Jaime Pitarch, Cyclops
Una specie di sogno diventato realtà: i Lego Frank Lloyd Wright, per la nascente e già fighissima sezione Lego Architecture. Meraviglia.
E sono solo alcuni degli ingredienti della sapida ricetta di Away we go, il nuovo film di Sam Mendez (American Beauty) scritto da Dave Eggers (L’opera struggente di un formidabile genio) e Vendela Vida (sua moglie, niente grassetto perchè chi se la caga) e interpretato da John Krasinski (The Office, versione americana), Maya Rudolph (Saturday Night Live), Alison Janney (The West Wing) e Maggie Gyllenhaal (The Dark Night, intollerabile), che nel giro di un mese arriverà nelle sale amercane e dalla trama sembra un incrocio tra Juno e Little Miss Sunshine. Paura, eh?
Ecco un contributo dalla regia:
La musica è di Alexi Murdoch, bravo clone di Nick Drake già sentito più o meno solo come sottofondo di puntate di serie TV (The O.C., Dr. House, Prison Break, Ugly Betty, Dawson’s creek, Grey’s anatomy). Complimenti per il curriculum.
Praticamente un incubo.
Alexi Murdoch – All my days (MP3)
Tutti conoscono la frase di Einstein (che peraltro forse non è sua) "Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita". E tutti sanno che, da qualche anno, in molte parti del mondo le api stanno morendo come mosche (ehm), principalmente a causa di una misteriosa malattia nota come Colony Collapse Disorder (in italiano Sindrome dello spopolamento degli alveari). Si è sempre capito pochissimo delle sue cause. Un virus? Pesticidi velenosi? Parassiti? OGM? Radiazioni dei cellulari?
Ma è di queste settimane una buona notizia: degli scienziati spagnoli sono riusciti a scoprirne la causa (niente cellulari, solo un parassita, la Nosema ceranae), e a trattarla fino a far "guarire" l’alveare e le sue api. Non so a voi, ma a me questa sembra una gran bella notizia, e mi sembra di non averla sentita al telegiornale.
Tra una cazzata e l’altra del nostro presidente del consiglio devono aver scordato di dirci che l’estinzione della razza umana è, per il momento, rimandata.
L’abbiamo atteso per anni, e finalmente eccolo qua: Heavy Cross, il nuovo singolo dei The Gossip. La band non pubblicava niente di nuovo da più di tre anni, dai tempi del successo planetario di Standing in the way of control, e della fama mondiale della sua mastodontica leader Beth Ditto, e fortunatamente la copertina di NME e la frequentazione di Kate Moss non le hanno fatto perdere la, ehm, forma.
La canzone, lucidata a puntino dal produttore Rick Rubin, non è niente male, e mi sembra già un buon risultato. Contando che ora sono su una major, la presenza nelle classifiche di mezzo mondo ma anche sui dancefloor indie è assicurata. Grande Beth (ok, la smetto).
The Gossip – Heavy Cross (MP3)
E proprio nei giorni in cui l’attesissimo concerto di Bruce Springsteen allo Stadio Olimpico di Roma (40.000 biglietti già venduti) rischia di saltare per la concomitanza con i mondiali di nuoto all’adiacente foro italico (anche se Maroni ha promesso di salvarlo, ma solo perchè è un fan) il Boss è protagonista di un succoso rumour che lo vede al centro di una causa di divorzio (e non è il suo).
Dai vari articoli un po’ confusi scritti negli ultimi giorni dal "blasonatissimo" New York Post (una specie di tabloid) sembra di capire che il marito di una donna del New Jersey l’abbia tirato in mezzo nella sua causa di divorzio come amante di sua moglie. Springsteen (sposato da 17 anni con Patti Scialfa) nega, la donna nega, Patti Scialfa nega e rimane a fianco del marito, quindi probabilmente si tratta della bufala di un mitomane geloso del rocker preferito da sua moglie.
Non pensavo fosse così facile finire in prima pagina…non vi viene un po’ voglia di provare anche voi?
Banksy Pictures With The Smiths – Asleep
[in onore del padrone di casa, che ieri è andato a vedere Morrissey a New York]
MYDNA Twist bookcase. Complicato metterla a muro, ecco.
Con iDaft provi il brivido di governare la console dei Daft Punk con la tastiera del computer. Un incrocio tra un controller midi e la rotella coi versi degli animali con cui giocavi da bambino. E’ questione di minuti perchèarrivino i primi remix.
Uno dei giochi più assurdi a cui abbia mai giocato: Don’t shoot the puppy. Bellissimo.
Uòlter si è ritirato da appena una settimana, e già non ne parla più nessuno.
Ma a noi piace ricordarlo così, con la sua milgiore parodia ad opera di Corrado Guzzanti, da Millenovecentonovantadieci:
(ritrovato via)
Lego Minifig Motorcycle Helmet, di Sebastian Errazuriz (via)
Dopo la Domina Lisa, un domino molto più faceto: Beer Bottle Domino. Sarà la pubblicità virale di qualcosa (un locale, pare), ma mi piace vederle come un messaggio per bere responsabilmente. Per mettere tutte quelle birre in fila, non puoi essere proprio ubriaco marcio..
Domona Lisa, l’impressionante Monna Lisa in versione domino.
Dagli stessi pazzi di Matrix Ping Pong, una folle versione di Super Mario a base di burattini umani ninja (o come diavolo volete chiamarli). Spettacolare.
(via, grazie a Max)
Jake Shimabukuro – While my guitar gently weeps (Ukulele version)
Brividi. (via)
Il lancia-aeroplanini-di-carta elettrico, la doccia tascabile, il water in valigia e l’e-mail di carta. Questo e altro tra i 10 absolutely useless gadgets. Li voglio, tutti.
Oggi è il primo Dicembre e non il primo Aprile, ma il lunedì è un brutto giorno per tutti e probabilmente ha bisogno di essere rallegrato. Top 10 harmless geek pranks elenca dieci scherzi tecnologici da fare a casa o in ufficio per farvi 4 risate alla faccia delle ignare vittime. Alcuni trucchi sono vecchi (il #10, quello dello screensaver con lo schermo blu di Windows, ad esempio) mentre altri sono brillanti (come il #9, la sostituzione dello sfondo del desktop con uno screenshot, con tanto di icone e taskbar nascoste), e il risultato è assicurato. Se li mettete in atto, poi fateci sapere com’è andata…
Non so voi, ma io quando mi infilo i pantaloni rischio quasi sempre di schiantarmi al suolo perchè ho qualche difficoltà a stare in piedi su una gamba sola. Guardare come saltano nei propri jeans i quattro tizi di questo video (con tanto di ostacoli e capriole, e a un certo punto c’è pure un altalena) mi suscita un’invidia senza pari. A giorni spunterà sicuramente fuori che è il video virale della Diesel, fino ad allora, però, me lo godo pieno di ammirazione.
Una pietra appesa a un filo che dà le condizioni metereologiche. Incredibile, eh?