E che futuro
Perchè i Wilco sono il futuro della musica. Lawrence Lessig su Wired.
E che futuro
Perchè i Wilco sono il futuro della musica. Lawrence Lessig su Wired.
The suggestion box
Questi giorni sono come l’assolo di cowbell su Daft punk is playing at my house | un css che si vede uguale su Explorer e Firefox | le parole gotta go | il modo in cui Conor Oberst pronuncia le parole heavy heart in Lua | un materasso che mi dà il mal di schiena | una cosa inspiegabile, tipo il concerto dei Radio Dept di ieri sera (di cui non parlo, perchè, boh, se n’è già parlato troppo a suo tempo; e poi finirei per ripetere quanto ha scritto Enzo) | qualcuno che falsifica la pagella con Photoshop e lo beccano | cose che non funzionano | tre bei promo italiani e quello che vorrei di più che non riceverò mai | una profezia che si autoavvera | gli anni ’90, nella loro interezza | l’essere malati di attention deficiency disorder | un unico neurone solitario che chiede sfiduciato c’è nessuno? | una scatola di suggerimenti che contiene un foglio solo, con dentro scritto Be relevant.
Quasi catartico
Ancora impagabili soddisfazioni da Polygen: il generatore di pubblicità del duplo. L’unico modo per riderci su, ed evitare di aver voglia di sparare allo schermo ogni volta che ne passano la pubblicità.
eh no… proprio non ci siamo…
dimenticate l’approccio nasale!
adesso vi spiego:
il mortale mi spettina il wafer tipo pastrano…
ma e’ il penale sulla crema che mi masterizza il cemento!
altrimenti la nocciola sgrassa… e l’ubriachezza si sdraia!
piumisticooooo!!! dentaleee faccialeee……..
[via Ciccsoft]
Sesso, web e rock’n’roll
Ok che non ho passato più di qualche minuto a pensarci, ma perchè l’unica canzone rock (?) che viene in mente sul web e su Internet è WWW mi piaci tu dei Gazosa? Downloading porn with davo dei Moldy Peaches non vale, parla d’altro.. La rete (e l’informatica in generale) è un argomento così poco rock’n’roll?
[un post che va dai Gazosa ai Moldy Peaches in una sola mossa. sublime]
Brand : new
Secondo Brandchannel, il brand del 2004 è Apple. Difficile dargli torto, visto che la mela ormai sarebbe sinonimo di coolness anche se producesse cucine. Segue, di stretta misura, il grande fratello Google, sempre più l’imperatore di internet, tallonato da due marchi che di tecnologico non hanno nulla o quasi: Ikea e Starbucks. Al quinto posto, a sorpresa (ma anche di più) Al Jazeera. Ben prima di Sony o Coca Cola; come cambiano i tempi.
[oppure: come cambiano i modi di stilare le classifiche]
L’angolo del feticista
La segnalazione della loro esistenza risale a più di un anno fa, ma ora mi giunge la notizia che sono arrivati anche da noi: i CD-R a forma di vinile della Verbatim. E finalmente anche la perversione di produrre nastroni in vinile potrà essere soddisfatta.
E se poi svieni non ti lamentare
L’appuntamento fisso ludico del lunedì stavolta ha un sottofondo musicale: fate lo stage diving più lontano con il più tamarro dei gruppi del roster Saddle Creek. Dropkick the faint!
