Non ho mai capito per quale motivo, dopo il folgorante buzz degli esordi (demo italiano dell’anno, e set a Benicassim), i Les Fauves siano praticamente scomparsi. In giro poche recensioni, blog per lo più silenziosi, e date live quasi niente (e dire che sono di Sassuolo, da queste parti dovrebbero essere di casa). Eppure le carte per far strada ci sono (ancora) tutte: rock’n’roll fumante dalle molteplici influenze che sposa la passione per certi suoni deviati con la disciplina delle band britanniche della nuova leva, un live set impeccabile e tiratissimo (ricordo una travolgente apertura per gli Art Brut al Covo, un paio di anni fa), e pezzi che funzionano sia in radio che sul dancefloor.
Il loro ultimo disco N.A.L.T. 1 – A Fast Introduction è uscito da qualche mese, ma in giro se n’è davvero parlato troppo poco. Curioso, perchè un pezzo come No Spaghindie sembrava fatto apposta per essere linkato di sottecchi da mezza blogosfera e produrre esercizi di polemica-for-dummies tra gli esterofili e i campanilisti privi del senso dell’umorismo necessario per apprezzarla; mentre Novara, con quel riff televisivo che si ritrova, davvero non può lasciare immobili.
Rock’n’roll, anyone?
Les Fauves – No spaghindie (MP3)
Les Fauves – Novara (MP3)
sono spiacente di sembrare l’unico controcorrente ma devo dire che questi osannati Les Fauves non lucciano per niente…ora se volete caricate pure le armi..
CONTINUA PRESS LES FAUVES:
Strano che da Sassuolo arrivi qualcosa che suona maledettamente inglese. Eppure i Les Fauves ci riescono: ascoltando il loro secondo disco N.A.L.T.1 A fast introduction si ha l’impressione di essere proiettati nella grigia Londra strabordante di Kaiser Chiefs et similia. I Les Fauves ci mettono quella genuinità ironica in più, permettendosi qualche licenza col rock’n’roll di Novara e Tom Ponzie Boogie e qualche rallentamento in February lullaby ed Heroin melody.
INDIE-ZONE.IT Stefano Ficagna
Questi ragazzi di Sassuolo sono una miccia accesa verso l’ascesa del rock italico, che quando si impegna supera anche gli apparenti maestri stranieri. La Urtovox ha scommesso bene su una band che ha raccolto grandi consensi all’estero, persino su NME. Se avete bisogno di correre nella notte in strade di periferia con lo stereo a palla, la vostra benzina sarà questo favoloso album N.A.L.T. 1 A fast introduction dei Les Fauves.
Losthighways.it Vladimiro Vacca
Les Fauves Ironia esistenzialista.
A colloquio con i Les Fauves, per scoprire qualcosa di più su una band italiana che, per gusto ed attitudine, ci sembra di non poco superiore alle media attuale
Spigliati e scazzati, i Les Fauves con “N.A.L.T.1 A Fast Introduction” si confermano e raddoppiano la posta in gioco.
KRONIC.IT Marco del Soldato—-INTERVISTA
Tre brani sono pochi, è vero, ma specie Fava Go Go Dancer, instant hit da cuocere nel microonde, restituisce bene la ricetta. P-funk? R’n’R? P-punk? Tutto rimestato a fuoco alto, con lo stomaco aperto dal profumo ed un certo gusto per i mezzi acronimi che coprono metà pentola come un coperchio rimediato alla meglio, che quello giusto è finito chissà dove. i Les Fauves sono qualcosa più che semplicemente digeribili. Rubano la paprica dei Franz Ferdinand ed il pepe dei Pixies:la tavola è ben calda!
VITAMINIC.IT DISCO DELLA SETTIMANA (1—7 ottobre)
I Les Fauves rivoltano come un calzino Supergrass e Human League, mandano a memoria la lezione dei Television e non rinunciano a continui, insospettabili e sorpredenti colpi di mano. Il tutto a condensare in tredici tracce che consegnano N.A.L.T. 1 all’albo dei più interessanti dischi del momento.
