Il New York Times con un articolo abbastanza accurato fa il punto della situazione attorno al tema “Si guadagna con i social network?”. Passato il tempo delle acquisizioni, si comincia a ragionare di come le grandi aspettative si siano concretizzate in crescita e fatturato. Arriva il denaro? Partendo dall’obiettivo mancato del colosso Myspace (755 milioni di dollari – stimati da Emarketer – a fronte di 1 miliardo di dollari di fatturato previsto, con conseguente downgrade delle compagnie di rating ad Aprile e rimozione del Chief Revenue Officer), si analizza la situazione da molteplici punti di vista, con la gioia di avere sottomano delle cifre, a differenza di certe nebulose discussioni sull’industria musicale e sulla relativa editoria in Italia. Intendiamoci, non si parla di crisi, quanto più di riduzione delle aspettative e maggiore focalizzazione nelle decisioni: Myspace ha pur sempre aumentato il fatturato intorno al 20-30% sul globale e intorno al 50% sul fatturato per cliente (e di conseguenza analisti come quelli della Lehman continuano a raccomandare l’investimento), ma si tratta ancora di soli 6-7$ annui per utente. Se da un lato ci si orienta sulla frontiera del social ad (l’inserzione pubblicitaria calibrata sul profilo dell’utente su cui ha puntato da subito Facebook) e Myspace ha in beta-testing un sistema apposito chiamato SelfServe per sfruttare l’enorme serbatoio segmentato, il problema rimane comunque quello di rendere efficace l’annuncio e cogliere l’attenzione in un contesto grafico svantaggiato (“Molte pagine utente hanno l’appeal estetico dell’armadietto scolastico di un quattordicenne”). Finita la luna di miele è il momento di fare i conti con un sentimento più disincantato e con una contrazione dei budget, proprio nel momento in cui l’esplosione delle piattaforme 2.0 aggiunge ulteriori componenti di distrazione.
Black Devil Disco Club – Never No Dollars (MP3)
Ascoltato anche il pezzo.
Preferisco l’articolo :)
Bell’articolo (la canzone non l’ho ancora sentita).
ciao, e.