Digital ash in a digital urn
Il palinsesto televisivo della domenica sera è talmente vacuo che sembra fatto apposta per spingere lo spettatore medio verso l’eroina o un’altra dipendenza qualsiasi. In questa circostanza avere un blog può rivelarsi quanto meno determinante, come catalizzatore di energie e dispensatore di frustrazione, della serie «magari adesso scrivo qualcosa» ma più che altro «magari domani, chè ora (ora?) non mi viene niente di decente». Il tutto può agevolmente terminare in un rodeo tipo scrivere un post che contenga al suo interno le espressioni «Shakera i fianchi come Shakira», «L’ultimo romanzo di Douglas Coupland è proprio brutto», «L’influenza se n’è andata e ora mi sento un po’ solo», «Mi lamenterò con la direzione perchè io avevo firmato per una ragazza, non per un’analista», e «Fabio De Luca non scrive più su Rumore, ma ha di nuovo un blog, almeno non sarò costretto a comprare Rolling Stone». Concludere il tutto spacciandolo per esperimento postmoderno, e il gioco è fatto.
Distillato di puro spleen adolescenziale in 16 bit
Un grande passo in avanti per l’umanità: da oggi i Verdena non avranno più bisogno neanche del solito vocabolario dei sinonimi, dell’usuale manciata di pronomi personali dalle vocali lunghe e di qualche parolone preso a caso dalla produzione di Borroughs (o dai romanzi della Tamaro?). E’ arrivato il generatore di Polygen dedicato ai loro testi. La sua verosimiglianza è stellare: date un’occhiata.
Scura
Non mi offende se affoga o cura (x4)
ma ora mi correggo perche’ tu sei normale, e non dorme (x7)
Ritornello:
sono cretino nel niente come un orrore fragile
mi incollo cosi’ fragile
io qui (x2)
non so perche’ tu sei nel nulla (x5)
non mi frega se lei gratta o no (x7)
e adesso lei si sente in vena
mi offendo l’impero giu’
Ritornello:
sono cretino nel niente come un orrore fragile
mi incollo cosi’ fragile
io non mi perdo piu’ cosi’ color porpora, e non c’e’ (x3)
[per veri intenditori, ha fatto la sua comparsa su Polygen pure il generatore di messaggi per Harry Manback e per la sua segreteria. se avete capito di cosa sto parlando, apprezzerete, altrimenti lasciate perdere]
Cacca al diavolo?
Che Microsoft sia invidiosa del successo di Google e abbia intenzione di competere per la supremazia nel mondo dei motori di ricerca è cosa nota da tempo. Da un paio di giorni, quindi, è stata lanciata la nuova versione del suo motore di ricerca MSN Search, che fin dalla grafica scarna e pulita imita Google e vanta performance all’altezza del suo avversario. Sarà, ma a me non sembra proprio: andate qui, provate a cercare merda, e guardate il primo risultato. Quanto ci metterà la Microsoft a correggere questo piccolo problemuccio, prima di attirarsi contro un anatema?
[se ve lo steste chiedendo: no, non si tratta di un Googlebombing: la stessa parola cercata su Google dà ben altri risultati]
«Franz?» «Iavòl!» «Bravo!»
Il momento è giunto: il 2004 è finito da un bel pezzo, il giorno della marmotta è passato (era ieri), ed è tempo di tirare le somme del DiscoBravo 2004. Visto che l’ineffabile Gecco, eminenza grigia che lo gestisce, ha di nuovo chiuso il blog per gettarsi in un nuovo avanguardistico progetto che capiremo tra anni ed anni, è stato chiesto a me di sancire la chiusura ufficiale delle votazioni e di officiare la cerimonia di premiazione (lo so che volevate Jenny McCarthy o al limite Jack Black…beh, accontentatevi).
E’ quindi il sottoscritto ad incoronare -rullo di tamburi- l’arciduca Francesco Ferdinando re dei dischi del 2004 secondo i quasi 80 blogger votanti. Lo scontato trionfo dell’esordio dei Franz Ferdinand è seguito, in seconda, indiessima, posizione dai Modest Mouse, che battono di un soffio i Wilco e i !!!. A seguire Interpol, Blonde Redhead, Elliott Smith, Xiu Xiu, Delgados e Cocorosie.
Il popolo ha parlato. Ora ubriachiamoci, ok?