MUSICBOOM.IT Luca D’alessandro
“NALT-1 A Fast Introduction” è un album agile. Da bere tutto d’un fiato. Provando a trovare quella influenza piuttosto che quell’altra, vero. Ma è soprattutto un album dinamico. Fresco come una granita sorseggiata sotto il solleone. Wave negli accenti. New wave of new wave nell’impostazione. Con patinatura garage. Con voglie british di un’epoca irripetibile (“Atomic Winter” profuma velatamente di Stone Roses). Con l’urgenza istintiva del primevo r’n’r. Il tutto inguainato dalla pelle nera e da un bunch di canzoni potenzialmente tutte da heavy rotation. Pensate sia facile generare una macchina così perfetta? Un’introduzione veloce. Quanto basta.
NERDS ATTACK-MUSICA ROMA-Emanuele Tamagnini
Le tracce di “N.A.L.T.- 1. A Fast Introduction” non fanno altro che confermare le aspettative: il suono è grezzo quanto basta, i riff sono di quelli che galvanizzano al primo ascolto, le melodie catturano. Insomma, tra un boogie dedicato a Tom Ponzi e un invito a bombardare la Siae, grande divertimento e sano rock’n’roll. Ai quattro, del resto, non sembrano mancare né ambizione né faccia tosta e alcune risposte positive sono già arrivate, dall’aver calcato il palco del Festival di Benicassim, importante vetrina internazionale, all’inserimento del brano “February Lullabye” nella colonna sonora di “Non pensarci”, nuovo film di Sergio Zanasi con Valerio Mastrandrea, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia con tanto di festa-concerto.
IL TIRRENO Guido Siliotto
“Please Please Please” è un diesel davvero insistente, cresce fino a “Fava Go Go Dancer” che collega questo disco con “Our Dildo Can Change Your Life” del 2006; tanta ironia (“No Spaghindie”) che cola e rimane appiccicata addosso, impossibile resistere. Penso ai Pavement con il loro indie, poi vengono i Cramps (“Freak Riot” per esempio) e gli Human League con le tastiere (“Twister Twist”); basta con i riferimenti, il mix può già dare l’idea.
Il Garage non ha più segreti per questi ragazzi, possono spaccarlo e percorrere altre vie alternative: il pop di “Atomic Winter” e l’allucinazione con l’apertura tastiere-dipendente di “The Heroin Melody”. “Novara” ve la lascio nel frigo, va servita fredda come vodka liscia.
Bene, Bene, Bene… che dire di più?
VELVETGOLDMINE BLOG Andrea Facchinetti
Suonano tirati i sassolesi Les Fauves con “NALT-1 A Fast Introduction”. Infilano dentro una batteria dritta in verticale, con line di basso ruvide e voce acida. Si fanno apprezzare perchè si sente che sono giovani (22 anni l’età media), ma che non sono i primi arrivati. Una attitudine spiccatamente “garage-rock-punk-indie”, che non vuol dire nulla, probabilmente, se ci fermiamo alle etichette, ma che spiega a parole come il loro suono sia duro e puro, morbido e corrotto, dance&rock, ironico e irriverente. Suonano nel lettore, ma sembra siano dal vivo. quel puzzo di concerto se lo portano dietro traccia dopo traccia, nelle ritmiche, nei girigori di basso.CARTA Rocco Rossitto
I Les Fauves sono una delle band più frizzanti del panorama italiano. Questo è il loro primo disco, alle spalle un solo Ep, eppure hanno già suonato in Italia eall’estero: al Fib in Spagna o alla mostra di Venezia, per via di “February Lullaby” finita nella Mastrandrea. Frizzanti, il loro sound è un misto di garage-rock e punk, attitudine dance e new wave che va a braccetto con un indole ironica che schernisce. In parole povere, picchiano di grancassa e di basso, ma non sono pesanti. Anzi divertono. Cantano in inglese, ma sono di Sassuolo.Giudizio secco: STREPITOSI!! UNIVERSITINFORMA
Quattro scapestrati che osano attaccare il rock pubblicando un disco che potrebbe anche figurare nella discografia dei Franz Ferdinand, o in quella dei Gang Of Four ed essere oggetto di attente analisi, per
cogliere la più piccola influenza, la più piccola ispirazione. Chitarre maltrattate, batteria ubriaca, cantato scanzonato. I Les Fauves ti stupiscono ad ogni brano. E consci di questo, forse si divertono anche a
prenderci anche un po’ in giro. Tredici brani che ti asciugano, ti prosciugano e ti esauriscono. Da citare assolutamente: “Please Please Please”, “Fava Go Go Dancer”, “Novara” e “Bombs On The SIAE” (ma quando siete andati a ritirare i bollini vi hanno detto qualcosa?). Gran bel disco, ma siamo sicuri che si tratti di un gruppo di Sassuolo. Boh?! Non credo. Per me sono alieni.
