La LAV, Michael Winslow, I mangiatori di patate e gli Amish
IlSocio di Airbag non ha gradito il concerto di Cocorosie + Devendra Banhart di ieri sera a Ferrara. Io non condivido quasi nulla di quello che ha scritto (anche se Devendra non mi ha affatto esaltato), ma mi sono comunque fatto 4 grasse risate.
+ soulrush e inkiostro
mi spiace avere sollevato un vespaio sulla questio devendra/stampa italiana. In realtà so bene come funzionano queste cose. Metà del giornalismo musicale italiano é SOLO marchetta, ma mi riferisco ai principali quotidiani e alle firme dinosauriche storiche, quelli – per intenderci – che recensiscono i concerti senza esserci andati e riciclano le cartelle stampa come recensioni proprie. Punto. Il resto della stampa italia, quella indipendente (Mucchio, Rumore, Blow Up, ma a loro modo anche Buscadero Rockerilla e tanti altri) sono assoliutamente onesti e competenti. Non a caso spendo una cifra al mese per comprare tutte le riviste che secondo me meritano, anche se magari non avrò mai il tempo di leggerle tutte. In qualche caso chiamiamolo contributo da sostenitore… Chiarito questo, intendevo solo dire che a me Devendra sembra un pacco (è un parere mio…) e che ho l’impressione che A VOLTE la tendenza a correre dietro alla next big thing con eccessivo entusiasmo pur di mettersi in mostra e arrivare prima degli altri giornali, fa brutti scherzi. Per quello che mi riguarda concordo con Inkiostro che Nick Drake era un’altra cosa: secondo me di Devendra ci dimenticheremo presto… possiamo scommettere. Magari mi sbaglierò o cambierò idea dopo averlo visto live. E chiedo scusa se ho offeso qualcuno, soprattutto Soulrush che mi pare sia addentro alle cose. Anzi, magari un giorno viene fuori che ci conosciamo…..
in realtà non era riferito a te, il mio commento sul giornalismo italiano, ma all’amico frittole.
per quel che mi riguarda ho parlato bene di devendra dove mi è stato chiesto di farlo, senza alcuna pressione di sorta, come ogni altra volta.
altre volte sono stato accusato di marchette solo perchè, per dirne una, ho parlato bene del disco di grant lee phillips. mentre la cooking vinyl non mi aveva mandato che un misero cdr, con i titoli a malapena.
cosa che accade con la gran parte dei cd che mi arrivano.
basta con ‘ste cazzate della sudditanza da certi fenomeni inglesi o americani. che poi tutti quanti sono bravi a farsi gli alternativi e magari si comprano i franz ferdinand, per dirne un’altra, in gran segreto e si nutrono le loro passioni inconfessabili.
tutto qui :)
+ Frittole: fai pure.. :) Comunque dai, non è che la stampa italiana sia sempre e solo succube di quella USA. Quanti gruppi che altrove si cagano poco hanno fatto la loro fortuna in italia e fanno qua un tour all’anno mentre nei loro paesi di origine neanche gli appassionati di musica sanno chi siano?
+ Soulrush: sì, direi che lo so. Dalla periferia, ma lo so. Di distorsioni, ovviamente, ce ne sono parecchie, ma non sono la prima cosa che mi viene in mente (ovviamente per quanto riguarda la stampa specializzata…i quotidiani e i settimanali non fanno testo). Nel caso di Devendra, ad esempio, non credo si tratti di una marchetta, e sono convinto della buona fede di chi ne ha scritto; del resto conosco parecchie persone a cui piace molto. Se puoi, vorrei degli esempi concreti, perchè sennò si rischia di fare i soliti discorsi qualunquisti che dicono tutto e quindi niente.
una delle cose più fastidiose è pensare che dietro al presunto successo di qualcuno ci sia sempre qualche marchetta della stampa.
ma lo sai come funzionano davvero le cose nel giornalismo musicale italiano? ne hai una vaga idea?
hai ragione, la stampa italiana spesso si fa influenzare da quella americana e così il pacco spesso arriva già bello e confezionato… comunque, visto che il tuo è il blog che leggo più volentieri quotidianamente mi permetto di linkarti sul mio… se riesco… sto imparando qualcosa di nuovo ogni giorno qui…
A me Devendra piace abbastanza, quando non vuole strafare e quando non NickDrakeggia troppo (chè l’originale è talmente inarrivabile che è meglio lasci perdere). Poi ha scritto alcune canzoni davvero belle. In ogni caso, non è solo la stampa italiana a pomparlo, guarda i voti che gli ha dato Pitchfork…
non male, in ogni caso approfitterei dell’occasione per lanciare la campagna “Devendra Banhart, il paco più inutile del nuovo rock americano” o se preferite “l’uomo più sopravvalutato dalla stampa musicale italiana nell’ultimo lustro”