venerdì, 27/08/2010

Il Corriere di Bologna come il New York Mag

Bel colpo messo a segno dalla versione locale del Corriere della Sera: riprendendo il pieno l'idea dello spettacolare e quasi pornografico speciale del New York Magazine di qualche mese fa con la classifica di vivibilità dedicata alle neighborhoods della Grande Mela la redazione ha replicato l'esperimento su Bologna, dividendo la città in 30 zone e costruendo la sua classifica sulla base di alcuni fattori ponderati. Dal prezzo delle case alla disponibilità di trasporti, dalla vita notturna alla presenza del verde, dalla sicurezza alla vicinanza con scuole o negozi, è uscita fuori una classifica (con il peso dei fattori valutato per la famiglia bolognese media) che vede al primo posto la Bolognina, seguita dalla zona Marconi e da Via Fossolo (tutte zone dove io non vivrei, ma in effetti non credo di corrispondere esattamente alla famiglia media). Lo speciale è ancora in corso di pubblicazione e verranno pubblicate anche alcune classifiche rimodulate su altre tipologie di persone (umarell, studente, giovane coppia, ecc), oltre a un approfondimento su ciascuna zona. Rispetto al New York Mag manca solo il livability calculator, che permette a ciascuno di crearsi dinamicamente la propria classifica sulla base del peso dato a ciascun fattore, e quindi di capire esattamente quale zona della città faccia davvero per lui. Ma è un peccato veniale, per uno speciale tanto ben fatto. Bravi.

5 Commenti a “Il Corriere di Bologna come il New York Mag”:

  1. inkiostro ha detto:

    C'è da dire che nella top 10 ci sono Galvani, Malpighi e Costa-Saragozza, che sono tra le zone più care della città. Il prezzo delle case pesa per il 25% (cfr: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2010/26-agosto-2010/ecco-dieci-parametri-giudizio-loro-peso-valutazione-totale-1703646729697.shtml?fr=correlati) e secondo me ci può stare. Se incrociando i dati gli sono venuti questi dati non è che li potessero ritoccare.. :-) E secondo me è il bello di questo giochino: decidi dei parametri, guardi le classifiche e vedi cosa esce. E scopri che sui colli il paesaggio è bello e la zona è vip, ma se stai in Via Fossolo fare la spesa o andare in centro è un pelo più comodo.

  2. Asended ha detto:

    Io a questa cosa della "famiglia media" ci credo pochissimo, perché credo che sia una curva molto molto larga quella che sta intorno alla media. Diciamo che probabilmente il fattore prezzi influisce troppo. Di conseguenza la classifica privilegia zone dove la vita costa meno cara, il che non significa che la gente ci voglia vivere. Insomma, prezzi bassi non vuole dire per forza alta qualità di vita.

  3. inkiostro ha detto:

    A me in realtà torna abbastanza: le ultime posizioni sono posti costosi e privi di servizi. Le prime sono i quartieri del centro (servitissimi e molto densamente popolati) o i quartieri residenziali più evoluti. Ho il sospetto che nessuno di noi ricada nel target della famiglia media e quindi faccia e abbia fatto altre valutazioni su dove vivere. Per dire: io abito in un quartiere nelle ultimissime posizioni, e non mi sognerei mai di abitare in nessuno dei primi tre. E' anche questo il bello.

  4. elle ha detto:

    ma com'è possibile? mi sa che hanno invertito la classifica..

  5. Asended ha detto:

    I risultati sono sorprendenti. A questo punto, se io fossi un buon statistico, mi chiederei quale parametro ho sbagliato a valutare o non ho preso in considerazione. Insomma, l'analisi non può prescindere totalmente dal senso comune.