MUSICPLUS Anfrea Tinti
La genialità e la forza di questo lavoro si fonda sulla freschezza dei ritmi, del voler penetrare, martellare l’ascoltatore con riff a metà tra il garage rock dalle poliritmie di genere psichedelico e la New wave cara alla scena britannica.
ARTISTS&BANDS Andrea Marcheggiani
C’era una certa attesa per questo lavoro della band modenese che doveva in qualche modo confermare le aspettative di stampa e pubblico.E ci è riuscita.L’attitudine è ancora più insolente,il cantato è maturato,il raggio d’azione si è fatto più ampio.
FREEQUENCY Tirza Bonifazi Tognazzi.
STREAMING INTEGRALE DEL DISCO SU MTV.IT
http://www.mtv.it/music/esclusive/esclusiva.asp?id=782
SUPER SPECIAL su ALLMUSIC.TV
http://www.allmusic.tv/allmusic/speciali/tipo-Musica/idSpeciale-60/speciale/LO-SPAGHETTI-INDIE-DEI-LES-FAUVES
VIDEO INTERVISTA SU GQ.COM
http://www.gqonline.it/cont/010web/011art/0710/0200/default.asp
DISCO DELLA SETTIMANA SU VITAMINIC 1—7 OTTOBRE 2007
http://www.vitaminic.it/2007/10/artista_della_settimana_les_fa.html
Streaming video candidato al poremio PIVI @ M.E.I. Faenza 2007
http://it.qoob.tv/video/clip_view.asp?id=6901
Raramente mi inserisco in questi ambiti ma questa volta faccio un’eccezione.
del nuovo disco dei les fauves se n’è parlato abbastanza.
non quanto avremmo voluto,certo….
ma qua ne vogliamo sempre di più:-)
Anyway..
questa un pò di rassegna stampa dell’ultimo disco NALT 1…
si aggiungerà quella inglese ed europea dato che il disco uscirà a fine febbraio/marzo in:uk,germania, benelux,austria,svizzera spagna e scandinavia grazie alla collaborazione CARGO UK e DE per la distro e di Melodycat e mutante inc per la promozione.Seguirà tour in olanda,belgio emgermania a Maggio.
paolo/urtovox rec
We rock!!:
Ed eccolo qua, l’esordio della vera next big thing italiana: all’esordio adulto, i Les Fauves arrivano con un album che sa di provincia inquinata e ricca, annoiata e riottosa, e con titoli da ragazzini che invocano sacrosante Bombs On The Siae. un trionfo di ritmi e tastiere destabilizzanti, fino al valzerino lo-fi di The Heroin Melody.
SONIC MAGAZINE agosto-settembre-Daniele Paletta
Nalt 1 non lesina in eclettismo e suggestioni,offrendo stimoli che vanno bel oltre la sensazione pur bizzarra di piacevolezza magari evocata dal primo ascolto: insomma un disco di entertainment “pensato” e di spessore che colpisce e diverte con la sua esuberanza ed al quale certo non difettano la cura per i dettagli e qualche trovata spiazzante.E non sono pregi da poco.
IL MUCCHIO-sett 2007 Federico Guglielmi
Un piacevole delirio che si insegue in circolo.Ingredienti ricercati che offrono garanzie.Una giovanizzima formazione che mira a “spaccare” ed un’attenta produzione in studio:Un’ottima alchimia.Tredici tracce che non mollano mai il colpo e la voglia di vederli dal vivo cresce di traccia in traccia.
RUMORE sett 2007 – Barbara Santi
Il loro è espressionismo punk mediato da una cultura musicale capace di rintuzzare qualsiasi tentazione al gesto eclatante e incontrollato. Spontanei e diretti, dunque, ma sempre ben attenti a non confondere o seppellire il disegno melodico sotto strati grezzi di colore. Il risultato è una collana di canzoni vivaci e taglienti che si aggirano con perfetta cognizione di causa tra avanzi di Jesus & Mary Chain – “Please Please Please” -, Television “Novara” – e Human League “Fava Go Go Dancer”.Bravi.
