mercoledì, 23/03/2011

Impronte native e digitali

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Le nuove generazioni di nativi digitali che superpoteri (e quindi grandi problemi) avranno? Ieri su radiocitta'fujiko abbiamo girato questo e altri interrogativi simili  a Paolo Ferri, docente di Teorie e Tecniche dei Nuovi media all'università Bicocca a Milano. Ferri è autore di "Nativi digitali" (Bruno Mondadori), espressione che il prof. individua in coloro che sono nati in una casa già connessa con Internet a banda larga. Cosa che In Italia è avvenuta dal 2005 in poi; noi invece siamo solo immigranti digitali ben fuori da questo limite. 

 

Oltre questo abbiamo parlato di quali sono le differenze cognitive e sociali tra nativi e non, di quanto la scuola è in grando di recepire e coltivare i nativi, e di come si potrebbe configurare il digital divide. Tutto il resto lo potete sentire qui sotto.

 

I nativi sono molto diversi da noi “figli di Gutenberg”. Sono nati in una “società multischermo” e interagiscono con molti di questi schermi fin dalla più tenera età. Questo perché sono numerosi i monitor interattivi dai quali sono circondati fin dalla nascita – computer, consolle per videogiochi portatili, cellulari smartphone, navigatori satellitari. Ora è importante comprendere come per i nativi digitali questi schermi costituiscano soprattutto strumenti di comunicazione e di interazione sociale e tra pari.

 

MP3  Impronte digitali Paolo Ferri

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