Ma che bell’alberello
Vedete questo bell’alberello? Ecco: è un’antenna da cellulare camuffata. E -ad aggravare la situazione- si trova subito fuori da DisneyWorld. Quanto ci metterà questa nuova specie di alberi a ‘nascere’ anche da noi?
[wow, un post di denuncia!]
Il grillo parlante
Un economista incontra Dio.
“Tu sei Dio?” gli chiede.
“Si” dice Dio.
“E’ vero che un secondo dei tuoi sono mille anni dei miei?”
“Si, è vero”.
“Ed è vero che una lira delle tue sono 1000 miliardi per noi?”
“Si, è vero”
L’economista dice “Mi puoi prestare 5000 lire?”
“Si, se mi aspetti 10 minuti te le vado a prendere”.
L’economista è quello che aspetta.
[Fresco di nascita, ecco il blog di Beppe Grillo. Un blog vero, coi commenti, i feed RSS e tutto il resto.]
Come al solito mancano i miei preferiti
I 20 migliori video musicali di tutti i tempi secondo una giuria di 31 musicisti e addetti ai lavori. Al primo posto -inaspettatamente, almeno per me- Hurt di sua maestà Johnny Cash, al secondo Thriller di Michael Jackson, al terzo Come to daddy di Aphex Twin. Il primo video di Gondry è solo -scandalo!- all’undicesimo posto. E non è neanche dei suoi migliori.
Small but tough
Ok, siamo d’accordo, è davvero di cattivo gusto. Ma siamo d’accordo anche che la nuova pubblicità della Volkswagen Polo è geniale, no?
[pare che comunque non sia uno spot ufficiale ma una delle solite cose virali che girano su Internet.. Più dettagli qui.]
Take me out
Già uno è a letto con la febbre, già gli tocca passare le giornate a litigare sul valore del nuovo disco di Lou Barlow (per lo più piatto e deludente, in my humble opinion), già ieri è andato a lavorare nonostante la sua temperatura corporea fosse ben sopra i 38 gradi centigradi, già il paracetamolo è quasi finito e non ci sono più fazzoletti di carta: già -insomma- uno è messo abbastanza alla prova dagli eventi; poi gli tocca pure leggere che i Franz Ferdinand andranno a Sanremo, e allora non c’è proprio storia, lassù c’è qualcuno che ha un grande senso dell’umorismo.
La febbre del sabato sera
Sabato sera, davanti a una paella atomica e al random di un winamp particolarmente creativo, si accusava una persona febbricitante di somatizzare la paura per un esame imminente. Due giorni dopo, dei sette presenti alla cena sei (tra cui il sottoscritto) hanno 38 di febbre.
Where is my mind?
Courtesy of Woland, che evidentemente ha a cuore le mie capacità mnemoniche e di concentrazione, ecco il giochino (stavolta davvero ino) della settimana: Simon Says Simon Forgot. Come previsto, ho fatto 10. Non sarà mica truccato?
Perle ai porci?
Qualche tempo fa, in una puntata di Scrubs – medici ai primi ferri c’erano i Polyphonic Spree che suonavano in una corsia di ospedale. Il deus ex machina (e protagonista) della serie Zach Braff ha da poco girato un film, Garden State, in cui il personaggio interpretato da Natalie Portman dice al protagonista maschile che gli Shins cambieranno la sua vita. Gli Shins hanno anche suonato dal vivo in una puntata di Una mamma per amica (Gilmore girls), serie televisiva in cui una volta è persino apparso un vinile degli Slint. Tornando a Garden State, nella sua colonna sonora c’è anche Iron and wine che rifà Such Great Heights dei Postal Service, il cui cantante Ben Gibbard è ormai una celebrità grazie ai continui omaggi alla sua altra band (i Death Cab for Cutie) in un’altra serie televisiva, The O.C.. E vogliamo far finta che il grande successo che sta riscuotendo in questo periodo Bright Eyes non c’entri nulla col fatto che, sempre in una puntata di O.C., Anna regalava a Seth i biglietti per uno dei suoi concerti?