ROCKERILLA Sett 2007 Elio Bussolino
Nalt 1, esordio dei sassolesi Fauves, è un disco di indie rock che, una volta finito, fa venire subito voglia di riascoltarlo. E’ già questo un evento piuttosto raro, non solo all’interno della scena italiana. La formula magica qui comprende uno spiccato senso melodico alla Supergrass, bassi ovunque prepotenti e portanti di scuola punk funk e chitarre sghembe che ricordano tanto i Pavement. La ciliegina sulla torta è un tocco (auto)ironico nei testi (“No Spaghindie”, “Bombs On The SIAE”) che ben si accompagna allaleggerezza della musica. Non c’è da meravigliarsi che di loro si siano accorti il NME e gli Swayzak, che li hanno voluti nel nuovo disco.
Spaghindie? Si grazie!
ROLLINGSTONE Italia Ottobre 2007-Malio Benigni
Da Sassuolo con screanzato furore tornano i Les Fauves.Non era facile sfornare un disco tanto accattivante e ruvido senza cadere nell’artificioso.Ed invece sono stati bravi.Vuoi per la dissacrante autoironia che stempera i gigni e le pose,vuoi per quel suono che picchia diretto e duro senza rinunciare a preziosismi di contorno come il bolide che lascia la scia.Un’impertinenza sapiente.
SENTIRE ASCOLTAREsett 2007—Stefano Solventi
Italia nuova frontiera dell’indie-rock? Ad ascoltare i Les Fauves da Sassuolo (MO) sembrerebbe proprio di si. Dopo l’ep d’esordio del 2005 ‘Our Dildo Can Change Your Life’ che li ha fatti conoscere anche all’estero (ottime recensioni su NME e la partecipazione al Festival Internacional di Benicassim) i les fauves sfornano l’album ‘NALT-1 A Fast Introduction’, molto atteso da critica e pubblico. E la band non delude certo le aspettative.
Streaming integrale dell’album + videoclip
http://www.mtv.it/music/esclusive/esclusiva.asp?id=782
MTV Italia sett 2007
Un disco che conferma tutte le ottime premesse, riprendendo il viaggio là dove si era interrotto: dalle parti di un rabbioso e danzereccio indie-rock, sostenuto da linee di basso grasse e pulsanti che strizzano l’occhio al punk-funk, su cui si rincorrono riff di chitarre tra garage sixties e indie americano anni ’90 (Pixies-Pavement), e progressioni eighties della tastiera. Un mondo di riferimenti a cui i nostri aggiungono l’ingrediente essenziale, quello di un songwriting sempre ispirato e originale, in cui il gusto melodico viene piacevolmente sporcato da un’attitudine alla follia, che spinge la band a giocare con rallentamenti, pause, digressioni da cabaret jazz e dissonanze velvettiane.
ALL MUSIC .TV Guido Guenci
Nonostante non abbia molto senso parlare di “next big thing” nel panorama italiano, i Les Fauves sono tra i pochi che possono “ambire” a tale definizione. Ultima band nostrana a suonare sul prestigioso palco del festival di Benicassim, ha da poco pubblicato un esordio – “N.A.L.T. 1. A Fast Introduction” (Urtovox/Audioglobe) – che ha fatto capire quanto il quartetto di Sassuolo faccia sul serio.
IL MUCCHIO (fuori dal) Hamilton Santhia..INTERVISTA ottobre 2007
I Les Fauves scherzano col punk, lanciano rimandi shoegazer e fanno muovere i neuroni. E’ tutto molto veloce, cazzo, ma proprio di quel veloce che pensi quasi…. “Cazzo se è veloce!” Garage che fa pensare agli Hives, agli Art Brut e a quella faccia da schiaffi di Carl Barat e dei suoi amici. “Freak Riot” mi entra anche nei calzini e mi fa camminare bene. “Bombs on the SIAE” brucia. E’ punk. I Les Fauves sono degli alieni. So che non mi crederete mai, ma è così. Sono alieni e suonano strani strumenti come il kazoo o l’oboe. Ma lo fanno in maniera psicotica, in pieno rispetto della natura. E lo fanno bene.
INDIEFORBUNNIES sett 2007—Giovanni Venditti
Chi era rimasto incuriosito da “How Our Dildo Can Change Your Life” trovera’ soddisfazione nell’uscita di “N.A.L.T. 1 A fast Introduction”. I Les Fauves
preparano armi e bagagli per un viaggio interstellare tra sonorita’ sixties e garage rock malato.
ROCKIT-sett 2007 Newsletter promo digitale
Arriva dritta al cervello la musica degli emiliani Les Fauves.Oscilla tra un glam rock ironico ed un indie rock soffuso, che scivola verso il garage.Ma non manca quel tocco magicocce separa da chi suona un genere e chi suona e basta,e magari crea un filone.Potrebbe essere questo il destino dei les fauves.Un esordio questo che lascerà il segno.
