreria?



sabato, 27/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#5 Canzoni perfette come sigla di sit-com
1. Death Cab for Cutie – The sound of settling (stile Friends o Scrubs)
2. The Thrills – Big Sur (ovviamente ambientata negli anni ’60)
3. Belle & Sebastian – I’m a cuckoo (questa è più da quiz)




sabato, 27/12/2003

Non si può deinventa…

Non si può deinventare la ruota
Ed ecco che, in ritiro a casa dei miei, costretto a sgobbare anche il giorno di Natale per il poco tempo disponibile e l’acqua che è ormai arrivata alla gola, e per lo più offline a causa della misera connessione 56K e di una famiglia telefonicamente iperattiva, mi chiedo: ma come si fa a scrivere una tesi senza Google, Search inside di Amazon e Citeseer? Come hanno fatto generazioni e generazioni di studenti finora? E, soprattutto, perchè non riesco più a farne senza?
[il titolo ovviamente è da Microservi]