Questo e altro su un gran bell’articolo di Pop Matters, che si interroga sul fenomeno dello sdoganamento televisivo delle indie-bands. Io, che su queste cose sono solitamente molto tignoso, in questo caso sono solo contento.
Salvo per un pelo
Il quiz della patente? Anch’io ho provato a rifarlo, ed ero abbastanza sicuro di ottenere un risultato disastroso. Invece solo 4 errori, promosso per un pelo. E voi?
[via Self Comics]
Prepare to lose your mind
The Hasselhoffian recursion. Brrr.
Inkiostro Video Aggregator
Un’altra puntata del vostro wannabe V-blog preferito:
Beck – Ghettochip Malfunction (Hell Yes – 8-bit remix) (streaming) Nuovo singolo per Beck, già remixato in versione a 8 bit. Un’ode all’estetica da retrogaming.
LCD Soundsystem – Daft Punk is playing at my house (streaming) Due buone idee (parodiare -abbastanza ovvio- l’epocale video di Around the world e rappresentare i livelli dello stereo con omini colorati) buttate un po’ via. Con un video all’altezza, un singolone del genere poteva lasciare il segno.
Bjork – Triumph of the heart (streaming) Il ritorno del buon Spike Jonze, per un video surreale come e più del solito. Il gatto da solo vale tutto il clip.
The Kills – The good ones (streaming) Stiloso? Stiloso. Ben fatto? Ben fatto. Inutile? Inutile.
Devendra Banhart – A ribbon (tasto destro, salva con nome) Atmosferico al punto giusto, e realizzato magnificamente. Anche se non l’ha diretto lui, dietro c’è lo zampino di Gondry.
Postal Service – We will become silhouettes (streaming) Tenta di essere raffinatamente vintage, invece è banalmente kitsch. E ancora al duo americano manca un video alla sua altezza.
Pinback – AFK (tasto destro, salva con nome) L’immagine del telegrafo per spiegare la musica dei Pinback? Ci sta, ci sta. Fatto con pochi soldi, ma con dentro l’anima.
Adem – Ringing in my hear (streaming) Il meglio che abbiamo, in attesa che qualcuno porti in Italia l’autore di uno dei dischi dell’anno. Promoter: sveglia!
Steriogram – Walkie-Talkie man (tasto destro, salva con nome) Ignoro chi siano, e pare che non mi perda niente. Questo video ‘tessile’, però, è decisamente brillante. Dirige Michel ‘sì sono sempre io’ Gondry.
Grandi novità in casa Apple
All’Apple store of the future vendono l’iPod maxi, la iPod belt (proprio come Batman!), il pacchetto Just the headphones (e conosco più di una persona che si accontenterebbe) e la iPod-shaped wedding cake. Da An Apple a day keeps the doctor away (grazie a Oh my geekness), ci sono l’iScream, l’iLiner e lo spendido iSen. E scusate se è poco.
Sì, buonanotte
Di tutti i gruppetti rock giovani che negli ultimi 3 o 4 anni sono spuntati come funghi, come se gli anni ’70 e ’80 non ci fossero mai stati e certe sonorità le avessero inventate loro, gli Hot Hot Heat sono sempre stati i miei preferiti. Tre buoni motivi: sono canadesi, se la tirano poco, e hanno pubblicato due singoloni come Oh Goddamnit e Talk to me, dance with me (qui il video). Il loro Make up the breakdown, uscito per mamma Sub Pop, ha allietato buona parte del mio 2003, motivo per cui mi è inevitabile attendere al varco con molta attenzione (e un po’ di apprensione) il nuovo Elevator, in uscita ad inizio Aprile su una major. Per ora, ahimè, il nuovo singolo Goodnight Goonight (che potete scaricare da qui) non mi pare promettere nulla di troppo buono. Stiamo a vedere.