TRIBE-Marco Trombetta
Sono ancora maledettamente giovani, veloci, svegli ed energici. Stanno facendo gran tesoro dell’esperienza che continuano ad accumulare sui palchi, nazionali e non. Insomma, di loro in giro se ne parla assai.”N.a.L.T.1 A fast Introduction” è un lavoro che abbraccia tante sfumature ma che riesce a mantenere una grande coerenza di fondo. Il fatto che riescano a non ripetersi e a non scadere in quella pericolosa monotonia in cui incappano molti gruppi che si aggirano intorno ai generi di cui sopra, gioca a loro favore: lo stile di fondo rimane, l’impronta è la stessa e si sente, ma sfido chiunque a sostenere che i Les Fauves facciano sbadigliare.
ROCKIT Sara Scheggia
Lo scrivevamo al tempo di “Our Dildo Can Change Your Life”: questi ragazzi di Sassuolo hanno le palle. E, soprattutto, hanno gusto nel saperci fare. Perché, a dispetto di altri presunti fenomeni internazionali (ma anche nazionali), i Les Fauves vanno a velocità doppia, riuscendo ad essere accattivanti reinventandosi sporchi e schizzati, senza bisogno di maschere, se non quelle che, doverosamente, scelgono loro di indossare.
Con il giusto profilo, i Les Fauves rischiano di aver realizzato uno degli affreschi più sinceri delle ultime uscite del panorama italiano. Senza mai smettere di riderci sopra.
KRONIC-Marco del Soldato
A differenza di tanti gruppi new-rock, più o meno affermati, i Les Fauves sono prima di tutto spassosi E da soli preferiscono parlare i Les Fauves, senza bisogno di tanto hype. Lasciando alle loro canzoni la scena e mascherando sempre con buone dosi di strafottenza la sostanza del loro indie-rock onde evitare ogni rischio di seriosità (dal titolo a dir poco bizzarro all’idea di una trilogia su luci ombre e alienazioni che non sarà mai compiuta).
In questo gioco di pose più o meno spontanee, i ragazzi si trovano a loro agio e si sentono liberi di calcare sul punk, di stortare l’indie o di fare lo sgambetto al (Brit) pop. Suonano di slancio, storti e sguaiati anche quando liberano le tastiere o lasciano correre le chitarre semplici e ruvide.e provocanti.
MESCALINA-Christian Verzeletti
L’esordio in casa Urtovox dei Les Fauves è di quelli che lasciano senza respiro.Chiunque ami e apprezzi il garage, il rock e il suono sixsty, e non solo, non può che gradire e trovare di ottimo gusto questo disco.
Les Fauves si sono reinventati il garage e lo hanno condito con quel pizzico di indie rock che non guasta affatto, anzi, lo rende ancora più intrigante, sgraziato e coinvolgente.
GUFETTO.IT Alberto Naldini
Una band che ha una forte idea di quello che sta facendo e, soprattutto, tanto talento che lascia ancora ampi margini di miglioramento, anche se la scrittura è già buonissima. Divertente, ben suonato, da consumare ed esportare. un disco con un’ottima combinazione di sonorità ed idee, dai risultati più spesso sorprendenti che “già sentiti”
SONICBAND.IT Fabio Igor Tosi
Strano che da Sassuolo arrivi qualcosa che suona maledettamente inglese. Eppure i Les Fauves ci riescono: ascoltando il loro…
Le fave sono stupende! :P
parliamone parliamone, parliamone sempre di più! eh s, YO!
ho il disco. mi piace un casino!!
li andò a vedere dal vivo al covo la settimana prossima (se non sbaglio). cmq mi sembra che concerti dal vivo ne facciano eccome!
A me il nuovo album piace assai assai assai…a quando nel tuo djset?
Date live quasi niente? Ma no dai, affatto.
Ad esempio, suonano questo venerdì al Tambourine, a Seregno (MI).
Sconsiglio l’assenza, pollici in su per le Fave!
visti a como un paio di mesi fa, ottimi!
Ecco, proprio la seconda traccia che hai linkato, io la uso nei miei djset.
questo articolo mi ha incuriosito, mi ascolto un po’ gli mp3! E poi se hanno aperto per gli Art Brut almeno un ascolto glielo devo